lunedì 17 dicembre 2012

Cosa c'è di sbagliato nell'euro, e cosa no

Frizzi e lazzi per coloro che considerano il debito di una nazione la "ricchezza" delle persone: il debito pubblico Italiano ha raggiunto i €2 bilioni. E per rincarare la dose, ecco un altro grafico che mostra come i deficit (negli ultimi quattro anni) hanno rappresentato la regola per la maggior parte dei paesi del mondo. Inoltre, quello che questa politica si porta dietro è una monetizzazione dei debiti degli stati e di salvataggi con denaro creato dal nulla da parte delle banche centrali. E mentre per l'Europa è più "complicato," gli USA possono stampare moneta a tavoletta e tenere in piedi il loro circo clientelare. Questo significa una svalutazione della propria moneta che cade in valore rispetto ad un'altra, nel nostro caso l'euro, e quindi (dato lo spirito mercantilista dei pianificatori centrali) anche i manipolatori dell'altra valuta si adopereranno in una svalutazione che per forza di cose dovrà essere più feroce rispetto a quella dell'altro paese. Questo significa più bugie, più propaganda e più salvataggi di interessi privilegiati. La BCE sta tentando di rendere più "facile" tale compito ogni giorno che passa, non ultimo con l'unione bancaria da poco approvata. Più grande è l'area controllata dai pianificatori centrali, maggiori saranno le possibilità di abusi.
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di Detlev Schlichter


Ogni Lunedì mattina i lettori del Daily Telegraph vengono rintronati con un sermone sui benefici dello stimolo Keynesiano, sui pericoli dello stringere la cinghia e sulla crudeltà inutile "dell'austerità" imposta all'Europa. A tal fine, il giornale dedica una pagina intera nella sezione "Business" a Roger Bootle e Ambrose Evans-Pritchard, che spiegano che la crescita si genera da deficit pubblici e dalla stampante della banca centrale, come mai gli Europei stupidi non ci arrivano a capirlo? Il lettore viene lasciato con questa impressione: se solo gli stati Europei potessero ritornare alle loro valute precedenti, svalutarle allegramente ed avere ancora una volta dei bei deficit, la Grecia potrebbe essere la potenza economica che era prima che i Tedeschi entrassero in scena.

Ambrose Evans-Pritchard (AEP) affronta sempre più il rischio di rimanere a corto di iperboliche analogie di guerra prima che crolli l'euro. Per mesi ha martellato i suoi lettori con riferimenti alla Seconda Guerra Mondiale e alla Prima Guerra Mondiale, o alle "politiche degli anni '30" in modo che nemmeno il lettore più distratto in cerca delle pagine sportive potesse avere dei dubbi su quanto stia male l'Europa, e quanto starà male nel futuro, e, soprattutto, chi è il responsabile. Dalle vendite di auto in calo in Francia all'elevata disoccupazione giovanile in Spagna, tutto è, secondo AEP, colpa della Germania, una Germania "sciocca." Apparentemente, queste nazioni avevano in precedenza economie dinamiche e ben gestite, ma ormai sono tristemente cadute sotto l'incantesimo della fede Thatcheriana di Angela Merkel che anela al far quadrare i conti e gongola per il suo particolare sadismo fiscale Teutonico.



Incolpare i Teteski

Il fallimento incombente dell'industria automobilistica già semi-nazionalizzata della Francia non deve, naturalmente, essere imputabile alle alte tasse Francesi, alla normativa asfissiante sul mercato del lavoro Francese, ai salari Francesi sempre meno competitivi, e ai gravi errori imprenditoriali -- le case automobilistiche Francesi hanno per anni perso terreno rispetto ai loro rivali Tedeschi --, ma "all'austerità" Francese, che non è ancora iniziata e si concluderà con -- citando AEP, e un rullo di tamburi per favore! -- una "terapia d'urto" del 2% il prossimo anno. Intendiamoci, lo stato Francese rappresenta il 57% del PIL, e l'economia merita l'etichetta socialista invece che capitalista. La Francia ha realmente bisogno di spendere di più, o di una spesa statale invariata? Un altro stimolo del governo? Scommetto che potreste tagliare lo stato Francese del 10% subito, e in un anno o due avreste una crescita più rapida, non più lenta!

Tuttavia, Hollande è desideroso di mantenere fede alle sue promesse socialiste, a tutta l'egalité per cui è stato votato, e non restringerà lo stato ma aumenterà invece le imposte, abbasserà l'età pensionabile e aumenterà i salari minimi, niente di tutto questo è una richiesta di Rosa Klebb a Berlino, per quanto ne so, ma AEP non cavilla su questi dettagli. Per lui tutto è "austerità" e "l'austerità" è sempre imposta dalla Germania, e per essere sicuro che pensiate che questa sia davvero una cattiva idea, e una cattiva idea proveniente dalla Germania, egli ora la definisce "l'olocausto della contrazione."

Un tocco di classe. Non c'è posto per la sottigliezza, credo.

Bootle non si abbassa a questo livello, ma i suoi pezzi sono ugualmente pregni del mito Keynesiano secondo cui non vi è alcun problema economico che non possa essere risolto con più debito, denaro facile e svalutazione occasionale. L'errore Keynesiano standard è questo: non c'è limite al debito, il mercato non ha importanza, la gente può essere ingannata per sempre.



Il vero problema

La realtà è diversa: i mercati si stanno lentamente rendendo conto del fatto che il welfare state social-democratico, che ha dominato in Occidente sin dalla Prima Guerra Mondiale, è in bancarotta. Lo è ovunque. Più veloce in alcuni luoghi (Grecia, Regno Unito), più lentamente in altri (Germania), ma la direzione e il punto finale sono gli stessi. Questo non è un problema specificamente Europeo, o uno che è particolarmente legato al progetto della moneta unica, è praticamente un fenomeno globale e plasmerà la politica negli anni a venire. E' ingenuo, pericoloso e persino irresponsabile dare la colpa all'euro per questo esito, e quindi implicare che il problema potrebbe essere più piccolo o più facilmente gestibile, o addirittura inesistente, se i paesi potessero emettere le proprie valute, stampare denaro, continuare ad avere deficit e svalutare a loro piacimento. La falsa impressione che viene trasmessa da Bootle e da AEP è che la Spagna, la Grecia, il Portogallo e l'Italia potrebbero in qualche modo far tornare indietro le lancette dell'orologio, e in un mondo più competitivo come quello del XXI secolo gestire uno stato grande, un'alta inflazione e politiche di svalutazione frequenti negli anni '70.

Bootle e AEP rappresentano il Keynesismo ingenuo che crede ancora che i deficit in periodi di recessione fungono da "correttivi naturali" -- infatti, AEP li descrive esattamente in questo modo. La verità è che paesi come la Grecia hanno avuto grandi deficit in periodi di vacche grasse e ora hanno deficit più grandi in tempi di vacche magre, e sono ben lungi dall'essere soli. Dopo l'introduzione del denaro fiat senza limiti, la maggior parte degli stati non vede alcuna necessità di far quadrare i conti bensì opera beatamente in base al presupposto che possono continuare ad accumulare debiti per sempre. Dal momento che la Grecia ha aderito all'euro e quindi ha beneficiato di minori oneri finanziari, la massa salariale media del paese è salita del 60% rispetto al 15% in Germania nello stesso periodo. Le attuali strutture Greche sono semplicemente insostenibili. Un'economia che è stata soffocata per decenni dalla persistente politica della ricerca di rendita da parte dei suoi potenti gruppi di interesse, da un settore pubblico cresciuto spropositatamente e da salari non competitivi, semplicemente non sarà rinvigorita da maggior debito. E in ogni caso, il mercato obbligazionario ne ha avuto abbastanza e non finanzierà più lo stato Greco. Lasciar aumentare i deficit, come suggerisce AEP, non è più nemmeno un'opzione. Non ora in Grecia, e presto nemmeno altrove. L'austerità non è una scelta politica, ma una necessità inevitabile.

E per quanto riguarda la svalutazione? -- E' una cattiva idea. Significa inflazione, confisca di ricchezza dei risparmiatori -- ed i risparmiatori sono la spina dorsale di ogni economia funzionante, anche se Bootle e AEP apparentemente credono che sia lo stato e la banca centrale che fanno andare avanti un'economia --, conduce a spostamenti continui di capitale e ostacola la formazione di uno stock di capitale produttivo. E una volta accumulato un certo livello di debito, la svalutazione della moneta potrebbe indebolire completamente la fiducia e finire in iperinflazione, default e una distruzione economica totale.

Nessun paese è mai diventato prospero con una moneta che viene svalutata ripetutamente, invece molti sono diventati poveri. Un centinaio di anni fa, l'Argentina era tra le 8 nazioni più ricche del mondo e da allora è riuscita a scendere dallo status di primo mondo allo status di terzo mondo attraverso una continua svalutazione della moneta. Dalla fine di Bretton Woods, la Gran Bretagna ha sempre svilito la sua moneta più rapidamente della Germania o degli Stati Uniti, una politica che ha indubbiamente contribuito alla de-industrializzazione del paese, al suo alto carico di debito, al suo basso tasso di risparmio e alla sua dipendenza dal denaro a buon mercato.

La prosperità vera e durevole -- al contrario delle bolle illusorie -- è ovunque e in ogni momento generata dalle stesse cose: risparmi veri, corretto accumulo di capitale e, di conseguenza, aumento della produttività del lavoro. Il denaro sonante è il miglior fondamento per questi potenti elementi di creazione di ricchezza affinché svolgano la loro funzione.



Default al posto della svalutazione

Non è mio obiettivo difendere la politica del governo Tedesco e della Cancelliera Merkel. La politica attuale è sbagliata in molti modi e fallirà. Ma le ragioni e le mie conclusioni sono diverse da quelle avanzate da AEP e Bootle. La Merkel sta cercando disperatamente di far finta che questi governi non siano in bancarotta, che il debito sarà rimborsato, e così facendo getta denaro buono -- dei contribuenti Tedeschi -- in processi improduttivi. La maggior parte dei governi Europei, più gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Giappone, è improbabile che possano ripagare il loro debito, e il rischio più grande è che, una volta che i 40 anni di boom alimentati dal denaro fiat che ha facilitato questo bizzarro spettacolo del debito finiranno per sempre, ed evaporerà l'illusione di poter vivere per sempre oltre i propri mezzi, un sacco di quel debito dovrà essere ristrutturato, il che significa che genererà dei default. Questa non è la fine del mondo, anche se sarà la fine del tipo di elargizioni del governo che da generazioni hanno caratterizzato la politica in Occidente e sarà la fine del moderno stato sociale, e si preannuncerà un periodo di austerità imposta dalla realtà del mercato e non dai Tedeschi. La questione è una sola: i responsabili politici cercheranno disperatamente di rimandare l'inevitabile distruggendo anche le loro monete fiat?

Nel caso della Grecia e del Portogallo e di altri paesi, il default dovrebbe essere semplicemente lasciato accadere, un default vero e proprio, non il tipo di default pilotato che la Grecia ha attraversato e che ha lasciato il paese con più debiti a seguito di più aiuti pubblici -- il tutto nel vano tentativo di fingere che il paese fosse in qualche modo ancora solvibile e meritevole di credito. Se un qualsiasi paese è solvibile o meno, non può deciderlo un gruppo di Eurocrati di Bruxelles ma dal mercato. Il mercato non sta prestando alla Grecia, ergo la Grecia è in bancarotta. Punto. Sarebbe meglio per tutti se lo ammettessero.

La Germania è tutt'altro che sana. Sta viaggiando verso un Armageddon fiscale, solo ad una velocità inferiore. La linea di politica della Merkel che prevede salvataggi dei suoi "partner Europei" -- una politica per la quale le viene dato poco credito da AEP, Bootle e dal resto d'Europa -- non farà che accelerare tale processo.

Inoltre, un vero default per il debito pubblico insegnerebbe una lezione agli investitori obbligazionari: che non dovrebbero impegnarsi nella pratica socialmente distruttiva di convogliare il risparmio scarso nel mercato dei titoli di stato nelle mani di politici e burocrati, con l'obiettivo di ottenere un reddito "sicuro" dalle entrate fiscali future dello stato (cioè, beni rubati), ma invece dovrebbero investire il risparmio in imprese capitalistiche e quindi finanziare la creazione e il mantenimento di uno stock di capitale produttivo. Perdere i loro soldi in presunti titoli di stato "sicuri" è, francamente, quello che si meritano.



In difesa di una moneta comune

Tutto ciò non significa che le nazioni inadempienti dovrebbero essere costrette a lasciare la moneta unica. Nella maggior parte dei casi non c'è bisogno di uscire, e stare in una valuta ampiamente condivisa ha davvero molti vantaggi.

L'idea che molti paesi -- anche paesi con caratteristiche economiche molto diverse -- debbano condividere gli stessi soldi è del tutto ragionevole e altamente raccomandabile. Il denaro è un mezzo di scambio che aiuta le persone ad interagire sui mercati e a cooperare attraverso gli scambi, e questa cooperazione non si ferma ai confini politici. Il denaro è importante perché collega le persone attraverso il commercio, e più persone riesce a collegare (più viene accettato e più è diffuso), più è prezioso, e più sono vantaggiosi i suoi servizi per la società in generale. Sì, la moneta migliore sarebbe una moneta universale, una moneta globale, come ad esempio un gold standard globale. Non ha senso avere una moneta legata allo stato-nazione. Questo tipo di pensiero è una reliquia del XIX secolo quando poteva ancora essere sostenuto il mito secondo cui esisteva "un'economia nazionale" -- in qualche modo magicamente congrua con la politica dello stato-nazione --, e che il governo nazionale avrebbe dovuto manipolare la moneta in base agli obiettivi nazionali. Questo è il tipo di pensiero che Bootle e AEP incarnano. Anche se, già dalla fine del XIX secolo, il mito dell'economia nazionale stava morendo poiché il Gold Standard Classico iniziò a fornire un quadro monetario globale stabile che permise una cooperazione pacifica tra una notevole quantità di stati, e segnò un periodo di globalizzazione senza precedenti, un'armonia delle relazioni economiche e una relativa stabilità economica.

Ogni forma di denaro diviene più preziosa in base al crescere del suo utilizzo. La concorrenza valutaria è sorprendentemente attraente per molti sostenitori del libero mercato, e come un sostenitore del capitalismo puro, non potrei mai fermare nessuno che volesse introdurre una nuova forma di denaro. Ma il bene economico "moneta" trasmette vantaggi enormi. Grazie alla sua natura di facilitatore degli scambi, ci sarà sempre una tendenza estremamente potente affinché la popolazione adotti un mezzo uniforme di scambio, vale a dire, tutti adottano la stessa moneta.

C'è un errore che persiste là fuori, e Bootle e AVP sono tra le sue numerose vittime: l'errore è che i paesi possono fare meglio economicamente manipolando abilmente le loro monete nazionali. Questo è sbagliato ad un livello fondamentale. Qualsiasi allentamento delle condizioni finanziarie attraverso la creazione di denaro extra, attraverso un po' di inflazione o un po' di svalutazione, non può mai dare benefici duraturi. Tali manipolazioni del denaro possono portare sempre e solo a zampilli di crescita di breve durata, al massimo, e questi zampilli di crescita vengono sempre pagati con gravi costi economici nel medio e lungo periodo. La manipolazione monetaria non è mai gratuita. In ultima analisi, è sempre dannosa.

Essere parte di una unione valutaria significa la fine della politica monetaria nazionale, cosa che deve, in linea di principio, essere benvenuta. Il problema principale con l'attuale politica monetaria è che non esiste una cosa come la politica monetaria. Il denaro dovrebbe essere sonante, inflessibile, apolitico ed universalmente accettato per offrire alla società i migliori servizi che una moneta è in grado di fornire. Il problema con l'euro non è che incapsula paesi tanto diversi, ma che non è sonante, non è inflessibile, e non è apolitico. L'euro è una moneta di carta, e come moneta fiat dello stato è uno strumento politico costantemente manipolato per raggiungere certi fini, il cui perseguimento, naturalmente, genera conflitti quasi costanti.



Se solo l'euro fosse d'oro!

Alcuni dicono che l'euro è come un gold standard e che il suo fallimento dimostra l'inopportunità di un ritorno all'oro. Questa è una sciocchezza. Al contrario, l'euro avrebbe funzionato meglio se gestito più come un gold standard e se fosse stato sonante, inflessibile e apolitico come l'oro. Sarebbe stato impossibile abbassare artificialmente i tassi di interesse nei primi anni 2000 a vantaggio della Germania e della Francia, una politica che ha gettato le basi per le bolle del settore immobiliare e del debito nella periferia Europea. Quindi le banche non avrebbero potuto far lievitare i propri bilanci tanto quanto hanno fatto con l'aiuto della BCE e non avrebbero trascinato tutti in una crisi bancaria più grande, e una volta che le banche si fossero auto-distrutte, non avrebbero potuto essere salvate con un numero illimitato di prestiti da parte della BCE e da tassi artificialmente più bassi in modo che potessero continuare a perseverare nei loro atteggiamenti sconsiderati. I gravi squilibri di oggi, dalle banche troppo grandi e deboli ai livelli eccessivi di debito, sono inconcepibili in un sistema di denaro sonante. Ma anche ora che si è lasciato che questi squilibri si accumulassero, sarebbe comunque preferibile tornare ad una moneta sonante e inflessibile. Con una moneta sonante i politici e i burocrati non possono mentire e imbrogliare, almeno non tanto quanto è possibile fare oggi. Il denaro sonante ha la tendenza a scovare le illusioni.

Questa non è una difesa dell'UE, che è un progetto infelice e si trasforma sempre di più in un super-stato ingerente e arrogante, una minaccia sempre più potente per la nostra libertà e la nostra prosperità. Non sono neanche particolarmente entusiasta dell'euro fiat. Ma l'idea di molti paesi che condividono la stessa moneta è un buon compromesso. Punto.

Se Bootle e AEP avessero ragione sul fatto che le nazioni più deboli dovrebbero optare per valute più deboli, per una svalutazione e un'inflazione monetaria, questo cosa significherebbe per le cosiddette monete nazionali? Secondo questa logica, l'Italia non dovrebbe uscire non solo dall'euro e tornare alla lira, ma adottare una serie di diverse lire locali? Il Mezzogiorno d'Italia non dovrebbe emettere la propria valuta e svalutare la lira rispetto a quella del nord più forte? Perché queste due diverse regioni dovrebbero essere legate insieme sotto la stessa moneta? La Scozia dovrebbe avere la propria moneta e svalutarla allegramente rispetto a quella più prospera dell'Inghilterra del Sud Est? E Liverpool e Manchester non beneficerebbero dalle loro monete, opportunamente manipolate per stimolare e rinvigorire le loro economie locali? L'assurdità di tutta questa storia è davvero evidente.

Ma AEP è molto felice con il suo piccolo stato-nazione insulare. La misura in cui sottovaluta irrimediabilmente le sfide che affronta la sua nazione d'origine -- e, per estensione, il mondo -- diventa evidente quando assicura al lettore che anche lui supporta una modesta austerità, vale a dire, i tentativi patetici e del tutto insufficienti delle attuali coalizioni di un taglio della spesa "dell'1% del PIL ogni anno," affiancato ("per grande gioia" di AEP) da una generosa monetizzazione del debito da parte della Banca d'Inghilterra e controllato costantemente da un clamore opportunista del Partito Laburista per una maggiore spesa in deficit. Beh, l'ultima volta che ho controllato, il Regno Unito aveva un deficit annuo dell'8%. Accanto al Giappone, la Gran Bretagna è la società più fortemente indebitata sul pianeta (debito pubblico e privato combinati), e quando i mercati le staccheranno la spina la ricaduta potrebbe far sembrare la Grecia una passeggiata nel parco.

Ma poi, AEP non sarà in grado di incolpare i Tedeschi.

Nel frattempo, continua lo svilimento della cartamoneta.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


16 commenti:

  1. sulle tante monete, infatti mundell parlava di aaree territoriali omogenee. e la lega voleva diversa moneta tra nord e sud. il che se non lo sondivido in assoluto, in un gold standard austriaco o free banking o cose chi sappiamo, non vuol dire non sia opportuno in denaro fiat. perchè in un mondo di trucchi, ognuno trucchi come piu gli si attaglia. perchè nell'articolo manca un pezzo, sulla non neutralità normativa o monetaria. il problema viene sfiorato, ma non approfondito, quando parla di tassi bassi per le comodità di francia e germania. sia la politica monetaria che le direttive ed i regolamenti ue impostano la produzione, lo scambio, la produttività, i programmi europei (si pensi alla pac e la francia) l'economia in generale, in un modo che è su misura per un ideale di alcuni paesi e non altri (come i ricchi restano ricchi). altri paesi ne sono compressi, soffocati ed è loro inibito di essere come sono. farebbero bene a sciogliersi, piu per le normative che per la moneta. in piu, non si puo, come adombra l autore, far fare allegramente default, stante il castello di carte fiat d interdipendenza. grecia, spagna, italia, germania, filotto. allora, visto il progetto di uniformizzazione mondiale, la merkel fa l unico gioco possibile. sostiene per non far crollare, fa la voce grossa dicendo di aggiustare minacciando cio che non può, nasconde il default con l haircut cercando un atterraggio morbido.
    quel che mi preoccupa oltre la manipolazione monetaria, è quella normativa e culturale di un mondo unico.
    ma è difficile che ce la faccia. ci sono pur sempre gli italiani di mezzo, e tra italia e germania tutto puo succedere...

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  2. Ciao gdbarc
    condivido le tue considerazioni.
    Potranno mettersi tutti a livello globale daccordo per ridefinire il sistema monetario senza passare attraverso uno scontro politico con mezzi violenti?
    Non vedo, purtroppo, personalità con una vision chiara e lungimirante e soprattutto ragionevole ai vertici del sistema.
    Spero ancora che non sia necessario un bagno di sangue globale per stabilire il prossimo direttore d'orchestra.

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  3. Ciao Francesco
    Io non credo che una moneta unica globale sarebbe di per se stessa una buona soluzione od un buon promotore di pace e prosperità.
    La bontà di una moneta globale teorica dipenderebbe dalle regole che il sistema le imporrebbe. Se a dargliele fosse il mercato libero avremmo un risultato. Se fosse un pianificatore centrale politicofinanziario avremmo un altro risultato.
    In fondo è la gestione dell' euro il problema. Non l'euro in se stesso. Ma la sua natura fiat che lo rende manipolabile e distorsivo.
    Il reset di un mondo così distorto e truffaldino mi pare impossibile dal suo stesso interno.
    Eppure è così falso che alla fine,probabilmente,basera' un piccolo inghippo per farlo crollare. Nonostante le sedicenti menti raffinatissime.

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  4. andrea hai perfettamente ragione. l'abbiamo già detto in commenti a precedenti articoli. il mondo fiat è volontà e rappresentazione. e non si puo essere stand alone. in teoria dei giochi unica colomba tra falchi. ma in un mondo di falchi la teoria dei giochi insegna come va. la rappresentazione è quella che vuole il potere. la volontà è la lro, e finchè ci starà spazio per la repressione, con la loro volontà imporranno la loro rappresentazione. e spazio ancora ce ne sta...
    speriamo appunto nell 'assenza di un bagno di sangue globale, ma qui voglio essere positivo. il pericolo è troppo grande, lo sanno tutti. e non conviene a nessuno, lo sanno tutti. ed il passato è troppo vicino.

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  5. Però nella loro follia nel loro delirio di onnipotenza ne stanno gettando le fondamenta. I presupposti della catastrofe.
    Adesso possono solo dare una parvenza di diritti concessi ad alcune libertà superficiali.
    Ma la cosa più terribile è che conteranno sempre sul fatto che una carota sempre più piccola sarà sempre meglio di una legnata in fronte per la stragrande maggioranza degli uomini.
    Il casino per loro comincerà solo quando le carota verranno respinte o saranno finite. A quel punto da qualche parte i pali della luce diventeranno forche.
    Potranno reprimere una due tre quattro ribellioni anche con estrema violenza. Anche silenziandone la portata. Anche cancellandone la memoria storica. Ma alla fine qualcosa accadrà.
    Nessuna opera umana ha caratteri di eternità.
    La correzione arriverà.

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  6. Ciao gdbarc.

    Schlichter qui non parla della non-eutralità della moneta (effetto Cantillon) perché i nrealtà ne ha parlato in abbondanza in altri pezzi. Puoi fare una ricerca sul blog e troverai altri articoli in cui, invece, ne parla.

    ***

    Ciao Andrea.

    Anch'io ho i miei dubbi che una moenta unica possa portare pace e prosperità a tutti, e in questo sono molto scettico nei riguardi di Schlichter Così come il mercato ha scelto l'oro nel corso dei secoli, così dovrebbe ora scegliere la moneta con cui vorrebbe condurre i propri scambi.

    Sono sicuro che anche una concorrenza tra valute cartacee infine si risolverà a favore dell'oro se il libero mercato non sarà ostacolato dalle forze interventiste dei pianificatori centrali. Ed è per questo che credo che l'attuale euro sarebbe sepolto se agli individui sarebbe data la possibilità discegliere.

    Secondo me qui Schlichter, così come De Soto, tende a guardare la faccenda in linea di principio piuttosto che dal punto di vista reale. Infatti, in linea di principio (così come era stato pensato) l'euro avrebbe potuto anche funzionare; ma nella realtà abbiamo avuto la riconferma di come l'uomo sia incline a truffare il prossimo se esiste una scappatoia qualsiasi che gli permette di farla franca. Le scappatoie giuridiche sono le mgiliori. L'autorità conferisce quell'alone di santità a chi la esercita sugli altri, in grado di lasciar correre qualsiasi abuso venga perpetrato ai danni dei truffati.

    Per questo motivo sto dalla parte di North quando dice: "Lasciate morire l'euro, subito."

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  7. http://it.m.wikipedia.org/wiki/Scandalo_della_Banca_del_Portogallo#section_8

    Da una vita mi porto dentro il ricordo di un grande Paolo Stoppa in bianco e nero che interpretò il falsario Alves Reis nel 1974 in Accadde a Lisbona.
    La storia di quella immensa truffa va ricordata per la genialità criminale dell' autore ma soprattutto per le conseguenze economiche e politiche.
    Una manipolazione che ricorda qualcosa... Vero zio Ben e zio Mario?

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  8. Andrea, da oggi potrai rivivere anche tu le mirabolanti avventure della banca del Portogallo ed essere idolatrato dai MMTers di tutto il mondo. Con un semplice clic potrai ottenere la stessa adrenalina che lo zio Ben acquisisce quando annuncia un nuovo easing (a te toccherà annunciarlo dal balcone di casa tua, ma si inizia sempre da poco, no? :'D ).

    Con la stampante magica di finissima fattura, ora si può. Stampante magica, lo sai che la vuoi. :P

    http://www.zerohedge.com/news/2012-12-17/magic-money-printer-solution-all-lifes-problems-now-available-low-low-price-479

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  9. Mitica! D'oh!

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  10. scusate, ma come dice un grande giurista contemporaneo: "garda ganda" (carta canta): lo avevo detto in un commento qui tempo fa e sono io che ho perfezionato la mmt fino a dire che sarebbe stato meglio a quel punto dare la stampante a ciascuno di noi. ora, prove alla mano, potrò fare causa a zerohedge per violazione del copyright e col risarcimento campare ancora per qualche anno senza lavorare troppo

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  11. Il Dipartimento del Tesoro statunitense ha collocato 35 miliardi di titoli a 2 anni. Il rendimento dei bond è sceso ai minimi dallo scorso luglio attestandosi allo 0,245% e le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 3,59 volte, al di sotto delle 3,91 volte delle ultime 4 aste.
    tratto da yahoo
    ... ma quanti cazzo di sodi ci sono in giro? perchè se la richiesta è quadrupla, mica stampano il quadruplo per gioco...

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  12. Lo zio Ben ha aumentato la sua lista della spesa a quanto pare, poiché oltre ai classici $40 miliardi di acquisti MBS mensili ora c'ha aggiunto altri $45 miliardi di acquisti di bond del Tesoro. Anche perché l'Operazione Twist è finita, quindi si torna a stampare a tutto spiano.

    Ora però i tassi reali sono negativi, e di attività produttive in giro neanche l'ombra. Io sto scaldando i pop-corn...

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  13. Prima o poi la Cina metterà i suoi piedoni nel piatto e, sorpresa! Se ne uscirà con uno yuan gold backed. E' l'unica possibilità che hanno per soppiantare il dollaro e lo sanno molto bene. E secondo voi i mercati cosa faranno? Continueranno ad usare carta straccia o yuan gold backed?
    ....@ Francesco sono qui in mezzo a preventivi di trasloco... un incubo! Ma poi....si parte! Finalmente!

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  14. Veramente un mucchio di sciocchezze che rivelano un'ignoranza di base assoluta sulle dinamiche monetarie.

    Ci manca soltanto la moneta unica mondiale va... ma per favore

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  15. A "renminbi bloc" has been formed in East Asia, as nations in the region abandon the US dollar and peg their currency to the Chinese yuan — a major signal of China's successful bid to internationalize its currency, a research report has said.

    The Peterson Institute for International Economics, or PIIE, said in its latest research that China has moved closer to its long-term goal for the renminbi to become a global reserve currency.

    Since the global financial crisis, the report said, more and more nations, especially emerging economies, see the yuan as the main reference currency when setting their exchange rate.

    And now seven out of 10 economies in the region — including South Korea, Indonesia, Malaysia, Singapore and Thailand — track the renminbi more closely than they do the US dollar. Only three economies in the group — Hong Kong, Vietnam, and Mongolia — still have currencies following the dollar more closely than the renminbi, said the report, posted on the institute's website.

    Avete mai notato che quando la gente non ha argomenti validi (tipo i nostri politici) dice ..."ma per favore..."? ;-)

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  16. anonimo, non hai capito il senso dell'articolo. nessuno auspica una moneta unica mondiale. specialmente in queste condizioni fiat, ma direi in nessuna condizione; sia perché avremmo una potenziale manipolazione globale di un'unica banca centrale (ma in realtà frizioni per interessi di politiche monetarie contrastanti come nell'area euro). sia perché la maggior parte di coloro che si rifanno alla scuola austriaca e sono liberali, molto e per davvero, ritengono che la moneta deve essere lasciata al mercato, cioè alle persone, e sottratta al potere. il senso dell'articolo, la cui parzialità ho sottolineato anch'io in precedente commento, era molto limitato, ed era solo sottolineare (come fatto più estesamente da huerta de soto in un suo articolo su euro e scuola austriaca che trovi sul siti dell'IBL, che IN VIA TEORICA una moneta unica costringerebbe a concentrarsi sui veri problemi della produzione, senza rimandarli utilizzando "trucchetti monetari" (perchè in questo solo consiste la politica monetaria: mettere la polvere sotto al tappeto). ciò ovviamnte se non vi fossero epifenomeni quali manipolazione, non neutralità, natura fiat etc.
    un punto di vista specifico ed appositamente molto limitato.

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