venerdì 9 giugno 2017

La strana economia del voto





di Gary North


"Dio, concedimi la serenità per accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare, e la saggezza per conoscere la differenza."

Questa è la famosa preghiera della serenità scritta da Reinhold Niebuhr. È la cosa più vicina all'ortodossia teologica che Niebuhr abbia mai scritto.

Si può applicare benissimo al voto.



VOTO E LOTTERIE

Il voto è irrazionale, secondo la teoria economica del libero mercato. È come comprare un biglietto della lotteria, solo più da stupidi. C'è una voce di Wikipedia su questo argomento: il paradosso del voto.

Il paradosso del voto, noto anche come paradosso di Downs, implica che i costi del voto saranno di norma superiori ai benefici attesi. Poiché la possibilità di esercitare il voto è minuscola rispetto a qualsiasi stima realistica dei singoli benefici privati ​​dei diversi risultati possibili, i benefici attesi del voto sono inferiori ai costi. Il fatto che le persone votino è un problema per la teoria della scelta pubblica. Venne dapprima osservata da Anthony Downs.

Downs aveva ragione? Gli economisti pensano di sì. In genere si rifiutano d'acquistare un biglietto della lotteria considerandolo una perdita netta per quelle persone che non sanno far di conto.

Una lotteria è una forma di gioco d'azzardo. Il gioco d'azzardo è un gioco a somma zero: ogni vincitore vince a spese dei perdenti. Inoltre ci sono regole a favore del banco. I giochi d'azzardo sono impostati affinché il banco vinca spesso. Questo è il motivo per cui gli stati hanno lotterie ma vietano il gioco d'azzardo privato: "I numeri." Gli stati vogliono rubare ai poveri e agli ignoranti. Odiano la concorrenza di uomini d'affari in cerca di profitto: allibratori.

La persona che acquista un biglietto della lotteria ritiene che possa trarre profitto se "esce il suo numero." Nel corso della storia gli uomini hanno creduto in quattro sistemi incompatibili di causalità generale: il destino, la fortuna, la casualità e la sovranità di Dio. Il destino è visto come qualcosa d'impersonale. La fortuna è vista come qualcosa di personale. La casualità è vista come qualcosa d'impersonale. Dio è visto come qualcosa di personale.

Le persone che giocano d'azzardo si affidano alla fortuna -- la fortuna "cieca". Coloro che credono nella casualità non giocano d'azzardo. Capiscono la matematica. Coloro che credono nella sovranità di Dio non giocano d'azzardo. Hanno fiducia nel lavoro duro, nell'etica e nella grazia di Dio. Quanto a coloro che credono nel destino, per la causalità non ha senso. Pensano che gli uomini non possano influenzarne l'esito.

L'economista dice al giocatore d'azzardo che la probabilità di un esito favorevole per un biglietto della lotteria è così basso che statisticamente la cosa non cambia se non lo si fosse acquistato affatto. "Risparmia il tuo denaro. Non comprare il biglietto." Ma la gente povera li compra -- quelle stesse persone che non possono permettersi di perdere. Hanno abbandonato la speranza nell'etica, nel duro lavoro e nella grazia di Dio. Vogliono credere in qualcosa che li possa aiutare. Credono nella fortuna. L'acquisto di un biglietto della lotteria è un atto religioso per loro: un modo oggettivo di registrare la loro fede nella fortuna. La fortuna può "sorridere" loro, o almeno così credono. "Perché non dare alla fortuna una possibilità?"

Non gioco d'azzardo coi giochi a somma zero. Ecco perché non credo nel destino, nella fortuna, o nella casualità. Sono un calvinista.

Ho partecipato ad un "non-gioco" a somma zero: l'assegnazione da parte del governo degli Stati Uniti dello spettro radio che rubò nel 1927. Sono diventato un milionario e anche mia moglie. Abbiamo vinto due lotterie. Il mio amico Terry Easton aveva trovato un modo per battere la lotteria. I miei abbonati hanno vinto e hanno vinto alla grande. Ma mia moglie ha praticamente stravinto. Non ci è costato nulla giocare. Anche il mio partner John Mauldin e la moglie hanno vinto.

Il governo avrebbe dovuto mettere all'asta lo spettro: "L'offerta più alta vince." Ma dal momento che scelse una lotteria, io decisi di partecipare. Ma questo non era un gioco.

La stessa logica si applica ai futures sulle materie prime. Sembra un gioco a somma zero, ma non lo è. Il mercato dei futures risolve due problemi specifici:
  1. come allocare la proprietà nonostante l'incertezza -- speculatori contro hedgers;
  2. come ottenere una migliore conoscenza dei prezzi futuri senza spese per la società -- "agevolazioni."

Il mio punto: a volte qualcosa che assomiglia ad un gioco d'azzardo in realtà non lo è. E questo vale anche per il voto? Credo di sì, ma prima prenderò in considerazione i costi del voto.



I COSTI DEL VOTO

Votare richiede tempo. Più è prezioso il vostro tempo, più è costoso votare. Questa è l'intuizione economica cruciale per quanto riguarda i costi: il valore economico dell'uso prioritario di una risorsa scarsa. Cosa avreste fatto con il tempo necessario a votare? Questo rappresenta il costo del voto per voi.

I libertari hanno un dispositivo mnemonico: TANSTAAFL. "Non esiste una cosa come un pasto gratis." E che dire per quanto riguarda TANSTAAFE? "Non esiste una cosa come un'elezione gratis."

Le votazioni sono come il deprezzamento delle automobili: 56 centesimi al miglio, dice il governo degli Stati Uniti. Lo permette per il business dell'ammortamento.

Ci vuole tempo per studiare le questioni. La gente guarda i dibattiti dei candidati. Perché? Il loro voto non influirà sul risultato.

I mezzi d'informazione sono pieni di informazioni sui candidati. Questo particolare sposta l'attenzione su chi potrebbe trarne effettivamente beneficio.

L'esito del voto è statisticamente irrilevante. Il costo del vostro voto, invece, non è statisticamente irrilevante. Questa è la strana economia del voto.



"IL TUO VOTO NON CONTA"

I critici del voto sostengono che questo esercizio sia statisticamente paragonabile a quello di comprare un biglietto della lotteria, ma più da stupidi. La persona che acquista un biglietto della lotteria prevede un cambiamento statistico: ottenere un immenso profitto. Una persona il cui partito vince le elezioni sa che il suo voto non farà la differenza, a differenza di un biglietto della lotteria. Il suo partito vincerà o perderà, con il suo voto o senza.

Il beneficio è di gran lunga più piccolo rispetto a quello di vincere alla lotteria. Egli si trova in fondo alla catena alimentare della vittoria. La politica è una forma popolare di effetto a cascata. Le persone in cima ottengono la maggior parte degli incassi. La politica è principalmente una ridistribuzione della refurtiva fiscale.

Statisticamente il vostro voto non conta, se non in piccolissime elezioni locali. Maggiore è il numero dei votanti, meno conterà il vostro voto.

Gli elettori negli Stati Uniti se ne preoccupano solo una volta ogni quattro anni. Si preoccupano solo di chi sarà eletto presidente. Votano in gran numero. Più è importante l'elezione per la maggior parte degli elettori, meno conterà il loro voto. Questa è la strana logica del voto.

Il loro voto conta di più nelle elezioni speciali per una carica locale. Ma quasi nessuno partecipa alle elezioni speciali. È per questo che il loro voto conterebbe molto di più. Ma a loro non importa. Questa è la strana logica del voto.



"STAI GETTANDO VIA IL TUO VOTO!"

Permettetemi di farvi una domanda. Qualcuno vi porge un certificato di proprietà. Vi costerà tempo e denaro entrare in possesso di suddetta proprietà. Questa transazione vi fornirà un guadagno personale pari a zero. Qual è la risposta razionale?

Rifiutare di accettare la proprietà. In breve, gettare via il vostro voto.

Eppure la persona che rappresenta un fattore critico in questa decisione, pensa di sottolineare un punto importante quando dice: "Stai buttando via il tuo voto." Infatti è così. E allora?

Non volete votare per i candidati alla presidenza dei due maggiori partiti politici. Pensate che vi venga chiesto di scegliere tra il minore dei due mali. Volete registrare la vostra protesta? Perché? La potete articolare? C'avete mai provato?

Supponiamo che abbiate una risposta chiara. Com'è possibile registrare la vostra protesta?

In primo luogo, potete votare per un terzo candidato.

Il terzo candidato, George Wallace, aveva due slogan:
  1. "Non c'è un minimo di differenza tra i due candidati."
  2. "Mandiamo loro un messaggio!"

Si candidò nel 1964, 1968, 1972 e 1976. Nel 1968 ottenne 46 voti. Più voti di quanti ne ottennero terzi candidati alle elezioni presidenziali sin dal 1912, quando Teddy Roosevelt arrivò secondo rispetto a Woodrow Wilson.

Nixon vinse per poco contro Humphrey. Se fosse stato il 1960, Humphrey avrebbe vinto. Ma nel 1964 il Sud era repubblicano. Non nel 1968.

In secondo luogo, è possibile scegliere di non votare. Nessuno se ne accorgerà. Ma se milioni di persone non scelgono di votare, questo invierà un messaggio: "A nessuno importa." Ciò non desta preoccupazioni alle persone posizionate all'apice del processo di ridistribuzione della refurtiva.

In terzo luogo, è possibile scrivere in nome di qualcuno, ma questo si poteva fare tempo addietro: schede cartacee. L'ho fatto nel 2004: Ron Paul.

Dal punto di vista economico, la scelta #2 ha un senso: non votare. Non farsi coinvolgere emotivamente col risultato.



PREGHIERA E VOTAZIONI

Ho detto che la preghiera della serenità si applica al voto. Perché?

In primo luogo, gli individui pregano.

In secondo luogo, invita le persone alla serenità per quelle cose che non possono cambiare. Come individui, il voto non ci dà potere. Si tratta di un passatempo costoso che non ci fornisce alcun guadagno individuale. A livello individuale è un peso.

C'è bisogno di mostrare coraggio in alcuni casi. Ci vuole coraggio per votare? No. Ci vuole coraggio per affrontare l'esito di un'elezione. A volte.

Ma c'è qualcos'altro. I gruppi pregano. Le persone che credono che le singole preghiere possano cambiare le cose, di solito credono che la preghiera comune abbia migliori possibilità di cambiare le cose.

Quindi la preghiera è una miscela di responsabilità personale e responsabilità collettiva.

Anche il voto.

C'è qualcos'altro. La Bibbia insegna che il popolo è responsabile per i peccati dei suoi governanti, sacerdoti e re. Sotto l'Alleanza, la gente doveva offrire sacrifici per i peccati dei suoi governanti, sacerdoti e re (Levitico 4). L'apostolo Paolo disse alle chiese di pregare per i governanti.

Esorto perciò, prima di tutto, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, rendimenti di grazie nei confronti di ogni sorta di uomini, re e nei confronti di tutti quelli che sono altolocati; affinché possiamo condurre una vita calma e quieta con piena devozione e serietà. (I Timoteo 2: 1-2).

La Bibbia insegna la responsabilità collettiva, ma i collettivi sono costituiti da individui.

Il voto è un atto di conferma. In altre parole, si tratta di un atto di alleanza. È l'equivalente giuridico di un sommo sacerdote che unge un re dell'antico Israele. Un giudice, Samuele, unse Saul e poi David.

Definiamo sacramentali tali atti. Sono unici. Ci sono sacramenti ecclesiastici, ma ci sono anche sacramenti civili. In democrazia il voto è un atto del genere.

Dal punto di vista dei singoli, il voto è irrazionale. È più irrazionale rispetto all'acquisto di un biglietto della lotteria. Ma se il voto è sacramentale, allora c'è una logica nel voto.

Si registra il proprio risentimento votando per un terzo candidato. Non equivale a "nessuno di questi". Ma in un sistema non parlamentare, come il nostro, invia questo messaggio: "Nessuno dei due."

Le truppe di Bernie Sanders avrebbero potuto votare per Stein e il Partito dei Verdi. I membri scontenti del Tea Party avrebbero potuto votare per Johnson ed il Partito Libertario. Possiamo vedere chi ha più sostegno: i rossi che votano i verdi o gli "evasori fiscali" che votano per un uomo che è talmente americano da non riuscire a nominare un solo leader straniero.

Su quest'ultimo punto ce n'è solo uno che val la pena nominare: Putin. Fino a quando non si scherza con lui, non importa se si dimentica il suo nome.



CONCLUSIONI

Se siete individualisti metodologici al 100%, siete irrazionali se votate. Il vostro voto non conta. Vi costa tempo e denaro per un ritorno pari a zero. Eppure ci sono libertari che votano. Passano tempo a leggere di politica. Perché? Alcuni addirittura si fanno coinvolgere nel Partito Libertario. Perché? Sono irrazionali? O semplicemente non sono individualisti metodologici al 100%. Sono olisti -- il lato oscuro?

Se siete collettivisti al 100%, dovreste votare sempre, anche in un sistema a partito unico. È per questo che l'Unione Sovietica impose sanzioni a quei russi che non votavano per il Grande Leader. Il Partito Comunista rappresentava il proletariato. Il proletariato era sovrano. Pertanto i russi furono costretti per legge a votare: dimostrare la volontà sovrana del proletariato.

Se siete feticisti dei patti, dovreste votare. Ma non inviate denaro alle sedi principali dei partiti. Spendete soldi solo per le elezioni locali, se proprio dovete spenderli. Per quanto riguarda il voto per le presidenziali, potete inviare loro un messaggio: "Nessuno dei due." Questo non significa buttare via il proprio voto. Equivale a dire ai saccheggiatori a Washington di saccheggiare di più (Partito dei Verdi) o meno (Partito Libertario).

Non dimenticate di votare "no" sulle emissioni obbligazionarie. Divertitevi a votare.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. Finché i mettinculi andranno a votare, anche i piglianculi dovranno farlo.
    Personalmente mi difendo anche così. Senza illusioni.

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    1. Per inciso ed offtopic, che in un Occidente così malmesso la battaglia fondamentale sia quella culturale (e spirituale) lo ha capito benissimo solo Putin.

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  2. Un omaggio a gdb.
    Vi ricordate il controverso libro sulle ur-lodges massoniche sovranazionali, veri e propri cantieri del mondialismo?
    Ebbene, complimenti a gdb per aver capito chi erano e sono i quattro personaggi anonimi che parlano al termine del libro.
    Gdb intuì Brezinsky, Attali, Soros, Napolitano.
    Non sono usciti quei nomi, ma se ci guardiamo intorno sono loro.

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    1. Sta gente vince perché è supportata con il voto, direttamente o meno, dei personaggi alla Alvaro Vitali che si fregiano del titolo di libero cittadini.

      R.G.

      P.S.: e comunque gdb è una potenza!

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  3. http://www.libreidee.org/2017/06/comera-bella-litalia-quando-non-eravamo-ancora-liberisti/

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    1. Ahahahah!
      Una supercazzola dietro l'altra!
      Ma che ti vuoi aspettare dai pennivendoli che lavorano per una gabbia di scemi?

      R.G.

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  4. http://www.libreidee.org/2017/02/e-se-poi-un-bel-giorno-scopri-che-non-era-vero-niente/

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