lunedì 16 luglio 2012

Le aspettative inflazionistiche e la ripresa dell'economia USA

Alcuni economisti proprio non ci arrivano. La bella Diana in questo video è un'unità che fa parte di quella schiera di economisti schizofrenici incapaci di vedere come l'interventismo centrale distorca inevitabilmente il tessuto economico di un paese. E' accaduto nel crash immobiliare del 2007, ma ciò che si è chiesto non è stato un ritorno a fondamentali economici sani bensì la distorsione continuata della realtà economica attraverso l'infusione di maggiore credito. Gli economisti mainstream affetti da schizofrenia credono fermamente che maggiore denaro sia la cura per una depressione. Deficit, salvataggi, sussidi, la strada del Keynesismo ha portato avanti questi concetti sventolando lo spauracchio della depressione semmai non fossero stati implementati. Ciò ha condotto ad una ripresa nominale dell'economia degli Stati Uniti, basata sulle argillose fondamenta di un maggiore debito, bolle (quella studentesca e dei Treasuries che infine scoppieranno) e credito facile. Il settore privato sta provando a rimuovere gli oneri finanziari accumulati nel corso di questi anni, ma il governo continua a mettergli i bastoni tra le ruote continuando a distorcere i fondamentali economici aiutato dalle cheerleader come Diana. Questo non farà altro che acuire le conseguenze che queste scellerate posizioni sostengono strenuamente. Fate le vostre scommesse.
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di Frank Shostak


Il 3 Luglio 2012 l'Economist ha sollevato la questione se la FED possa fare di più per sostenere l'economia Statunitense in considerazione del fatto che la sua politica dei tassi è effettivamente zero ed i tassi a lungo termine sono vicini a minimi storici.

L'ulteriore espansionismo sarebbe semplicemente una manovra nell'ombra? Secondo l'Economist "no." Aumentando il pompaggio monetario la FED potrebbe aumentare le aspettative inflazionistiche, che a loro volta andranno ad aumentare l'inflazione nel presente, sostiene l'Economist.

Di conseguenza, questo aumenterà l'attuale domanda di beni e servizi. (La gente accelererà l'acquisto all'oggi sapendo che le merci saranno molto più costose in futuro). L'aumento della domanda attuale di beni e servizi permetterà di accelerare il ritmo dell'espansione economica – così è suggerito dall'Economist.

Da notare che l'essenza di questo modo di pensare, che è accettato dalla maggior parte degli economisti tra cui il Presidente della FED Bernanke, è che ciò che è necessario per rilanciare la crescita economica è lo stimolo della domanda di beni e servizi.

Secondo questo modo di pensare il fattore scarso che impedisce la crescita economica è la domanda di beni e servizi.

Anche se si accettasse che la domanda è il fattore critico, per quanto riguarda la crescita economica, come verrà finanziato un aumento della domanda?

Nel mondo reale la gente paga per beni e servizi mediante i beni ed i servizi che produce. Pertanto più viene prodotto, più beni la gente può avere per sé al fine di sostenere la propria vita ed il proprio benessere.

Quello che permette l'aumento della produzione di beni e servizi è la disponibilità di una idonea struttura di produzione. Per garantire una tale struttura devono essere sostenuti i vari individui che vengono impiegati nella manutenzione e nella valorizzazione della struttura produttiva, o delle infrastrutture.

I diversi beni di consumo e servizi finali che sono necessari per sostenere la vita ed il benessere delle persone devono essere allocati per il mantenimento ed il potenziamento delle infrastrutture.

I beni di consumo finali che vengono assegnati alla realizzazione di nuovi strumenti e macchinari (beni strumentali) sono beni che sono stati risparmiati dal precedente e dall'attuale flusso della produzione di beni finali.

Se dalla produzione di dieci pani un panettiere consuma due pani, il suo risparmio è di otto pagnotte di pane. Il fornaio allora può investire questi otto pani risparmiati nella realizzazione di un nuovo forno. Mentre il forno viene fabbricato le pagnotte di pane risparmiate sostengono il costruttore del forno.

In questo caso sono allocati otto pani, cioè canalizzati, verso la realizzazione del forno, ossia verso il miglioramento delle infrastrutture, cosa che gli permetterà in futuro di produrre più pane.

Da osservare che la mancata allocazione dei beni di consumo finali verso la produzione di strumenti e macchinari andrà ad indebolire la capacità dell'economia di produrre beni e servizi necessari per mantenere la vita ed il benessere delle persone.

Quindi, in questo senso non è la domanda che limita la crescita economica ma la quantità di beni di consumo finali allocati per il mantenimento e il potenziamento delle infrastrutture, vale a dire ciò che conta è il risparmio reale.

Se il flusso di risparmi reali va per qualsiasi motivo sotto pressione, questo mette sotto pressione il bacino globale dei risparmi reali. Questo a sua volta, a parità di condizioni, indebolisce il flusso di risparmi reali verso la produzione di beni strumentali e ciò a sua volta indebolisce le infrastrutture e quindi la crescita economica.

Indipendentemente dallo stato della domanda, se il bacino dei risparmi reali è nei guai non è possibile alcuna espansione economica. Non ci sono trucchi che la FED può tirare fuori dal cappello per quanto riguarda le aspettative sull'inflazione.

Ad esempio, un aumento dei consumi a causa di un aumento delle aspettative sull'inflazione (in risposta ad una politica monetaria accomodante) indebolisce ulteriormente tale bacino. Questo a sua volta indebolirà ulteriormente le infrastrutture ed indebolirà ulteriormente la capacità dell'economia di espandere la produzione di beni e servizi finali, vale a dire indebolirà la crescita economica.

Se stimolare la domanda sarebbe stata la chiave per la crescita economica allora la maggior parte dei paesi del mondo saprebbe come realizzarla e la povertà nel mondo sarebbe stata cancellata da tempo. Ciò che scarseggia non è la domanda ma i risparmi reali o il capitale reale.

Contrariamente all'Economist, la politica monetaria accomodante della FED può solo danneggiare le fondamenta dell'economia. Creando denaro "dal nulla" ed immettendolo nell'economia, la FED promuove uno scambio di niente per qualcosa, cioè il consumo di capitale, indebolendo così la capacità dell'economia di crescere.

Bisogna rendersi conto che fino a quando il bacino dei risparmi reali è ancora in crescita la FED può creare l'illusione di promuovere la crescita economica stimolando artificialmente i consumi. (Nota: uno stimolo artificiale nei consumi risulta da consumi non finanziati e dalla deviazione di fondi dalla produzione di strumenti e macchinari). Una volta che il bacino dei risparmi reali è stagnante o in declino, la capacità della FED di creare l'illusione si ferma.

Per aggiungere al danno la beffa, l'Economist suggerisce che se la FED potesse pompare denaro senza aumentare l'inflazione allora alla FED dovrebbe essere consentito monetizzare il debito pubblico. L'Economist scrive: "Se si potesse monetizzare completamente il debito senza conseguenze inflazionistiche perché non farlo?"

Tanto per iniziare l'inflazione non è un aumento generale dei prezzi come crede il pensiero popolare, ma l'innalzamento dell'offerta di moneta. A prescindere da ciò che i cosiddetti indici dei prezzi stanno segnalando, quando l'offerta di moneta è in espansione questo significa che avremo inflazione. Se la spesa pubblica è finanziata per mezzo della stampante questo implica che la spesa pubblica è finanziata per mezzo dell'inflazione.

Una volta che il governo spende il denaro appena stampato, ciò comporta il consumo di capitale e l'indebolimento delle infrastrutture. Si spera solo che l'Economist si renda conto che il debito pubblico degli Stati Uniti è pari a $15.8 bilioni alla fine di Giugno.



Sintesi e conclusione

L'Economist il 3 Luglio 2012 ha suggerito che è possibile rilanciare l'economia degli Stati Uniti per mezzo di una politica di pompaggio monetario. Crede che per mezzo di una politica monetaria espansiva la FED possa aumentare le aspettative sull'inflazione. Di conseguenza, la gente potrebbe intensificare gli acquisti presenti sapendo che le merci saranno molto più costose in futuro. Questo a sua volta potrebbe accelerare il ritmo dell'espansione economica.

Al contrario, riteniamo che la politica monetaria espansiva della FED porterà al consumo di capitale, infliggendo così danni alle fondamenta dell'economia. Di conseguenza, la capacità dell'economia Statunitense di mettere in scena un'espansione significativa verrà diminuita.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. Ciao Francesco, ottimo post e complimenti per il blog. L'ho scoperto da poco ma ormai é diventato un mio appuntamento giornaliero fisso :)
    L'Economist sembra avere le idee un po' confuse temo, all'inizio dell'articolo l'inflazione é cosa buona e giusta, mentre alcune righe sotto: "Se si potesse monetizzare completamente il debito senza conseguenze inflazionistiche perché non farlo?"
    Ma le conseguenze inflazionistiche non erano forse l'antidoto per tutti i mali?
    Del resto, riflettevo, la catena logica generalmente accettata: politica monetaria espansionista ->aumento dell'inflazione attesa -> aumento dell'inflazione attuale, siamo sicuri che sia sempre e comunque confermata?
    Ad esempio negli ultimi anni a fronte di una mostruosa espansione monetaria, l'inflazione avrebbe dovuto schizzare verso l'alto, cosa che non é avvenuta.
    Del resto leggevo tempo fa alcuni papers sullo sviluppo delle aspettative e (parere puramente personale) credo che anche il focus sugli aggregati piuttosto che sull'individuo sia alla base di tante castronerie dell'economia mainstream.
    Peró credo che ora sto andando decisamente fuori tema rispetto al contenuto del post quindi...passo e chiudo

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  2. Ciao maty.

    Nonostante il ritardo eccomi qui. Innanzitutto, ti ringrazio per la tua presenza e per l'interessamento nei confronti del mio lavoro qui su Freedonia. :)

    Ora, malgrado condivida il tuo commento, lasciami fare un piccolo appunto.


    >Ad esempio negli ultimi anni a fronte di una mostruosa espansione monetaria, l'inflazione avrebbe dovuto schizzare verso l'alto, cosa che non é avvenuta.

    Questa cosa non è avvenuta perché il denaro creato artificialmente non è penetrato "liberamente" nell'economia più ampia. Ovvero, è andato a finire nelle riserve in eccesso presso le banche centrali. Questo ha impedito (per il momento) un'enorme inflazione di massa nell'economia più ampia.

    C'è da dire che l'effetto dell'espansione monetaria, ovvero l'inflazione nei prezzi, non è un effetto immediato ed istantaneo. Tale effetto è disordinato e si espande lentamente ma inesorabilmente. Dipende, infatti, da dove viene inizialmente canalizzato tale denaro crato da poco. Ad esempio, durante la bolla immobiliare è stato canalizzato principalmente nel settore immobiliare e poi man mano ha invaso l'intero tessuto economico.

    Nonostante il suo parcheggio presso la FED, ad esempio, parte di quel denaro ha trovato (e troverà) la sua strada verso l'economia più ampia, facendo aumentare(nel corso del tempo) il CPI. Calcolando, infatti, tale paramentro secondo i "vecchi" canoni otteniamo tutta un'altra storia.

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  3. Caro Johnny Cloaca, pur avendo quasi sempre molto apprezzato le tue scelte di traduttore - e questo malgrado la mia appartenenza alla nuvola gesell-keynesista - stavolta mi sembri aver incominciato la danza col piede sbagliato:

    al momento attuale, infatti, non é più il caso di stimolare a metter da parte sei pagnotte per poter ampliare il forno, ESSENDO QUELLO PRESENTE AMPLIAMENTE SUFFICIENTE (come dimostrato, ad esempio, dalla inutilizzata potenzialità produttiva delle fabbriche d'automobili)

    quanto quello di stimolare i denaro-tenenti ad uscire dalla trappola della liquidità e conseguentemente un po' di svalutazione del potere d'acquisto potrebbe davvero rappresentare una medicina sicuramente amra ma necessaria.

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  4. Ciao schlag.

    Noto che hai dichiarato apertamente la tua "fede." Le mie condoglianze :)

    Giusto per capirci... quando parli di svalutazione, sei conscio che i nquesto modo derubi le persone dei sacrifici che hanno fatto per una vita? Tale strategia è andata avanti per anni, da quello che puoi osservare ha portato a cambiamenti concreti nel tessuto economico? Suvvia, siamo seri...

    Il mercato è un processo dinamico e non tende all'equilibrio, bensì trova sempre le soluzioni ai problemi che si presentano nel panorama economico. Quando, ovviamente, i fondamentali economici rispecchiano la realtà. Con al proposta di svalutare un pò (quanto? per quanto tempo? come?) distorci inevitabilmente i paramentri fondamentali su cui si basa il calcolo economico, essensialze al fine di determinare il successo o la sconfitta di determinate realtà imprenditoriali.

    Per dirla in modo semplice: se Pinco e Pallino vendono pane ad un prezzo molto alto (costo pagnotta: €1, prezzo vendita: €2, pagnotte vendute: 300), io facendomi due conti (ovvero, calcolo economico) realizzo che potrei fare un investimento redditizio (ovvero, ricerca del profitto) ed entrare nel mercato del pane vendendo le pagnotte a €1.50.

    Potrei trovare tre tipologie di ostacoli.

    1. O non c'è “capitale” da investire, o è tutto investito da altre parti. Risposta: o qualcuno s'è fregato tutto il risparmio per destinarlo ad investimenti a casaccio (ho un sospetto!) oppure il risparmio non c'era proprio (ho un altro sospetto!)

    2. I costi di ingresso sono molto alti rispetto al ricavo proiettato. Evidentemente prima mi era sfuggito mentre facevo il calcolo economico, e quindi l'investimento non era così produttivo come avevo calcolato inizialmente.

    3. Una qualche legge mi impedisce di investire in quel settore (ricorre sempre il solito sospetto!)


    Se passo indenne questi 3 "impedimenti," allora aprirò la panetteria (in futuro) e venderò il pane a €1.50, probabilmente superando anche le 300 pagnotte della concorrenza. Allorché anche quest'ultima reagirà (sempre nel futuro e non subito) se non vorrà andare in perdita (di nuovo la ricerca del profitto) abbassando i prezzi.

    Tali segnali, qualora distorti, intaccherranno la dinamicità del mercato incanalando artificialmente le risorse in progetti diversi dalla volontà degli attori economici esigendo, quindi, un meccanismo purgativo per tornare alla solidità precedente alla manipolazione. L'interferenza porta sempre a maggiore interferenza. Non esiste quindi uan "trappola della liquidità," bensì l'alimentazione di attività improduttive a scapito di quelle produttive con conseguente drenaggio del bacino dei risparmi reali, i lcui assottigliamento farà latrare in favore di una maggiore stampa di denaro.

    Ovvero, dalla padella alla brace.

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  5. Grazie Francesco per le precisazioni.
    In realtá volendo essere troppo sintetica credo di aver esposto male la mia riflessione. Sono d'accordo con te, se l'inflazione e tutto sommato "decente" (per quanto ancora?) é grazie al fatto che la nuova liquiditá é ancora nella pancia delle banche...il mio era piú un discorso sulle aspettative, che in teoria avrebbero dovuto comunque sortire il loro effetto (modificando il rapporto tra saggio di risparmio e consumo). Ma di nuovo sto andando fuori tema...sorry :)

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  6. Mah...secondo me il forno esistente non dovrebbe nemmeno essere definito "investimento" quanto piuttosto "malinvestimento" ovvero ricchezza distrutta, non accumulata, dal momento che non contribuisce in nessun modo alla creazione di nuova ricchezza.
    Probabilmente senza gli effetti distorsivi di politiche di incentivi e sostegni (il settore delle automobili appunto), il risparmio sarebbe confluito in altri settori producendo ricchezza, evitando di rimanere parcheggiato sotto forma di macchinari inutilizzati.

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  7. Ciao maty.

    >Mah...secondo me il forno esistente non dovrebbe nemmeno essere definito "investimento" quanto piuttosto "malinvestimento" ovvero ricchezza distrutta, non accumulata, dal momento che non contribuisce in nessun modo alla creazione di nuova ricchezza.

    Questo caso rientrerebbe nel secondo caso che ho presentato nel commento precedente. Infatti, sarebbe un investimento improduttivo se si spendessero €5 milioni per tirar su uno stabilimento e poi guadagnare 10 centesimi a pagnotta. Forse c'era qualcosa di sbagliato nei calcoli (calcolo economico non corretto).

    La decisione dell'improduttività di determinati investimenti è sempre nelle mani degli attori economici. Poi, come dici giustamente, l'interferenza del governo canalizza a cazzo di cane il flusso del risparmio.

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