martedì 13 novembre 2012

Perché i tassi d'interesse reali non possono essere calcolati?

Ho voluto presentare questo breve articolo del Dr. Shostak perché va a fondo, utilizzando pochi semplici concetti, su cosa è davvero il tasso di interesse e cosa sta alla base della sua formazione. L'argomento era dapprima emerso qui, ma ho preferito aggiungere qualche riga addizionale per completare al meglio il contorno della tesi di base. Anche perché questo articolo serve come disinfettante per malattie come quella che ha colpito Ellen Brown: il Greenbackismo. Sorvolando completamente l'essenzialità dei segnalatori economici, si fa prendere da deliri di paranoia invocando la nazionalizzazione del sistema bancario (tanto paga pantalone) basando la sua tesi sul fatto che gli interessi chiesti dalla banca centrale finiscono in mani private. Falso, tornano allo stato a fine anno. Poi porta degli esempi al limite della sanità mentale per avvalorare la sua tesi: Argentina (un paese allo sfascio come ripetutamente previsto sulle pagine di questo blog), Australia (bolla immobiliare + bolla delle materie prime), Canada (presto su queste pagine vedrete un articolo che analizza la bolla immobiliare Canadese) e la banca del Nord Dakota.
(La Banca del Nord Dakota funziona come qualsiasi altra banca a riserva frazionaria, e si porta dietro tutti i rischi di queste istituzioni. La sola differenza tra questa e le altre banche è che ha un'assicurazione dallo stato del Nord Dakota, mentre le altre banche hanno un'assicurazione dal FDIC. Ovvero? Semmai finisce a gambe all'aria paga il contribuente del Nord Dakota e non quelli di tutta la nazione. Qui e qui trovate altre informazioni sulla sua presunta "prosperità.")
Non lasciate che gli zombie divorino il vostro cervello. E' importante se volete uscire vivi da questo pantano.
_________________________________________________________________________________


di Frank Shostak


Sarebbe possibile in un mondo senza denaro stabilire il tasso di rendimento dei beni presenti in termini dei beni futuri? In un mondo senza denaro, tutto ciò che si avrebbe sarebbero tassi di cambio tra i vari beni presenti e quelli futuri. Per esempio, una mela presente viene scambiata per due patate in un lasso di tempo di un anno. Oppure, una camicia viene scambiata per tre pomodori in un lasso di tempo di un anno. Tutto quello che abbiamo qui sono vari rapporti.

Non vi è, tuttavia, alcun modo per stabilire da questi rapporti quale sia il tasso di rendimento per una mela presente in termini di patate future (Non è possibile calcolare la percentuale dal momento che le patate e le mele non sono le stesse merci). Allo stesso modo non si può stabilire il tasso di rendimento di una camicia in termini di pomodori futuri. In altre parole, possiamo solo stabilire che una mela presente viene scambiata per due patate future, ed una camicia presente viene scambiata per tre pomodori futuri. Solo con l'esistenza del denaro può essere stablito il tasso di rendimento.

Per esempio, la preferenza temporale di un fornaio, che è stabilita in conformità con il suo particolare set-up, determina che sarà pronto a prestare dieci dollari – che si è guadagnato con la vendita di dieci pani – poiché alcuni mutuatari promettono di rimborsare undici dollari in un lasso di tempo di un anno.

Allo stesso modo la preferenza temporale di un calzolaio, che si forma secondo il sua particolare set-up, stabilisce che sarà un buon mutuatario. In breve, una volta che l'affare si realizza entrambe le parti ne hanno beneficiato. Il fornaio ottiene undici dollari nel tempo di un anno, apprezzati molto di più dei suoi attuali dieci dollari. Per il calzolaio, il valore degli attuali dieci dollari supera il valore degli undici dollari in un lasso di tempo di un anno.

Come si può vedere qui, il denaro e il fattore reale (le preferenze temporali) sono coinvolti nella determinazione del tasso di interesse di mercato, che è del 10%. Si noti che il fornaio ha scambiato in primo luogo dieci pagnotte per denaro, vale a dire, dieci dollari. Egli presta quindi i dieci dollari per undici dollari in un lasso di tempo di un anno. Il tasso di interesse che assicura a se stesso è del 10%. In un lasso di tempo di un anno il panettiere può decidere quali prodotti acquistare con gli undici dollari. Per quanto riguarda il calzolaio egli deve produrre abbastanza scarpe per assicurarsi almeno undici dollari per rimborsare il prestito al fornaio.

Osservate, tuttavia, che senza l'esistenza del denaro – il mezzo di scambio – il fornaio non è in grado di stabilire la quantità dei beni futuri (che si conformino con il tasso di rendimento del 10%) con cui deve essere pagato per le sue dieci pagnotte.

Di conseguenza, non ci può essere alcuna separazione tra i tassi di interesse reali e finanziari. C'è solo un tasso di interesse, che viene impostato dall'interazione tra le preferenze degli individui e l'offerta e la domanda di denaro.

Dal momento che si intrecciano le influenze della domanda e dell'offerta per il denaro e le preferenze temporali degli individui per quanto riguarda la formazione del tasso d'interesse, non ci sono modi o mezzi per isolare queste influenze. Pertanto, è errata la pratica comunemente accettata di calcolare il cosiddetto tasso di interesse reale sottraendo le variazioni percentuali dell'indice dei prezzi al consumo al tasso di interesse di mercato.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


4 commenti:

  1. ecco il mio solito intervento quotidiano. e come al dolito sono prolisso, ma scrivere mi serve aschiarire le mie idee: scriivendo mi accorgo dei miei errori. dunque a parte che si puo barattare una mela oggi con 2 mele domani, con un tasso del 100% al giorno, va detto che la quantita di beni futuri attesa è determinata dallo svolgersi dei prezzi nella produzione di mercato. se essa è manipolata, l aspettativa è stravolta in modo manipolatorio e non naturale (il che puo sempre succedere un ub mercato: guerre, scoperte scientifiche, variazioni di domanda ed offerta dei beni che si riflettono sul prezzo. quindi la manipolazione dei tassi agendo sulla quantita di denaro, si riverbera sui prezzi indipendentemente dal mercato della produzione e scambio, alterando le aspettative in modo artificiale.

    il seguente è il link dell articolo che dicevo sulla moneta, di piero vernaglione, presente anche da qualche parte sul sito dii Facco.

    www.rothbard.it/teoria/moneta.doc

    RispondiElimina
  2. Grazie per il link didattico gdbarc.

    Per il resto, l'essenzialità del tuo commento ha detto quasi tutto. Vorrei semplicemente aggiungere che comunemente le persone tendono a considerare i prezzi come un semplice incrocio tra domanda/offerta. C'è di più. Diversamente dagli economisti classici, gli Austriaci (soprattutto grazie a Böhm-Bawerk) aggiunsero quel tassello in più che è riuscito a scavare in profondità e a scardinare qualsiasi possibilità che l'economia possa essere affiancata ad una scienza naturale.

    Similmente al teorema della regressione Misesiano per il denaro, gli Austriaci hanno delineato cosa c'è dietro al fenomeno della domanda e dell'offerta: i vari set di valori degli individui stanno dietro alla domanda, mentre l'offerta è rappresentata dalla capacità di prevedere le future scelte degli individui (il più accuratamente possibile) da parte degli imprenditori. In realtà, sono i desideri soggettivi dei consumatori che determinato domanda ed offerta e quindi i prezzi di mercato. La distorsione avviene a livello individuale con un'imposizione calata dall'alto che influenza artificialmente i desideri degli attori economici.

    E' una sorta di "finestra rotta" all'interno della nostra mente, per così dire. Lo stato, con le sue imposizione, infrange le vetrine nella nostra mente costringendoci a ri-direzionare le nostre scelte secondo percorsi altamente improduttivi.

    RispondiElimina
  3. http://www.chicago-blog.it/wp-content/uploads/2012/10/image0031.png
    Ma se il 2013 sarà quello del grafico...
    chi me lo fa fare di lavorare?

    http://www.zerohedge.com/news/2012-11-12/five-stages-sovereigns-life-cycle
    La nostra (e non solo) storia dal dopoguerra ad oggi.

    RispondiElimina
  4. "Bello" il secondo link Andrea.

    Sulla stessa scia, potremmo dire, sto traducendo il libro di Frank Chodorov, The Rise and Fall of Society. Dovrei riuscire a finirlo l'anno prossimo.

    RispondiElimina