lunedì 24 maggio 2021

Create prima qualcosa col socialismo, poi ne riparleremo

 

 

di Jeffrey Tucker

Ho passato gli ultimi giorni a fare un tuffo nella teoria e nella storia del socialismo nel XX secolo, come commissionato dalla National Review. È stato affascinante rivisitare tutti gli argomenti e altrettanto agghiacciante leggere resoconti dettagliati dell'esperienza in ogni Paese.

Se lo avete fatto anche voi, sarete d'accordo con me su quanto sia pazzesco che il socialismo e l'ideale socialista siano ancora credibili, specialmente tra i giovani nati dopo il 1989. Oltre alla mancanza di interesse per la storia, è molto difficile capire il cuore dell'errore.

Comunque, ci proverò.

Sospetto che le persone che pensano di amare il socialismo (coloro che si identificano con la sinistra politica; la destra ha problemi diversi) non abbiano affrontato il problema della scarsità in quanto realtà economica.

Per scarsità non intendo carenza, bensì assenza di un'abbondanza infinita di tutto ciò che le persone vogliono quando lo vogliono. Ciò è dovuto ad una caratteristica del mondo materiale che impedisce a voi ed a me di esercitare la stessa quantità di controllo sullo stesso bene materiale nello stesso momento nel tempo. Non possiamo entrambi indossare le stesse scarpe, o bere contemporaneamente dalla stessa bottiglia d'acqua. O voi mangiate il boccone di bistecca, o lo faccio io; oppure lo dividiamo a metà. Non esiste una macchina di riproduzione magica che faccia apparire la bistecca ex nihilo.

La scarsità si riferisce anche alla condizione di vita che vi impedisce di consumare tutto ciò che desiderate nello stesso momento nel tempo. Ogni scelta che fate comporta il costo della scelta che non avete fatto. In questo momento state leggendo questo pezzo piuttosto che qualcos'altro, non potete fare escursioni, pescare e nuotare mentre leggete. Tutto ciò che acquistate richiede la spesa di denaro che quindi rifiutate di risparmiare.

Questo è ciò che gli economisti chiamano scarsità ed è questo che fa sorgere la necessità di economizzare, cioè di scegliere tra scopi concorrenti. Fa parte della realtà. Non importa quanta prosperità sperimentiamo, indipendentemente dal tipo di progresso tecnologico che ci viene incontro, la realtà della scarsità sarà sempre con noi. Il mondo materiale degli esseri umani supererà sempre ciò che è disponibile, non importa quanta ricchezza ci sia.

Abbiamo bisogno di un modo razionale e pacifico per affrontare la scarsità.


La soluzione

È stata la realizzazione di questa verità nella storia dell'esperienza umana che ha portato ad una soluzione migliore rispetto alla lotta infinita per un tozzo di pane in più. Circa 150.000 anni fa abbiamo scoperto gradualmente i vantaggi sociali della proprietà privata, del commercio, del rispetto dei contratti, delle complesse strutture del capitale, dell'impresa e della scelta dei consumatori. Abbiamo anche scoperto, molto gradualmente, che aderire a queste convenzioni sociali ha permesso la divisione del lavoro, l'accumulo di capitale, la complessa struttura di produzione e un altro fenomeno sorprendentemente magico: la creazione di più ricchezza.

I socialisti immaginano invece di avere una soluzione migliore al problema della scarsità. Dovremmo solo dire: "Lasciate che ci pensi il socialismo" e questo risolverà il problema. Non molto credibile.

Perché qualcuno dovrebbe avallare questa cosa senza una spiegazione convincente di come funzionerebbe nella pratica? Bene, il modo in cui ha funzionato in passato è stato il seguente: una teoria della storia altisonante che coinvolgeva dialettica ed inevitabilità delle forze sociali e che risolveva conflitti altrimenti intrattabili alimentati dalla meta-narrativa del progresso. Se parlate abbastanza, forse alla fine qualcuno dirà: "Va bene, va bene, proviamo questo socialismo".

Una volta che credete che sia possibile, allora molte altre cose sembrano degne di essere provate: istruzione gratuita, reddito gratuito, assistenza sanitaria gratuita, tutto gratis, oltre alla ridistribuzione universale senza danneggiare il bacino della ricchezza. Che tali idee possano trovare terreno fertile, senza nessun riguardo per i costi possano o che tali strutture possano creare problemi per la libertà umana, potrebbe ricondursi alla negazione della scarsità. Nella forma più estrema, pensare di creare il comunismo potrebbe ridursi ad accendere un interruttore sulla macchina narrativa della storia.


Iniziate in piccolo

Proviamo con un esperimento mentale: creare un singolo bene in un ambiente socialista. Proviamolo sulle scarpe in un'economia con tre persone composta da voi e due amici. Indossate tutti la stessa misura di scarpe. Qualcuno schiocca il dito e dice: "Sia il socialismo". Nulla sembra cambiare, ma poi notate che il vostro amico ha le scarpe che desiderava. Quindi dite: "Indosserò le tue scarpe". L'altro replica: "Ma poi non posso indossarle io". Voi incalzate: "Sì, ma ora c'è il socialismo, quindi devi rinunciarci".

Ma forse questo è fonte di confusione. Solo perché ora c'è il socialismo non significa che una persona abbia diritto alle scarpe di un altro uomo. Vero, ciononostante significa che nessun uomo può rivendicare la proprietà esclusiva sulle proprie scarpe. In questo caso emergono tutti i tipi di nuove domande sulla decisione di chi può indossarle.

Come decidere? C'è la possibilità di cercare l'unanimità, oppure si potrebbe stabilire la regola della maggioranza: due su tre. È probabile che una persona si offenda per i risultati, visto che s'è incentivata l'organizzazione di fazioni. È probabile che tutto questo porti a più sospetti, più conflitti, più risentimento, più scontri. Ciò, a sua volta, potrebbe portare ad un altro esito: il più forte tra i tre decide. Complimenti, adesso avete una dittatura.

È chiaro che l'auspicata utopia delle scarpe non è nata. Annunciare l'esistenza del socialismo non ha prodotto scarpe nuove, non ha cambiato la natura degli esseri umani e non ha cambiato nulla nel mondo materiale. Tutto ciò che ha fatto è stato rimescolare le regole: sebbene le persone fossero piuttosto soddisfatte del loro destino, ora però ribollono di risentimento contro ciò che hanno gli altri.

La mia proposta è questa: se non si può far funzionare il socialismo in un caso così piccolo e semplice come questo, perché si dovrebbe pensare che tutti questi problemi scomparirebbero una volta che si estenderà l'idea di proprietà comune all'intera società ed a tutti i beni esistenti? È molto più probabile che il tentativo non farebbe altro che espandere il problema a tutta la società.


La questione è semplice

Il socialismo in senso moderno è emerso nel XIX secolo come parte della rivolta anti-liberale. La nuova dottrina si è divisa in un numero infinito di fazioni: religiosa, sindacalista, utopica, scientifica, morale, nazionale, ecc. Ma hanno tutti in comune questo errore incredibilmente semplice: non sono riusciti a riconoscere la necessità di economizzare, creando invece caos e conflitti.

L'alternativa alla fantasia socialista è la proprietà, il commercio, la cooperazione e la produzione, il tutto attraverso mezzi volontari, senza l'uso della violenza contro la persona e la proprietà. Se volete un ordine sociale ragionevole e umano, non c'è davvero altra opzione. Il fatto che il socialismo come idea possa sopravvivere per centinaia di anni, anche nel mondo antico, è un tributo alla capacità della mente umana di immaginare di poter creare ciò che la realtà rifiuterà sempre di rendere possibile.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


1 commento:

  1. ´capacità della mente umana di immaginare di poter creare ciò che la realtà rifiuterà sempre di rendere possibile´ - mi sembra che la capacità di creare funge da abilità di manipolare (manipolare mediatica, finanziaria, economica ecc) .... ormai non si crea più niente, si manipola.

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