martedì 3 febbraio 2015

Tre cose che faranno le banche centrali per “salvare l'economia”





di Bill Bonner


Vogliamo parlare di quello che ancora non è successo.

Non che pretendiamo di sapere cosa accadrà domani o il giorno dopo, ma possiamo guardare al presente e ipotizzare dove ci potrebbe portare.

La scorsa settimana le classi medie — alias "gli elettori" — si sono espresse. Sono state usate e lo sanno.

Il più grande programma di creazione di denaro di tutti i tempi — il QE della FED — non ha fatto nulla per loro. Anzi, le ha danneggiate.

Gli investimenti nella nuova produzione sono colati a picco, i loro magri risparmi non producono ricavi e i "posti di lavoro di chi porta a casa il pane" sono scarsi.

Nonostante tutte le chiacchiere di un "mercato del lavoro in miglioramento", non ve n'è alcun segno nei salari. La famiglia tipo ha $5,000 di reddito in meno rispetto all'inizio del XXI secolo.

Nel frattempo Europa e Giappone sono al freddo, al buio e disperati. La scorsa settimana il capo della BCE Mario Draghi ha annunciato che la banca centrale avrebbe acquistato €1 bilione di bond per cercare di accendere un fuoco sotto l'economia della zona Euro.

E il governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, ha scoperto le sue carte la settimana prima, sostenendo un interventismo potenzialmente illimitato.

Gli Stati Uniti possono resistere al crollo di tutto il mondo?

Secondo noi è solo una questione di tempo prima che l'economia degli Stati Uniti o il mercato azionario statunitense cominci a traballare.

Potremmo veder scendere il Dow di 1,000 punti o più... o potremmo vedere una crescita negativa del PIL... o entrambe le cose.

E poi cosa potrebbe accadere?

Chi scommette che la Yellen interverrà ancora una volta — nella speranza di impedire ad un piccolo problema di diventare più grande — potrebbe azzeccarci.

Sin dagli anni '30 i banchieri centrali hanno imparato che non saranno quasi mai criticati per una loro reazione eccessiva. Ma se si siedono con le mani in mano, finiranno all'inferno.

E sin dalla "scommessa" di Alan Greenspan nel 1987, la FED ha sostenuto il mercato azionario con qualsiasi politica che riteneva opportuna.

Tassi più bassi? QE? Si farà "tutto il possibile".

Janet Yellen è consapevole del fatto che i due precedenti presidenti della FED sono stati acclamati per aver salvato l'economia dalla distruzione. Lei non vuole essere da meno.

Mentre stiamo facendo queste ipotesi, supponiamo anche che ogni sforzo di salvataggio sarà più costoso e meno efficace di quello precedente.

Questo è il modo in cui funziona lo "stimolo". E' come guardare a delle foto osè, le prime sono eccitanti e sexy. In seguito, sono solo noiose.

Una nuova risposta vigorosa da parte della FED produrrebbe probabilmente un altro aumento dei prezzi degli asset finanziari. E poi?

L'attivismo della banca centrale — stimolare la creazione di credito con tassi di interesse artificialmente bassi — funziona solo quando le persone vedono poco rischio di insolvenza o di tassi crescenti. Ma questo rischio non può essere ignorato per sempre.

Si chiama "ciclo del credito" per un motivo. L'aumento dei tassi arriverà prima o poi — spesso ferocemente — dopo un lungo periodo di stabilità apparente, eccesso di ottimismo, azioni troppo care e rendimenti artificialmente soppressi.

Quando ciò accade, le banche centrali perdono la loro capacità di mandare più in alto le azioni con tassi più bassi.

La FED ha interferito con il ciclo del credito negli ultimi 20 anni. Ma quando si convince di poter ribaltare il ciclo... diventa una grande perdente.

A quel punto, e potrebbero volerci mesi — o anni — ci sono alte probabilità che le banche centrali diventino più creative.

Che altro possono fare?

Saranno comunque pienamente impegnate a "salvare" l'economia. Quando i loro strumenti di politica falliscono, devono inventarsi qualcosa di diverso.

Cosa? Vediamo:

  1. Le banche centrali compreranno azioni. Il Giappone, come al solito, è l'avanguardia.

  2. Gli stati metteranno in campo grandi pacchetti di stimolo fiscale per "investimenti" nelle infrastrutture.

  3. Una qualche forma di finanziamento monetario, diretto dalle banche centrali, finanzierà questi pacchetti di stimolo. Le banche centrali "stamperanno" semplicemente i fondi necessari.

Tutte queste misure sono già in atto o molto discusse sui giornali finanziari più importanti.

Che cosa significherà tutto questo per le azioni, le obbligazioni e il dollaro?

Rimanete sintonizzati...

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. La banca centrale, da oltre un secolo la vera "mano invisibile" ai più.
    Quella che ruba nel 99% dei casi ed arricchisce nell'1% dei casi.
    Ma resta invisibile ai più.
    E, tra quelli che la vedono, la larghissima maggioranza vuol solo che cambi la mano sulla tastiera, dal banchiere che fa politica al politico che fa politica.
    Ecco, la politica.
    Tutto è ridotto e ricondotto a decisione politica. E la politica la fanno gli Stati, in genere quelli vincenti.
    E, dalla mattina alla sera, vivi in un mondo politico in cui altri decidono per te. Pensano ed intervengono per te.
    Ma, ovviamente, quando l'economia va male.... la colpa è soltanto del libero mercato selvaggio e darwiniano!

    Bonner dice che ci vorranno mesi, forse anni, per vedere altre invenzioni monetarie da parte dei banchieri centrali.
    Desolante...
    Ma mai come constatare ogni giorno di più che i più vogliono soltanto che qualcuno pensi, intervenga e decida per loro ed al posto loro. Non importa a qual prezzo e non importa come e chi dovrà pagare.
    Su queste basi (?) culturali mi pare difficile e risibile appellarsi retoricamente all'unità d'intenti tra connazionali.
    Mi pare solo che, nel nostro recinto, avremo più propaganda e più sorveglianza, più fiatmoney svalutato e più spauracchi esterni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grande commento dna. in poche parole, tutto. te lo posto su Facebook

      Elimina
    2. Applausi amari per la verità presente nelle tue parole Dna, ma ampiamente meritati per la profondità dei contenuti. ;)

      Elimina
  2. se è è per questo, le azioni già le hanno comperate. d latra parte che possono fare? loro quello fanno, non altro :)

    spacciatori di droga. preciso monetaria, per non essere incriminato :)

    contesto che i tassi si alzeranno. più facile la distruzione della valuta. ed in ogni caso, i tassi sono molto bassi all origine e per i settori politicamente gonfiati. ma talora sono già alti. creandosi un alterazione della concorrenza in quanto le differenze nel finanziamento derivano da decisioni politiche e non di mercato.

    RispondiElimina
  3. Circa tre anni fa scrivevo questo pezzo: Dead Kangaroo Bounce. In esso scrivevo come il successo dell'Australia non era altro che un'illusione tenuta in piedi dalla stampante monetaria cinese. Finché la bolla immoibliare cinese sarebbe andata avanti, il nuovo mito dell'Australia sarebbe andato avanti. Ora la Cina sta rallentando. Non solo, ora anche l'India sta rallentando.

    Per tenere in vita questa illusione, l'Australia sta ripiegando sull'ingegneria finanziaria della propria banca centrale: "La RBA ha indicato che il taglio dei tassi punta a sostenere l'economia attraverso l'indebolimento della valuta locale."

    Tutti quelli che sono rimasti accecati dal mito dell'Australia, sperimenteranno un brutto risveglio. Tutti quegli italiani che si sono lasciati illudere dall'El-Dorado australiano rimarrano delusi. E' la stessa cosa che è accaduta con l'Irlanda meno di dieci anni fa. Accadrà anche con l'Australia.

    RispondiElimina
  4. L'Australia era nella lista di espatrio fino a poco fa.
    Oddio, magari potrebbe essere ugualmente una buona soluzione rispetto alla stagnazione italiana ma almeno con queste notizie altre illusioni finalmente svaniscono.

    Comincio a capire tutta la fretta che hanno certi ricconi di realizzare viaggi "commerciali" verso Marte, il prima possibile.

    Riccardo Giuliani

    RispondiElimina