sabato 18 settembre 2010

Realtà economica


Dopo due anni di caos e notizie che si rincorrevano, sarebbe anche ora di fare un pò il punto della situazione. Ci aiuta Rockwell con il seguente passaggio, in cui si tirano le somme dell'attuale crisi e la si riconduce ad un motivo ben preciso dei cicli economici.

Interventismo e pianificazione centrale hanno solo il compito di reintrodurre forzatamente il mercato in un altro ciclo fittizio di boom (la vera crisi), mentre invece la crisi stessa è salutare perchè ri-direziona e ri-bilancia spontaneamente gli equilibri di mercato.
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di Llewellyn H. Rockwell, Jr.


Essendo parte della nostra cultura, ci piace vedere la nostra realtà in televisione, ma sembra che nell'economia venga contrastata.

Per più di due anni ormai, ed anche più dipende dalla data che si prende in considerazione, il governo federale ha dichiarato guerra alla realtà dell'incredibile bolla alimentata dalla FED che si è sviluppata nel campo immobiliare espandendosi poi nel resto dell'economia.

Questa bolla doveva esplodere per ristabilire un pò di sanità al panorama economico. E' inutile girarci attorno. Le strategie avevano tutte a che fare col nascondere i difetti con cui non volevamo confrontarci. Ma i fatti non scompaiono.

Dovremmo organizzare uno show televisivo per far aprire gli occhi a Washington?

Il FDCI ha ammesso che circa 829 banche rimangono a rischio fallimento. Cioè una su dieci. Solo 118 sono fallite quest'anno ma molte di più dovrebbero e potrebbero fare la stessa fine, in assenza dell'interventismo della FED. Nel frattempo non ci sono nuove banche che hanno aperto quest'ultimo quadrimestre -- la prima volta in 38 anni. Per quanto riguarda l'attuale salute delle banche, chiunque la può immaginare. Quanto debito tossico stanno portando, con entrambi i creditori ed i debitori che concordano nel guardare dall'altro lato, è qualcosa che nessuno vuole sapere.

Poi c'è l'altra questione di cui nessuno vuole parlare: il prezzo delle case. Cadranno di più. Washington ha tentato di sostenerli con 18 diversi programmi dagli acquisti di mutui a progetti di tasse. Ha ritardato la caduta dei prezzi per un pò di tempo. Ma hanno iniziato a cadere di nuovo, esattamente al punto dove la natura vuole portarli.

Il problema è che non si può stimolare artificialmente sia domanda che offerta allo stesso tempo. Se si sovvenziona la costruzione delle case e ciò risulta in più case costruite, si applica una pressione al ribasso sui prezzi delle case che sono attualmente sul mercato. Se si sovvenziona l'acquisto delle case, bisogna anche promuoverne la vendita, permettendo alla realtà degli immobili in sovrabbondanza di esprimersi attraverso i prezzi delle case.

E' impossibile che i pianificatori centrali possano aggirare questo problema a meno che essi stessi costruiscano e comprino le case, lasciando noi fuori da tutto ciò. Questo potrebbe abbellire i dati immobiliari, ma non fa nulla per cambiare la realtà del mercato. Merrill Lynch, infatti, ha pubblicato un rapporto che suggerisce che la sovrabbondanza di immobili non si normalizzerà per i prossimi cinque anni e ritiene possibile un ragionevole rallentamento nel ritmo di costruzione.

Il governo ha già fatto tutto ciò che era in suo potere per annullare i segnali di mercato, allo stesso tempo sta tentando di usare gli stessi segnali in relazione alle priorità politiche. Il problema è che non si possono fare entrambe le cose. O si posticipa il mercato o lo si abolisce.

La stessa cosa vale per i tassi di disoccupazione, i quali sono ostinatamente alti. Ora, cosa può significare quando c'è un supplemento di lavoratori relativo ai numeri delle opportunità di lavoro? Significa che in alcuni settori i lavori sono venduti ad un prezzo troppo alto. Ci sono rimedi per questo. Si può abbassare il salario minimo, ridurre il costo dell'ingaggio, o i lavoratori possono abbassare il loro salario di riserva.

Stando così le cose, Washington non sta facendo nulla per incoraggiare qualsiasi di questi accorgimenti, quindi la disoccupazione resta molto alta. Molte giovani persone si sono effettivamente rimosse dal mercato, tornando a scuola per evitare di pagare i loro prestiti studenteschi. Le università di Stato sono felici di prendere i loro soldi.

Un buon indicatore per le condizioni future del mondo degli affari è rappresentato dai prestiti commerciali ed industriali. Continuano a precipitare come se stessero cadendo da una scogliera. Come si occupa di ciò la FED? Mantenendo il più basso possibile i tassi a breve termine, in modo che le banche non abbiano nulla da guadagnare nel prestare ed i consumatori non abbiano nulla da guadagnare nel risparmiare. Per niente furbo.

Nel frattempo i tassi a lungo termine sono mantenuti bassi a causa della dottrina "troppo grandi per fallire" per le compagnie di mutui come le nazionalizzate Freddie Mac e Fannie Mae. Nel mercato reale non c'è nessuno che dice dove i tassi dovrebbero essere, ma sarebbero abbastanza alti da compensare il rischio. Quando non c'è rischio o quel rischio è socializzato, si può vedere l'assurdo scenario dei tassi che calano durante la più grande crisi dei mutui nella storia americana.

Una differenza principale tra ora ed il 1930 si identifica negli standard di vita degli stessi consumatori. Tutti stanno ancora comprando, ancora vivono nel lusso, ancora vanno a mangiare fuori, ancora spendono copiosamente. Ma come e perchè? La risposta è credito al consumo, il quale è basso ma tutt'altro che in caduta in proporzione alle prospettive economiche.

Simili opportunità non esistevano nel 1930. Le persone dovevano vivere entro i loro limiti. Oggi possiamo continuare ad illuderci finchè è possibile.

Vogliamo perfino aumentare l'orrenda causa delle finanze di governo? Meglio di no.

E' sufficiente dire che l'intero sistema oggi è attraversato da artifici e non può durare. Che cosa dobbiamo fare? Il corso presente ci guiderà ulteriormente nel disastro. L'unica risposta reale fu data da Ludwig von Mises nel 1931, in un saggio del libro The Causes of the Economic Crisis.

Mises lo scrisse nel 1931 e non c'è proprio nulla da aggiungere alla sua analisi:
"Le violente convulsioni dell'economia sono l'inevitabile risultato di politiche che ostacolano l'attività di mercato, il regolatore della produzione capitalistica. Se tutto ciò che è possibile è fatto per impedire che il mercato adempia alla sua funzione di latore d'equilibrio tra domanda ed offerta, non dovrebbe essere una sorpresa che una seria sproporzionalità tra la domanda e l'offerta persista, che i beni rimangano invenduti, le industrie stiano ferme, molti milioni siano disoccupati, indigenza e miseria risultino in crescita e che infine, sulla scia di tutto ciò, il radicalismo distruttivo sia dilagante in politica.

Il periodico ritorno delle crisi dei cambiamenti ciclici nelle condizioni del mondo degli affari sono l'effetto di tentativi, intrapresi ripetutamente, di offrire ad un prezzo inferiore i tassi d'interesse che si sviluppano nel mercato non ostacolato. Questi tentativi sono fatti tramite l'interventismo delle politiche bancarie -- con l'espansione del credito attraverso l'addizionale creazione di banconote scoperte e depositi in conto corrente -- in modo da causare un boom.

La crisi di cui stiamo soffrendo ora è proprio di questo tipo. Comunque ciò va oltre il tipico ciclo economico della depressione, non solo in scala ma anche nel ruolo -- perchè gli interventi con i processi di mercato, che hanno evocato la crisi, non erano limitati solo all'influenzamento del tasso d'interesse. Gli interventi hanno direttamente influenzato le tariffe salariali ed i prezzi dei beni anche....

Tutti i tentativi nascenti dalla crisi, di nuove misure interventiste, sono completamente fuorvianti. C'è solo un modo per uscire dalla crisi: rinunciare ad ogni tentativo di impedire l'impatto del mercato dei prezzi sulla produzione. Lasciar perdere la ricerca di politiche che tentano di stabilire tassi d'interesse, tariffe salariali e prezzi dei beni, diversi da quelli che indica il mercato. Ciò potrebbe contraddire il punto di vista della maggior parte delle persone. Non è certamente popolare. Oggi tutti i governi ed i partiti politici hanno piena confidenza con l'interventismo e probabilmente non abbandoneranno questo programma. Comunque non è forse tanto ottimistico sostenere che questi governi e partiti politci che hanno portato questa crisi spariranno un giorno dalla scena e lasceranno spazio a persone i cui programmi portano, non alla distruzione ed al caos, ma allo sviluppo e progresso economico".


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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