venerdì 5 aprile 2013

Il Sistema Bancario e lo Stato





di Thorsten Polleit


"Era accettato che i maiali, manifestamente più intelligenti di tutti gli altri animali, avrebbero dovuto decidere su tutte le questioni di politica agricola, anche se le loro decisioni dovevano essere ratificate da un voto di maggioranza."

Orwell, G. (1989 [1945]), La Fattoria degli Animali, S. 34.


Il Punto di Partenza: L'inizio della Civiltà

Il fondatore della dinastia bancaria dei Medici, Giovanni di Bicci de' Medici (1360-1429), disse ai suoi figli sul letto di morte: "State lontani dagli occhi della gente."[1] Le sue parole fanno sorgere la domanda: "Quanto ne sanno i banchieri sul denaro e sul settore bancario? "

Per sviluppare una risposta significativa nella tradizione della Scuola Austriaca, dobbiamo partire dall'inizio, e cioè dal processo di civilizzazione.

La civiltà denota uno sviluppo attraverso il quale l'uomo sostituisce lo stato di sussistenza (cioè, un'esistenza violenta) con lo stato di divisione del lavoro e di specializzazione (cioè, cooperazione pacifica e produttiva).

Nella sua grande opera, l'Azione Umana (1949), Ludwig von Mises (1881-1973) presentò una spiegazione prasseologica per il processo di civilizzazione, la quale ci aiuta a comprendere il corso della sua evoluzione.[2]

Per Mises, al centro del processo di civilizzazione ci sono due fattori:
  1. disparità di bisogni e competenze tra le persone (questa è una condizione necessaria affinché le persone facciano ricorso alla cooperazione);

  2. l'uomo deve riconoscere che attraverso la divisione del lavoro è possibile una maggiore produttività (Mises sostiene quindi –– come condizione necessaria –– una intelligenza minima tra gli esseri umani ed una volontà di utilizzare questa intelligenza nella vita pratica).



Emerge il Denaro –– La Teoria di Carl Menger sull'Origine del Denaro

La disuguaglianza di competenze e desideri, accompagnata dal presupposto di un minimo di intelligenza, conduce la gente a ricorrere alla divisione del lavoro ed alla specializzazione. Questo, a sua volta, determina la necessità dello scambio interpersonale.

La forma primitiva dello scambio è il baratto, ma ha dei limiti. Ad esempio, con il baratto le possibilità di scambio dipendono da una doppia coincidenza di bisogni.

Prima o poi, le persone (considerando un minimo di intelligenza) comprenderanno che utilizzare un mezzo indiretto di scambio è economicamente vantaggioso.

Utilizzare un mezzo indiretto di scambio aumenta le opportunità di scambio, poiché la doppia coincidenza dei bisogni non è più un requisito fondamentale.

I mezzi indiretti di scambio che vengono accettati universalmente sono definiti "denaro."

In Principles of Economics (1871), Carl Menger (1840-1921) teorizza che il denaro emerge spontaneamente dalle attività di mercato, e che il denaro di libero mercato emerge da una merce (come i metalli preziosi).[3]

In seguito Mises dimostrò con il suo teorema della regressione che è davvero così per ragioni prasseologiche: il denaro deve essere emerso dal mercato; e deve essere nato come una merce.[4]



Immagazzinare il Denaro

Il denaro è un bene economico come gli altri. Come tale, risulterà economizzato come ogni altro bene.

La gente richiederà modi convenienti per possedere e scambiare il proprio denaro.

Dato che le persone differiscono nella loro preferenza temporale, ci saranno risparmiatori (coloro che possiedono denaro) ed investitori (coloro che chiedono denaro).[5]

E' in questo contesto che nel mercato libero emergono due tipi di attività monetarie: il deposito bancario (o deposito di denaro) e il prestito bancario.[6]

Il deposito bancario offre ai legittimi titolari la custodia e la salvaguardia del loro denaro. Per esempio, i possessori di denaro possono depositarlo presso una banca ricevendo in cambio un certificato (sotto forma di banconota o di deposito a vista).

Il credito bancario prevede il finanziamento mediante l'ottenimento di risparmi reali, vale a dire, mediante l'emissione di buoni fruttiferi. I risparmiatori scambieranno volentieri i loro soldi in cambio di questi buoni fruttiferi.

Il tasso di interesse di mercato sarà determinato dall'offerta e dalla domanda di moneta, e così i tassi di interesse rifletteranno il tasso di preferenza temporale della società. In altre parole, in un libero mercato, esisterà quindi una professione che possiamo chiamare "banchiere": alcuni banchieri lavoreranno nel settore dell'immagazzinamento di denaro (o depositi bancari), altri nel settore del credito bancario.

A dire il vero, in un libero mercato le istituzioni di deposito e di credito rappresentano entità giuridicamente separate; così avremmo il banchiere specializzato nel deposito e il banchiere specializzato nel credito.



L'Incentivo all'Aggressione

In un libero mercato, ci sono solo tre modi per acquisire la proprietà (cioè, in un modo non aggressivo): homesteading (che indica in realtà il "principio del primo appropriatore"), la produzione e la contrattazione volontaria.

In realtà, le cose potrebbero essere un po' diverse.

Franz Oppenheimer evidenziò che "ci sono fondamentalmente due modi per cui l'uomo è spinto ad ottenere i mezzi necessari per soddisfare i suoi desideri: il lavoro e la rapina. Il proprio lavoro e l'appropriazione forzata del lavoro di altri."[7]

La logica dell'azione umana ci dice che per l'individuo c'è –– in effetti, ci deve essere –– un incentivo economico nell'aggredire la proprietà altrui. Due intuizioni prasseologici lo spiegano.

In primo luogo, sappiamo per certo che una soddisfazione immediata è preferita ad una soddisfazione successiva; sappiamo anche per certo che la soddisfazione di bisogni associati a costi bassi è preferita ad una soddisfazione di bisogni associata a costi elevati. In altre parole, gli individui cercano di raggiungere i loro scopi con meno input possibili e nel più breve periodo di tempo.

In secondo luogo, il processo di civilizzazione non estirpa l'inclinazione dell'uomo ad aggredire. Ci si può aspettare che l'individuo A possa aggredire B (cioè, la proprietà di B) se po può riuscire a cavarsela –– cioè, se i benefici (previsti) per A quando aggredisce B saranno superiori rispetto ai costi (previsti) che deve sostenere.

E' l'incentivo economico individuale ad aggredire la proprietà altrui che è al cuore di quello che viene chiamato "stato."

Uno stato può essere inteso come un monopolio della coercizione su un territorio: un'agenzia che si impegna a violare i diritti di proprietà ed a sfruttare –– sotto forma di espropriazione, tassazione e regolamentazione –– i proprietari privati.[8]

Per rispondere alla domanda: "Cosa sanno i banchieri sul denaro sul settore bancario?", è necessario dare uno sguardo più da vicino alle varie forme di stato.

Tanto per cominciare, possiamo fare una distinzione tra gli stati con una bassa preferenza temporale e stati con un'alta preferenza temporale.

Ad una estremità dello spettro c'è, per usare una metafora di Mancur L. Olson (1932-1998), il bandito itinerante.[9] Questa figura rappresenta una forma di stato che ha un interesse limitato per il benessere della società e, di conseguenza, il suo furto si avvicina tipicamente al 100% del reddito della società.

Il bandito itinerante non deve condividere il danno causato alla società dalla sua aggressività (in termini di perdita di reddito). La preferenza temporale del bandito è quindi relativamente elevata. Prende il possibile dalle sue vittime, e non vi è nessun incentivo economico che possa frenare il suo furto.

All'altra estremità dello spettro c'è il bandito stazionario. Come il bandito itinerante, anch'egli ha il monopolio della coercizione sulle sue vittime.

Tuttavia, il bandito stazionario ha un certo interesse per il benessere della società. Vuole che le sue vittime siano produttive: più le sue vittime producono, più il bandito può prendere.

Condividendo le perdite della società, il bandito stazionario farà in modo che il suo furto sarà limitato. Più le perdite sono alte a causa del furto, minore sarà il livello di aggressività in cui viene massimizzato il furto del bandito stanziale. La preferenza temporale del bandito stazionario sarà quindi inferiore alla preferenza temporale del bandito itinerante.

Dando un'occhiata più da vicino al bandito stazionario, possiamo determinare una distinzione tra uno stato a proprietà privata (feudalesimo/monarchia) ed uno stato a proprietà pubblica (democratico-repubblicano).[10]

Il custode di uno stato privato massimizza il valore attuale del reddito complessivo risultante dall'espropriazione della proprietà dei governati.

Un monarca, per esempio, detiene il monopolio dell'esproprio sulle sue vittime e la sua preferenza temporale sarà, a causa del suo interesse, relativamente bassa.

Al contrario, il custode di uno stato a proprietà pubblica massimizzerà il suo reddito attuale. La sua preferenza temporale sarà quindi relativamente elevata.

Lo stato a proprietà pubblica significa voto a maggioranza e questa decide chi sarà il custode temporaneo.

L'elettore medio sosterrà quei politici che (a torto o a ragione) miglioreranno la situazione economica dell'elettore. L'elettore ha tutto l'interesse economico per agire in questo modo –– indipendentemente dal fatto che il reddito che può ottenere in questo modo viene ricavato dall'esproprio dei suoi concittadini.

Il custode dello stato a proprietà pubblica, a sua volta, ha un incentivo per favorire la maggioranza degli elettori. Favorirà politiche di espropriazione dei produttori ad alto reddito (tipicamente pochi) a beneficio di quelli meno produttivi o non produttivi (tipicamente tanti).

L'intuizione importante qui è la seguente: lo stato a proprietà pubblica porterà ad una continua erosione degli interessi della maggior parte delle persone nel mercato, o in altre parole, la preferenza temporale della società aumenterà.



Lo Stato Partorisce la Fraudolenza nel Settore Bancario

L'aumento della preferenza temporale della società è il fattore esplicativo per spiegare la nascita del sistema bancario fraudolento, incarnato dal denaro fiat.

Sappiamo che i custodi dello stato pubblico vogliono espropriare risorse dalla popolazione. Questo può essere fatto più convenientemente
  1. ottenendo il controllo sulla produzione di denaro,
  2. sostituendo la moneta-merce con il denaro fiat, e
  3. producendo denaro attraverso l'espansione del credito.

Il settore bancario e le banche sono quindi l'alleato naturale dello stato per il furto pianificato. In realtà, coloro all'interno dello stato ed i banchieri si metteranno d'accordo (e logicamente sarà così) per stabilire un sistema a denaro fiat.

I banchieri si rendono conto che guadagnerebbero entrate aggiuntive se e quando fosse permesso loro di emettere nuovi saldi monetari attraverso l'espansione del credito (o ex nihilo): erogando finanziamenti al di là della quantità di denaro a loro disposizione.

Capiscono che la riserva frazionaria è un artifizio abbastanza redditizio, quindi la banca di deposito e la banca creditizia saranno a favore di una loro fusione.

I custodi temporanei dello stato pubblico sono molto a favore del sistema bancario a riserva frazionaria. Essendo un primo ricevitore della nuova moneta, lo stato può espropriare le risorse dai proprietari naturali.

Dopo aver monopolizzato la legge, per lo stato sarà relativamente facile dichiarare legale la riserva frazionaria.

Tuttavia, per il banchiere è rischioso utilizzare la riserva frazionaria. Sa che se e quando la sua contraffazione verrà scoperta, potrebbe seguirne una corsa agli sportelli e lui sarebbe buttato fuori dal mercato, o peggio.

Per lo stato, i fallimenti bancari sono indesiderabili. Produrrebbero gravi problemi politici ed economici. Più importante, le banche inadempienti mettono in pericolo l'accesso al credito e al denaro a condizioni agevolate.

Lo stato quindi, sostenuto in gran parte dai banchieri, istituisce una banca centrale, la quale consentirà e incoraggerà tutte le banche a gonfiare la quantità di moneta mediante uno sforzo congiunto.

Anche con una banca centrale, tuttavia, il rischio di una corsa agli sportelli bancari non viene eliminato del tutto. E' necessario che la banca centrale abbia il monopolio sulla produzione di denaro.

Questo è il motivo per cui presto o tardi la moneta-merce sarà sostituita dal denaro fiat; esso godrà di privilegi legali (quali, ad esempio, il corso legale). A tal fine, lo stato renderà legale la sospensione della rimborsabilità dei certificati del denaro con il denaro vero e proprio.



Corruzione Collettiva

Ci si può chiedere: come riescono a farla franca stati e banchieri – estraendo risorse dai produttori in modo fraudolento tramite l'emissione inflazionistica di moneta?

Si tratta di una mancanza di consapevolezza da parte di coloro che ci perdono nella falsificazione della moneta? Oppure i costi di una rivoluzione contro la moneta fiat sono proibitivi dal punto di vista del singolo?

Una risposta economicamente ragionevole (vale a dire, prasseologica) a questa domanda la possiamo trovare in quella che io chiamo "corruzione collettiva."[11]

Una volta che lo stato interviene negli affari (monetari) della società, gli individui svilupperanno sempre di più una disposizione per violare la proprietà delle altre persone.

Sfruttando le misure coercitive dello stato, un individuo può trarre vantaggio aggredendo la proprietà degli altri, mentre deve sopportare solo una frazione dei danni che la sua azione rappresenta per la società.

Ha tutto l'interesse ad agire in questo modo; altrimenti dovrebbe sopportare tutte le perdite che derivano dalla violazione della proprietà privata altrui.

Un sistema monetario fiat, una volta messo in moto, porterà alla corruzione collettiva su scala più grande.

Come è noto, lo stato può consentire alla popolazione (in realtà, una parte di essa) di condividere i proventi fraudolenti estratti da proprietari naturali delle cose.

Per esempio, lo stato offrirà posti di lavoro ben pagati (in particolare per gli intellettuali). Inoltre fornirà appalti pubblici alle imprese (ad esempio, progetti di costruzione e edili).

Con le elargizioni governative, un numero crescente di persone e aziende diventerà economicamente e socialmente dipendente dalla continuazione (o anche dall'ulteriore espansione) delle attività statali.

È naturale che diminuirà la resistenza nei confronti di un'ulteriore espansione dello stato e del denaro fiat –– il che significa necessariamente un'ulteriore violazione dei diritti di proprietà degli individui.

I banchieri giocano un ruolo importante nella diffusione della corruzione collettiva. Potrebbe bastare dire che un numero crescente di persone inizierà ad investire i propri risparmi di una vita in depositi bancari e obbligazioni.

Prima o poi la gente svilupperà un grande interesse nel sostenere lo stato ed il denaro fiat –– con tutti i mezzi ritenuti necessari.



Finirà in Iperinflazione

La corruzione collettiva, una volta divenuta sufficientemente diffusa, porterà all'iperinflazione –– il che significa un aumento accelerante della quantità di denaro che porterà ad una erosione, o anche una distruzione totale, del potere d'acquisto della moneta fiat.

Naturalmente, lo stato e i banchieri hanno un interesse comune nell'evitare l'iperinflazione. Preferiscono un tipo di inflazione che va avanti praticamente inosservata, una forma di inflazione che non va fuori controllo.

Tuttavia, una volta che la corruzione collettiva si diffonde e il settore bancario e finanziario diventano molto importanti (poiché finanziano lo stato e servono come un tesoro importante per i risparmi di una vita delle persone), il pendolo è già oscillato verso l'iperinflazione.

In base alla prasseologia sappiamo per certo che un boom della moneta fiat finirà in depressione. Sappiamo anche che gli sforzi per sfuggire alla depressione, aumentando ulteriormente la quantità di moneta fiat, rimanderanno solamente il giorno della resa dei conti e aumenteranno i costi futuri della depressione.

La maggior parte delle persone come risponderà ad una depressione? Se e quando le persone sanno di essere tra i primi ricevitori del denaro (quando la corruzione collettiva diventa abbastanza diffusa), la risposta sembra evidente.

La maggior parte delle persone può aspettarsi di beneficiare dalla stampante elettronica, e la preferirà al default dello stato e delle banche. In una tale sistema monetario si finirà in iperinflazione.

Alla luce di quanto è stato detto in precedenza si può concludere:
  1. Se e quando lo stato a proprietà pubblica si impadronisce della moneta-merce, sarà sostituita da quella fiat.
  2. Il denaro fiat porta alla corruzione collettiva su vasta scala.
  3. Una volta che la corruzione collettiva è diventata sufficientemente diffusa, il denaro fiat sarà distrutto dall'iperinflazione.

Da quanto detto sopra ne consegue che una volta che viene avviato un sistema monetario fiat, le banche ed i banchieri si uniscono –– alcuni di loro volontariamente e consapevolmente, altri inconsapevolmente –– ad una grande impresa criminale: lo stato.

Essendo esseri umani con determinati interessati, i banchieri possono, e devono, essere a conoscenza del denaro e di come gestire il settore bancario. In vista di una storia monetaria piuttosto triste, tale conclusione spiegherebbe molto bene le ultime parole di Giovanni di Bicci de' Medici ai suoi figli: "State lontani dagli occhi della gente."


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


_________________________________________________________________________

Note

* Una versione di questo documento è stata presentata al settimo incontro annuale del Property and Freedom Society il 29 Settembre 2012 a Bodrum, Turchia.

[1] Parks, T. (2006), Medici Money, Banking, Metaphysics and Art in Fifteenth-Century Florence, Profile Books Ltd, London, p. 3.

[2] "Se e nella misura in cui il lavoro è più produttivo in regime di divisione che come lavoro isolato, e se e nella misura in cui l'uomo è capace di rendersi conto di questo fatto, l'azione umana stessa tende alla cooperazione e all'associazione; l'uomo diventa un essere sociale non sacrificando i propri interessi alla causa di un mitico Moloch, la società, ma tendendo a migliorare il proprio benessere. L'esperienza insegna che questa condizione —– più alta produttività raggiunta in regime di divisione del lavoro —– è presente perchè la sua causa —– la diseguaglianza innata degli uomini e quella della distribuzione geografica dei fattori naturali di produzione –— è reale. Così siamo in condizione di comprendere il corso dell'evoluzione sociale.“" Mises, L. v. (1996), Azione Umana, 4th ed., p. 160-1.

[3] Vedi Menger, C. (2007 [1871]), Principles of Economics, Capitolo 8, pp. 257 –– 285, esp. 261 –– 262: “"L'origine del denaro […...] è, come abbiamo visto, del tutto naturale e quindi mostra un'influenza legislativa solo in esempi rarissimi. Il denaro non è stato inventato dallo stato. Non è il prodotto di un disegno di legge. Non ha nemmeno bisogno dell'approvazione politica per esistere. Alcune merci diventano denaro naturalmente, come risultato delle connessioni economiche indipendentemente dal potere dello stato.”"

[4] Vedi Mises, L. v. (1996), Azione Umana, p. 408 –– 410; Mises, L. v. (1953), The Theory of Money and Credit, pp. 97 –– 123.

[5] Sull'argomento della preferenza temporale vedi Mises, L. v. (1996), Azione Umana, 4th ed., pp. 483 –– 490; anche Hoppe, H.-H. (2006), "On Time Preference, Government, and the Process of Decivilization", in: Democracy, The God That Failed, pp. 1 –– 43.

[6] In questo contesto vedi, per esempio, Hoppe, H.-H. (2006), "How is Fiat Money Possible? – oppure, The Devolution of Money and Credit", in: The Economics and Ethics of Private Property, Studies in Political Economy and Philosophy, 2nd ed., pp. 175 –– 204.

[7] Oppenheimer, F. (1922), The State, p. 24.

[8] Vedi, per esempio, Hoppe, H.-H. (2006), "On Monarchy, Democracy, and the Idea of Natural Order", in: Democracy, The God That Failed, p. 45; anche Rothbard, M. N. (2002 [1973]), For a New Liberty, Capitolo 3, "The State", pp. 45.

[9] Vedi Olson, M. (2000), Power and Prosperity, Outgrowing Communist and Capitalist Dictatorships, Basic Books, esp. pp. 1 –– 24.

[10] In questo contesto vedi Hoppe, H.-H. (2006), "On Monarchy, Democracy, and the Idea of Natural Order", in: Democracy, The Gold That Failed, pp. 45 –– 76, esp. 46 –– 48. Sulla democrazia vedi Rothbard, M. N. (2004 [1970]), Power and Markets, Government and the Economy, 4th ed., Capitolo 2, 2.B., pp. 19 –– 21, e pp. 233 –– 245.

[11] Vedi Polleit, T. (2011), Fiat Money and Collective Corruption, in: The Quarterly Journal of Austrian Economics, Vol. 14, No. 4, pp. 397 –– 415.

_________________________________________________________________________


14 commenti:

  1. Non voglio inflazionare (svalutandoli) i miei commenti, ma quando muore il denaro (dal nulla torna nel nulla), quando muore la rule of law, cioè, quando muore lo stato di diritto (e non sei proprietario di nulla perchè di tutto puoi essere espropriato), alla fine muore anche la gente: per primi come individui/persone, poi materialmente in massa (apocalypse now?)

    E poi uno perde pure il derby...

    RispondiElimina
  2. Bellissimo articolo Francesco.
    Purtroppo, come scrive sopra Andrea, pagheremo pesantemente quello che è stato fatto. E pagheremo tutti.

    RispondiElimina
  3. proprio come piace a me, logica inferenziale umanista. anche se sull ultimo passaggio, quello dell iperinflazione, non sono cosi d accordo. vedo meglio il default

    RispondiElimina
  4. Ciao a tutti.

    Nemmeno io penso che finirà in iperinflazione. E anche se avesse luogo durerebbe 2 al massimo 3 anni, ma i problemi sottostanti alla società Occidentale resterebbero: scompensi previdenziali.

    RispondiElimina
  5. Anniversario

    http://www.24hgold.com/24hpmdata/articles/img/20090313ELS110.jpg

    http://www.24hgold.com/english/news-gold-silver-april-5-1933--the-gold-confiscation-executive-order-6102.aspx?article=1911699174G10020&redirect=false&contributor=History+of+Gold

    http://www.24hgold.com/english/news-gold-silver-fdr-s-gold-confiscation-80-years-on.aspx?article=4318083868G10020&redirect=false&contributor=Ben+Traynor

    RispondiElimina
  6. C'è un motivo per questo Andrea. Lo Stato è la collettività, quindi tutti noi, ergo era giusto e doveroso che prendesse tutto l'oro che gli serviva. E se il mio vicino di casa mangia asfalto e pane ogni giorno, oppure solo il mercoledì, lo Stato si deve insospettire ed intervenire per accertarsi che tutto sia in regola.

    Il resto sono storielle spacciate da chi vuole evadere l'imposta di bollo del conto corrente, che serve a costruire e mantenere al meglio della loro funzionalità gli ospedali.

    :'D :'D

    RispondiElimina
  7. Hai ragione Francesco.
    E' per questo che bisogna colpire e regolamentare le agenzie di rating che hanno causato la crisi, che sono la vera causa della crisi. Come tutti, oramai, abbiamo capito.

    RispondiElimina
  8. hey, anch io voglio dire la mia, in specie sulle agenzie di rating: assolutamente ne occorre una europea, d altra parte i cinesi ce l hanno!!

    RispondiElimina
  9. I kamikaze della BoJ hanno capito tutto. Anche noi europei dobbiamo cominciare a stampare sul serio. Le guerre valutarie si vincono solo se si combattono alla pari.
    Speriamo in politici che si assumano presto la responsabilità di governare le politiche monetarie per favorire le nostre esportazioni nel mondo.
    Ci vuole il coraggio di una consistente patrimoniale per rimpinguare le casse dello stato e se possibile un bel prelievo su tutto. A turno le autoblu siano fornite direttamente dai cittadini estratti a sorte ogni giorno. Ed altri ospitino nelle proprie abitazioni i nostri politici ed i dirigenti pubblici che tanto fanno per tutti noi.

    RispondiElimina
  10. E se non si vuol stampare, che i buoni del tesoro divengano la nuova moneta per pagare stipendi e parcelle. Si usino miniobbligazioni garantite dallo Stato o dalla BCE per le spese quotidiane e si abbandoni l'uso del contante. Si promuova una nuova cittadinanza responsabile equa e solidale nello spirito della più ampia coesione sociale e la crisi d'incanto sparirà.

    RispondiElimina
  11. Beh cari compari di avventure, arrivati a questo punto forse urge un approccio diverso alla moneta. Uno che rappresenti lo spirito di tutte le cose della terra, unico e indivisibile. Sappiamo, infatti, che la moneta nasce come mezzo di scambio e sicuramente non di incetta, poiché in natura tutto si deteriora e poi scompare (economia naturalista dei quimbimbù).

    RispondiElimina
  12. Non conosco i quimbimbu' però mi sono fatto montare in bagno una telecamera collegata con l'agenzia delle entrate per facilitare le loro deduzioni presuntive. E cmq proporrò di pagargli le tasse coi miei buoni del tesoro.

    RispondiElimina
  13. hm, i quimbibù, come puoi averli scordati, antesignani protetti del commercio equo e solidale con le ong finanziate dalle onlus sotto il patrocinio dell alto commissario di tutti i diritti umani e vulcaniani, e dell intera federazione galattica, in colaborzione con la fao e le altre agenzie dell onu, mentre cantono sting e bono...

    beh, andiamo alla grande, siamo pronti per le elezioni

    RispondiElimina
  14. Il PD (48 milioni di euro in rimborsi) farà una manifestazione contro la povertà. Ma noi che siamo gli ultimi comunisti ne facciamo una contro la ricchezza!!!

    RispondiElimina