giovedì 26 novembre 2015

Guida alla sopravvivenza dei baby boomer – Parte 2





di Bill Bonner


LONDRA – Oggi continuiamo il nostro discorso filosofico su quello che dovreste fare se foste a corto di tempo e denaro. (Qui trovate la Parte 1.)

Da dove cominciamo? Come accumulare ulteriore ricchezza? O come perderla?

Il modo per perderla è semplice. Comprate qualcosa che non vale i soldi che l'avete pagata. Siete istantaneamente più poveri, che lo sappiate o meno.

Questo è ciò che sta accadendo oggi agli investitori nel mercato azionario. Le azioni non valevano il prezzo a cui le avevano comprate; ora il mercato li sta informando di questa realtà.

Ieri il Dow è sceso di quasi il 2%, a 16,002 punti. Prossima fermata: 15,000.

"E' un mercato orso", dice Jim Cramer. Sarà un "bagno di sangue", dice l'investitore miliardario Carl Icahn.

Non lo sappiamo. Ma la nostra ipotesi è che tra 10 anni a partire da oggi, le vostre azioni non varranno più di quanto valgono oggi.

I più grandi perdenti di ieri sono stati coloro che hanno puntato sulle materie prime e sul settore biotech.

Beh, Glencore – una delle più grandi società di risorse del mondo – è una di quelle società che sta colando a picco. Finora le sue azioni hanno perso il 75% del loro valore.

Se i prezzi delle materie prime rimarranno a questi livelli bassi, alla fine dell'anno non potrebbero valere più nulla. Glencore potrebbe finire come Lehman Brothers...

Ieri il settore biotech ha trascinato giù il Nasdaq. Ma sin dal 2009 è ancora su del 425%. In altre parole, può ancora scendere di parecchio.

Icahn, tra l'altro, sembra essere diventato il consulente di Donald Trump. Questa è una cosa buona. Il candidato alla presidenza ha bisogno di consigli.

Ieri Trump ha presentato il suo piano fiscale. Secondo noi era buono e dobbiamo dargliene credito. Pochi politici di carriera che aspirano allo Studio Ovale oserebbero attuare una profonda revisione del codice erariale.

Nel corso degli anni ogni maiale in America ha cercato d'imporre qualcosa. Ma sotto vari punti di vista Trump è piacevolmente ingenuo.

Spesso non sa di cosa sta parlando; non è stato istruito con accuratezza dai clientelisti.

Ma torniamo a come perdere i soldi e a come farli.

Questa mattina presto abbiamo lasciato Parigi. Era ancora buio.

Le giornate si accorciano... e sono umide... e diventano uggiose. Il marciapiede era bagnato, ricoperto da foglie in decomposizione. Il senso di malinconia rende le giornate autunnali particolarmente piacevoli, come gli ultimi morsi di un buonissimo dolce.

E stamani su Parigi splendeva una "luna super" che deve aver risvegliato molta nostalgia per qualcosa...

Ma cosa? Passione? Amore?

Peccato per il povero cuore di stagno – come un cestino vuoto – che guardava quella luna piena illuminante i tetti d'ardesia di Parigi e sognava di possedere soldi.

Ma il denaro è il nostro argomento prediletto. Ci piace parlarne.

Ma il denaro da solo non significa nulla senza una filosofia alle spalle. Al di là di quello che ci serve per sopravvivere, il denaro non ha importanza.

È buono? È cattivo? Dipende.

Abbiamo bisogno di una filosofia semplice per dare un senso al denaro – che ci guidi oltre le borse di Gucci... le TV via cavo... e gli appartamenti da milioni d'euro.

Non che ci sia qualcosa di sbagliato nel desiderare queste cose. Ma sono costose.

E se non avete i soldi, dovete essere in grado d'ignorare il lusso, la gola e l'auto-indulgenza, camminando a testa alta... e non abbassata per la sconfitta e l'auto-disgusto.

E per fare questo è necessaria una filosofia. O come minimo l'estetica.

Tutte le persone – a meno che non siano santi o minorati mentali – vogliono sentirsi bene con sé stesse. Questo è il loro obiettivo primario nella vita e l'unica ragione per cui sono interessate al denaro (risparmiare l'importo minimo per la sopravvivenza).

Dal momento che siamo una specie competitiva, ci sentiamo bene con noi stessi quando ci sentiamo superiori a quelli che ci circondano.

Non serve a nulla essere snelli se quelli intorno a noi non lo sono. Non serve a nulla essere intelligenti se gli altri intorno a noi non sono dei babbei. E non serve a nulla essere ricchi se gli altri intorno a noi non sono meno ricchi.

Ma la nostra razza è così intelligente che siamo in grado di trovare la superiorità quasi ovunque.

Se siamo grassi, ridefiniamo lo spettro corpulento in modo da diventare "piacevolmente grassocci", mentre gli altri sono "non sani" e "troppo magri."

Se siamo stupidi, ci concentriamo sul nostro "senso comune", in contrasto con l'assurdità non comune degli "intellettuali soporiferi" (tanto per prendere in prestito una frase di George Wallace).

E se non abbiamo i soldi?

Allora spendere soldi è volgare, poco profondo e inutile!

Una persona si sente superiore grazie a ciò che possiede. Un'altra per quello che non ha. Un'altra ancora per ciò che sa. E un'altra ancora per quello che non sa.

Una persona si può sentire superiore per chi è, mentre un'altra può misurare la sua levatura in base a chi non è.

Ma chi si sente superiore a tutti loro, è colui che non possiede nulla, non sa nulla ed è un signor nessuno. E' libero dalle vanità che tormentano la vita degli altri!

Nel X secolo, in Europa, andava di moda possedere poco o niente. Le persone cedevano i loro possedimenti in cerca di una vita di contemplazione.

Volevano allontanarsi dalle distrazioni e dalle tentazioni della vita di tutti i giorni, in modo da poter vivere in semplicità, pietà e purezza.

Così grande era la domanda di vivere in povertà che i monasteri e i conventi a stento riuscivano tenervi il passo. Dovettero costruirne di nuovi in ​​tutto il continente.

Ma non c'è bisogno d'insistere. Dobbiamo solo comprendere che ci sono persone con pochi soldi, o nessun soldo, che vivono bene. E ci sono persone con un sacco di soldi che vivono male.

Il nostro obiettivo sarà quello di vivere meglio e la nostra sfida sarà quella di raggiungerlo senza spendere soldi.

Avremo meno, ma faremo tesoro della nostra frugalità.

Poi – al declinare dei nostri giorni, al diminuire del nostro appetito e all'abbassamento delle nostre energie – il nostro tesoro di nulla aumenterà, poiché avremo bisogno sempre di meno.

Un letto. Un libro. Una candela. Cosa si può volere di più?

Sì, stiamo parlando di un programma di privazione radicale e felice assenza di soldi. Il nostro obiettivo sarebbe quello di sentirci superiori ai ricchi... senza avere soldi.

Indosseremo il nostro ritrovato amore per la povertà come un distintivo d'onore... e lo useremo per diventare ricchi!

Già, proviamo compassione per i ricchi. Nel nostro cofanetto vuoto, abbiamo il tesoro più grande di tutti – la speranza della felicità.

Sì, caro lettore: benedetto sia il povero, poiché gode del dono dell'ignoranza. Crede ancora che può essere felice... se solo avesse più soldi!

Questa, naturalmente, è un'illusione che solo i poveri possono permettersi. I ricchi lo sanno meglio. Hanno troppi soldi. Sanno che non possono comprarsi la felicità. È per questo che il tasso di suicidi ad Aspen è tre volte la media nazionale.

Ma quanto sono fortunati i poveri! Hanno ancora speranza!

Potrebbero vincere la lotteria. Potrebbero ottenere un aumento o un lavoro migliore. Potrebbero ereditare una fortuna da uno zio ricco. Il denaro è sempre a portata di mano.

E probabilmente anche la felicità... a separare il tutto, solo un funerale o un biglietto della lotteria.

Di più la prossima volta... compresi gli aspetti pratici.

Come si FANNO più soldi?

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. un poetico bonner filsofeggia su ingredienti della felicita. la guerra fa bene all essere umano che sopravvive. genera umilta, piccole gioie, si abbassano molte creste.

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    1. http://titanus.museodelcinema.it/public/film_images/poveri_ma_belli013.jpg

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    2. Il problema numero uno dei babyboomer di cui faccio parte è che i pochi nati ed i non nati di oggi sono i babybuster e che i sistemi previdenziali e pensionistici sono schemi di Ponzi che crollano inesorabilmente se non ci sono nuovi aderenti. Perciò, la bolla delle nascite tra il 1955 ed il 1970 farà la fine di tutte le altre bolle.

      Poi, guardando a tutto quello che sta accadendo attorno a noi, la considerazione più semplice ed ovvia che ne traggo è che lo status quo degli uni si regge sulla destabilizzazione dello status quo degli altri. E non è che sia una scoperta eccezionale.
      Che nello scontro occulto e palese tra gli interessi di potere di tutti gli attori in campo, anche questi occulti e palesi, non è possibile stabilire chi ha ragione e chi torto, chi dice la verità e chi mente, ecc ecc
      Si è già scritto che la verità muore per prima in guerra e figuriamoci quando la guerra è permanente...

      Anche qui, fermo restando il convinto vaffa a tutte le parti che si stanno scannando, a quelle palesi ed a quelle occulte, resta come unica soluzione illusoriamente praticabile quella individuale: sperare di avere la buona sorte di non rimanere coinvolto.
      Bastano ed avanzano già le seccature quotidiane, quelle burocratiche sempre più soffocanti ed incomprensibili e spesso cariche di sanzioni pesanti ed ingiuste ( non vi dico cosa stanno imponendo a quelli come me per risolver loro la compilazione automatica dei 730 dell'anno prossimo... ), e tutti i tranelli nei quali si rischia di cadere senza rendersene conto, e via di seguito...

      Per chi non se ne rendesse conto o l'avesse dimenticato, al di là dell'impegno, dello studio, del ragionare, ... Nella vita ci vuole anche tanta, ma tanta fortuna...

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  2. Ci sono dentro anch'io (classe '66).
    Spero che il giorno del mio pensionamento (sempre che esisterà) il padreterno mi conceda il lusso di terminare la mia esperienza sulla terra e lasciare la mia insignificante pensione ai miei familiari, come contributo spese.
    Mi eviterebbe una vecchiaia in miseria e di stenti....

    PS
    Cosa intendeva Bonner con "È per questo che il tasso di suicidi ad Aspen è tre volte la media nazionale" ??

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    1. Ciao Marco.

      Intendeva dire che i suicidi tra le persone benestanti sono abbastanza alti. Comunque questa "serie" sui consigli riguardo una vita incentrata sulla filosofia del downshifting per emanciparsi in qualche modo dall'attuale sistema, non sono finiti. Nelle prossime puntate ci sarà qualcosa di più pratico. Quanto alla pensione, beh, ho scritto molte volte a riguardo però non mancherà un articolo su come allocare i propri risparmi in modo da lasciare qualcosa ai propri eredi.

      Insomma, Freedonia diventerà un po' più... pratica.

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    2. Sen. Robert Kennedy, 196829 novembre 2015 alle ore 21:07

      «Con troppa insistenza e troppo a lungo, sembra che abbiamo rinunciato alla eccellenza personale e ai valori della comunità, in favore del mero accumulo di beni terreni. Il nostro Pil ha superato 800 miliardi di dollari l'anno, ma quel PIL - se giudichiamo gli USA in base ad esso - comprende anche l'inquinamento dell'aria, la pubblicità per le sigarette e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine settimana. Il Pil mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende il fucile di Whitman e il coltello di Speck, ed i programmi televisivi che esaltano la violenza al fine di vendere giocattoli ai nostri bambini.Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Comprende le auto blindate della polizia per fronteggiare le rivolte urbane. Il Pil non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori famigliari o l'intelligenza del nostro dibattere. Il Pil non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra conoscenza, né la nostra compassione, né la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in poche parole, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani».

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    3. Un presidente del genere non era compatibile con certi interessi. Per non rischiare l'hanno eliminato prima che potesse nuocere. Sono sempre i migliori che se ne vanno. Danno troppo fastidio ai peggiori.

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