martedì 21 gennaio 2014

L'Obamacare è il simbolo del "Caos Pianificato" descritto da Mises



«... sono talmente incapaci di prendere decisioni impopolari, come tagliare il budget della difesa e riformare il welfare state, che hanno fatto finta di aver risolto il problema calciando il barattolo lungo la strada e sperare in un miracolo.»

~ David Stockman


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di Jeffrey Tucker


Leggere le trascrizioni della Casa Bianca sulla sanità equivale a darsi un pugno in un occhio. Che tracollo!

Non vorrei sembrare crudele con i despoti benevoli che hanno distrutto ciò che funzionava nel sistema esistente, solo per sostituirlo con un piano impraticabile che sta derubando la gente.

Ma c'è ancora giustizia a questo mondo.

In qualche modo i Repubblicani hanno costretto l'amministrazione Obama a tirar fuori i dettagli, ed è proprio da queste trascrizioni che abbiamo scoperto la verità su HealthCare.gov: sei persone iscritte. Solo sei su 7 milioni possono beneficiare di quella che viene definita una nuova alba per un'assistenza sanitaria "a basso costo."

Non c'è da meravigliarsi se l'amministrazione Obama ha cercato di nascondere i numeri. Ma nell'era digitale, anche la Casa Bianca non ha più segreti. Ogni aspetto della realtà viene registrato in tempo reale.

E' una lama a doppio taglio. E' vero, la nostra vita viene ancora monitorata, cosa tremendamente fastidiosa, ma allo stesso tempo lo sono anche i loro fallimenti. In tempo reale, per giunta. E questo fornisce una visibilità senza precedenti a tanti grandi disastri del nostro tempo.

Ecco uno screenshot della suddetta trascrizione:




Se siete critici nei confronti del governo, questo è un bel fallimento.

I sostenitori del presidente e della sua legge sull'assistenza sanitaria lo considerano come un piccolo incidente di percorso. A dire il vero, la gente dice che tutti questi problemi saranno risolti; che i problemi con la creazione di un account sono semplici disguidi tecnici. Il governo ha assunto i migliori tecnici per risolvere tutte le magagne.

In altre parole, è solo una questione di tempo. Forse.

Ma c'è una questione più importante in gioco. La vera domanda è come possa essere accaduto un fallimento di questa portata. L'Affordable Care Act rappresenta la realizzazione di decenni di pianificazione da parte dei professionisti della politica. Avevano mezzo miliardo di dollari con cui lavorare. I cosiddetti "tipi intelligenti" avevano tutto l'interesse a fare bella figura al lancio.

Allora perché un tale caos? Qui è dove le cose diventano interessanti. Il governo non ha clienti da servire. Ha solo subordinati che obbediscono. Non ha conti economici. Non è limitato nelle sue operazioni come qualsiasi altra attività che agisce razionalmente. Può spendere quello che vuole in base alle priorità politiche. Non ha né l'incentivo né i mezzi per anticipare i cambiamenti nel sistema o per affrontare le incertezze del futuro.

Per tutti questi motivi, non importa se il sito web è online o no. Il sito web è una metafora che sta per un programma che non può funzionare. Se viene aggiustato, verrà ingolfato nel tempo, incapace di adattarsi al cambiamento, tanto meno a migliorare col progresso della tecnologia.

I critici più severi hanno ragione. Il sistema sanitario americano sostenuto dal governo diventerà sempre più come le automobili a Cuba, un monumento vivente alla preistoria.

Proprio questo fine settimana ho assistito ad una lezione affascinante del professor Alexei Marcoux della Loyola University di Chicago. Ha fornito qualche delucidazione sulla mentalità che ha portato alla creazione di questo programma. Gli architetti dell'ACA si aspettavano che un sistema gestito dal governo avrebbe funzionato meglio di uno gestito dal mercato.

Tutto è iniziato circa 100 anni fa. Il primo intervento del governo nel settore medico creò un ente normativo per le scuole di medicina. E dopo tutto andò in discesa. Il governo salì in cattedra, utilizzando la "scienza" per migliorare il mondo in cui viviamo. L'effetto reale — e probabilmente l'intento reale — era quello di limitare il numero di persone che avrebbero potuto definirsi medici. Questo, a sua volta, spinse in alto il prezzo dei loro servizi.

Come è possibile che la società sia andata avanti per centinaia di anni senza alcun intervento del governo nel mercato medico e poi, improvvisamente, è piombato su di noi senza che qualcuno obiettasse qualcosa?

Nel suo intervento il professor Marcoux ha spiegato come il tardo XIX secolo vide una tremenda esplosione della conoscenza scientifica in tutti i campi. Fu grazie ad una prosperità crescente, ad un aumento dei finanziamenti per la ricerca e alla nuova creatività ispirata dalle ambizioni commerciali.

Era un presupposto naturale e normale che ogni altro campo di studio potesse beneficiare dell'applicazione di metodi ed intuizioni scientifiche, dunque perché affidare gli affari umani al governo? Si noti che in quello stesso periodo, oltre all'inizio delll'interventismo nel campo medico, ci siamo ritrovati anche l'imposta sul reddito (gestire la ricchezza!), la FED (gestire il denaro!), le politiche antitrust (solo il governo sa quanto grande o piccola debba essere un'impresa), le origini dello stato sociale, l'intervento nel campo dell'istruzione e del lavoro, e molto altro.

Gli spacciatori dell'Obamacare hanno avuto anni per pianificare. Tutto sembrava giusto sulla carta. Non è stata risparmiata lacuna spesa. Ci sono stati migliaia di incontri, un piano infallibile e montagne di cifre a sostegno. Poi finalmente si è premuto il pulsante e tutto è esploso — e non solo il sito web. I bacini di rischio non abbasseranno i premi. Gli obblighi non faranno raggiungere alle persone la beatitudine dell'assicurazione sanitaria. Il controllo dei prezzi non terrà sotto controllo i costi. I nuovi strumenti per l'accesso non porteranno ad un maggiore accesso.

La scienza è gloriosa, ma il governo non è scienza e la società non può essere gestita scientificamente e centralmente. Ludwig von Mises usava una frase per descrivere ogni tentativo in questa direazione: "caos pianificato." C'è un piano, e gli esperti sono al comando con tutte le risorse e la convinzione. Ma i risultati sono folli, casuali, irrazionali, confusi e caotici.

Sarebbe la più grande eredità dell'Affordable Care Act se il governo recepisse finalmente questo messaggio. Poi potremmo tornare alla vecchia convinzione liberale che solo gli individui sono in grado di gestire la propria vita. Meglio del governo, in ogni caso.

Cordiali saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. Situazione analoga a quella qui in Italia con il caos della cosiddetta mini-IMU e della precedente Robin Hood tax. Nonché della Tobin tax. La legge di Parkinson è ancora una volta dimostrata, peccato che ci voglia sempre un pò prima che il mainstream "se ne accorga" e la maggior parte delle volte accade in sordina.

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  2. Ciao Francesco,
    l'immenso pachiderma, che vuol fare tutto e non è quasi più in grado di muoversi, talmente è grosso e lento, ogni tanto prova a ruggire per dimostrare che non sta per crepare.
    I suoi ultimi istanti saranno (sono?) tremendi perchè proverà a sopravvivere divorando i suoi sostenitori più sprovveduti e cercando di attrarne di nuovi (con lo ius soli). Non ha alcuna speranza lo stato-nazione che conosciamo, ma prima di soccombere ci farà molto male, moltissimo. Ed anche il tentativo sovranazionale, calato dall'alto, è disastroso e foriero di dolore.
    Nelle previsioni oneste, in genere, se l'analisi è credibile, i limiti riguardano spesso i tempi. Forse, per questo motivo, siete più ottimisti di me: perchè siete più giovani.
    Cmq, io mi riferisco alle odierne sempre più scarse possibilità di alienarsi dal sistema. Perchè la speranza è che più lontani si sta dal crollo e meglio è. Come in un terremoto.
    Si deve provare ad essere il più indipendenti che sia possibile.

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  3. Guardate questo video. Esilarante è dir poco. Test in diretta del sito Healtchcare.gov... fallimento.

    E la storiella di Obama che iniziava con “If you like your healthcare plan, you can keep your plan”? Falsa anche quella. Come in ogni campo in cui c'è lo zampino dello stato, le promesse NON verranno mantenute.

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  4. tempi interessanti, di cambiamento. mi pare che lo scenario sia di un ordine molto centralizzato, simboleggiato da cattedrali al progresso, non luoghi tipo stazioni, aeroporti, palazzi supertecnologici, con giusto attorno poverta diffusa. e campagne dove ci saranno spazi di nuova libertà, quasi fuori controllo, periferie lasciate non dico senza governo ma ai margini. ci sta spazio per un nuovo modello di libertà. basta liberarsi dei beni materiali :)

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  5. Ciao gdb,
    come dire "andate ad abitare lontano da Roma"?
    Che in caso di crisi grave di questo sistema "cittadino", in campagna si resista meglio, e' verosimile. Non c'è solo una discreta indipendenza ed autonomia alimentare, ma le condizioni di vita generale non cambiano in modo drammatico. In fondo, la crisi in campagna sta colpendo soprattutto la bolla degli agriturismo spuntati come funghi e tutti uguali. I beni materiali cui rinunciare saranno soprattutto quelli superflui della ipermodernita'. E quelli che necessitano di un legame centripeto (aho', parlo come un sociologo! ;D).
    La soluzione individuale, la secessione individuale sta nel decentrarsi. Se va male da una parte, non può andare male dappertutto. Fino alla propria internazionalizzazione. Votare coi piedi. Delocalizzarsi. Tenere le uova in più panieri. Gli esempi sono parecchi. Comunità piccole e volontarie. Nomadismo.

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  6. http://www.zerohedge.com/news/2014-01-21/europe-finally-admits-monetary-union-leads-increased-unemployment-and-social-hardshi

    Se non ho inteso male, questi sociopatici propongono la riduzione del 30% degli stipendi nei PIIGS visto che non sembra possibile svalutare l'euro con l'inflazione.
    Idea geniale per favorire l'adozione della stampante a furor di gregge!

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  7. Credo che gdb e Dna siano stati esaustivi. Personalmente non nutro molte speranze in questo paese. La libertà è stata antepostaad altre necessità, prima fra tutte le briciole che lo stato lascia cadere dalla tavola su cui banchetta allegramente. L'illusione è mantenuta in vita dal presunto umanitarismo di cui si forgia il welfare state, ma nel profondo sappiamo cosa voglia dire in realtà. E' una lezione che apprendiamo anche quando andiamo allo zoo: non dare da mangiare agli animali. L'Europa, non a caso, è chiamato vecchio continente e la sua tradizione "libertaria" è sepolta in un passato remoto. Troppo lontano. Nella mente degli inividui è fresco un ricordo socialista e pianificatore. Sono convinto che la maggior parte perseguirà questo percorso, e non dovremmo esserne stupiti.

    Una speranza io la ripongo negli Stati Uniti, i quali hanno una tradizione "libertaria" più fresca e possono ancora una volta ancorarvisi attraverso un ritorno alle vecchie tradizioni. Coloro sul suolo nostrano che vogliono tentare di salvarsi non hanno altra opzione che votare con i piedi.

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