giovedì 16 maggio 2024

La rinnovata pressione normativa su Bitcoin non è affatto una sorpresa

 

 

di Mark Jeftovic

Abbiamo sempre sostenuto che l’ascesa di Bitcoin e del mondo fintech decentralizzato avrebbero rappresentato un cambiamento nel sistema monetario e che sarebbe stato ingenuo aspettarsi che i “poteri costituiti” e l’establishment sarebbero crollati senza combattere.

Dopotutto coloro che traggono vantaggio dall'Effetto Cantillon hanno avuto il controllo monopolistico su un meccanismo che per oltre un secolo ha trasferito di nascosto la ricchezza di tutti gli altri nelle loro tasche.

Ora, all’improvviso, arriva Prometeo – sotto forma di Satoshi – e regala all’umanità un nuovo meccanismo, chiamato crittografia asimmetrica a chiave pubblica. In realtà è solo matematica, ma consente a ogni individuo sulla Terra di proteggersi dalla sopraccitata appropriazione indebita.

Ancora peggio per le élite è che il loro meccanismo per sottrarre ricchezza alla società è denominato in unità di valuta fiat che perde il proprio valore nel tempo, mentre la plebe che fa uso di questo nuovo sistema sta scoprendo che il proprio potere d’acquisto aumenta nel tempo.

Coloro che traggono vantaggio dall'Effetto Cantillon stanno combattendo l’inesorabile cannibalizzazione del proprio potere d’acquisto a causa degli effetti perniciosi dell’uso del debito, mentre il nuovo sistema emergente è spinto da effetti di rete e buoni incentivi vecchio stile.

Per l’establishment, i banchieri centrali, i politici e i clientes probabilmente tutto sembra un po’... ingiusto.

Non sorprende, quindi, che chiunque tra loro che veda la proverbiale scritta sul muro si rifiuti di “ingoiare la pillola arancione”, e scaglierà tutto il potere, l’influenza e la corruzione istituzionalizzata a sua disposizione per cercare di prevenire la prospettiva di un’iper-Bitcoinizzazione.

Chokepoint 1.0 è stata un’iniziativa dell’era Obama, inaugurata nel 2013 ha posto le basi per escludere gli operatori finanziari non sanzionati dal sistema bancario preesistente: prestiti con anticipo sullo stipendio, reti di trasferimento di denaro – e, cosa più importante, ha messo fine da un giorno all’altro a un settore: il gioco d’azzardo online.

Chokepoint 2.0 è arrivato sulla scia del bear market crypto 2021-2022, le conseguenze del fallimento di FTX (insieme a Celsius, Terra/Luna e tutto il resto).

Abbiamo visto il presidente della SEC, Gary Gensler, combattere gli ETF su Bitcoin, la formazione dell'“esercito anti-criptovalute” di Liz Warren e un assalto coordinato contro le banche cripto-friendly – tra cui la stessa Silvergate Bank, che fino ad allora stava andando benissimo, ma alla fine ha ceduto.

Uno dei principali artefici di Chokepoint 2.0, Bharat Ramamurti, è ora a capo della CFTC.

Chokepoint 3.0 ha iniziato a essere riconoscibile a metà del 2023; la prima volta che ne ho sentito parlare è stato da Riot Blockchain a febbraio, in risposta al “sondaggio” pianificato dal governo degli Stati Uniti sull'utilizzo di elettricità da parte dei miner Bitcoin.

Da quando la SEC ha subito la sua umiliante perdita contro Bitcoin nell'approvazione degli ETF spot, sembra che il ritmo del FUD normativo negli Stati Uniti sia aumentato e ora provenga da tutte le parti:

• Abbiamo riportato in precedenza che la SEC ha preso di mira Uniswap;

• Da allora ha accusato Metamask di essere un broker di titoli senza licenza (Consensys, la società madre di Metamask, sta ora facendo causa alla SEC per “sequestro illegale”);

• I fondatori, l'Ad e il CTO di Samourai Wallet sono stati arrestati e accusati “di reati di riciclaggio di denaro e trasferimento di denaro senza licenza” secondo il comunicato rilasciato dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

• L'FBI ha lanciato un avvertimento ai consumatori affinché evitino di utilizzare exchange senza KYC:

“L'FBI mette in guardia gli americani dall'utilizzare servizi di trasmissione di denaro in criptovaluta che non sono registrati come Money Services Businesses (MSB) [...] evitate servizi di trasmissione di denaro in criptovaluta che non raccolgono informazioni Know Your Customer (KYC) dai clienti quando richiesto”.

Aggiungendo anche che:

“L'utilizzo di un servizio che non rispetta gli obblighi legali potrebbe comportare il rischio di perdere l'accesso ai fondi dopo che le operazioni delle forze dell'ordine hanno preso di mira tali imprese”.

Che parafrasando le parole dell'FBI significa “Not your keys = not your coins”.

• Il 26 aprile il Depository Trust and Clearing Corporation (DTCC) ha annunciato che avrebbe ridotto a zero il valore collaterale degli ETF con esposizione a Bitcoin o criptovalute a partire dal 30 aprile. Ha inoltre diminuito il valore delle obbligazioni spazzatura B1-B3 (spingendo il “valore dell’haircut” dal 50% al 70%).

L'elenco potrebbe continuare, ma ne approfondiremo un paio in più oltre l'elenco puntato.

Il vice segretario del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, Wally Adeyemo, ha avvertito che “i gruppi terroristici aumenteranno l'uso di valute virtuali e altri asset digitali”, anche se:

“Mentre continuiamo a valutare che i terroristi preferiscono utilizzare prodotti e servizi finanziari tradizionali, temiamo che senza un’azione del Congresso volta a fornirci gli strumenti necessari, l’uso di asset virtuali da parte di questi attori non potrà che aumentare [...]”.

Detto in modo diverso, e facendo eco a ciò che altre forze dell’ordine e ministeri governativi statunitensi hanno ripetutamente affermato nei loro studi, criminali e terroristi preferiscono ancora utilizzare il denaro fiat – vale a dire dollari statunitensi – per svolgere le loro attività.

Eppure nuovi poteri costituzionali sono in qualche modo necessari per risolvere un problema che non esiste.

A tal fine abbiamo ottenuto un'anteprima delle possibili informazioni fiscali relative agli asset digitali. Il nuovo modulo fiscale 1099-DA proposto per segnalare i “Proventi di asset digitali dalle transazioni” è stato pubblicato sul sito web dell'IRS:

Ben visibile per la sua presenza è l'opzione della casella “wallet unhosted” e possiamo vederla richiedere indirizzi per il trasferimento e persino ID delle transazioni.

Nulla di tutto ciò dovrebbe sorprendervi, infatti ci aspettavamo un aumento delle normative e della verifica dell’identità su tutte le strade che entrano o escono dalla criptoeconomia.

Adesso quando arriva il momento di togliere le fiches dal tavolo (se si sceglie di farlo) bisogna tenere conto dell'impatto fiscale e segnalarlo di conseguenza (qui in Canada il governo ha aumentato la tassa sulle plusvalenze dal 50% al 66,6% – portando l''impatto fiscale effettivo sui guadagni massimi dal 25% al ​​33%: entrerà in vigore il 27 giugno e copre Bitcoin e altre criptovalute).

Tenete inoltre presente che una delle nostre premesse principali è che la ricchezza è sempre più un viaggio di sola andata verso la criptoeconomia senza mai ritornare al sistema fiat, che riteniamo abbia una durata limitata. Ciò significa che il sistema finanziario mondiale si biforcherà inevitabilmente in due sistemi monetari separati.

Un sistema basato sulle CBDC in cui il denaro viene sostituito da punteggi di credito sociale; in cui i servi neo-feudali arrancano attraverso vite di silenziosa disperazione, dove la loro quotidianità è ottimizzati per obiettivi collettivisti e di “decrescita”. “Socialismo d'emergenza”, per usare il termine di George Gilder.

E una rete di cripto-anarchia – marmorizzata in questa utopia mondiale e neo-marxista, sarà costituita da numerose enclavi, micro-sovranità, città-stato e persino caste in cui la ricchezza reale è detenuta da individui che sono relativamente liberi di esercitare il libero arbitrio. È lo scenario “The Sovereign Invidividual”, scritto in grande.

Da che parte della Grande Biforcazione vi troverete è praticamente da vedere in questo momento. Le CBDC rivolte al commercio al dettaglio sono ancora lontane, misurate in termini di anni, di conseguenza c'è ancora tempo per schierarsi dalla parte giusta dell'imminente apartheid monetario.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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