lunedì 25 novembre 2013

Il regalo dell'oro alla vigilia dell'Ora Zero





di Addison Wiggin


Mentre il prezzo dell'oro rimane nel range tra i $1,290-1,420 sin dalla fine di luglio, restiamo a guardare la prova di quella che abbiamo etichettato come "Ora Zero." Quello sarà il momento in cui un importante scambiatore di merci esaurirà l'oro con cui saldare un contratto e lo salderà invece in contanti — un default. In quel momento, il prezzo dell'oro fisico si emanciperà "dall'oro cartaceo."

Mentre andiamo in stampa, sono già evidenti nel sistema segnali di stress — in particolare nel GLD, il gigante degli ETF che rappresenta un proxy per il prezzo dell'oro. Non abbiamo mai amato il GLD. Presenta troppi "rischi di controparte" — il classico rischio che chiunque stia facendo affari con voi non vuole, o non può, essere all'altezza delle sue promesse.

Tra le tante promesse c'è questa: gli investitori stra-ricchi possono scambiare le loro azioni GLD per metallo vero — l'opzione non è disponibile per voi, piccoli investitori. Ma ora anche i grandi investitori non possono commerciare le loro azioni per il bene reale. "Le persone hanno cercato di portare fuori il loro oro da quell'ETF," dice John Hathaway, responsabile del Tocqueville Gold Fund, "e non sono riuscite a farlo."

Il racconto di Hathaway è confermato da Grant Williams, consulente in un hedge fund con sede a Singapore. Il problema? L'enorme squilibrio tra contratti futures al Comex di New York e l'inventario di metallo reale che il Comex ha a disposizione per la consegna. Williams calcola che ci sono 55 once di "oro cartaceo" per ogni oncia di bene reale.

"Abbiamo visto che l'oro è stato drenato fuori dal Comex quasi ininterrottamente quest'anno," ha detto di recente Williams al conduttore radiofonico Eric King, "di certo sin dalla richiesta di rimpatrio della Bundesbank. E non ha ancora avuto alcun effetto evidente, ma in realtà è una molla che viene compressa continuamente, e ad un certo punto scatterà. E quando lo farà, con tutte queste pretese disparate su ogni oncia d'oro, ne vedremo delle belle."

Dall'inizio del 2013 fino a metà settembre, gli inventari del Comex sono diminuiti del 36 % — da 11.059 milioni di once a 7.034 milioni. Questo è il flusso d'oro da Occidente ad Oriente che abbiamo documentato per tutto l'anno in 5 Min. Forecast. L'oro viene drenato dai caveau di New York e finisce in Cina, dove la banca centrale e la gente comune lo stanno accumulando a prezzi visti l'ultima volta nel 2010.




Il calo nell'inventario del Comex "oggi vale la bellezza di $9.66 miliardi," scrive Mark O'Byrne di GoldCore, "nel senso che una manciata di miliardari o solo una potente nazione creditrice con grandi riserve di valuta estera, come ad esempio la Russia, potrebbero mettere all'angolo il mercato dell'oro del Comex e causare un default."

L'Ora Zero s'avvicina.

Ecco un altro vaso di vermi scoperto sempre da Grant Williams. Di seguito viene presentato un grafico del prezzo dell'oro fino a tre anni fa —  e vengono evidenziate due date precise.

La prima: quando Hugo Chavez ha chiesto il rimpatrio di 160 tonnellate di oro detenute all'estero, prevalentemente presso la Banca d'Inghilterra. La seconda: quando la banca centrale tedesca ha chiesto la restituzione di 674 tonnellate di oro detenute presso la FED di New York e la Banque de France — per le quali è stato detto ai tedeschi di aspettare sette anni.




In entrambi i casi, "una movimento iniziale verso l'alto si è rapidamente trasformato in un movimento verso il basso" per quanto riguarda il prezzo dell'oro, scrive Williams. E dato che la Germania ha chiesto indietro più di quattro volte i lingotti richiesti dal Venezuela, il movimento verso il basso è risultato molto più consistente.

Williams è daccordo con Eric Sprott, il fund manager canadese che lo scorso febbraio ci ha aiutato a sviluppare lo scenario dell'Ora Zero. Le banche centrali occidentali hanno dato in affitto il loro oro alle grandi banche commerciali a tassi di interesse inferiori all'1%, e le banche commerciali hanno venduto quell'oro (soprattutto in Cina) seminando poi i proventi in attività fruttifere superiori all'1%.

"Penso che le banche centrali abbiano dato in affitto il loro oro per decenni alle bullion bank," scrive Williams nelle sua newsletter gratuita Things That Make You Go Hmmm... "ed ora si trovano in una posizione piuttosto precaria nel dover reclamare quello che si suppone sia di loro proprietà, prima che venga fatta notare tale mancanza."

L'abbattimento del prezzo dell'oro cartaceo "è stato specificamente progettato per scuotere coloro che lo possedevano con una certa titubanza," prosegue Williams, "e per un certo verso ha funzionato, ma solo tra i titolari più deboli, i quali tendono ad 'affittare' l'oro piuttosto che possederlo."

"Penso che le mani più forti abbiano continuato a reclamare la consegna del loro oro il più velocemente possibile; e le banche centrali di paesi come Cina, Russia e tutto il resto dell'Asia e del Sud America hanno cercato di acquistare e, soprattutto, di prendere in consegna l'oro fisico per quanto li fosse possibile."

L'Ora Zero s'avvicina.

Lo stesso Sprott sarebbe d'accordo. "L'offerta d'oro non è salita," ha detto di recente in un'intervista a Mineweb. "In effetti è diminuita l'anno scorso, e sono sicuro che diminuirà quest'anno, e sono sicuro che diminuirà anche il prossimo anno. Quindi come è possibile avere questi nuovi operatori che entrano nel mercato ed acquistano tanto oro nonostante il prezzo continui a scendere?"

"E' sempre stata mia opinione che la domanda di oro è ben al di sopra dell'offerta mineraria, che sono le banche centrali occidentali a fornire l'oro."

"Penso che il declino dell'oro sia stato progettato per provare a tirare fuori un po' di oro fisico dal mercato, cosa a cui GLD e altri ETF hanno risposto in proporzione enorme. C'è stata una svendita di circa 700 tonnellate di oro fisico in circa sei mesi. Beh, si tratta di quasi 1,400 tonnellate l'anno. E vorrei sottolineare che si tratta di circa due terzi della produzione mineraria di Cina e Russia."

Consideratelo un regalo mentre l'Ora Zero si avvicina. Nel 2013 è possibile acquistare il metallo giallo ai prezzi del 2010.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. allora, visti i "prezzi da realizzo", questa offerta dovrebbe generare una domanda, una forte domanda. Ed, infatti, è proprio così! Ma di fisico, non di cartaceo!
    E cosa insegna questo esempio?
    Che la ripresa e la prosperità non arriveranno fin quando tutti quei prezzi che sono stati gonfiati dalla inflazione strisciante voluta dal sistema fiatmoney (banchieri centrali e politici interventisti) non si abbasseranno. Cioè, fin quando non torneranno ad essere veri prezzi di mercato. Cioè, i prezzi che le singole e libere individualità umane accetteranno come giusti.
    Tutto qua.

    Ma è un sogno sperare che le cose vadano così.

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  2. Ciao Dna.

    Un motivo in più per cui questo baraccone non durerà a lungo è i lseguente: viviamo in un'epoca di paradossi. Ragionando razionalmente, tutte quelle entità tenute a galla artificialmente dovrebbero essere state liquidate già da un pezzo. A qualsiasi attività che dovrebbe contare sulle proprie forze accadrebbe, eppure c'è qualcuno più uguale degli altri.

    Ora, bisogna essere proprio stupidi per non sapere che un simile comportamento ha delle conseguenze, ha un prezzo. D'accordo seguire fideisticamente il Keynesismo, però tutto ha un limite... almeno credo. Suppongo che la strategia degli USA potesse essere quella di aspettare lo scoppio della mega-bolla immobiliare cinese, ma forse potrebbe essere semplicemente un fatto di pura arroganza e presuntuosa autostima gonfiata.

    Da cosa lo si potrebbe dedurre? Dalla recente stretta di mano di Kerry al suo omonimo (funzionariamente parlando) iraniano. L'Iran come l'Iraq, aveva iniziato a commerciare energia e petrolio al di fuori della sfera del dollaro. E' stato detto peste e corna su quello stato, eppure adesso assistiamo ad u nravvedimento da parte degli USA. Forse si stanno accorgendo di aver tirato troppo la corda, ed ora che si sono resi conto quanto "più in là" sono andati cercano di rimettere a posto i pezzi.

    Ma come per i comuni mortali, sono semplicemente arrivati torppo tardi.

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  3. Ciao Francesco,

    dici che pure i fedeli keynesiani c'hanno un limite o dovrebbero averlo?
    Questi qua non ce l'hanno: http://keynesblog.com/2013/11/21/le-quattro-vecchie-fallacie-della-nuova-grande-depressione/#comments

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  4. Credo nel possesso innato di questa facoltà, e soprattutto credo nella redenzione individuale. :'D

    Il rimedio ultimo contro le spore può essere solo questo. Credo che dovrò dedicare qualcosa anche ad articoli come quest, cercando di smontare le presunte "fallacie" decantate su quelle pagine...

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  5. http://m.repubblica.it/mobile/r/economia/cluster/bitcoin_moneta_virtuale_internet/2013-11-23/71714714

    un pezzo che si avvicina alla soluzione ma poi la manca. Non capiscono o fingono di non capire la sostanza del Bitcoin: è soundmoney apolitico e mima l'oro di una volta.

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  6. quel articolo di dna sul keynes blog è il condensato di idiozie più grosso che ho mai letto. una cosa raccapricciante, dove quello dice una cosa al sostegno della quale porta esattamente la dimostrazione opposta. roba da ricovero!
    quanto all oro, sembrerebbe che viene buttato giù per riapprovvigionarsi, anche per ridarlo a ven o ger, ma poi i flussi si dirigono invariabilmente verso est.
    comunque tra downgrade degli usa, riavvicinamento forzato con l iran, future a annunciato in yuan, e banca dell est, sembra che ci sia un riequilibrio in corso. e nemmeno troppo, alme o per ora, violento. ci si aspetta dunque una crisi del dollaro?

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  7. Ciao gdb.

    E' una cosa che accadrà per gradi, non sarà repentina. A parer mio vedremo una costante diminuzione delle contrattazioni in dollari; percentuali esigue ma alla lunga determinanti.

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