venerdì 23 giugno 2017

Bolla immobiliare, nuovo round





di Francesco Simoncelli


Questa è una storia che abbiamo già visto. La cosa sorprendete è che continua ad accadere senza che la maggior parte delle persone se ne accorga. Peggio, la maggior parte delle persone pensa che sia fisiologico. Non lo è. È per questo motivo che sono tornati a considerare le loro case come un bancomat. L'euforia pre-2008 nel settore immobiliare ha portato le famiglie americane ad accendere ipoteche in sequenze sulle case di proprietà e spendere i finanziamenti in beni di consumo. Inutile dire che questa strategia è fallimentare nel lungo periodo. È letteralmente la fase terminale di un ciclo economico che pesca tra gli "sciocchi più sciocchi" quelle vittime che saranno scaraventate nel bust. Sebbene si possa aver pietà di coloro che hanno subito pignoramenti e hanno perso uno dei beni più importanti nella loro vita, è un destino che essi stessi hanno aiutato a formare.

Nessuno ha puntato loro una pistola costringendoli a recarsi in banca per accendere ipoteche su ipoteche. Non avendo a disposizione un quadro economico teoricamente coerente, si lasciano guidare come banderuole dai venti che soffiano. Rifinanziare la propria casa costa poco? Perché non farlo? Chi se ne importa degli interessi e della sostenibilità della pratica in quanto tale? I banchieri credono fermamente in un motto che ha segnato gran parte di questi tempi: "Nel lungo periodo siamo tutti morti." Peccato che nessuno sappia quanto sia "lungo" suddetto periodo. Sono dei bravi imbonitori, ciononostante quando si rinuncia ad accedere ed a finanziare una conoscenza che potrebbe salvare il patrimonio di coloro che ignorano causa/effetto in economia, si finisce nella categoria dei cosiddetti "sciocchi più sciocchi". Ovvero, quelli che rimarranno col cerino in mano.



AL PUNTO DI PARTENZA

I cicli boom/bust non finiscono mai bene. Questo vuol dire che ci sarà sempre qualcuno che pagherà per gli errori degli altri. In questo modo l'attuale sistema può andare avanti. Almeno fino a quando i creatori di ricchezza reale riusciranno a rifornire coloro che la sprecano. Questi ultimi possono avere un lasciapassare nei confronti del bacino della ricchezza reale grazie alla ridistribuzione della ricchezza reale innescata dalle strategie monetarie implementate dalle banche centrali. Nel caso degli Stati Uniti, dalla FED.

Il denaro creato ex-novo finisce nell'economia con un certo ritardo e non invade uniformemente tutti i settori dell'economia più ampia. Non è un caso, ad esempio, se i maggiori beneficiari della manna monetaria della FED siano stati i grandi centri lungo la costa americana. L'entroterra statunitense, invece, ha rappresentato l'ultimo anello della catena, quello raggiunto dal denaro creato ex-novo una volta che i prezzi si erano già aggiustati. Sono i più penalizzati dall'effetto Cantillon. Non è un caso se siano stati loro quelli che hanno votato in massa per Trump. E nemmeno è un caso che San Francisco sia una di quelle città che ha visto l'incremento più marcato dei prezzi degli immobili, essendo essa facente parte della regione della Silicon Valley.

L'effetto ricchezza a cascata della banca centrale americana era volto a diffondere una sorta di benessere tra la popolazione nel suo complesso, ingrassando dapprima i bilanci di quelle entità che dovevano essere salvate e successivamente, attraverso la loro salute rinnovata, elargire occupazione e reddito a tutti. Non è andata così. Perché? Perché gli individui sono guidati dagli incentivi. Una volta che si azzera il rischio in determinate aree, ciò porta ad una speculazione maggiore in suddette aree. Questo per dire che quelle aziende che hanno goduto della manna monetaria della FED attraverso l'accensione di nuovi prestiti, non hanno affatto migliorato le loro infrastrutture, bensì hanno gozzovigliato con l'ingegneria finanziaria per gonfiare il loro valore azionario e quindi incassare più profitti.

Inondando con dividendi gli azionisti, hanno ignorato il settore della R&S e di conseguenza non hanno affatto prestato orecchio alle necessità reali degli individui. Hanno invece continuato a sfornare prodotti che nessuno voleva e a catturare, attraverso l'accesso a prestiti a basso costo, capitale umano e strumentale. A quanto pare non esistono più società a scopo di lucro, ma macchine d'ingegneria finanziaria che pompano le proprie azioni per dare sfoggio di una salute economica altrimenti inesistente. Ciò erode il bacino della ricchezza reale e si ripercuote inevitabilmente sui tassi d'interesse, i quali non stanno aumentando perché la FED "ha deciso" così.

I vari miglioramenti nei dati in entrata sfoggiati dalla FED sono solo fumo negli occhi, perché raccontano una storia diversa da quella della vita reale. Il rimbalzo economico e la successiva pseudo-ripresa economica sono difatti costituiti solo da numeri e scenari rosei. Nel caso del settore immobiliare, ad esempio, la caduta dei prezzi degli immobili è stata attutita dall'intervento dei pianificatori monetari centrali. Problema: a che prezzo?




Ironia della sorte, il problema che presumibilmente hanno risolto è stato creato da loro stessi con le precedenti politiche monetarie allentate. Questo ha permesso alle famiglie americane di prendere in prestito a tassi ridicoli e indebitarsi per la vita. Poi la bolla è scoppiata e il debito è rimasto, poiché la maggior parte di loro non ha potuto scrollarselo di dosso a causa della permanenza di pachidermi statali tenuti in vita col supporto vitale: Fannie & Freddie. Non è finita qui, poiché la prova che tenere in vita realtà palesemente improduttive non fa altro che creare ulteriori errori economici, è la seguente: Fannie introduce regole "nuove ed innovative" per permettere agli studenti indebitati di comprare una casa... indebitandosi ancora di più!

La vera soluzione, la soluzione di libero mercato, sarebbe lasciar fallire questi istituti di finanziamento, in modo da permettere a tutte quelle famiglie di scrollarsi di dosso quel fardello di debito che hanno contratto durante gli anni della bolla. Ma ciò non significherebbe default a catena? Certo che sì. È sempre stato così che il mercato s'è ripulito dagli errori economici. Ed è così che si ripulirà anche questa volta.

Ma non è detto che le cose andranno come l'ultima volta, ovvero, che la bolla scoppi dapprima nel settore immobiliare. Questo perché un settore che è stato gonfiato all'inverosimile, e che una volta scoppiato si porterà dietro anche il comparto immobiliare, è quello dei prestiti agli studenti. Con un mercato del lavoro ingessato e praticamente pervaso dal part-time, i giovani e meno giovani sono stati attirati negli atenei grazie alla presunta generosità dello zio Sam. Ciò è servito ad addomesticare le cifre della disoccupazione, impedendo a migliaia di persone d'invadere le strade in cori di protesta. Ma come la pianificazione centrale è solita fare, il problema è stato spostato non risolto. Infatti dopo aver finito gli studi, coloro che escono dall'università non trovano né un lavoro adatto al loro campo di studi né riescono a sbarcare il lunario per ripagare il fardello di debito sul loro groppone. Chi è fortunato rimane a vivere coi genitori.

Eventualmente i genitori si fanno carico di questo onere, poiché oltre ad avere un lavoro è possibile che si tratti di pensionati. Non solo, ma allo stesso tempo vengono attirati nella tagliola del rifìnanziamento della propria casa per far fronte ai crescenti obblighi finanziari dovuti all'aiuto concesso ai propri figli. Il rinnovato business immobiliare, quindi, non nasce da fondamentali economici sani e da una ripresa economica salutare a seguito di una pulizia degli errori economici del passato. Al contrario, è frutto della speculazione nel settore immobiliare da parte di hedge fund e banche commerciali che si sono improvvisati padroni di casa dando il via ad una corsa buy to rent. E questo è sottolineato anche dalla quantità di nuove case vendute alle famiglie americane.





In questo modo vengono pompati di nuovo i prezzi delle case in modo che quelle entità finanziarie che si sono ritrovati in bilancio asset dimezzati di valore possano in qualche modo compensare le perdite, ma questo va a discapito dell'economia di Main Street la quale si ritrova ad essere impossibilitata a comprare una nuova casa e non può permettersi i livelli esorbitanti degli affitti. E questo quadro viene catturato dal seguente grafico.




Nonostante i lavori a tempo pieno siano aumentati, la vendita di case nuove è ancora sottotono. Ciononostante i prezzi delle case sono in boom, ma come abbiamo visto alla base non c'è una domanda genuina da parte dell'economia più ampia. Ancora una volta, è frutto dell'ingegneria finanziaria alimentata dal credito a basso costo.

Quindi la domanda è: volete continuare ancora ad essere coloro nelle cui mani sarà lasciato solo un cerino?



STRATEGIA D'USCITA

In questo panorama chiunque ha bisogno di una strategia d'uscita, perché altrimenti verrà fagocitato dagli eventi. Si vedrà trasportato in un caos che non sarà capace d'anticipare. Coloro che lo anticiperanno saranno avvantaggiati. Questo spazio virtuale vi fornisce gli strumenti per anticipare il caos economico incipiente. Non sarà piacevole vedersi inghiottiti in questa spirale discendente, ma sarà ancora più spiacevole non sapere cosa fare.

Questo vuol dire avere un piano B. Al giorno d'oggi la maggior parte delle persone crede di avere un piano B, in realtà si tratta solo di investimenti che non proteggeranno i propri risparmi. Perché? Perché si basano su mercati gonfiati artificialmente dal credito facile delle banche centrali e durante una recessione subiranno un duro colpo. Pensate, ad esempio, alle obbligazioni vendute dalle banche alla propria clientela. Pensate ai buoni fruttiferi venduti dalle Poste. Pensate alle obbligazioni sovrane vendute con agevolazioni fiscali. Perseguire questa strada significa cercare fortuna in una discarica.

Nell'attuale panorama economico esistono altri modi per emanciparsi dalle grinfie dello stato e, allo stesso tempo, schermare i propri risparmi.

Oltre al canonico consigli dell'investire in oro fisico, è possibile diversificare ulteriormente la propria strategia entrando nel mondo delle criptovalute. È un mondo ancora giovane, ma soprattutto è un mondo con grandi opportunità. Diversamente dagli investimenti canonici enormemente influenzati dalle azioni di una ristretta cerchia d'individui, il mondo delle criptovalute è fondamentalmente caratterizzato da una fitta rete di scambi gestita da tutte quelle persone che ne fanno parte. Questo punto è ben descritto dalla Legge di Metcalfe. È per questo motivo che le criptovalute non sono solo mezzi di scambio e riserve di valore, ma anche una rete decentrata che ben rappresenta il concetto di libero mercato.

E infatti il loro vero potenziale emergerà prorompente quando la prossima recessione imperverserà nell'economia più ampia. Non solo permetteranno agli individui di limitare i danni, ma inculcherà loro quelle lezioni di libertà economica che la Scuola Austriaca per anni ha ripetuto senza riuscire a diffonderle in modo diffuso. Questa è l'occasione che gli Austriaci aspettavano per dimostrare una volta per tutte che il keynesismo ha fallito. La prossima recessione sarà l'occasione per affermare con decisione i principi del libero mercato e ricoprire il vuoto culturale ed accademico che si lasceranno dietro le teorie keynesiane. È all'orizzonte un cambiamento di paradigma.

Alla fine lo capiranno anche gli scettici quando cercheranno di entrare in questo mercato a qualsiasi prezzo, solo per preservare il potere d'acquisto delle valute canoniche ormai decadente. Quando infine hedge fund, compagnie d'assicurazione, grandi società, grandi banche d'investimento, fondi sovrani, ecc. aggiungeranno criptovalute ai loro possedimenti istituzionali, il loro prezzo schizzerà alle stelle.

Sul mio account Twitter cerco di individuare quegli investimenti in criptovalute potenzialmente propizi e comunicarli a coloro interessati, analizzando le varie monete in suddetti mercati e fornendo segnali potenzialmente utili. La mia non è l'unica strada percorribile. È una delle tante. Faccio in modo che sia meno dissestata possibile. Se volete contribuire a tale opera, allora potete lasciare un contributo in bitcoin al seguente indirizzo: 3JzLi4AbKYxmU6SKphc5sxSJhcrxXcFDXA



BANCHE ILLIQUIDE

Nel frattempo il settore bancario commerciale continua a vomitare inchiostro rosso. Non è stato aggiustato nulla. Soprattutto in Europa. Eppure si diceva che le cose stessero andando bene in Spagna. Non è così. Credete ai vostri occhi non alle voci che fuoriescono dallo zombie-box.

In modo particolare, quando leggete "non fatevi prendere dal panico", è il momento di farsi prendere dal panico. Troppi errori economici sono stati lasciati sedimentare e diventare strutturali. La ciclicità ha abbandonato questo mondo. Il semi-boom offerto dalle banche centrali non ha fatto altro che far finire l'economia mondiale in un circuito di stagflazione che lentamente scaraventerà ciò che rimane dei cocci di tale economia, in una recessione violenta.

Il cuore dell'economia moderna, infatti, è una struttura di produzione basata sull'ingegneria finanziaria e non più sulla domanda genuina dei consumatori. Guardate i seguenti grafici, ad esempio, rappresentanti la quantità di azioni in pancia alla BNS, in particolare poi quelle della Apple.






Sebbene l'economia abbia sperimentato un accenno di recessione nei mesi post-Lehman, questa è stata arrestata dall'intervento senza precedenti delle banche centrali.




Sono stati pompati nel circuito finanziario migliaia di miliardi in denaro fiat, portando i tassi d'interesse a finire nel sottoscala della storia. Ciò ha portato gli investimenti ad essere dirottati nei settori azionario e obbligazionario, scatenando una ricerca folle per rendimenti decenti. I bilanci delle grandi industrie sono stati offerti sull'altare della ZIRP e le banche commerciali, nonché gli altri istituti di credito, hanno gozzovigliato in questi mercati alla disperata ricerca di un flusso di cassa positivo e di una chiusura d'anno in positivo.

Non è andata così. Gli strumenti d'investimento canonici sono sopravvalutati all'inverosimile e la maggior parte di loro siede nei bilanci delle banche centrali.

Nel frattempo la FED "sta rialzando" i tassi d'interesse a breve termine. Gli investitori istituzionali che hanno preso in prestito a breve e hanno prestato a lungo, si troveranno ad affrontare uno squeeze. I tassi a breve stanno aumentando. Il differenziale tra il costo del denaro a breve termine ed il rendimento del denaro a lungo termine si sta restringendo velocemente.




La curva dei rendimenti ancora non è invertita. Il rendimento dei bond a 3 mesi non ha ancora superato il rendimento dei bond a 20 anni. Se volete un indicatore di quanto sia vicina una recessione, prestate attenzione alla curva dei rendimenti.



FINIRÀ MALE

Ciò che rende molto pericoloso l'attuale ciclo economico è il fatto che abbiamo raggiunto il punto di saturazione. La maggior parte dei mercati del mondo è in bolla, questo significa che una correzione manderà in crash enormi porzioni dell'economia mondiale.





Tutto quello che le istituzioni statunitensi hanno fatto finora, ad esempio, ha semplicemente gonfiato all'inverosimile delle bolle in tutto. Non esiste settore che ne sia estraneo. Esiste solo la possibilità di proteggersi e schivare le schegge impazzite che voleranno nell'ambiente economico allo scoppio di suddette bolle. Niente ha fatto il Dodd-Frank Act per consolidare la stabilità del settore bancario commerciale americano, aumentando i costi per i consumatori e facendo diventare ancor più grandi le banche TBTF. Sin dall'approvazione di questa legge solo tre nuove banche sono nate, forzante quelle medie/piccole a fondersi con quelle grandi. La concorrenza è stata annientata.

Per non parlare della Volcker Rule contenuta nel suddetto testo di legge, la quale rappresenta un tentativo maldestro di ripristinare un Glass-Steagall Act (separazione tra banche commerciali e banche d'affari). Ciò ha creato una gigantesca burocrazia atta a vagliare le varie transazioni delle banche affinché possano catalogarle "fisiologiche" o "speculative". Ma il problema non è il rischio, poiché esso rappresenta una spia d'allarme adeguata per segnalare la pericolosità di determinati investimenti; il vero problema è l'assenza di rischio.

L'esistenza delle banche centrali, delle assicurazioni sui depositi e di altre istituzioni supportate dallo stato indeboliscono la disciplina dei mercati per quanto riguarda i prestiti e gli azzardi morali. Nemmeno la resurrezione di un Glass-Steagall Act potrebbe impedire l'emersione di cicli boom/bust alimentati dal credito, nonostante inizialmente possa migliorare le condizioni nel settore bancario commerciale.

C'è bisogno di una sana pulizia dei mercati, senza di essa gli errori strutturali finora accumulati continueranno a far marcire lentamente i fondamentali economici. Come sottolineato nella sezione precedente, una recessione è incombente. Ma anche senza di essa, l'attuale semi-boom è destinato a spegnersi a causa della natura autodistruttiva delle politiche centralizzate. Queste sono bombe ad orologeria finanziarie che scoppieranno, settore finanziario dopo settore finanziario.



CONCLUSIONE

Sono convinto che il sistema bancario commerciale finirà molto presto sotto pressione. La follia che ha portato i TBTF a dominare nei mercati è senza precedenti. Sono dei giganti d'argilla, resi tali dalle politiche anti-cicliche attuate da Bernanke e continuate dalla Yellen. Ma adesso queste politiche sono state invertite e i tassi stanno salendo. Il mercato dei prestiti ne risentirà. Le banche si ritroveranno ancora una volta per le mani prestiti non performanti e crediti deteriorati.

La reflazione del settore immobiliare è solo la punta dell'iceberg. Come nella precedente bolla immobiliare, noi Austriaci abbiamo detto come e perché. È stato affrontato nel dettaglio cosa c'è al di sotto del mare, quanto in profondità scende il ghiaccio.

Potreste pensare di essere al sicuro, ma di certo non lo sarà la banca in cui detenete i vostri risparmi. La maggior parte delle persone non effettua uno scrutinio accurato del luogo in cui detiene i propri risparmi. Segue la consuetudine. Ma la consuetudine va temporaneamente in frantumi quando c'è un cambiamento di paradigma. Il modo di proteggersi e approfittare delle flessioni economiche passando per vie ritenute "non canoniche".


5 commenti:

  1. Senza nulal togliere allo scritto, il solo aver proposto "The everything bubble" rende il post di grande importanza.
    Consiglierei anche la serie "The hidden secrets of money", in particolare l'episodio 4, con sottotitoli in italiano, dove con una splendida animazione viene spiegato come la valuta viene creata in USA. Da non perdere! Non ha caso ha avuto un numero elevato di visualizzazioni in circa 2 anni: capolavoro!

    Capitolo criptovalute: forse sono in bolla, forse spariranno, sicuramente alcune sono un tentativo molto forte di aggirare i cretini centrali, statali o bancari che siano.
    Ma che siano da monitorare lo dice un fatto su tutti: stanno spuntando articoli a raffica che accusano le criptovalute di essere truffe o asset in bolla, da parte di testate o personaggi che di fronte alla Apple e ad Amazon parlano di "prestazioni spettacoli".

    Infami maledetti, da cui non dovete farvi abbindolare.
    Mentre vi dicono di non comprare neanche una criptovaluta state pur certi che alcuni di loro ce l'hanno, e se la tengono stretta.
    Fanno contenti i padroni e insieme curano gli affari propri.

    Voi invece curate i fatti vostri mentre scontentate i padroni.
    Più gente si mette al riparo più è facile evitare derive dittatoriali.

    R.G.

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  2. http://www.zerohedge.com/news/2017-06-24/goldman-finds-most-modern-recessions-were-caused-fed

    Ma guarda un po'..... che grande scoperta!

    Eh già, ma mica perché sono diventati misesiani, no, assolutamente.
    Stanno solo dicendo alla Fed di non provarci nemmeno a smettere di creare dal nulla....
    Non vorranno mica farli restare a secco?!?

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    1. Questi neoliberisti sono incorregibili. Tali e quali ai loro sodali keynesiani.
      Sanno solo redistribuirsi il culo altrui. Il nostro.

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  3. Chissà se, dopo il tragico incendio, scoppierà la bolla immobiliare di Londra...

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  4. Quando? Quando?

    http://www.zerohedge.com/news/2017-06-25/it’ll-be-avalanche-hedge-fund-cio-sets-day-when-next-crash-begins

    Questo qua, che ha gozzovigliato per anni col fiatmoney gentilmente creato e regalato dalla Fed, come tanti altri suoi compagni di merende, preconizza la notte di San Valentino 2018.
    Ma è un processo, un lungo processo ciclico, noto come boom bust finanziario, in atto, come mai prima, dal 2008 e con responsabilità chiare: la Fed.
    Finirà con un evento catastrofico ed incontrollabile.
    Ma ampiamente previsto dai misesiani, che non sono selvaggi neoliberisti finanziari, ma amanti del mercato libero dalle banche centrali.
    Non credo di riuscire, personalmente, a scansarmi in tempo. Ma almeno avrò la soddisfazione intellettuale di aver capito.

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