giovedì 13 febbraio 2020

È lo stato che deve salvarci dal Coronavirus?





di Jeffrey Tucker


Nella primavera del 2014, quando la consapevolezza sull'ebola stava appena iniziando a fare capolino, è spuntato un caso di infezione nella città di Harbel, in Liberia. Il principale datore di lavoro nella zona è Firestone. La compagnia creò immediatamente un'area di quarantena nel suo ospedale per la donna infetta, che purtroppo morì però.

Firestone distribuì tute hazmat ai lavoratori, studiò tutto ciò che poteva, costruì un centro di trattamento e diede una risposta ferma al focolaio d'infezione. La trasmissione del virus si interruppe bruscamente e anche adesso gli unici casi visti in quell'area provengono al di fuori della comunità.

L'ennesimo trionfo del mercato e della volontà umana! Tuttavia questa lezione non è stata appresa. Come per ogni crisi nella storia del mondo moderno, la paura dell'ebola ha suscitato dibattiti sul potere dello stato, proprio come ha fatto il Coronavirus.

La Cina ha avviato la più grande quarantena della storia moderna. Come George E. Wantz, illustre professore di storia della medicina all'Università del Michigan, ha scritto:
Per combattere il contagio il governo cinese ha compiuto il passo straordinario di mettere in quarantena la città di Wuhan, nonché i distretti e le città limitrofe. I confini sono sigillati ed i trasporti sono bloccati. I funzionari pubblici hanno chiuso i sistemi di trasporto pubblico. Venerdì mattina oltre 35 milioni di persone si sono svegliate vedendo riduzioni significative della loro libertà.

Tutto ciò è necessario? Wantz guarda ai numeri:
È possibile che questo coronavirus non sia altamente contagioso e potrebbe non essere così mortale. Inoltre non sappiamo ancora quante persone hanno lievi infezioni da coronavirus, ma non sono state sottoposte a cure mediche, soprattutto perché la malattia inizia con sintomi del tratto respiratorio da lievi a moderati, simili a quelli del comune raffreddore, tra cui tosse, febbre e congestione. Sulla base dei dati di altri coronavirus, gli esperti ritengono che il periodo di incubazione di questo nuovo sia di circa cinque giorni (l'intervallo va da 2 a 14 giorni), ma non sappiamo ancora in che modo si diffonda da persona infetta a persona sana. E poiché gli anticorpi per il coronavirus non tendono a rimanere nel corpo così a lungo, è possibile che qualcuno contragga un "raffreddore" con il coronavirus e quindi, quattro mesi dopo, riprenda nuovamente il virus.

Il tasso di mortalità dei casi, una statistica molto importante in epidemiologia, viene calcolato dividendo il numero di decessi noti per il numero di casi noti. Allo stato attuale, il virus sembra avere un tasso di mortalità di circa il 3%, che rispecchia quello della pandemia di influenza del 1918. Ma cosa succede se a Wuhan ci sono 100.000 cittadini cinesi con infezioni lievi di cui non sappiamo? Ciò ridurrebbe il tasso di mortalità allo 0,02%, che si avvicina ai tassi di mortalità dell'influenza stagionale. In tal caso una misura seria come la quarantena cinese sembrerebbe folle e costerebbe una fortuna in termini di sforzi per la salute pubblica, commercio interrotto, dissonanza pubblica, fiducia, buona volontà e panico.

In breve, questo virus potrebbe essere tanto "grave" quanto una qualsiasi influenza stagionale. Tuttavia, quando le persone hanno paura, hanno questa inclinazione irrazionale a rivolgersi allo stato affinché le salvi. Non importa se di questo potere se ne abusa o potrebbe non essere nemmeno un potere necessario, lo stato è magico: se qualcosa è grande, importante o cruciale, le persone desiderano che lo stato faccia qualcosa.

Abbiamo bisogno di un Dirigente del Coronavirus che lavori nel Dipartimento della sicurezza nazionale? Queste sono le stesse persone che spiano le vostre e-mail, registrano le vostre telefonate, guardano le vostre abitudini online, gestiscono la TSA, e così via. Cosa c'entra tutto ciò con la salute? Nessuno può dubitare che il Coronavirus verrà utilizzato, proprio come ogni altra crisi prima di essa, come mezzo per amplificare il potere dello stato.

Il pensiero comunque però si fissa su questi punti: il virus è terrificante, quindi non si può permettere alle persone di vagare con la malattia e infettare gli altri; potremmo morire tutti in tali condizioni, quindi abbiamo bisogno dello stato affinché discerni chi ha la malattia, costringa queste persone contro la loro volontà a stare lontano dagli altri e diriga un piano su come affrontare l'epidemia di massa, anche se ciò comporta la creazione di campi di malati e la loro detenzione lì con la forza.

Il governo degli Stati Uniti ha già un piano per la gestione delle malattie trasmissibili e questi piani prevedono quarantene forzate. Potete leggere le disposizioni sul sito web del Centro per il controllo delle malattie. Le ammende in caso di infrazione delle norme del CCM? Una multa non superiore ai $1000, o la reclusione per non più di un anno, o entrambi.

Se siete disposti a rischiare un anno di reclusione e una sanzione di mille dollari, potete andare in giro e infettare chiunque. Se questo è il vostro obiettivo, è improbabile che tali sanzioni vi dissuaderanno. Non riesco ad immaginare che qualcuno possa pensare: "Vorrei infettare molte persone con la mia malattia mortale, ma ci sto ripensando perché non posso permettermi una multa da $1000". Nel frattempo, il governo degli Stati Uniti ha già il potere di creare campi di malati, rapire ed internare persone solo se c'è il sospetto che siano malate e tenerle in tali campi per un periodo di tempo indeterminato.

Chiunque sia preoccupato per la libertà umana dovrebbe sentirsi a disagio sapendo che esistono queste linee guida, soprattutto vista l'isteria che circonda la questione delle malattie trasmissibili. Le regole non garantiscono risultati e lo stato non ha ragioni per stare attento a chi viene finisce nei campi e perché. È facile immaginare uno scenario in cui tali poteri finiscono per esporre le persone non malate piuttosto che proteggere le persone dalla malattia.

È vero che la costrizione alla quarantena esiste fin dal mondo antico e difficilmente viene messa in discussione. Una volta ho partecipato ad un dibattito sul ruolo dello stato e il mio avversario faceva affidamento su questo potere come prova che abbiamo bisogno dello stato, perché la società è troppo stupida per capire come affrontare un problema così importante.

D'altro canto, l'abuso di tali poteri è ancora più frequente. Il problema è la soglia bassa relativa al rischio e una volta che lo stato ha il potere, può usarlo come vuole. Durante la prima guerra mondiale le prostitute venivano regolarmente arrestate e messe in quarantena in nome della prevenzione della diffusione di malattie. Nell'epidemia di tifo del 1892 divenne comune arrestare e mettere in quarantena qualsiasi immigrato dalla Russia, dall'Italia, o dall'Irlanda, anche senza alcuna evidenza di malattia.

Nel 1900 il Board of Health di San Francisco mise in quarantena 25.000 residenti cinesi e fece loro un'iniezione pericolosa per prevenire la diffusione della peste bubbonica (si rivelò in seguito del tutto inutile). Conosciamo l'internamento dei giapponesi che invece finì per promuovere la malattia. In tempi più recenti, i timori di AIDS hanno portato a richieste di arresto degli immigrati messicani per prevenire la diffusione di tale malattia.

E non si tratta solo di malattie. Il potere di quarantena è stato utilizzato da governi dispotici di tutto il mondo per segregare i nemici politici. La paura della malattia è una buona scusa come una qualsiasi. Per un elenco completo dei campi di concentramento ed internamento, consultate questa voce su Wikipedia.

È proprio vero che lo stato ha bisogno del potere di quarantena? Riflettiamoci razionalmente: immaginate di non sentirvi tanto bene, andate in ospedale e scoprite di avere malattia mortale trasmissibile. Andate da qualche parte? No. È assurdo. Di questi tempi non potete nemmeno andare in ufficio con la tosse senza suscitare il disprezzo dei vostri colleghi. L'altro giorno ho tossito leggermente mentre ero in fila e mi sono ritrovato con un vuoto di un metro e mezzo tra me e le persone davanti e dietro di me!

Una volta scoperta una malattia mortale, nessuno ha motivo di lasciarsi andare, abbracciare la morte e portare gli altri con sé. Ci vuole solo un momento di riflessione per rendersene conto. Vorrete essere dove potete guarire o almeno minimizzare il dolore. Se ciò significa rimanere in isolamento, così sia. Anche se questa idea non vi piace, altri si assicureranno che capiate.

Diciamo che non potete sopportarlo e saltate fuori dalla finestra. In verità l'intero ordine sociale si organizzerebbe contro di voi, anche in assenza dell'uso della coercizione. Non avresti alcuna possibilità di trovare un posto dove dormire o mangiare un boccone, da nessuna parte. E, nel mondo reale, è probabile che una tale persona venga sparata a vista.

Il potere dello stato non è affatto necessario. Non è nemmeno probabile che sia efficace. E quando non è efficace, la tendenza è quella di reagire in modo eccessivo nella direzione opposta, reprimendo e abusando, esattamente come abbiamo visto con la guerra al terrore e la risposta della Cina a questo virus, che potrebbe essere tanto "grave" quanto l'influenza stagionale. Tuttavia la gente presume che lo stato stia facendo il suo lavoro. Poi fallisce e quindi fa in modo di ottenere più potere con cui fare cose terribili. È la stessa storia ancora e ancora.

Ricordate che non è lo stato che scopre la malattia, la cura, impedisce ai pazienti malati di girovagare o li costringe i malati a non scappare dai loro letti. Sono le istituzioni a farlo, istituzioni che fanno parte dell'ordine sociale e non sono esogene.

Agli individui non piace ammalarsi. Alla gente non piace ammalarsi. Detto questo, abbiamo un meccanismo che funziona davvero: la società ha la capacità e il potere di ottenere risultati simili alla quarantena senza introdurre il rischio che il potere di quarantena dello stato venga utilizzato e abusato per scopi politici.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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