giovedì 23 settembre 2010

Urrà, la recessione è finita!


Ora, dopo aver appreso del casino coi debiti pubblici e la probabile bolla ad essi connessa, come se ne escono i "cervelloni" del NBER? La crisi è già finita da un pezzo. Forse un mondo parallelo è in collisione col nostro, perchè questi segni di ripresa ed uscita dal baratro non ci sono ancora. Ci troviamo ancora in caduta libera, diversamente da come dicono al NBER, secondo cui il fondo si sarebbe già toccato. Ed intanto l'oro continua a salire e la svalutazione delle monete continua incessante. Urrà!

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di Robert P. Murphy


Certe volte è imbarazzante essere un'economista professionista. Lunedi il National Bureau of Economic Research (NBER) ha ufficialmente dichiarato che la nostra recesisone è finita -- 15 mesi fa. Si, proprio così, nonostante sempre più analisti siano preoccupati sulla possibile implosione dell'economia, il NBER annuncia che la recesisone è finita nel giugno del 2009. L'intero episodio sottolinea la volgarità dell'economia tradizionale.


L'Annuncio del NBER

Per essere onesti, citiamo da questo periodo:
"CAMBRIDGE, 20 settembre, 2010 -- Il Business Cycle Dating Committee del National Bureau of Economic Research si è riunito ieri in conferenza. In questo meeting la commissione ha determinato che è stato raggiunto un punto minimo nelle attività economiche nel giugno del 2009. Questo minimo rimarca la fine della recessione che iniziò nel dicembre 2007 e l'inizio di un'espansione. La recessione è durata 18 mesi, il che fa di essa la più lunga di qualsiasi altra recessione sin dalla Seconda Guerra Mondiale. [...]
Nel determinare che un minimo è occorso nel giugno del 2009, la commissione non ha concluso che le condizioni economiche sin da quel mese siano state favorevoli o che l'economia sia ritornata ad operare a capacità normale. Piuttosto la commisisone ha determinato solo che la recessione è finita ed una ripresa è iniziata in quel mese. [...]
La commissione ha deciso che qualsiasi flessione negativa futura dell'economia sarebbe una nuova recessione e non una continuazione della recessione che è iniziata nel dicembre 2007. Le basi per datare questa decisione sono state la lunghezza e la solidità della ripresa."


Se per nient'altro, l'annuncio del NBER dovrebbe dare una seria frenata a coloro che castigano gli Austriaci per il loro approccio "non scientifico" all'economia. Ludwig von Mises famosamente argomentò che l'economista dovrebbe procedere attraverso logica deduzione, piuttosto che imitare il metodo dei fisici.

Naturalmente molti economisti tradizionali hanno preso in giro Mises per queste visioni apparentemente antiche; Paul Samuelson scrisse: "tremo per la reputazione del mio soggetto". E' divertente, perchè ho una reazione simile nell'opinione dei nostri maghi macroeconomici al NBER.

Ora fermatevi e pensate a cosa è successo: secondo il NBER, l'economia statunitense è passata attraverso una pesante recessione dal dicembre 2007 al giugno 2009. C'è voluto che arrivasse il primo dicembre del 2008 affinchè il NBER annunciasse che l'economia era in recessione -- un'intero anno dopo che era iniziata (secondo lo stesso NBER). E poi, con l'annuncio di questa settimana, il NBER ha affermato che l'economia è uscita dalla recessione, esattamente 15 mesi dopo il fatto.

Il Business Cycle Dating Committee del NBER è composto da alcuni nomi abbastanza prestigiosi (vedete la lista alla fine di questo articolo). Sicuramente non sto suggerendo che questi tizi siano un branco di idioti.

Piuttosto sto evidenziando l'effettiva inutilità dell'approccio empirico quando giunge a "mettere a punto" la macroeconomia. Anche se avessimo una ragione per credere che le politiche del governo potessero prevalere sui fallimenti del libero mercato, tali interventi sarebbero senza speranza come quelli di un chirurgo sulla Terra che tenta di operare un paziente marziano con un bisturi controllato a distanza. Il ritardo del segnale sarebbe enorme.


A Parte i Ritardi, le Definizioni Sono Folli

Il problema non è solo quello del segnale ritardato. L'approccio reale della macroeconomia tradizionale -- con il suo focus sugli aggregati come il "Prodotto Interno Lordo" e "Reddito Nazionale Lordo" -- è fuorviante, e tende a supportare le stesse politiche interventiste che prolungano le crisi.

Per esempio, la maggior parte dei lettori probabilmente pensa che l'economia degli Stati Uniti era in uno stato di tremenda fifa per tutti gli anni '30. Dopo tutto le persone si riferiscono a quel periodo come a quello della "Grande Depressione". E sicuramente, dal 1931 al 1940, il tasso annuale ufficiale di disoccupazione non è mai calato al di sotto del 14,3%. Senza dubbio quindi, l'americano medio avrebbe avuto come la sensazione che l'intera economia di quel periodo fosse realmente in brutte acque.

Ed ancora, se andate alla cronologia dei cicli economici del NBER vedrete che la "Grande Depressione" è apparentemente un termine improprio. C'era una recessione dall'agosto del 1929 al marzo del 1933, e poi un'altra (piccola) dal maggio 1937 al giugno 1938.

In particolare il NBER dice che che l'economia statunitense era in ripresa da marzo 1933 fino a maggio 1937, anche se i tassi annuali di disoccupazione durante quei tre anni erano del 21,7%, 20,1% e 17%. Questa è piuttosto una ripresa sbiadita, non direste?

Diciamo che state correndo e poi vi rompete una gamba. Dovete gattonare ora, ma avete sviluppato questa abilità e siete in grado di arrivare da qui a lì. Vi siete ripresi dall'incidente? Secondo il NBER, si -- finchè riuscirete a gattonare più veloce rispetto alla prima volta che siete caduti a terra in agonia.

Il problema non riguarda semplicemente definizioni tecniche economiche che differiscono da quelle profane. No, il problema è che la fiducia sugli (alquanto ambigui) aggregati dà falso credito a politiche dannose. Per esempio, cosa successe nel marzo del 1933 che "fece finire" la terribile recessione sotto Herbert Hoover? Quello fu l'esatto mese in cui si insediò Franklin Delano Roosevelt.

Tra le altre cose quando FDR entrò in carica immediatamente decretò una "vacanza bancaria" e -- oh si -- sequestrò l'oro di tutti. Tagliando gli Stati Uniti fuori dal gold standard, diede alla FED luce verde per eseguire un piccolo scoppio di inflazione monetaria attraverso una maggiore espansione generale:




Ovviamente ci sono parecchi macroeconomisti che pensano che le nuove politiche di FDR ripararono realmente l'economia, e fu solo la ristrettezza monetraria della FED (combinata con i tentativi sbagliati di FDR per un'austerità di bilancio) che portò ad una ricaduta nel 1937.

Ho discussi di tali affermazioni qui. Nell'attuale articolo voglio solo evidenziare che le tecniche del NBER giustificano implicitamente il Grande governo. Per esempio, supponiamo che gli Austriaci abbiano ragione e che gli interventi massicci della FED -- raddoppiati dagli assurdi programmi "di stimolo" del governo ed altre invasioni del potere -- al meglio possano posticipare la correzione economica ed in effetti possano rendere il crollo molto peggiore.

Bè secondo il modo in cui lavora il NBER, nessuno lo saprà mai questo. Invece la "storia" prenderà nota che Bernanke ed Obama hanno tentato davvero di porre fine alla terribile Grande Recessione -- nello specifico, a giugno del 2009 --, ma poi venne qualcos'altro ed inspiegabilmente distrusse le cose. Forse Christine O'Donnell.


Conclusione

Le segnalazioni in ritardo del NBER sull'inizio e la fine dei cicli economici sono pane per i comici di tarda serata. L'americano medio sapeva benissimo che l'economia era in brutte acque prima che il NBER lo annunciasse, e l'americano medio sa benissimo che la nostra economia è ancora in seri problemi.

Ancora peggio, l'approccio del NBER giustifica interventi massicci nell'economia da parte del governo e della banca centrale. L'approccio "scientifico" alla macroeconomia non porterà mai a risultati positivi a meno che le tecniche diagnostiche prendano qualche lezione dall'economia Austriaca.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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