martedì 18 febbraio 2020

La narrazione e la filosofia delle criptovalute





di Wendy McElroy


“Le banche centrali di Gran Bretagna, Giappone, Europa, Svezia e Svizzera si sono raggruppate per valutare i potenziali casi d'uso delle valute digitali. La discussione su tale argomento ha guadagnato slancio dopo che Facebook lo scorso anno ha annunciato l'intenzione di introdurre una criptovaluta chiamata Libra” - CNBC. Alla luce di tali sviluppi, è evidente che coloro che considerano le criptovalute un motore di libertà stanno perdendo il controllo della narrativa alla base.



La narrazione che alimenta una valuta digitale peer-to-peer

"La narrazione" è un concetto importante perché coloro che la controllano hanno maggiori probabilità di determinarne il risultato. Una volta strettamente associato al politically correct, il termine è diventato mainstream negli ultimi anni. La narrazione è la storia di qualcosa (un problema, un'idea), ma significa di più che correlare i fatti. Nella filosofia postmoderna, da cui il politically correct attinge fortemente, la narrazione crea la realtà; crea i fatti. La storia predominante diventa la cultura e la verità di una società. In altre parole, la narrazione definisce la realtà, non viceversa. Questo è uno dei motivi per cui la sinistra è così preoccupata dal controllo di parole ed idee; parole ed idee controllano la realtà stessa.

La maggior parte delle persone usa "la narrazione" in un modo più casuale per indicare una storia che ha un approccio o un tono specifici. Le narrazioni di sinistra e di destra si combattono a vicenda su determinate questioni, ad esempio. Tuttavia il termine conserva parte del suo significato originale. Dare contesto e interpretazione ad un problema definisce ciò che le persone considerano vero. A sua volta la percezione del pubblico in generale influenza gli eventi o i fatti che seguono, specialmente in assenza di una narrazione in competizione. Questo è il motivo per cui gli stati censurano: vogliono eliminare le "verità" concorrenti.

Questo processo si applica anche alle criptovalute. La narrazione della libertà può definire il risultato e quando diventa efficace nel farlo, è probabile la censura; al momento però non è necessaria perché coloro che sostengono che le criptovalute siano un motore di libertà stanno perdendo il controllo della narrazione. Poche cose sono così importanti per il futuro delle criptovalute e una di queste è recuperare la visione originale di Bitcoin sulla libertà finanziaria, alla luce soprattutto del contesto e dell'interpretazione dominanti: lo statalismo.



Libertà attraverso la decentralizzazione

Fortunatamente la libertà gode di un netto vantaggio: le meccaniche delle criptovalute la favoriscono fortemente. La decentralizzazione conferisce potere economico alla persona media che a suo piacimento trasferisce ricchezza in tutto il mondo, e l'unica cosa di cui ha bisogno è solo la protezione di una solida crittografia. Eppure lo stato potrebbe vincere; alcuni credono che lo abbia già fatto.

Le criptovalute hanno bisogno di una narrazione potente sulla libertà. Bisogna ricordare le loro radici. È in gioco molto più della libertà finanziaria: ogni altra libertà si basa sulla capacità delle persone di controllare la propria ricchezza. Ogni volta che viene esplorato un aspetto delle criptovalute che favorisce il libero mercato, tale narrazione si espande e gli utenti si avvicinano all'indipendenza.



Stabilire la narrazione

Il primo passo per stabilire una narrazione a favore della libertà è rifiutare l'affermazione secondo cui Bitcoin è semplicemente l'ennesimo strumento di investimento o per fare soldi. Di certo questa è una funzione delle criptovalute, e per alcune persone potrebbe essere l'unica funzione, ma questo è un commento sulla loro psicologia o sui loro motivi, non sulla natura intrinseca delle criptovalute. L'affermazione è anche pericolosa; apre le porte al controllo statale, perché la stragrande maggioranza delle istituzioni finanziarie sono ora sotto la sua autorità in una forma o nell'altra e il loro utilizzo tende a legittimare la loro esistenza. Questa è una storia che deve cambiare.

Di gran lunga la migliore narrazione sulla libertà è la verità stessa: le criptovalute resistono al controllo e hanno il vantaggio pratico di rappresentare la realtà. L'approccio migliore a questa narrazione è quello di ricordare le basi delle criptovalute, in modo semplice e chiaro, e poi costruire il resto su tale struttura.

Spesso si discute delle criptovalute in termini economici, politici o tecnici, ma Aristotele affermava che "tutte le cose sono filosofiche". Cioè, il fondamento di tutto, compresa la tecnologia, è di natura filosofica, perché la filosofia invita a porsi le domande più fondamentali su una determinata cosa.



La filosofia delle criptovalute

La filosofia non è arcana o d'élite. La filosofia greca classica era solita svolgere la stessa funzione che la psicologia svolge oggi; insegnava quei principi per vivere una vita migliore. La filosofia può essere suddivisa in tre grandi categorie: metafisica, epistemologia ed etica. La metafisica si occupa dei principi prima, o natura della realtà, e della relazione tra ciò che esiste, comprese le astrazioni. L'epistemologia è la teoria della conoscenza umana, in particolare la sua acquisizione, validazione e portata. L'etica è la branca della conoscenza che affronta i principi morali che governano il comportamento. Tre domande catturano la relazione tra queste categorie. Che cosa esiste? Come lo so? E allora?

La "filosofia delle criptovalute" richiederebbe una spiegazione lunga un libro, ma un breve assaggio è d'obbligo applicando velocemente le tre categorie alle criptovalute.

Metafisica. La metafisica ritorna ogni volta che qualcuno accusa le criptovalute di non essere reali perché si basano sul "nulla". Questo è un attacco metafisico tanto quanto economico o politico.

In questi giorni l'accusa non è generalmente scagliata contro la blockchain, che è stata ampiamente adottata da aziende e stati. L'efficienza della blockchain significa che continuerà a diffondersi in ogni angolo della vita e le cose utili che sfornerà acquisiranno automaticamente lo status di "cose reali".

L'altro aspetto delle criptovalute, la coin, è una questione diversa. Le criptovalute senza un supporto fisico, come l'oro o un paniere di valute fiat, sono spesso definite "irreali". Chiaramente questa affermazione non è vera. Alla radice delle criptovalute c'è un algoritmo, una serie di comandi informatici che producono un risultato. In questo caso il risultato è una moneta accettata come mezzo di scambio. Indipendentemente dal fatto che la gente le consideri denaro valido o meno, le criptovalute sono sicuramente reali. Come per il denaro fiat, il loro valore si basa sull'accettazione da parte della gente; a differenza del denaro fiat la loro accettazione non avviene con la forza.



Libertà dalla finanza mainstream

Nel suo saggio "Bitcoin Equals Freedom", Ross Ulbricht ha sottolineato un altro valore su cui si basa il "qualcosa" delle criptovalute: la libertà dalle autorità finanziarie, in particolare dalle banche centrali.

Sembra che Bitcoin sia apparso come per magia e, senza un valore precedente o un decreto autorevole, è diventato denaro. Ma Bitcoin non è apparso dal nulla, era una soluzione ad un problema con cui i crittografi hanno lottato per molti anni: come creare denaro digitale senza un'autorità centrale, che non potesse essere falsificato e di cui ci si potesse fidare.

Epistemologia. Cosa significa verità nel mondo delle criptovalute e come lo sanno gli esseri umani? La verità delle criptovalute e della blockchain è che funzionano. Meglio funzionano, più diventano veri. Gli esseri umani sanno quando le criptovalute e la blockchain sono vere perché funzionano. Ogni volta che la blockchain fornisce e conserva informazioni, è simile ad una prova di principio.

Etica. Questo aspetto è contenuto nella struttura delle criptovalute, ovvero, è un'estensione della sua realtà (metafisica) e di come funziona la sua verità (epistemologia). Le criptovalute sono intrinsecamente decentralizzate e interamente volontarie. Inoltre Bitcoin non può essere centralizzato e controllato da una sola mano o autorità, e nessuno può essere costretto ad usarla. Le criptovalute di libero mercato sono controllate dai singoli utenti che accettano di effettuare scambi e cooperare a reciproco vantaggio. È una pura espressione di non violenza. Questa è la base etica.

L'unico modo per introdurre la violenza è attraverso il crimine, come l'hacking di un wallet. In realtà il crimine introdotto è il controllo statale; anche così, però, lo stato non può imporre la propria volontà su Bitcoin, solo sulle persone che lo usano. Bisogna capire la narrazione della libertà.

L'articolo di Ulbricht conclude: "La promessa di libertà e il fascino del destino hanno stimolato la prima comunità. Bitcoin è stato consciamente, ma spontaneamente, assorbito come denaro mentre nessuno stava guardando e il nostro mondo non sarà mai più lo stesso".

Bitcoin è stato creato per soddisfare una promessa di libertà e il fascino del destino. È stato forgiato da crittografi che non sapevano che sarebbe diventato una valuta popolare e un investimento. Il suo valore in denaro non dovrebbe mai essere denigrato, ma quelli che lo vedono solo così non hanno ragione. La narrazione della libertà deve impegnarsi di più per spiegarlo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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