venerdì 3 luglio 2015

Buon per te, Alexis Tsipras (Parte I)



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di David Stockman


Venerdì scorso è stato messo a segno un punto a favore della moneta solida, del libero mercato e del governo limitato da una delle fonti più improbabili.

Vale a dire, il premier statalista e cripto-marxista della Grecia, Alexis Tsipras, ha messo in moto una cascata di eventi che scuoterà le fondamenta dello status quo corrotto. Tra l'altro, proprio al momento giusto.

Dopo 15 anni di stampa di denaro dilagante, falsificazione dei prezzi nei mercati finanziari e usurpazione della democrazia, i suoi antagonisti — la BCE, il superstato dell'UE e il FMI — sono diventati una minaccia per la sopravvivenza di una società liberale di cui questi valori sono parte integrante.

Il settore bancario centrale keynesiano e il sistema di salvataggi di Bruxelles e del Fondo Monetario Internazionale — che è diventato quasi universale — favoriscono una forma di totalitarismo economico soft, distruggendo i mercati finanziari onesti e falsificando il prezzo del debito.

Così facendo, i banchieri centrali keynesiani consentono ai governi di emettere più debito di quello che i loro contribuenti e le economie nazionali possono assumersi. Allo stesso tempo, costringono gli investitori e i risparmiatori ad inseguire disperatamente rendimenti decenti, in un mercato in cui il cosiddetto tasso d'interesse è stato ancorato a livelli irrisori.

Ciò significa, a sua volta, che le banche, i fondi obbligazionari e gli operatori monetari si assumono livelli crescenti di rischio, e che i controlli naturali dei mercati finanziari onesti sono ostacolati e disabilitati.

Gli short seller sono stati fatti a pezzi, perché lo scopo del settore bancario centrale keynesiano è quello di portare il prezzo dei titoli a livelli artificialmente elevati e innaturali. Allo stesso tempo, gli hedge fund sono stati in grado di impegnarsi in carry trade con una leva spropositatamente alta basata su denaro preso in prestito quasi gratis, e di acquistare assicurazioni contro il rischio di ribassi per una sciocchezza.

Alla fine i "mercati" obbligazionari e azionari diventano dei casinò gestiti dalla banca centrale — infestati di titoli mispriced, pericolose operazioni di carry trade, enormi utili inattesi a cascata ed instabilità endemica.

Quando una scossa inaspettata, o un evento "imprevedibile", rischia di frantumare la fiducia e innescare una svendita di questi titoli troppo cari, entrano in azione i salvataggi statali che sostengono indiscriminatamente i giocatori d'azzardo.

Questo è ciò che hanno fatto la FED e il TARP a favore di Morgan Stanley e Goldman Sachs nel settembre 2008. Ed è ciò che la Troika ha fatto sin dal 2010 a nome delle banche francesi, tedesche, olandesi, italiane ed europee, che erano piene zeppe di debito greco e dei PIIGS.

Inutile dire che tali salvataggi creano un enorme azzardo morale ed estirpano la disciplina finanziaria nei mercati finanziari e nelle camere legislative. Dal 2010 i greci hanno fatto poco più che far finta di ristrutturare le loro finanze pubbliche e l'economia privata, mentre gli italiani, i portoghesi, gli spagnoli e gli irlandesi non hanno fatto praticamente nulla.

Il modesto balzo del PIL di questi due ultimi servi del debito senza speranza, rappresenta solo un coacervo di errori d'arrotondamento insostenibili. I numeri sono oliati dal falso boom speculativo nei loro titoli di debito, alimentato temporaneamente dalla stampa di denaro di Mario Draghi.

I nodi stanno venendo al pettine; Angela Merkel e la sua combriccola di politici e burocrati non sono stati in grado di calciare il barattolo ancora una volta, dopo tutto.

Invece il sistema autoritario della Troika ha stimolato la rivolta politica in tutto il continente. Il muso duro di Tsipras è solo foriero di eventi futuri nefasti — la partita che diventa ancor più incandescente.

Ma questo vuol dire che ora nel casinò c'è dubbio, confusione e paura. Gli scommettitori che si sono arricchiti coi carry trade unidirezionali abilitati dalla stampa di denaro delle banche centrali e dai salvataggi fiscali, sono stati improvvisamente colpiti dalla consapevolezza che il gioco potrebbe non essere manipolabile ancora a lungo.

Quindi speriamo che si ritorni finalmente ad un price discovery onesto. Nei prossimi giorni catalogheremo gli sforzi disperati dello status quo per riaffermare la sua autorità e il suo controllo, e per stabilizzare il casinò diventato improvvisamente turbolento.

Nel cavalcare le bolle della banca centrale, i grandi assi del casinò hanno dichiarato presuntuosamente di stare facendo "il lavoro di Dio".

Dal momento che sono costretti a liquidare questi asset gonfiati, è probabile che alla fine sia proprio così.

Lo scorso autunno uno dei membri più detestabili tra gli eurocrati, Jean-Claude Juncker, ha rilasciato la seguente dichiarazione impregnata di vanto ed arroganza:

"A tutti quelli che hanno scommesso contro la Grecia e contro l'Europa: avete perso e la Grecia ha vinto. Avete perso e l'Europa ha vinto."

Questa mattina tale dichiarazione pingue di auto-compiacimento è diventata ridicola. Buon per te, Alexis Tsipras.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


1 commento:

  1. Le promesse verranno infrante. Questo perché erano insostenibili fin dall'inizio. Il dolore economico, rimandato più volte nel tempo e peggiorato nel frettempo, mostrerà ancora una volta una verità che tutti pare abbiano scordato: non esistono pasti gratis. La Grecia nel decennio 1999-2010, ch'a creduto. Credeva di poterla fare franca. Non è andata così. Non va mai così. Ora la BCE e il superstato europeo pensano di poterla fare franca innalzando bizzarri firewall lungo la Grecia. Non andrà così. Non va mai così.

    Greek banks prepare plan to raid deposits to avert collapse

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