martedì 4 maggio 2021

Mercati da paura

 

 

di Sven Henrich

Il 26 aprile l'indice $SPX ha raggiunto un nuovo massimo su una divergenza RSI negativa dopo un rally storico, quasi ininterrotto, al di sopra dei minimi di marzo dell'anno scorso.

Se pensate che stia parlando dei mercati attuali, avete ragione, ma letteralmente la stessa cosa parola per parola può essere pronunciata per il rally dai minimi di marzo 2009 ai massimi di aprile 2010 prima che emergesse una correzione considerevole.

No, davvero, il mercato allora raggiunse il picco il 26 aprile a seguito di un inarrestabile e costante movimento verso l'alto e in seguito ad un leggero nuovo massimo.

Tutto questo a seguito di una gamba rialzista lunga un anno che aveva seguito una tendenza ben consolidata.

Fu seguendo questa tendenza che l'indice $SPX raggiunse il picco il 26 aprile e poi sperimentò una correzione classica andando a ritestare il livello Fibonacci .382 entro la fine di giugno di quell'anno. In particolare, questa correzione ripercorse a ritroso l'intero rally emerso dopo i periodi correttivi di settembre ed ottobre.

Se tutto questo vi suona un po' familiare, avete occhio. Prendete in considerazione il percorso intrapreso dall'indice $SPX dai minimi dello scorso marzo.

Nessuna analogia è perfetta, nessun mercato è uguale, ma è interessante notare che l'indice $SPX ha semplicemente ripetuto lo stesso copione.

Un leggero nuovo massimo il 26 aprile su una divergenza RSI negativa che segna l'apice del suo trend.

Sembra incredibile, ma i mercati possano ripetere lo stesso copione lo stesso giorno, ma al momento della stesura di questo articolo i mercati sono trattati al ribasso; una riunione della FED e molti grandi rapporti sugli utili sono in vista, quindi non è detto che i mercati vadano ancora più in alto.

E la mia opinione è che finché non vediamo una rottura del trend, il rischio rimane molto alto.

Ma questo rally è stato anche uno spettacolo anomalo, poiché il numero di eventi tecnici mai visti prima continua a salire.

Uno di questi è per quanto tempo i componenti dell'indice $SPX siano rimasti al di sopra della 200MA. Un livello raro di tendenza al rialzo uniforme in qualsiasi contesto.

Quanto è strana questa lettura? Decisamente molto.

In breve, storicamente parlando, i mercati sono in ritardo per una correzione considerevole. E quella analoga del 2009/2010 fornisce una potenziale tabella di marcia di come potrebbe eventualmente svolgersi.

Seguendo il copione del 2010 potremmo vedere qualcosa di simile svolgersi per un eventuale tag del livello .382 di Fibonacci.

Attualmente si trova a 3436 punti sull'indice $SPX e farebbe molto per colmare molti dei gap aperti e senza precedenti che abbiamo visto sin da novembre.

Per non parlare del fatto che grafici dei vari indici si trovano molto al di sopra delle rispettive bande di Bollinger annuali e dell'EMA 5.

Questi tag storici possono essere rilevanti, da notare che il livello .382 di Fibonacci nel grafico precedente e l'EMA 5 annuale sull'indice $SPX non sono poi così distanti.

Nel 2010 il minimo di giugno rappresentò il minimo di quell'anno e una grande opportunità di acquisto. Eliminò parte dell'eccesso tecnico, offrì ricollegamenti tecnici e fu sostenuto da un'economia in ripresa.

Eppure mentre i grafici sembrano molto simili tra allora ed oggi, c'erano anche differenze importanti. Cosa accompagnò la correzione del 2010? Una significativa riduzione della quantità di liquidità che la FED aveva pompato nel sistema. Oh sì, il QE1 si era concluso a marzo 2010 e la correzione di aprile-giugno ispirò il successivo giro di QE, diventato ufficiale a novembre 2010. Quando i mercati scendono, la FED se la fa sotto.

Il QE nel 2021 è senza fine e quindi si potrebbe sostenere che non ci sia tutta questa analogia, poiché la macchina della liquidità continua ad andare sin dal 2013.

Tuttavia c'è anche un'altra importante differenza: nel 2010 i mercati non erano ancora arrivati al picco pre-crisi.

Abbiamo a che fare con qualcosa di diverso oggi.

Un rally più verticale di quanto nessuno di noi abbia mai assistito durante la propria vita e che continua a spingere verso nuovi massimi senza alcuna reale attività correttiva di sorta.

Ancora più importante: il rally del 2010 aveva spostato i mercati ad una capitalizzazione di mercato del 95% rispetto al PIL. Ora siamo seduti su un 204% senza precedenti.

Certo, quel numero scenderà con il miglioramento del PIL, ma rimane a livelli che non abbiamo mai visto prima.

Da qualche parte tra il prezzo record degli asset disconnessi ormai dall'economia, le distorsioni artificiali della liquidità e le caratteristiche tecniche, per non parlare dei fondamentali, c'è una verità impossibile da ignorare.

Per ora la verità del mercato è che le valutazioni degli asset finanziari non sono mai state così lontane dall'economia reale.

Questo mercato è ancora in ritardo per una sana correzione. Una volta che arriverà, tutti questi fattori di cui sopra dovranno essere riconciliati. L'analogia col 2010 offre una simile tabella di marcia potenziale con un possibile obiettivo, ma per ora la tendenza rimane intatta e la FED continua a stampare, perché questo è ora il suo ruolo nella vita.

Nel 2010 Ben Bernanke ebbe almeno la saggezza di provare a fermare il QE in alcune occasioni, solo per essere chiamato dai mercati a fare di più e sostenere ogni loro punto di debolezza.

Jay Powell ha provato una volta nel 2018 a diventare non accomodante e ha fallito miseramente. Ben Bernanke dovette fare i conti con il cosiddetto taper tantrum. Suppongo che sia altamente improbabile che Powell rischi la stessa cosa. Ma il lato positivo del metodo di Bernake era che aveva sempre una nuova carota da far penzolare: un nuovo QE. Che carota ha Jay Powell se non un QE già infinito? La cosa peggiore che gli potrebbe capitare è che i mercati diventino ipervenduti anche con un QE record in corso.

Conclusione: tutto si riduce ad un controllo continuo della liquidità rispetto ad un nascente mercato organico in agguato nell'ombra, il quale ad un certo punto potrebbe ribellarsi alle distorsioni e agli squilibri storici che nel tempo l'hanno alimentato.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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