sabato 10 settembre 2011

Sull'Orlo di un Disastro Inflazionistico

Come già sottolineato in un altro articolo, le riserve in eccesso stanno iniziando a fuoriuscire nell'economia più ampia. Aggiungiamo, con questa analisi di Murphy, un'ulteriore prova a sostegno di questo tremendo fatto. Ma, nonostante il fantasma dell'inflazione di massa stia aleggiando paurosamente sulle nostre teste, alcuni presidenti delle FED regionali (Chicago, San Francisco e Boston) stanno suggerendo di stampare ulteriore denaro per risolvere i problemi economici. Dato che di Main Street qui a nessuno frega niente, presto vedremo Bernanke "dimenticarsi" di uno dei mandati della FED: il prezzo target dell'inflazione al 2%.
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di Robert P. Murphy


Sin da quando Ben Bernanke ha iniziato le sue enormi infusioni di denaro nel sistema finanziario, molti analisti (incluso me) si sono preoccupati per il sero indebolimento del dollaro se e quando il sistema bancario a riserva frazionaria ingrandirà le numerose iniezioni iniziali.

Sebbene il trend potrebbe invertirsi, i dati dei due mesi passati suggeriscono che il big one inflazionistico potrebbe essere su di noi.



Mantenere il Genio nella Lampada

Per comprendere il problema potenziale, abbiamo bisogno di rivedere alcuni fatti di base. Nell'autunno del 2008, quando è collassata la Lehman e l'intero sistema finanziario pareva in pericolo, la FED iniziò a salvare le banche tramite enormi acquisti di asset ed operazioni straordinarie di prestito. Queste azioni hanno salvato le grandi banche, che sarebbero altrimenti andate in bancarotta, prendendo i cattivi asset dai loro libri (a prezzi gonfiati) e sostenendo il nuovo prezzo di "mercato" dei rimanenti asset nei loro libri.

Quando la FED compra un assset, scrive un assegno da se stessa. Questa azione crea nuove riserve elettroniche nel sistema bancario. Per esempio, se la FED compra $10 milioni in titoli garantiti da mutui ipotecari da Joe Smith, allora Smith depositerà l'assegno nel proprio conto corrente. La sua banca accrediterà sul suo conto corrente $10 milioni, ma allo stesso tempo anche il conto della banca con la FED stessa aumenterà di $10 milioni.

In ogni momento, le norme esigono che le banche commerciali negli Stati Uniti mantengano una minima quantità di riserve messe da parte in modo da "sostenere" i depositi a vista (pensate ai conti correnti) dei loro clienti. Per esempio, se i clienti della banca commerciale pensano che hanno un totale di $1 miliardo nei loro conti correnti, allora le norme della FED forzano la banca commerciale a mantenere (circa) $100 milioni messi da parte in riserve. Queste riserve possono consistere in pezzi verdi di carta immagazzinati nei caveau della banca commericale, oppure le riserve possono essere voci elettroniche che mostrano quanto la banca stessa ha in deposito con la Federal Reserve.

Il grafico seguente mostra quante nuove riserve la FED di Bernanke ha pompato nel sistema negli ultimi tre anni:




Da notare che queste "riserve in eccesso" sono state storicamente vicine allo zero. Ciò riflette la tendenza (presunte "operazioni di mercato aperto" secondo i libri di testo) delle banche a prestare velocemente qualunque riserva abbiano, al di sopra del loro minimo legale richiesto. Tuttavia come il grafico qui sopra chiaramente indica, sin dall'inizio dell'attuale crisi le banche commerciali non hanno stipulato nuovi prestiti. Invece, hanno permesso alle enormi iniezioni di nuove riserve di rimanere parcheggiate alla FED.

Ci sono diverse (possibilmente sovrapposte) spiegazioni per questa rottura col passato. I Keynesiani come Paul Krugman dicono che questo era un risultato prevedibile durante una trappola della liquidità. I promotori della MMT (teoria monetaria moderna) dicono che le discussioni dei libri di testo sono sottosopra, e che le banche non sono mai ostacolate dalle riserve quando decidono di fare nuovi prestiti. I quasi monetaristi si lamentano della decisione della Federal Reserve nell'Ottobre 2008 di iniziare a pagare un interesse sulle riserve in eccesso — una politica in base a cui la FED paga una tangente alle banche in modo che non stipulino nuovi prestiti ai loro clienti. I tizi del libero mercato come Mish (come anche alcuni Austriaci) hanno a lungo detto che la significativa inflazione nei prezzi non è mai stata sul tavolo, fintanto che il sistema finanziario ha funzionato attraverso un doloroso processo di sdebitamento.

Malgrado le loro specifiche spiegazioni sul perché le banche commerciali non hanno prestato le nuove riserve che Bernanke ha creato, quasi ogni esperto concorda che questo fatto era una ragione per cui quelle che sembravano politiche incredibilmente inflazionistiche non stavano conducendo a prezzi alle stelle.

Tuttavia, se il trend degli ultimi mesi continua, questo periodo di contenimento pare finito. Tutti quegli esperti che hanno circondato le loro predizioni dicendo: "Fintanto che quelle riserve rimangono imbottigliate nella FED...." potrebbero essere rimandati alla lavagna. Comunicati recenti della FED mostrano che le riserve in eccesso stanno iniziando a fuorisucire.[1]



Le Ultime Cifre della FED sulle Riserve

Ecco le cifre rilevanti dall'ultimo comunicato (18 Agosto) della FED:




I dati qui sopra sono coerenti con le banche commericali che infine iniziano a prestare le loro riserve in eccesso — qualcosa che tipicamente fanno, ma (per varie possibili ragioni) non hanno fatto durante l'attuale crisi.

Per ricontrollare le nostre conclusioni, possiamo vedere che i depositi a vista nelle banche commerciali sono cresciuti bruscamente nei mesi passati, combaciando con l'enorme crescita avvenuta durante i giorni di panico di fine 2008.





Muovendosi dal Denaro ai Cambiamenti dei Prezzi: Alcuni Tranelli

Prima che il lettore corra in un negozio di armi (o salti dalla finestra) a causa delle incombenti impennate nei prezzi, dovrei esaminare alcuni caveat. Primo, dobbiamo sempre considerare la domanda e l'offerta di denaro. Alla fine del 2008, ma anche nei mesi recenti, il panorama economico generale era davvero sconfortante e ciò ha condotto le famiglie e le aziende ad aumentare i loro possedimenti di denaro (rispetto ad altri asset liquidi). Piuttosto che comprendere come in realtà fosse il sistema bancario che spingeva nuovo denaro nell'economia, alcuni economisti avrebbero visto il grafico qui sopra ed avrebbero osservato che le persone stavano spingendo nuovo denaro (tramite la magia del prestito a riserva frazionaria).

Una seconda sfumatura è contrapporre cambiamenti nei prezzi assoluti con quelli relativi. Durante la fine del 2008, l'indice dei prezzi al consumo (CPI) stava calando rapidamente. Pertanto, anche se potrebbe essere vero che la creazione di denaro da parte di Bernanke ha condotto a "prezzi in salita", questa tendenza potrebbe essere stata mascherata dal questo calo. Il risultato netto è stato solo un modesto incremento nel CPI durante il 2009, che ha condotto molti critici di Bernanke a sembrare dei Polli Ingenui. Il grafico seguente mostra cosa è accaduto al CPI negli ultimi dieci anni:




Da notare dal grafico qui sopra che attualmente non stiamo allontanando un crollo nei prezzi al consumo, bensì stiamo rincorrendo un brusco aumento del CPI ufficiale.

Un terzo caveat nella nostra analisi è che (da buoni Austriaci) dobbiamo ricordare che ci sono milioni di prezzi differenti nell'economia. L'impatto specifico della creazione di denaro in vari settori può essere molto differente, ed operare in lassi di tempo diversi.

Per esempio, durante l'attuale crisi, abbiamo avuto la FED che ha creato più di un biliardo di dollari a nome di ricchi banchieri. Allo stesso tempo, famiglie della classe media e di quella più bassa erano attanagliate da un'alta disoccupazione, da grandi debiti e da case sommerse. In questo ambiente, non c'è da sorprendersi che i vari giri di "quantitative easing" erano mano nella mano con enormi salti nei prezzi delle azioni e delle merci, ma erano velati nel settore della vendita al dettaglio.

Attingendo dagli ultimi comunicati del Bureau of Labor Statistics sugli indici dei prezzi al consumo ed alla produzione, vediamo che una volta che lasciamo la metrica specifica — "inflazione core" — preferita da Krugman ed da altri economisti di spicco, otteniamo un quadro veramente diverso del trend dei prezzi nell'ultimo anno:





Conclusione

Gli economisti Austriaci sanno di essere prudenti nel guardare ai dati finanziari e trarre le conclusione su quello che "deve" accadere. Il futuro è sempre incerto, il risultato dell'azione umana volitiva.

E' anche vero che abbiano ragioni per essere molto cinici sui dati "ufficiali" emessi dalla Federal Reserve e dal Bureau of Labor Statistics.

Anche così, il mio punto è che i numeri del governo indicano che il periodo di grazia di Bernanke potrebbe stare per finire. Questi trend potrebbero rivelarsi dei segnali — solo ulteriori osservazioni ce lo diranno — ma potremmo vedere presto le "strategie d'uscita" della FED messe all'opera.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Sebbene abbiamo osservato indipendentemente i segni rivelatori, dovrei affermare che il blogger finanziario (ed economista Austriaco) Robert Wenzel ha in realtà colto i cambiamenti nei dati prima che io avessi potuto farlo.

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2 commenti:

  1. http://www.marketoracle.co.uk/Article30359.html

    Sembra concordare con te
    sarebbe un articolo interessante non credi

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  2. Ciao Anonimo.

    L'articolo l'ho già tradotto ed è in programma per essere pubblicato domani.

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