giovedì 26 luglio 2018

Il debito pubblico italiano: un incidente economico al rallentatore





da Zerohedge


Il nuovo governo italiano aumenterà la spesa pubblica e il debito pubblico. Ha promesso di ridurre le tasse, introdurre un reddito di cittadinanza e riformare le pensioni. Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, sta avendo successo nei sondaggi e il suo partito è ora il più forte in Italia.

Un paio di anni fa era inconcepibile che questo gruppo regionale potesse diventare il principale partito politico italiano. Come dice il proverbio, non poteva accadere finché non è successo. Gli istituti finanziari dei Paesi del Nord Europa, come Germania e Paesi Bassi, presumono che i politici di M5S e Lega Nord seguiranno il copione greco e faranno marcia indietro sulle promesse fatte.

Ma Matteo Salvini e il Primo Ministro Giuseppe Conte sanno che se non saranno all'altezza delle aspettative degli elettori, saranno mandati a casa. Sono anche consapevoli che l'elettore italiano ha ancora un'altra alternativa chiamata "CasaPound", un movimento molto più radicale (sebbene ora politicamente insignificante) e anti-immigrazione.

Le riforme previste potrebbero gravare sul bilancio dello stato con ulteriori €125 miliardi di euro all'anno. Il governo italiano può permettersi una cosa del genere?

La domanda è retorica quando si guarda alla crescente montagna di debito italiano.


Ammonta ora a €2,300 miliardi, di cui €1,900 miliardi in obbligazioni statali. Ciò che dovrebbe preoccupare gli investitori, tuttavia, è la struttura di questo debito. Dieci anni fa, quando scoppiò l'ultima crisi finanziaria, il 51% di questi titoli di stato erano detenuti da investitori esteri. Quando si deteriora il clima per gli investimenti in un Paese, la prima cosa che fanno è vendere immediatamente queste obbligazioni. Quando nel 2011 il governo Berlusconi minacciò di infrangere le regole di bilancio della zona Euro a causa dell'enorme deficit italiano, le banche tedesche e francesi vendettero titoli di stato italiani, BTP (Buoni del Tesoro Pluriennali), per un valore complessivo di €150 miliardi. Negli anni successivi, gli stranieri hanno acquistato di nuovo strumenti di debito italiani per circa €100 miliardi, ma la loro quota è ora molto bassa, al 36%.


La maggior parte è attualmente di proprietà di banche e compagnie assicurative italiane e la loro situazione finanziaria è già debole: lo scorso anno il governo italiano ha salvato Monte dei Paschi di Siena a spese dei contribuenti italiani, contro la volontà di Francoforte. La situazione finanziaria italiana è diventata più sensibile da quando il maggio scorso si sono verificate turbolenze nei confronti del nuovo governo italiano: i BTP italiani hanno perso l'8% in valore. Se i prezzi restano sotto pressione, le banche italiane dovranno vendere queste obbligazioni ad un prezzo inferiore e con enormi perdite per garantire che la loro solvibilità non sia ulteriormente minacciata. Per rispettare il rapporto debito/capitale europeo, dovranno raccogliere nuovo capitale o aumentare i tassi d'interesse sui prestiti e concederne di meno.

Anche la BCE è responsabile per l'aumento del rendimento dei titoli di stato italiani. Quando a maggio il Movimento 5 Stelle e la Lega si sono accordati per formare una coalizione di governo, la BCE ha improvvisamente ridotto gli acquisti dei titoli di stato italiani, il che ha arroventato la speculazione sui BTP. In questo modo Bruxelles voleva punire i "populisti" euroscettici. Lo conferma lo stesso Günther Oettinger, il quale considerava l'Italia ingovernabile. In un'intervista per Deutsche Welle ha definito il tumulto nel mercato finanziario "un segnale per gli elettori italiani affinché non votino per i populisti di sinistra e di destra". In parole povere, se avessero eletto democratici corrotti che non rompevano le fila con Bruxelles, il debito italiano avrebbe potuto continuare ad essere finanziato dalla BCE.

L'introduzione di una valuta parallela è una delle promesse che il nuovo governo italiano ha fatto per rendere "l'Italia di nuovo grande". I banchieri centrali del Nord Europa con cui abbiamo parlato sono sconvolti alla sola idea e sono convinti che gli italiani non prenderanno nemmeno in considerazione un piano del genere. Il suo autore, Paolo Savona, l'attuale ministro per l'Europa, affermò nel 2015 che la denominazione del debito nazionale secondo la nuova valuta fiscale, "nova-lira", sarebbe risultata neutrale per gli investitori nazionali.

Questa affermazione non è vera, poiché da gennaio 2013 tutti i titoli di stato della zona Euro sono stati emessi con una cosiddetta "clausola di azione collettiva (CAC)". CAC significa che lo stato emettitore non può modificare le clausole obbligazionarie da solo: qualsiasi modifica richiede il consenso della maggioranza dei creditori. La quota di BTP con CAC rispetto a quella senza CAC è in costante aumento da anni. Nel 2017 era il 48%, quest'anno raggiungerà il 60%, quindi il piano di Savona difficilmente sarà attuabile.

La bancarotta dell'Italia è imminente e la prossima crisi finanziaria potrà essere innescata dai problemi delle banche italiane, che la BCE e i tecnocrati di Bruxelles non sono disposti a salvare, a maggior ragione se Lega e Movimiento 5 Stelle sono al comando.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. Sono manovre e minacce politiche mascherate da sana finanza.
    Ma il fiatmoney è lo strumento del potere politicofinanziario, non dell'economia di libero mercato.
    Di che parliamo?
    Il debito è sostenibile a seconda della sottomissione del debitore?

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    1. Ciao Dna.

      In una delle "A" di FAANG c'è anche Apple e questo vuol dire guai per la BNS. Chi si poteva mai aspettare un prossimo buco di bilancio in una delle banche centrali più rispettate del mondo? Eppure faranno la figura degli sciocchi. Sarà trattata alla stregua degli italiani. È proprio vero che il denaro fiat rendere tutti uguali.

      Inutile ribadire che il mercato azionario statunitense è una bolla. È stato alimentato artificialmente dal credito della Federal Reserve. Ma dopo che abbiamo visto i banchieri centrali ricorrere a misure disperate per tenere in piedi la baracca, tale azioni non funzioneranno più. Quell'era è finita. La domanda ora è questa: quanto tempo ancora il mercato azionario può rimanere a galla? Ciò dipende dal successo di Powell nel camminare sul filo di un rasoio. Una banca centrale può fare molto per anni nel sostenere artificialmente il mercato azionario. Ma il costo è un'errata allocazione del capitale in tale mercato. L'altro costo è la costante erosione del potere d'acquisto dell'unità monetaria.

      Quando i prezzi aumentano e superano i rendimenti dei fondi del mercato monetario, non sorprende se i consumatori acquistino più roba e si indebitino ulteriormente. La Federal Reserve ha creato questo ambiente economico. Quando i tassi a lungo termine aumentano in risposta al deprezzamento del dollaro (inflazione dei prezzi), coloro che hanno investito nei mercati azionari scopriranno l'errore: il valore in calo del loro capitale.

      Poi ci sono decenni di crescita piatta dei salari, risparmi in perenne discesa, inflazione sottostimata dalle statistiche ufficiali, potere d'acquisto dell'unità monetaria di riferimento in calo: un continuo affogare nel debito per cercare di sopravvivere. Questo è l'orribile mondo che il keynesismo ed il monetarismo hanno offerto agli individui. La prossima recessione spazzerà via le tesi di queste "scuole di pensiero economico", poiché incapaci di rispondere ad una semplice domanda: perché nonostante tutte le indicazioni che abbiamo seguito siamo punto e d'accapo se non peggio? Poi sarà solo una questione di scelte: continuare sulla stessa strada ed annientare completamente il tessuto economico, oppure scegliere un modo diverso di fare le cose. Le criptovalute ed i metalli preziosi ci dicono che molto probabilmente sarà la seconda.... fortunatamente.

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    2. Certamente Francesco,

      ma nel mondo artificiale del fiatmoney gestito (illusoriamente e maldestramente) dalle bc, del denaro-debito e del denaro-arma politicofinanziaria, non si può dire che, nella messinscena odierna, le leggi apodittiche della sana economia di libero mercato fanno il loro normale corso col debito pubblico italiano o con la possibile ripresa economica, rendendoli sostenibili a seconda della sottomissione o meno del governo di turno ai poteri che pensano di gestire il mondo.

      Con tutti i limiti evidenti e di fondo (non sono libertari anarcocapitalisti e non applicano il principio di non aggressione) dei gialloverdi, vedo un tentativo, farraginoso e velleitario, di decentrarsi da poteri politicofinanziari autoreferenziali ed autoritari.
      Se ce la faranno, in qualche modo, dipenderà esclusivamente dall'ombrello che li proteggerà (in cambio di una diversa sottomissione) nel nuovo assetto dei rapporti di forza internazionali.

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    3. Beh l'accoglienza calorosa riservata all'attuale presidente del consiglio da parte di Trump, conferma la tua analisi. Ho qualche dubbio non sulla tenuta di questo governo, ma sulla tenuta di Trump stesso, perché è il loro maggior garante internazionale e diciamo anche dell'Italia intera. Però non se ne esce, questa, la nostra è una nazione con classi dirigenti che ci hanno condotto alla bancarotta, sperperando quanto di buono fu fatto negli anni 50 e 60, adesso non bisogna dare adito alla fake new che la tribù sovranista sta vendendo con innegabile successo, secondo cui è tutta colpa della perfida Germania. Resta un mistero come mai, in occasione di Maastricht i rigorosi teutonici abbiano acconsentito di sedersi al tavolo da gioco con dei bari conclamati quali sono gli Italiani.... ma quella è un'altra storia, qui le responsabilità del disastro sono tutte nostrane. Aveva ragione Gdb, quando in un suo commento scrisse a proposito della più grande rapina di tutti i tempi: lo scambio debiti per beni reali; beh si sta avverando.

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  2. Credo ci sia un errore di traduzione.
    "Seguiranno il copione greco e arretreranno dalle loro promesse"
    Non "manterranno". Backtrack mi sembra che non significhi "mantenere".

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  3. Lo spread btp-bund ha rotto al rialzo la falling wedge, come ci si poteva aspettare, e si prepara a compiere il terzo movimento su 5 che riporterà il rapporto ai massimi storici. E in mezzo a questo sconquasso il governo intede aumentare il deficit. I problemi economici dell'Italia sono principalmente auto-inflitti. I governi di tutte le ideologie hanno costantemente promosso dinosauri inefficienti semi-statali a scapito di piccole/medie imprese, competitività e crescita. Le rigidità del mercato del lavoro hanno creato un'elevata disoccupazione, mentre le banche sono state incentivate a dare prestiti ad imprese obsolete di proprietà statale indebitate fino al collo. Ciò ha portato alla più alta cifra di prestiti non performanti in Europa.

    Ora il nuovo governo vuole risolvere un problema di intervento statale con più intervento statale. Le misure delineate comporterebbero un ulteriore deficit di circa €130 miliardi entro il 2020 e spingeranno nel 2020 il deficit/PIL all'8%.

    L'ingente debito italiano ed i crediti in sofferenza possono creare un problema molto più grande della Grecia per l'UE. Perché questa volta la BCE non ha strumenti per gestirlo. Con la liquidità ai massimi storici ed i rendimenti obbligazionari ai minimi storici, non c'è nulla che possa essere fatto da una prospettiva di politica monetaria per contenere una crisi politica.

    Quando cesseranno le massicce iniezioni di liquidità ed i tassi bassi della BCE, l'Italia si ritroverà requisiti di rifinanziamento superiori a €84 miliardi nel 2018, €161 miliardi nel 2019, €164 miliardi nel 2020 e €172,5 miliardi nel 2021. Quando l'effetto placebo della BCE scomprarirà, assisteremo ad un evidente rallentamento dell'economia europea. Perché c'è un rischio per le aziende e l'economia generale? In Italia l'economia reale è estremamente dipendente dalle banche. Mentre negli Stati Uniti le banche finanziano meno del 20% dell'economia reale, nell'Unione Europea questo numero è superiore all'80%. Allo stesso tempo, le banche sono estremamente dipendenti dal rischio sovrano. Non solo per le loro posizioni in titoli di stato, ma a causa dei massicci prestiti alle amministrazioni locali, regionali e statali. Ciò rende le PMI e le famiglie molto esposte al rischio sovrano.

    Le principali banche tedesche, francesi e spagnole detengono cifre molto significative di debito italiano: banche italiane, €118,76 miliardi, francesi €44,27 miliardi, spagnole €28,75 miliardi e tedesche €24,06 miliardi.

    Molti investitori ritengono che la BCE risolverà il problema monetizzando i deficit e le spese in eccesso. Il problema principale è che questa è la ricetta per un processo di stagnazione in stile giapponese. La banca centrale non può stampare denaro e creare magicamente crescita economica. Il problema in Italia e nel rsto dei PIGS non è l'euro o i mercati finanziari: sono le continue ed implacabili politiche di sovvenzionamento del settore improduttivo pubblico a spese dei settori privati ad alta produttività e dei contribuenti.

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