lunedì 29 settembre 2025

Il miracolo economico di Milei: come l'Argentina ha ridotto l'inflazione all'1,5%

Gli Stati Uniti hanno poco da apprendere dall'Argentina, dato che, ritengo, siano loro che abbiano facilitato l'ascesa di Milei e abbiano reso l'Argentina un laboratorio con cui sperimentare tutte le misure che in seguito avrebbero dovuto essere implementate per risanare/riorganizzare la nazione. L'ennesima prova di questa volontà è stata manifestata in un recente discorso del vice-capo della Federal Reserve, Michelle Bowman, riguardo le crittovalute. Bitcoin è nato in un momento storico in cui la FED stava uccidendo il dollaro: la politica monetaria coordinata con le altre banche centrali, i salvataggi a profusione, lo scandalo del LIBOR, ecc. Questa deriva va indietro fino al 1935, quando il National Banking Act creò la Federal Reserve come la conosciamo oggi: un singolo tasso di riferimento non più quelli regionali, possibilità di intervenire nel mercato dei titoli sovrani piuttosto che solo nel commercial paper market, ecc. Attenzione, questa non è una difesa della FED: per quanto la perversione di questa istituzione sia diventata sempre più marcata nel tempo, la sua natura rimane pur sempre distorsiva. Oltre al fatto che il sistema bancario centrale è una creatura del demonio partorita dagli araldi sulla Terra di quest'ultimo: gli inglesi, infatti Woodrow Wilson era un globalista e la nascita della FED avvenne sotto la sua supervisione. Inizialmente la FED era “innocua” dato che la sua attenzione era esclusivamente per il commercial paper market, una peculiarità tuttora degli Stati Uniti. Roosevelt cambiò tutto questo e la rese a tutti gli effetti una succursale della Banca d'Inghilterra. Quello che vediamo oggi, invece, da parte dell'amministrazione Trump, da parte di Bessent in particolare, dall'approvazione di leggi come il GENIUS Act e lo STABLE Act, è una volontà di far ritornare la Federal Reserve a quello che era prima del 1935. Meglio un assetto del genere che quello attuale. Non solo, anche con il potere di regolare il mercato del dollaro offshore e l'accesso allo stesso: ci sarà un mercato del dollaro onshore e offshore che sarà determinato solo dalla FED (con il LIBOR era determinato a livello internazionale). Il Dipartimento del Tesoro si occuperà del mercato obbligazionario e della regolamentazione bancaria (chi si opporrà nel FOMC saranno quei membri, come la Cook, che fanno gli interessi dei globalisti e non degli USA). Questo processo è in moto sin dal 2017, quando Powell è diventato presidente della FED e, insieme a John Williams, ha gettato le basi del SOFR che sarebbe entrato in vigore 5 anni più tardi. Motivo per cui Biden e Obama hanno combattuto con unghie e denti affinché non venisse riconfermato per il secondo mandato. Stessa ragione per cui entrambi hanno implementato l'Operazione Chokepoint 2.0 per fermare l'integrazione di Bitcoin nell'economia statunitense e quindi ricapitalizzarla. Il processo di pulizia, guarigione e riorganizzazione dell'economia americana è appena iniziato ed è incoraggiante vederlo svolgersi.

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di Emmanuel Rincon

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/il-miracolo-economico-di-milei-come)

Nel novembre 2023 l'Argentina si trovava ad affrontare un tasso di inflazione sbalorditivo del 211,4% e un tasso di povertà del 41,7%, il quale colpiva 19,5 milioni di persone e vivevano al di sotto della soglia di povertà. Il Paese si stava preparando alle elezioni con due candidati completamente diversi: Sergio Massa, un peronista della coalizione di governo che aveva dominato la politica argentina per gran parte del XXI secolo (a eccezione del mandato di Mauricio Macri), e Javier Milei, un outsider libertario che aveva guadagnato fama grazie alle sue apparizioni televisive in cui denunciava il socialismo e predicava l'economia di libero mercato in una nazione immersa nell'ideologia statalista.

L'idea che Milei potesse vincere sembrava quasi utopica. Si trovava di fronte non solo a quella che lui stesso definiva una “società malata di socialismo”, ma anche a una macchina politica peronista ben oliata e decennale, determinata a restare aggrappata al potere. Con un partito appena formato e nessuna esperienza politica, Milei era in netto svantaggio. A peggiorare le cose, nei mesi precedenti le elezioni, Sergio Massa, allora Ministro dell'Economia, adottò diverse tattiche per frenare lo slancio libertario di Milei. Quest'ultimo accusò Massa di aver finanziato la sua campagna attraverso una stampa incontrollata di moneta, cosa che alimentò l'inflazione (140% annuo nell'ottobre 2023) e una svalutazione del pèso del 50% nell'agosto 2023. Queste misure davano chiaramente priorità agli intrighi elettorali di breve termine rispetto alla stabilità economica dell'Argentina, un pesante fardello che Milei avrebbe ereditato.

Quando Javier Milei è stato dichiarato vincitore con un margine di oltre 10 punti, lo shock è stato immenso. La gioia era grande, ma Milei ha ereditato anche una sfida colossale, come ha dichiarato nel suo primo discorso alla nazione: “Non ci sono soldi”.


Cosa dicevano gli “esperti”

L'8 novembre 2023, pochi giorni prima delle elezioni, il Guardian pubblicò un articolo su una lettera firmata da oltre 100 economisti, tra cui Thomas Piketty, Jayati Ghosh e Branko Milanovic. Avvertivano che l'elezione di Milei avrebbe portato “devastazione” in Argentina, sollecitando il sostegno proprio ai leader che avevano portato l'inflazione oltre il 200%. Stabilizzare una nazione con gli indicatori economici dell'Argentina sembrava non solo scoraggiante, ma quasi impossibile nel breve termine. Eppure, appena un anno e mezzo dopo l'insediamento di Milei, l'unica cosa “devastata” era la fosca previsione di quegli oltre 100 esperti.


Il miracolo economico

“Non ci sono soldi”, ripeteva Milei senza sosta, e gli argentini hanno capito. Il giorno del suo insediamento hanno acclamato un leader che, invece di promettere che lo stato avrebbe risolto tutti i loro problemi, ha promesso di toglierglielo di torno. Ha esortato i cittadini a stringere la cinghia e a risparmiare risorse per ricostruire la nazione.

Il primo passo di Milei è stato il pareggio di bilancio. Attraverso un aggressivo programma di tagli alla spesa pubblica, l'eliminazione della burocrazia e la riduzione dei posti di lavoro nel settore pubblico, ha cancellato l'enorme deficit fiscale dell'Argentina, aprendo la strada a una storica ripresa economica. Sotto la sua guida, l'Argentina ha iniziato a domare l'inflazione con una rara disciplina fiscale, non solo a livello regionale ma generale. Gli ultimi dati sono sorprendenti: a maggio 2025 l'indice dei prezzi al consumo è aumentato solo dell'1,5%, il livello più basso degli ultimi cinque anni. Milei ha raggiunto questo obiettivo senza controlli sui prezzi, ma liberalizzando l'economia, promuovendo la fiducia del mercato e rallentando l'inflazione. Quest'ultima è scesa, a livello annuo, dal 211,4% nel 2023 al 43,5% a metà del 2025. I prezzi all'ingrosso sono addirittura scesi dello 0,3% a maggio, il dato migliore degli ultimi 17 anni. Anche la povertà è diminuita drasticamente, passando dal 52,9% nella prima metà del 2024 al 38,1% nella seconda, e l'UNICEF ha rilevato che 1,7 milioni di bambini sono usciti dalla povertà da quando Milei ha assunto l'incarico.

Questi risultati non sono stati casuali. Sono il frutto di una strategia chiara: equilibrio di bilancio, riduzione della spesa pubblica, fine dell'espansione monetaria come strumento di finanziamento e deregolamentazione economica. Il risultato? Maggiore stabilità, aumento della domanda dei pèso, calo dell'inflazione e ripresa dell'occupazione e del potere d'acquisto.


Cosa possono imparare gli altri dal governo di Milei?

Durante la recente campagna presidenziale degli Stati Uniti tra il presidente Trump e l'allora vicepresidente Kamala Harris, le visioni economiche dei candidati non avrebbero potuto essere più diverse. I repubblicani, come storicamente fanno, hanno chiesto l'equilibrio di bilancio, la riduzione della spesa pubblica e il rilancio dell'economia attraverso investimenti privati. Trump si è persino appoggiato al miliardario Elon Musk, che ha promesso di creare un'istituzione “DOGE” per eliminare la burocrazia e ridurre la spesa pubblica. Così come l'Argentina l'economia statunitense ha bisogno di soluzioni concrete: tagliare la spesa pubblica, tagliare le tasse, ridurre la burocrazia e deregolamentare. Se Milei è riuscito a implementare un efficace programma di stabilizzazione in Argentina – con un settore privato molto più debole e condizioni infinitamente peggiori – non c'è motivo per cui Trump non possa fare lo stesso. Tutto ciò che serve è la volontà politica.

L'Argentina potrebbe essere un modello, non solo per gli Stati Uniti, ma per tutte le economie del primo mondo, trascinate a picco da decenni di politiche keynesiane che ne hanno lentamente avvelenato i sistemi. Milei ha indicato la strada e ha dimostrato che è possibile. Cosa aspettano gli altri?


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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