mercoledì 5 luglio 2023

La pausa di Powell non è una resa, né l'ultimo giro prima della vittoria

 

 

di Tom Luongo

Sono passate due settimane da quando il FOMC ha dato al mercato tutto quello che voleva: dopo quindici mesi ha finalmente ottenuto una pausa nei rialzi dei tassi. Questo tipo di pause sono sempre foriere di un successivo taglio... e allora perché i mercati non sono felici?

Perché i Fed Funds Futures segnalano fortemente un rialzo dei tassi a luglio?

Perché per la prima volta dall'inizio di questo ciclo di rialzi, il mercato ora crede pienamente a Jerome Powell quando dice di non essere contento di quello che sta succedendo.

Ma Powell è stato intelligente il mese scorso: gli effetti di base dell'IPC gli hanno fornito tutta la copertura di cui aveva bisogno per sospendere il rialzo dei tassi. Giugno e luglio saranno ancora più importanti.

Gli aumenti mensili di giugno e luglio 2022 sono stati rispettivamente dell'1,0% e dell'1,3%. Se il prossimo mese e quello successivo avremo letture basse, la FED dichiarerà d'aver "Addomesticato l'inflazione".

Ma Powell ha cortocircuitato questa tesi alla conferenza stampa post-riunione dicendo che l'inflazione di base – meno cibo ed energia – molto più sensibile alle condizioni del credito, non ha risposto ai tassi d'interesse più elevati.

L'inflazione non di base è quella che sta guidando le letture in calo, come ha sottolineato anche Zerohedge. Finora i prezzi degli asset basati sul credito non sono scesi in modo significativo. Ciò sostiene la retorica di Powell secondo cui rialzerà nuovamente i tassi entro la fine dell'anno soprattutto se tornerà l'inflazione nei prezzi delle materie prime.

Allo stesso tempo ci stiamo avvicinando al momento in cui i dati sul credito raggiungeranno quelli sui beni e cominceranno a emettere veri e propri segnali deflazionistici. È qui che le cose si fanno interessanti e dove il gioco delle previsioni diventerà difficile.

Powell avrà la forza di mantenere i tassi a questo livello mentre le bancarotte saliranno, le insolvenze si accumuleranno e la pressione politica aumenterà affinché "FACCIA QUALCOSA!"?

Se c'è stata una critica alle mie tesi sul perché Powell stia facendo quello che sta facendo, è proprio questa: riuscirà a resistere alla pressione mentre le crisi si moltiplicano?

E tanto per essere onesti, non ho mai sostenuto che l'avrebbe fatto o no. Non so cosa gl ipassi per la testa, né lo sa nessun altro.

I tassi d'interesse sono uno strumento dal lato della domanda, aumentare il costo del credito non risolve la carenza di beni. Il meglio che può fare è prevenire l'iperinflazione rallentando l'effetto moltiplicatore di una maggiore quantità di denaro rispetto a una quantità inferiore di beni.

Se si accetta che l'inflazione spinta dai costi non può essere risolta con l'applicazione di strumenti dal lato della domanda, e le cose stanno davvero così come persino Powell ha ammesso pubblicamente, allora perché prendersi la briga di provarci?

Per dogma? No.

Avrebbe potuto essere più morbido, portare lentamente i tassi all'1,5% o al 2% e invertire la rotta il giorno in cui una Silicon Valley Bank sarebbe fallita.

Non l'ha fatto e ora siamo arrivati ​​al momento critico.

Quando si tiene conto del prosciugamento della Riserva strategica di petrolio da parte dell'amministrazione Biden, insieme a sanzioni e complicazioni nei mercati mondiali del trasporto di petrolio, diventa abbastanza chiaro che gran parte del calo dell'IPC è dovuto alle manipolazioni dei mercati energetici, niente che ha a che fare con le banche centrali.

E questo è stato il mio punto per quasi due anni.

Due settimane fa lo spread Brent/WTI ha raggiunto un massimo vicino a $5 al barile; era di soli $3,48 al barile a fine aprile. Ciò è avvenuto dopo un ribilanciamento del contratto futures sul Brent per includere una ponderazione WTI del 25%. Quindi questa manipolazione dei prezzi dell'energia è in definitiva il principale motore delle letture IPC e sta raggiungendo la fien della sua strada.

Biden sta esaurendo la riserva strategica di petrolio per tenerne bassi i prezzi. Infatti quello che bisogna dire su un aumento del Brent/WTI a questo punto è che il Brent sta aumentando rispetto al WTI nonostante tutti questi tentativi di tenerlo basso. Ciò indica una domanda internazionale di petrolio molto più elevata di quanto sembri osservando solamente il "prezzo" del Brent.

Quindi aggiungiamoci i previsti tagli alla produzione OPEC+, la geografia mutevole della domanda/offerta e le maggiori inefficienze introdotte negli ultimi 18 mesi: non è possibile non concludere che la domanda di petrolio rispetto all'offerta sarà negativa per il resto del 2023.

Quindi, secondo me, Powell che si prende una pausa è ciò che doveva fare. Darà ai mercati il ​​tempo di digerire lo shock sui tassi che ha indotto; concederà ai mercati un po' di tempo. Aziende, famiglie e banche hanno la possibilità di riorganizzare i propri bilanci, liquidare i cattivi investimenti, lasciar andare cose indesiderate/non necessarie, ridimensionare le proprie vite e prepararsi per il nuovo mondo.

Solo l'atto di passare attraverso questa "pausa" ha allentato un po' le condizioni. C'è molta meno paura in questo momento rispetto a una settimana fa.

Per Powell, il lavoro non è finito. Il primo atto di questo dramma è finito, adesso si passa al prossimo. La svolta centrale della storia sarà determinata all'esterno dell'edificio Marriner-Eccles.

La BCE ha rialzato i tassi il giorno successivo, perché era costretta a farlo o altrimenti sarebbe stata distrutta. Quindi la Lagarde ha avuto il suo momento per comportarsi da falco quando non voleva esserlo, mentre Powell è stato magnanimo nella vittoria.

L'ultima cosa che noto qui è che la risposta di questa mattina al battito dell'IPC è stata che il movimento iniziale di entrambi i rendimenti e dell'euro era una classica propensione al rischio. Ma i movimenti iniziali sono già stati sfumati dal mercato.

L'euro è sceso sotto $1,08 mentre il petrolio è salito a $2,50. Il decennale tedesco è sceso di 7 punti base in 2 ore, a seguito della discesa della curva dei rendimenti statunitense. Quindi la Lagarde non ha potuto difendere né l'euro né lo spread USA/Germania.

In breve, non c'è una fuga dagli asset statunitensi nella speranza che la FED si prenda una pausa da qui, c'è una corsa verso di loro.

Quindi gli effetti di base si esauriranno, le manipolazioni del Brent stanno avendo meno effetto, l'euro è esposto a prezzi più alti e una valuta più bassa.

Conclusione: poiché questa mattina mi è stato chiesto più volte, penso che questo mese Powell si prenderà una pausa. Non rialzare i tassi adesso è come batterà Biden e la Yellen: lasciare che la storia riguardo l'inflazione continui a guadagnare trazione.

Lasciare che la loro disperazione per abbattere i prezzi del petrolio gli dia una copertura per continuare a fare QT in background, riducendo il bilancio.

"Guardate! Abbiamo domato l'inflazione, possiamo rimuovere l'espansione del bilancio attuata durante la crisi sanitaria". Possiamo consentire al mercato di ristabilire la normalità nel trading delle obbligazioni statunitensi. Bla bla bla.

Il tempo è dalla parte di Powell, poiché i mercati stanno già segnalando che l'inflazione tornerà a ruggire nel momento in cui i prezzi all'ingrosso della benzina negli Stati Uniti torneranno sopra i $2,60 al gallone.

E poi saranno guai seri a Washington, poiché Powell dovrà alzare i tassi in autunno per "domare di nuovo l'inflazione", il mercato dei futures in dollari ha prezzi errati e la Yellen dovrà emettere una tonnellata di obbligazioni che dreneranno liquidità dall'economia per assorbirli.

Pensano di averlo preso per la collottola, invece l'incipiente contrazione del credito romperà qualcos'altro costringendo Powell a "invertire di nuovo la rotta". Ma con i prezzi delle materie prime ancora molto alti e solo la benzina che scende per stemperare l'inflazione, il controllo sull'inflazione statunitense è fuori delle mani della FED e abbassare i tassi d'interesse non lo riporterà nelle sue mani.

In breve, il calo dell'IPC non è un indicatore del miglioramento della domanda e dell'offerta di petrolio. In realtà, è l'esatto contrario. Powell costringe la Yellen a fornire al mondo obbligazioni statunitensi per assorbire quei dollari che non regolano più gli scambi, ricaricando i loro bilanci per difendere le loro valute durante la prossima ondata rialzista del dollaro, creando anche un circolo virtuoso per le banche nazionali affinché offrano buoni rendimenti sul risparmio.

Questo è il motivo per cui penso che ci sarà una domanda estera più forte per le obbligazioni statunitensi di quanto non sia attualmente preso in considerazione da molte analisi mainstream.

Il punto fondamentale da qui in poi sarà quest'ultima cosa: la domanda estera di obbligazioni statunitensi a più lunga scadenza reggerà abbastanza da impedire che le cose si sfaldino troppo velocemente? Sappiamo che i nemici di Powell stanno affilando le loro spade. C'è un'altra "crisi" dietro l'angolo che verrà pubblicizzata come "la fine del mondo".

La domanda è: "Per chi?"


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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