martedì 14 luglio 2015

L'oro è (ancora una volta) denaro


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di James Rickards


"Conosco solo due uomini in grado di comprendere il vero valore dell'oro — un impiegato nel seminterrato della Banque de Paris e uno dei direttori della Banca d'Inghilterra. Purtroppo, non sono d'accordo."

— Lord Nathan Rothschild


"Il denaro è l'oro, e nient'altro."

— J.P. Morgan


"Nessuno capisce davvero il prezzo dell'oro, e neanch'io lo capisco appieno."

— Ben Bernanke


Queste citazioni riassumono le perenni titubanze che assillano gli investitori quando devono decidere quale ruolo debba svolgere l'oro nei loro portfoli. Pochi capiscono come valutare l'oro e ancora meno capiscono che l'oro non è davvero un investimento — è denaro. Se si vuole un portfolio volto a conservare la ricchezza, il denaro è un buon punto di partenza.

Dire che l'oro non è un investimento può sembrare strano, soprattutto perché vi consiglio di possederne un po' nei vostri portfoli. Per illustrare questo punto, vi invito a tirate fuori dai vostri portafogli una banconota da un dollaro. Considerate quel dollaro come "denaro", ma non lo considerate come un investimento.

Un investimento ha qualche elemento di rischio e di solito ha un certo rendimento sotto forma d'interessi, dividendi o rendite. Il denaro può essere trasformato in un investimento e utilizzato per comprare azioni, obbligazioni o immobili. Ma come biglietto da un dollaro, è solamente denaro; non ha rendimenti e sarà ancora un dollaro domani o l'anno prossimo.

L'oro è lo stesso. Non ha rendimento. Un'oncia d'oro oggi sarà un'oncia d'oro il prossimo anno e l'anno dopo. Non si trasformerà misteriosamente in due once. Non si arrugginisce, e non cambia forma né colore. È solo oro. Eppure è denaro.

E' vero che il valore dell'oro può cambiare se misurato in dollari. È anche vero che il valore di un dollaro può cambiare quando misurato in euro o once d'oro. Ma questi cambiamenti nel valore relativo non trasformano queste unità monetarie in investimenti; riflettono semplicemente la domanda e l'offerta per diverse forme di denaro.

Se i titolari di euro hanno una preferenza per i dollari, l'euro potrebbe scendere rispetto al dollaro. Se i titolari di dollari, o di euro, hanno una preferenza per l'oro, allora il valore dell'oro potrebbe salire rispetto ad entrambi. Tuttavia, questi cambiamenti riflettono le preferenze mutevoli per le diverse forme di denaro, non un ritorno sugli investimenti.

Che l'oro sia denaro è un fatto che di solito viene ignorato dagli investitori. L'oro viene spesso tradato come un investimento, e si dice che vada "su" o "giù" in dollari così come lo si dice per le azioni. L'oro viene anche tradato come una merce; infatti la sede primaria dei trading per i contratti cartacei dell'oro è il Commodity Exchange, o COMEX.

In tale contesto, l'oro sale in termini di dollari durante i periodi d'inflazione e scende in termini di dollari durante i periodi di deflazione, proprio come altre materie prime, tra cui il petrolio e il rame.

Ecco perché il grafico qui sotto è così affascinante. Confronta il prezzo dell'oro con il Continuous Commodity Index, un indice contenente importanti materie prime che si è mantenuto costante sin dal 1957. L'indice comprende oro, rame, cotone, petrolio greggio, gas naturale e 12 altre materie prime ampiamente tradate.

In tutto il 2014, il prezzo dell'oro ha strettamente seguito l'indice delle materie prime, come ci si poteva aspettare. L'andamento dei prezzi di entrambi ha seguito un trend ribassista, cosa che riflette le forti tendenze deflazionistiche che hanno cominciato a prevalere l'anno scorso. Ma nel mese di novembre questa correlazione si è rotta e l'oro ha cominciato a divergere nettamente dall'indice generale.




Questo non è stato il solo sviluppo significativo alla fine dell'anno scorso. Come mostra il grafico successivo, il ritmo delle spedizioni d'oro effettuate dalla Federal Reserve Bank di New York è aumentato bruscamente tra ottobre e novembre. In questi due mesi oltre 90 tonnellate d'oro sono state spedite dalla FED ai legittimi proprietari all'estero.

Stiamo parlando di più della metà della quantità totale d'oro spedita in un anno intero. L'ultima volta che la Federal Reserve Bank di New York ha fatto una cosa del genere erano gli anni '70.




Però è un errore leggere troppi dati di breve termine come la correlazione oro/CCI, o le spedizioni d'oro da parte della NYFED. Ogni buon analista sa che una correlazione di fattori non ne prova la causalità. Ma questi due grafici suggeriscono che alla fine dell'anno scorso l'oro ha smesso di essere tradato come un investimento, o una merce, e ha iniziato a comportarsi come quello che è sempre stato — denaro.

La fine del 2014 è stato un periodo in cui le materie prime sono diminuite di prezzo a causa della deflazione e del calo delle altre valute nei confronti del dollaro. Il declino delle valute è stato anch'esso un sintomo della deflazione, perché la svalutazione monetaria è un modo per importare inflazione dai partner commerciali al fine di scongiurare la deflazione interna.

Solo tre asset principali sono aumentati fortemente negli ultimi sei mesi: dollari, franchi svizzeri e oro.

La correlazione dollaro/oro è stata più sorprendente, perché sin dal 2011 è stata inversamente proporzionale (con il dollaro che diventava sempre più forte e l'oro sempre più debole). Improvvisamente oro e dollari hanno guadagnato forza rispetto a materie prime, euro, yen, yuan, ecc.

Utilizzando i nostri modelli d'inferenza causale, la prima conclusione che possiamo trarre è che l'oro si stia comportando di nuovo come denaro. Questo potrebbe essere un primo avviso di un guasto nel sistema monetario internazionale a seguito della persistente deflazione e delle guerre tra valute. Gli investitori si stanno muovendo verso rifugi sicuri, e dollari, oro e franchi svizzeri sono in cima alla lista.

Tuttavia, la nostra esperienza e i nostri modelli inferenziali ci suggeriscono che c'è ancora qualcos'altro da dire. I programmi russi e cinesi per acquistare oro sono ormai attivi da anni; questa storia è ben nota ai nostri lettori. Ma queste acquisizioni hanno ormai raggiunto il loro scopo: Russia e Cina hanno un "posto a tavola" nella conferenza monetaria internazionale.

Entrambi i paesi hanno raggiunto gli Stati Uniti in termini di rapporto oro/PIL. Eppure i massicci acquisti d'oro da parte della Russia e della Cina continuano. Può essere che stia succedendo qualcosa di diverso?

Sicuramente Russia e Cina stanno usando l'oro per proteggere il valore dei loro asset primari denominati in dollari. Nel caso della Cina, tali asset sono costituiti da $3,000 miliardi di titoli del Tesoro USA e altri debiti in dollari. Nel caso della Russia, tali asset sono costituiti da petrolio e gas naturale, i quali hanno un prezzo in dollari sui mercati mondiali.

Per la Cina, la protezione è semplice. Se gli Stati Uniti inflazionano il valore del dollaro, la Cina subirà perdite sulle proprie dotazioni di debito ma verranno attutite dai grandi guadagni sul suo oro. Aver convertito una parte delle sue riserve in oro, è stato un buon modo per poter proteggere la propria esposizione patrimoniale in dollari.

Per la Russia, il caso è più contorto. In questo frangente l'Arabia Saudita sta sopprimendo il valore in dollari del petrolio, cosa che fa male alle entrate russe dal momento che il petrolio russo è anch'esso prezzato in dollari USA. Ma negli ultimi anni questa deflazione ha anche mantenuto bassi i prezzi dell'oro.

Quando la Russia vende petrolio a prezzi bassi, converte immediatamente i dollari in oro. Quando tornerà l'inflazione, il prezzo in dollari dell'oro russo salirà, compensando in tal modo i "dollari persi" dalle precedenti vendite di petrolio.

La Cina e la Russia hanno una cosa in comune: entrambe si stanno proteggendo dalla manipolazione del prezzo del petrolio e del dollaro, convertendo le loro esportazioni in oro. Mentre gli investitori potrebbero non aver notato questo sviluppo, non è sfuggito ad alcune banche centrali.

Le banche centrali di Germania, Paesi Bassi e altre nazioni stanno chiedendo il rimpatrio del proprio oro detenuto presso la Federal Reserve, sforzandosi di trovare riparo prima di una crisi monetaria sistemica.

La correlazione tra dollari e oro, la divergenza tra oro e altre commodities, il rimpatrio dell'oro parcheggiato alla FED e i continui acquisti d'oro da parte di Cina e Russia, sono tutti fenomeni visibili dai dati.

Il fatto che l'oro stia cominciando a comportarsi come denaro piuttosto che come una commodity e che la Russia e la Cina lo usino per proteggersi, rispettivamente, dall'esposizione al petrolio e ai titoli del Tesoro USA, non sono altro che conclusioni ragionevoli.

Ma c'è qualcos'altro? Qualcosa che non si evince dai dati? E' possibile che Russia e Cina stiano cercando di monopolizzare il mercato dell'oro?

Lasciando da parte interventi del governo come quello di FDR nel 1933, non vi è mai stato un tentativo riuscito sin da quando ci provarono Jay Gould e "Big Jim" Fisk nel 1869. Anche quella volta il piano non riuscì, perché il Tesoro degli Stati Uniti vendette inaspettatamente grandi quantità d'oro dopo che alcuni insider assicurarono a Fisk e Gould che il Tesoro non avrebbe agito così.

I fratelli Hunt cercarono di monopolizzare il mercato dell'argento nel 1979 e nel 1980. Il loro tentativo fallì quando rottami d'argento, sotto forma di servizi da tè e posate, inondarono il mercato e le variazioni sui cambi aumentarono i requisiti di margine e danneggiarono la capacità degli Hunt di conservare le loro posizioni futures a leva.

Un tentativo russo non poggerebbe su posizioni futures a leva, perché la Russia sta acquistando oro fisico pagandolo con contanti. La Russia è inoltre immune alla regolamentazione degli Stati Uniti; questi ultimi non hanno poteri esecutivi in Russia.

Come nei casi di Gould, Fisk e dei fratelli Hunt, pazienza e furtività sono necessarie all'inizio di una monopolizzazione di successo. La Russia le ha entrambe.

Osserveremo questa storia da vicino e useremo i nostri modelli di deduzione e probabilità inversa per testare questa tesi. Non appena emergeranno i primi segnali di una possibile monopolizzazione del mercato dell'oro da parte della Russia, i nostri lettori saranno tra i primi a saperlo.

Nel frattempo, gli investitori che non hanno già assegnato una parte del proprio portfolio all'oro, hanno ancora tempo per farlo.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


8 commenti:

  1. Ottimo post Francesco. Farò tesoro del consiglio posto a fine intervento

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  2. Il grafico nell'articolo mi appare un po' fuorviante... Fa intendere che l'oro sia uscito dal suo trend ribassista, ma in realtà sembra che tale grafico sia "congelato" al 21/01, quando il prezzo dell'oro ebbe un picco a 1301,16 $/oz. In realtà, da allora ha ripreso il suo trend ribassista, e nella migliore delle ipotesi l'ha trasformato in un "sideway channel", un canale "laterale", il cui estremo inferiore (intorno a 1150 $/oz) è stato testato e ritestato diverse volte, in particolare il 04/11/2014 (1143,59), il 16/03/2015 (1149,87), e, sempre quest'anno, il 6 luglio ultimo scorso, a 1154, 66. Oggi, in particolare, sembrerebbe aver perforato tale supporto... Ma aspetterei ad esserne certo, visto che già altre volte il "pattern" è stato di perforare il supporto per poi tornare al di sopra il giorno immediatamente successivo. :)
    Se tale supporto dovesse effettivamente cedere, il prossimo supporto "forte" è intorno a 975 $/oz.
    Quindi, dalla stesura dell'articolo, sono cambiate diverse cose, e non nella direzione indicata... Non ancora, almeno. :-)
    Buona giornata,
    Davide

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    1. Già. Il supporto sembrerebbe "rotto", anche se non mi fido ancora. Il fatto è che con l'economia generale nelle condizioni in cui si trova, l'oro dovrebbe essere ai massimi storici. O questa è una speculazione pilotata (e con Cina e, soprattutto, Russia che sembrano essere in una fase di "monopolizzazione", con accumuli costanti e consistenti...), oppure l'oro ha perso il suo appeal... E in effetti, non è che in realtà l'oro abbia un valore intrinseco, in sé stesso... Anche nel caso dell'oro, è più che altro una diffusa convenzione.
      Vedremo.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. 24 luglio e l'oro è sceso a 1080 dollari oncia; io non sono esperto per niente, ma sembra un buon momento per comprare un poco di oro, sperando in un rimbalzo verso l'alto. Voi cosa pensate, si parla sempre di nazioni, tonnellate, miliardi; ma un comune cittadino con qualche risparmio come dovrebbe comportarsi in questa fase attuale dell'oro? (e soprattutto, leggendo in giro le varie analisi, sembra debba scendere ancora per almeno 1-2 mesi).

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    1. Ciao Nataku.

      E' probabile che l'oro prenda ulteriori sberle nel prezzo spot. Sì, questo è un buon momento per comprare oro fisico e proteggere i propri risparmi nel lungo termine. Però se si vuole davvero staccare un affare migliore, forse è meglio aspettare la conferenza di Jackson Hole della Yellen. Probabilmente ripeterà ancora una volta che prima della fine dell'anno la FED ha intenzione di "alzare i tassi", quindi è probabile che in concomitanza di un ulteriore rafforzamento del dollaro, l'oro porenda altre batoste sul prezzo.

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    2. Grazie mille per la risposta, hai confermato le mie ipotesi, attendo ulteriori bastonate allora :)
      PS: complimenti per il blog, ti seguiro con molto interesse.

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