La traduzione in italiano dell'opera scritta da Wendy McElroy esplora Bitcoin a 360°, un compendio della sua storia fino ad adesso e la direzione che molto ptobabilmente prenderà la sua evoluzione nel futuro prossimo. Si parte dalla teoria, soprattutto quella libertaria e Austriaca, e si sonda come essa interagisce con la realtà. Niente utopie, solo la logica esposizione di una tecnologia che si sviluppa insieme alle azioni degli esseri umani. Per questo motivo vengono inserite nell'analisi diversi punti di vista: sociologico, economico, giudiziario, filosofico, politico, psicologico e altri. Una visione e trattazione di Bitcoin come non l'avete mai vista finora, per un asset che non solo promette di rinnovare l'ambito monetario ma che, soprattutto, apre alla possibilità concreta di avere, per la prima volta nella storia umana, una società profondamente e completamente modificabile dal basso verso l'alto.
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(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/agenti-politici-inglesi-con-denaro)
Qualche anno fa mi imbattevo ripetutamente in “esperti di disinformazione” spuntati come funghi su un tronco marcio dopo una notte di pioggia battente. Non avevo idea di chi fosse Imran Ahmed, né del suo Center for Countering Digital Hate (CCDH), ma la Casa Bianca di Biden lo ha tirato fuori dall'oscurità per consacrarlo esperto di vaccini COVID e per censurare i propri critici.
La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, citò un rapporto del CCDH, durante una conferenza stampa del luglio 2021, accusando Facebook di minare le politiche federali di Biden sui vaccini. “Ci sono circa 12 persone che producono il 65% della disinformazione anti-vaccino sui social”, affermò la Psaki, avvertendo i social di chiudere questi account di “disinformazione”. Una delle persone prese di mira era una minaccia diretta al presidente Biden: Robert F. Kennedy Jr., il quale stava pianificando di candidarsi per il Partito Democratico alle successive elezioni presidenziali.
“Stanno uccidendo persone”, disse Biden a un giornalista, accusando Facebook di omicidio per aver fornito una piattaforma a persone come Kennedy.
Incuriosito, iniziai a indagare sul Center for Countering Digital Hate. In un'inchiesta di 3.300 parole per Tablet, denunciai il CCDH, non come fonte attendibile sui vaccini, ma come un'operazione politica fraudolenta creata da due membri dello staff del Partito Laburista britannico: Morgan McSweeney e Imran Ahmed. Questi due personaggi hanno creato il CCDH e diverse altre organizzazioni non profit che riciclano denaro sporco, insediando, tra le altre azioni, Keir Starmer a capo del Partito Laburista. Starmer è ora Primo Ministro d'Inghilterra e Morgan McSweeney è il suo capo di gabinetto. Dopo il successo nel Regno Unito, il CCDH ha iniziato a operare a Washington e a coordinarsi con i Democratici per attaccare i critici dell'amministrazione Biden.
Poco prima delle elezioni statunitensi ho pubblicato dei documenti interni fornitimi da un informatore che lavorava al CCDH, i quali dimostravano che l'obiettivo del gruppo era “uccidere Twitter di Musk”. Scritto in collaborazione con Matt Taibbi, l'articolo ha spopolato su Internet, con articoli successivi apparsi su The Spectator, Guardian, The Express Tribune, The Telegraph, UnHerd e il Washington Post.
Anche il giornalista investigativo londinese, Paul Holden, ha iniziato a indagare sul Center for Countering Digital Hate a partire dal 2021, quando è entrato in possesso di una serie di documenti interni del Partito Laburista e che stavano circolando sui media britannici. Esaminando attentamente le email, si è imbattuto nei nomi di Morgan McSweeney e Imran Ahmed e ha iniziato a ricostruire la loro campagna segreta per estromettere il leader di sinistra del partito, Jeremy Corbyn, e insediare Keir Starmer come suo sostituto.
Dopo aver approfondito questi documenti con tre anni di reportage, Holden ha pubblicato le sue scoperte in un nuovo libro intitolato, The Fraud: Keir Starmer, Morgan McSweeney, and the Crisis of British Democracy. La notizia del libro di Holden è trapelata alla stampa britannica, scatenando la richiesta di indagare Morgan McSweeney per attività criminali nell'ambito dello scandalo ora noto come “McSweeneygate”. Per promuovere la sua campagna per Starmer, McSweeney ha mentito alla Commissione Elettorale Britannica sulle donazioni che hanno finanziato il suo lavoro con Ahmed. McSweeney e Ahmed hanno anche assunto investigatori privati per indagare sul passato di Holden e bloccare i suoi reportage.
Holden proviene dal Sudafrica, dove tre dei suoi sei libri sono stati bestseller investigativi e l'ultimo è stato inserito nell'elenco del Sunday Times Literary Prize per la saggistica. Dal 2019 Holden ha guidato il lavoro di Shadow World Investigation sulla corruzione statale, indagando su come la famiglia Gupta abbia saccheggiato il Sudafrica con l'aiuto di multinazionali negli Stati Uniti, in Germania, Svizzera, Regno Unito e Cina.
“È una storia piuttosto shakespeariana”, mi ha detto Holden, seduto su un divano di pelle nel suo soggiorno a nord di Londra. La storia inizia nel 2017, con Morgan McSweeney e Imran Ahmed che complottano per prendere il controllo del governo britannico. McSweeney è ora al centro di quel governo e Ahmed ha reso il CCDH un attore di spicco negli Stati Uniti. Il loro obiettivo generale: censurare chiunque non condivida le loro convinzioni.
“Non sono a favore di un'organizzazione che cerca di convincere il governo a censurare il dibattito pubblico”, ha aggiunto Holden.
Questa intervista è stata condensata e modificata per maggiore chiarezza.
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THACKER: Ho iniziato a studiare il Center for Countering Digital Hate quando venne pubblicato il rapporto “Disinformation Dozen” che la Casa Bianca di Biden avrebbe amplificato per attaccare chiunque criticasse l'obbligo di vaccinazione. Ho indagato sul loro background e ho scoperto che sono un gruppo britannico guidato da un tizio di nome Imran Ahmed, membro dello staff del Partito Laburista al Parlamento del Regno Unito.
Ho iniziato a pensare: “Come fa un tizio di Londra ad arrivare a Washington e a spuntare fuori alla Casa Bianca? È innaturale”. Invece lei come ha iniziato a indagare? Chi sono Imran Ahmed e Morgan McSweeney?
HOLDEN: Mi trovavo più o meno nella sua stessa situazione. Non avevo mai sentito parlare di queste persone prima, o perlomeno non fino al 2021. Poi ho avuto accesso a questa fenomenale fuga di documenti dal Partito Laburista. Inizialmente non c'era molto, ma poi mi sono imbattuto in queste email su Morgan McSweeney e questa organizzazione chiamata Labour Together.
All'epoca pensavo che fosse un think tank noioso, perché era così che si presentavano in pubblico.
THACKER: Giusto per far sapere ai lettori, il Partito Laburista è come la sinistra in politica, un po' come i Democratici negli Stati Uniti. Dall'altra parte ci sono i Conservatori, o “Tories”, che sarebbero l'equivalente dei Repubblicani.
HOLDEN: Sì, quindi il partito laburista è il più progressista, ma la cosa importante è che Morgan McSweeney e Iman Ahmed rappresentano la componente più centrista.
THACKER: Sarebbe l'ala democratica di Hillary Clinton e Joe Biden.
HOLDEN: Sì. In realtà fanno parte di un establishment centrista e sono in guerra costante e incessante con le correnti più di sinistra del Partito Laburista.
Imran Ahmed ha una storia un po' strana. Viene da Manchester. Ha lavorato in banca per un po' e poi, stando alle sue biografie personali, l'11 settembre gli ha cambiato il modo di pensare, gli ha fatto capire che il bullismo militare è sbagliato. Poi è tornato all'università e ha studiato scienze politiche a Cambridge, per poi sparire, per circa sei o sette anni. Non sappiamo esattamente cosa abbia fatto in questo periodo. Ha dichiarato in un'intervista di aver lavorato come consulente aziendale in Medio Oriente.
Riemerge nel 2011 e inizia a lavorare gratuitamente per un parlamentare. Inizia così una carriera di cinque, sei, sette anni nel Partito Laburista. Collabora anche un po', per quanto ne so, alla campagna elettorale di Sadiq Khan per la carica di sindaco di Londra, intorno al 2015.
Poi inizia a lavorare per questa parlamentare di nome Hilary Benn. Ed è qui che la cosa diventa importante, perché nel 2015 Jeremy Corbyn viene eletto leader del Partito Laburista.
THACKER: Imran ha una storia bizzarra alle spalle. Ho scritto su Tablet che egli aveva detto a un caro amico di aver fatto domanda per lavorare nell'intelligence britannica, ma Imran non ha voluto parlare dei suoi legami con essa.
Quindi Jeremy Corbyn a capo del Partito Laburista sarebbe come se Bernie Sanders diventasse capo del Partito Democratico.
HOLDEN: Esatto. Corbyn diventò il candidato del Partito Laburista alla carica di Primo Ministro. Quando Bernie Sanders era vicino a diventare il candidato alla presidenza, l'establishment democratico si assicurò che non potesse vincere.
È successa più o meno la stessa cosa anche a Jeremy Corbyn.
THACKER: C'è stato un momento folle in cui Bernie Sanders fu addirittura accusato di essere antisemita, e lui è ebreo. È stato assurdo.
HOLDEN: Per qualcuno come Imran Ahmed, la vittoria di Corbyn era un anatema. Non appartiene a quella fazione e non gli piace Jeremy Corbyn. Inoltre quest'ultimo avrebbe rappresentato una minaccia per le sue ambizioni politiche e di carriera nel Partito Laburista.
Ho parlato con molte persone nel Partito Laburista e tutti sospettano che Imran Ahmed sia la fonte delle fughe di notizie contro Jeremy Corbyn. Nei documenti trapelati iniziai a vedere email di Ahmed che collaborava con i giornalisti. Era chiaro che aveva una certa predisposizione per questo tipo di cose.
Nel periodo in cui Corbyn vinse, andò a lavorare per un'altra parlamentare laburista, Angela Eagle, anch'essa contraria a Corbyn. Per un breve periodo è parso che Angela Eagle avesse potuto persino sfidarlo alla guida del Partito Laburista.
I documenti che ho visto mostrano che Imran Ahmed stava cercando di proteggere Angela Eagle dalla possibilità che i suoi stessi elettori la escludessero. Stava cercando di far apparire la sinistra estrema come un branco di delinquenti. Si scagliava anche contro i piccoli... giornalisti indipendenti e le piccole testate indipendenti che verificavano le affermazioni che lui diffondeva sulla stampa.
THACKER: Quindi a Imran non piacciono le persone come me.
HOLDEN: Non gli piacciono le persone come noi. Ha lavorato con i grandi media, diffondendo storie sul mainstream che poi venivano verificate dai media più piccoli.
Tutti credevano che Jeremy Corbyn fosse destinato a crollare, ma nel 2017 ci furono le elezioni generali e invece ottenne il miglior voto del Partito Laburista dai tempi di Tony Blair. Improvvisamente era come dire: “Oh cavolo, Corbyn è davvero eleggibile!”
Per persone come Morgan McSweeney e Imran Ahmed, quello era il momento in cui si sentono più deboli e devono fare qualcosa al riguardo.
THACKER: Quando Corbyn stava per diventare Primo Ministro, uno dei suoi sostenitori era l'attore Mark Ruffalo. Ora Ruffalo sui social sostiene Imran Ahmed, il quale ha contribuito a uccidere politicamente Corbyn, perché forse è troppo stupido per capire chi sia veramente Imran Ahmed.
HOLDEN: Provo sincero dispiacere per Mark Ruffalo. Non mi sembra uno in malafede, ma credo che se sapesse cosa stava facendo Imran Ahmed allora e cosa sta facendo dietro le quinte ora, ne sarebbe profondamente turbato.
THACKER: Molte persone non sanno chi sia veramente Imran Ahmed.
HOLDEN: Esatto. Quindi nel 2017 entrò in gioco Morgan McSweeney. Originario dell'Irlanda, iniziò a lavorare per il Partito Laburista nel 2003-2004. Il suo primo incarico fu sotto la guida di Peter Mandelson come confutatore rapido, ma poi strinse una profonda amicizia con Steve Reed, che ora ricopre una posizione di rilievo nel governo laburista.
All'epoca l'attenzione principale di McSweeney era rivolta alla politica locale, come quella del Sud di Londra. Nel 2015 era il responsabile della campagna elettorale di una parlamentare di nome Liz Kendall, che si era candidata contro Jeremy Corbyn. Beh, venne sconfitta.
McSweeney fa parte di una fazione del Partito Laburista piuttosto marginale in termini di elettori, ma piuttosto potente in termini di accesso ai media. Nel 2017 McSweeney si lasciò alle spalle le questioni relative all'amministrazione locale e si unì a Labour Together. È stato creato per unire le fazioni conservatrice e progressista in modo che il partito potesse concentrarsi sulla sconfitta dei conservatori.
THACKER: Quindi l'idea originale di Labour Together era quella di fermare le fazioni di destra e di sinistra, di porre fine ai litigi. Ma poi McSweeney ha cambiato le cose?
HOLDEN: Esatto. McSweeney si propose di fare esattamente l'opposto. Jeremy Corbyn e il Partito Laburista ottennero circa il 40% dei voti nel 2017. Una cifra enorme.
McSweeney disse: “Ok, dobbiamo fare qualcosa per indebolirlo, indebolire le possibilità di successo di Jeremy Corbyn”. McSweeney scrisse un documento informativo per Labour Together, il quale tracciava un percorso per distruggere il corbynismo dall'interno del Partito Laburista e, in secondo luogo, identificare qualcuno che sostituissse Jeremy Corbyn, che alla fine sarebbe stato Keir Starmer, ora Primo Ministro.
Solo quest'anno abbiamo saputo del documento redatto da McSweeney nel 2017 e lui è essenzialmente il motivo per cui abbiamo Keir Starmer come Primo Ministro.
Uno degli aspetti che McSweeney identificò nel 2017 è che il movimento di Corbyn produsse un ecosistema mediatico di sinistra davvero vivace, piuttosto potente ed economicamente di successo. Addirittura indipendente dai media generalisti e al di fuori della capacità di controllo di McSweeney e Ahmed. Non potevano controllare la narrazione.
Dal 2018 in poi McSweeney e Ahmed iniziarono a lavorare insieme a tempo pieno. Secondo una recente ricostruzione, solo quattro persone erano ammesse nell'ufficio di Labour Together: due giovani collaboratori, Morgan McSweeney e Imran Ahmed.
Uno degli obiettivi principali era distruggere i media allineati con Jeremy Corbyn.
THACKER: Morgan McSweeney e Imran Ahmed fornirono notizie al Jewish Chronicle, al Guardian, al Telegraph e ad altri grandi media. So che hanno contribuito a far naufragare il Canary. Chi altro li minacciava?
HOLDEN: La loro minaccia principale era The Canary, mentre l'altra, leggermente più piccola, era Evolve Politics. La cosa più importante è che esisteva un'enorme rete sui social che supportava Corbyn e molti di quei contenuti erano generati dai reportage del Canary. Nel 2019 The Canary aveva pubblicato migliaia di articoli e aveva circa 25 dipendenti a tempo pieno.
Aveva una linea editoriale fondamentalmente di sinistra e un tono un po' scandalistico, ma era un'organizzazione giornalistica seria con ottimi giornalisti investigativi. E stavano verificando i fatti di altri giornali che sostanzialmente pubblicavano notizie probabilmente piazzate da Ahmed e McSweeney.
Si è scritto di come, nel 2018 o nel 2019, Morgan McSweeney fosse ossessionato da questa testata giornalistica. Non smetteva mai di parlarne. C'è una citazione pubblicata in un libro di un ex-direttore del Guardian in cui McSweeney disse: “Se non distruggiamo il Canary, esso distruggerà noi”.
Ed è questo che trovo molto interessante in tutta questa storia. Quel documento di McSweeney del 2017 di cui vi ho parlato, su come volesse distruggere il partito laburista dall'interno, non poteva farlo apertamente. Doveva farlo in segreto. Fece apparire Labour Together in pubblico come una fazione amichevole e trasversale: “Incontriamoci tutti e discutiamo delle nostre divergenze...”. In realtà si trattava di un'organizzazione ferocemente faziosa, la quale avrebbe condotto una campagna di disinformazione.
THACKER: Fin dall'inizio McSweeney e Ahmed hanno gestito il Labour Together con tutti questi gruppi nascosti per attaccare qualsiasi cosa minacciasse la loro idea di ciò che è vero. Ciononostante la loro tattica era dire: “Voi altri siete disinformazione! Vi sbagliate!”
Il loro gioco era fingere di voler fermare la disinformazione; in realtà ciò che facevano era diffondere disinformazione per attaccare chiunque avesse un pensiero indipendente e diverso dal loro.
HOLDEN: È una situazione davvero complicata. C'è voluto molto tempo anche per me affinché me ne rendessi conto, per fare un passo indietro e iniziare a capire. Dal 2017 hanno avviato una campagna di disinformazione su chi sono e cosa stanno facendo. C'è anche la questione dei soldi.
Hanno incassato un sacco di soldi e non li hanno dichiarati alla Commissione Elettorale. In realtà sono finanziati da quasi un milione di sterline in donazioni da parte di personaggi politici di primo piano. Anche questo, al momento, non è noto al pubblico.
Inaugurarono la campagna “Stop Funding Fake News” su SFFN nel marzo 2019, fingendo di essere solo un gruppo di attivisti di base. Il motto era: “Non vogliamo rivelare la nostra identità, siamo solo persone impegnate per la verità e la lotta all'odio”. Ma nessuno sapeva all'epoca che in realtà si trattava di Morgan McSweeney e Imran Ahmed, spin doctor del Partito Laburista. Né che questa campagna era sostenuta da Steve Reed, che all'epoca era parlamentare e ora fa parte del gabinetto di Starmer.
Si presentavano come un movimento popolare. In realtà sono un gruppo di personaggi politici molto influenti, finanziati con enormi quantità di denaro da donatori non dichiarati.
THACKER: Se la prendevano anche con Breitbart nel Regno Unito. Breitbart è un'agenzia di stampa conservatrice americana, un tempo affiliata a Steve Bannon. Nel frattempo “Stop Funding Fake News” stava dicendo ai media: “Abbiamo paura di dirvi chi siamo, perché poi verremmo attaccati”.
Eppure attaccavano e condannavano a piacimento, in forma anonima – senza rivelare chi li finanziava – chiunque osasse esprimere opinioni che non gradivano. Non c'era bisogno di apprezzare un Breitbart conservatore o un Canary liberal per sapere che le persone hanno il diritto di avere quel particolare punto di vista senza essere attaccate incessantemente da qualche gruppo con interessi particolari come Imran Ahmed e Morgan McSweeney.
HOLDEN: La questione fondamentale è la trasparenza. Facevano pressione sulle testate giornalistiche affinché riportassero le loro opinioni e idee, per poi distruggerle senza alcuna possibilità di replica. McSweeney e Ahmed hanno avuto successo contro il Canary, tagliando i suoi introiti pubblicitari.
Ma mentre accadeva il Canary non poteva farci niente perché non sapeva chi lo stesse attaccando. Se i redattori avessero potuto far notare: “Guardate, sono Morgan McSweeney e Imran Ahmed, non gli piacciamo”. Sarebbe finito tutto in quel momento.
Ma c'è anche una dimensione legale. Se non sapete che sono McSweeney e Ahmed a diffamarvi con account anonimi, non potete far loro causa. Sui social ci sono stati momenti in cui Evolve Politics chiedeva: “Chi siete? Smettetela. Vogliamo inviarvi una lettera di diffida, perché state mentendo su di noi e state compromettendo la nostra capacità di guadagnarci da vivere”.
Non c'era modo di intraprendere azioni legali del genere.
“Stop Funding Fake News” non era una campagna eroica per porre fine alla disinformazione e all'odio, perché se fossero state vere le sue affermazioni fattuali, non avrebbero affatto retto alla prova della realtà. Si è trattato fondamentalmente di una campagna di disinformazione non diversa da quella incentrata sulla Russia. Soldi nascosti per scopi politici non dichiarati, attacchi alla gente per creare caos.
Morgan McSweeney ha distrutto il Canary per distruggere anche il corbynismo, in modo da poter poi scegliere la persona successiva alla guida del Partito Laburista, in modo che quella stessa persona potesse diventare il prossimo Primo Ministro. Era una campagna di disinformazione che ha avuto talmente tanto successo che probabilmente nessun'altra campagna di disinformazione avrebbe mai avuto.
THACKER: Perché l'ecosistema mediatico nel Regno Unito è così strano? Perché è stato così poco curioso quando è stato contattato da McSweeney e Ahmed? Perché avrebbe dovuto citare le sciocchezze che McSweeney e Ahmed stavano snocciolando, senza rivelare da chi veniva contattato? I media britannici sono stati complici di questa campagna di disinformazione.
HOLDEN: È una domanda incredibilmente pertinente da porre all'ecosistema mediatico britannico. È davvero assurdo che, in alcuni casi, abbiamo scoperto solo quest'anno articoli pubblicati da Morgan McSweeney e Imran Ahmed già nel 2018. È una situazione assurda.
Sto generalizzando molto, perché ci sono delle precisazioni da fare, ma in generale i principali quotidiani britannici dettano l'agenda dell'informazione ed erano piuttosto ostili alla politica di Jeremy Corbyn. Erano piuttosto contenti di prendere spunto da una campagna che lo stava indebolendo.
C'era anche un conflitto di interessi. Il Canary aveva successo e attirava lettori da altre piattaforme. E aveva spesso un approccio molto aggressivo e conflittuale nei confronti dei media generalisti. Se la BBC pubblicava qualcosa e pensava che contenesse degli errori, lo segnalava: “Ehi BBC, hai commesso un errore. La BBC è di parte”.
THACKER: I media britannici sono stati complici di questa campagna di disinformazione. E lo hanno fatto per motivi politici e finanziari, per eliminare concorrenti importanti.
HOLDEN: Inoltre il 2019 è stato un periodo folle per il giornalismo nel Regno Unito. C'era isterismo intorno alla possibilità che Jeremy Corbyn potesse diventare primo ministro. Immaginate se Bernie Sanders avesse avuto una reale possibilità di essere il candidato democratico alla presidenza. Sarebbero successe un sacco di cose, proprio come quando Trump è diventato il candidato repubblicano.
THACKER: Questa isteria attorno a Trump c'è ancora oggi. Metà delle volte che si leggono cose su Trump... non so se siano vere o no. Come se fosse proprio questo il problema. Non mi dispiace leggere cose negative su Trump, se sono vere, ma così tante volte...
Abbiamo avuto anni di storie assurde su un possibile incontro tra Trump e delle prostitute in Russia. Roba assurda, con Trump e Putin che complottano per conquistare l'America. I giornalisti del New York Times che hanno scritto gran parte di queste assurdità hanno poi vinto un premio Pulitzer.
Viene chiamata sindrome da disturbo bipolare su Trump. Voi nel Regno Unito avete la sindrome da disturbo bipolare su Corbyn?
HOLDEN: È un modo piuttosto efficace di dirlo. Ciò che mi ha insegnato, e che dovrebbe insegnare a tutti se si vuole trarne un qualche insegnamento: bisogna leggere tutti i media controcorrente. Bisogna controllare costantemente. Bisogna avere una vasta gamma di fonti perché tutti commettono errori.
Spesso i resoconti presentati come fatti accertati dai media generalisti si rivelano infondati anni dopo.
THACKER: Leggere con saggezza, leggere molto.
HOLDEN: Giusto. L'approccio corretto è essere scettici su tutto ciò che si legge. La gente dovrebbe essere scettica nei miei confronti e dovrebbe essere scettica nei suoi confronti. La gente dovrebbe essere scettica anche nei confronti del Time e del New York Times. Avrebbe dovuto essere scettica anche nei confronti del Canary. Leggere attentamente.
Ci sono momenti in cui si dà per scontato che un fatto sia stato stabilito dai media generalisti e se si contesta quel fatto, o lo si mette in discussione, si viene immediatamente considerati estranei ai normali argomenti di discussione.
Eppure sono spesso i media indipendenti a insistere su un argomento e poi a rivelare la verità.
THACKER: C'è un modo per definire queste persone che accettano qualsiasi cosa leggano sul New York Times, sul Washington Post, o sul New Yorker: liberal in piena regola.
Proprio nel periodo in cui Imran Ahmed e Morgan McSweeney hanno iniziato a lavorare sulle fake news per fingere di attaccare la disinformazione, è nato il fenomeno dei fact-checker negli Stati Uniti.
Ebbi un botta e risposta con uno dei fact-checker della BBC che si occupava sempre di verificare i dati sui vaccini. Le scrissi anche una mail: “Ha mai verificato i dati di un produttore di vaccini? Continua a trovare tutti questi problemi con le informazioni sui vaccini, ma non riguardano mai chi li produce. E sono stati colti a mentire più e più volte”.
E lei mi rispose: “Beh, ci lavoreremo”. Non l'ha mai fatto, ovviamente. Non credo che la BBC abbia mai effettuato un fact-checking su Pfizer, e quest'ultima ha mentito ripetutamente sul suo vaccino contro il COVID.
I fact-checker sono molto utili per testate come il New York Times e il Washington Post perché non attaccano mai questi giornali, anche se commettono errori e poi devono apportare correzioni. Non sono sicuro che Politifact, diretto da Poynter, abbia mai fatto un fact-checking sul New York Times. Verificano i fatti di una casalinga di Peoria che va su Facebook e dice ai suoi 2.000 follower: “Penso che i vaccini COVID stiano uccidendo i cani”. Attenzionano sempre stupidaggini del genere.
Così, dopo che Imran Ahmed e Morgan McSweeney hanno cacciato Corbyn dalla leadership laburista ed eliminato il Canary, Ahmed porta il Center for Countering Digital Hate negli Stati Uniti ed esso viene improvvisamente citato dalla Casa Bianca.
HOLDEN: Alla fine del 2019 crearono il CCDH con Morgan McSweeney nel consiglio di amministrazione e Imran Ahmed come amministratore delegato. Era molto piccolo e nessuno sapeva che Stop Funding Fake News era fondamentalmente la stessa cosa e che McSweeney e Ahmed erano dietro di essi.
Kier Starmer è diventato capo del Partito Laburista e McSweeney il suo capo di gabinetto. Parallelamente Imran Ahmed si recò negli Stati Uniti all'inizio del 2020, inserendosi immediatamente nell'establishment del Partito Democratico. Simon Clark entrò nel consiglio di amministrazione del CCDH e fa parte dell'Atlantic Council.
THACKER: Beh, Simon Clark era stato al Center for American Progress, il think tank del Partito Democratico che ha guidato la campagna presidenziale di Hillary Clinton nel 2016.
HOLDEN: Ahmed arrivò negli Stati Uniti inserendosi immediatamente nell'establishment e riuscendo a raccogliere fondi abbastanza rapidamente. Ho ricevuto dei documenti dall'IRS e ho scoperto che Ahmed aveva fornito informazioni errate per ottenere lo status di organizzazione non profit. E prevedeva di ricevere donazioni per quasi un milione di dollari. Se siete una ONG e ricevete un milione di dollari nel primo anno, quelle sono cifre importanti.
THACKER: Ho chiesto a diversi amici a Washington, persone con decenni di esperienza: “Se lasciassi il tuo lavoro e fondassi un'organizzazione no-profit domani, riusciresti a raccogliere un milione di dollari nel primo anno?”. Chiunque abbia contattato ha iniziato a ridere.
HOLDEN: Il Center for Countering Digital Hate era praticamente sconosciuto finché Imran Ahmed non l'ha portato negli Stati Uniti. Con tutti questi discorsi su vaccini, obblighi vari, quarantene e COVID, ha trovato terreno fertile.
Quello era un periodo in cui negli Stati Uniti si parlava in buona fede, ma forse in modo fuorviante, di emergenze sanitarie pubbliche e libertà di parola. Si sentiva anche dire che la libertà di parola aveva un impatto sulla salute pubblica, quindi alcune cose non dovevano essere dette. Nel mezzo di questa emergenza, Imran Ahmed e il CCDH entrano in scena e si insinuano nella Casa Bianca di Biden e nel Partito Democratico.
Aveva già dimostrato di avere questa straordinaria capacità di scovare le fake news e di convincere il governo ad agire, e il lavoro del CCDH si adattava perfettamente a quel momento. Ahmed spunta dal nulla e appare come un'organizzazione legittima, anti-disinformazione e anti-odio.
THACKER: Mentre è negli Stati Uniti a dirigere il CCDH, sappiamo da dove provengono i suoi soldi? Sappiamo che ha un'organizzazione no-profit negli Stati Uniti e che parte del denaro proviene dal Regno Unito. Ho documenti interni che mi sono stati trasmessi da un informatore: ha personale a Londra, personale a Washington e ha anche una società privata collegata con sede legale nel Delaware. Imran Ahmed aveva anche una società di consulenza nel Regno Unito.
I finanziamenti sono tanti, ma se si considerano solo quelli no-profit, non c'è modo di finanziare tutte queste persone con gli $1,5 milioni dichiarati all'IRS. Quindi da dove provengono tutti questi soldi? Ancora oggi non lo sappiamo.
HOLDEN: Non lo sappiamo. A un certo punto ha dichiarato alcuni donatori sul suo sito web, ma non potevano essere più di centomila sterline. Non abbiamo idea da dove provengano i soldi ed è pazzesco perché questa organizzazione ha svolto un ruolo piuttosto importante negli Stati Uniti.
THACKER: Ahmed ha anche avuto un ruolo fondamentale nel disegno di legge sulla sicurezza online del Regno Unito. È stata la prima persona a testimoniarvi a favore davanti al Parlamento. Questa legge ha ora attirato l'attenzione dell'amministrazione Trump, la quale afferma che essa peggiora i diritti umani nel Regno Unito. Voglio dire, lui ha contribuito, da quanto ho capito, a scrivere e far approvare quella legge, che può potenzialmente essere usata per multare o incarcerare gli inglesi che mettono qualcosa online.
È una follia. Di cosa si trattava?
HOLDEN: Il presidente della commissione che ha tenuto le udienze sul disegno di legge sulla sicurezza online è un politico conservatore di nome Damian Collins. Fa parte del consiglio di amministrazione del CCDH di Ahmed e la prima persona che Collins chiama a testimoniare a favore del disegno di legge è lo stesso Imran Ahmed.
La cosa sorprendente della testimonianza di Ahmed è che la bozza originale del disegno di legge sulla sicurezza online è un incubo. Un inferno. Ciò che è stato approvato è ancora problematico, ma la prima versione era completamente folle. La minaccia alla libertà di parola era così profonda nella prima versione che la maggior parte dei gruppi della società civile si è opposta. Avevano intenzione di censurare cose che erano legali ma dannose perché avrebbero potuto causare disagio psicologico.
THACKER: Gli inglesi sono molto più a loro agio con il governo che dice loro cosa fare. Credo che la maggior parte delle persone dimentichi che quando George Orwell scrisse in 1984 del controllo del governo su ciò che tutti pensavano, si riferiva al governo britannico.
In America abbiamo codici sul linguaggio, ma questo accade solo in posti folli, come nei campus universitari, dove c'è la follia della sinistra, dove le persone cercano di zittirvi perché non usate i pronomi corretti.
HOLDEN: Il punto cruciale della democrazia è che le persone dibattono su chi può e chi non può dire qualcosa. E va bene. Ho un problema quando lo Stato interviene, come ha fatto il CCDH ed è qui che traccio il limite. Ad esempio, i boicottaggi per me vanno bene. Vengo dal Sudafrica, dove il boicottaggio ha contribuito a porre fine all'apartheid. Non ho problemi con il boicottaggio di aziende cattive che fanno cose davvero cattive. A volte questo può apportare un cambiamento positivo nel mondo.
Non sono a favore di un'organizzazione che cerca di convincere il governo a censurare il dibattito pubblico. È assolutamente inaccettabile perché non ci vuole un genio per capire il motivo... Lo dirò apertamente. Sono di sinistra in politica. Oggi, nella politica britannica, capisco perché il Segretario di Stato affermi che “Free Palestine” sia un incitamento all'odio che deve essere censurato su Internet.
Ma capisco anche come, se siete di destra, potreste avere paura, perché alcuni potrebbero dire che altre forme di espressione sono altrettanto dannose. Basta un attimo per pensare a quanto folle possa diventare lo stato nel controllare la libertà di parola.
La cosa assurda è quando Imran Ahmed si presentò davanti a quella commissione e affermò che la versione originale dell'Online Safety Bill non era sufficiente. Doveva essere più restrittiva. Non stavano facendo abbastanza per limitare la libertà di parola. Una follia totale.
Sosteneva anche che doveva esserci una deroga per i media, che essi avrebbero dovuto avere più diritti alla libertà di parola di chiunque altro. Che approccio incasinato. Non capisco perché i media avrebbero dovuto avere più diritti dell'utente medio sui social. Poi affermò che la definizione di media è troppo ampia e avrebbe dovuto includere solo testate come il Washington Post, il New York Times e la CNN. Assicurarsi che la definizione di media non riguardasse testate come il Canary e persone come Paul Thacker.
THACKER: Beh, se non si censurano persone come me e lei, ci ritroveremo a parlare in un'intervista che la gente leggerà. Come questa.
HOLDEN: Non voglio essere presuntuoso, ma se non fossi stato in grado di scrivere questo libro, gran parte di ciò che è successo per decretare Keir Starmer Primo Ministro non sarebbe stato riportato.
THACKER: Uno dei tizi di cui parla si chiama Mike Heaver. Ha fondato questo sito di notizie online chiamato Westmonster, una sorta di sito di notizie conservatore e anti-establishment. Perché è importante per i lettori americani?
HOLDEN: Heaver ha fondato un sito di notizie conservatore chiamato Westmonster, finanziato da Aaron Banks, un personaggio di spicco della scena pro-Brexit. Banks sosteneva l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea ed è strettamente associato a Nigel Farage, così come Michael Heaver. Westmonster nasce nel... 2017, 2018 come piattaforma per il movimento per la Brexit. Ahmed e McSweeney iniziarono a prendere di mira Westmonster contemporaneamente al Canary e a Breitbart, un sito di notizie conservatore americano.
Lo fecero per spaventare gli inserzionisti, sostenendo che era pieno di odio e che doveva essere demonetizzato. Una delle immagini che pubblicarono per sostenere questa affermazione di odio era una foto di Nigel Farage con Donald Trump. Questa era la loro affermazione: Farage è odio, Trump è odio, entrambi bigotti pieni di odio che diffondono disinformazione e notizie false.
A maggio 2016 si tennero le elezioni per decidere chi avrebbe rappresentato la Gran Bretagna al Parlamento europeo. Questo avvenne prima della Brexit, quando il Regno Unito faceva ancora parte dell'Unione Europea. Michael Heaver si candidò nel Brexit Party e Stop Funding Fake News condusse una campagna mediatica contro di lui.
Quindi Morgan McSweeney e Imran Ahmed definirono i loro rivali politici come disinformazione, e lo fecero con denaro ombra e nascondendo i loro veri nomi. È così che operano McSweeney e Ahmed. È totalmente folle.
Chiunque legga il mio libro, chiunque mi conosca, sa che gente come Nigel Farage non fa per me. Non sono la mia politica. Ma io la vedo così ed è totalmente inaccettabile. Non si tratta di politica di partito. Si tratta di democrazia. Non si può fare tutto questo e avere una democrazia sana.
THACKER: Imran Ahmed ora vive a Washington e finge di essere un esperto di disinformazione, anche se mente e diffonde disinformazione. Ha cercato di far cadere RFK Jr. e se la prende con Trump.
Qual sarà la sua prossima mossa? Pensa che cercherà ancora di mimetizzarsi nel pessimo ecosistema mediatico degli Stati Uniti? Pensa che tornerà nel Regno Unito?
HOLDEN: In pratica gli ha rovinato i piani. Dovrebbe congratularsi con sé stesso. Sì. La vittoria di Trump è un problema per lui perché non avrà più l'attenzione della Casa Bianca. È ancora al centro dell'attenzione della CNN, del New York Times e di queste testate che non si preoccupano molto del suo oscuro passato, ma non avrà necessariamente lo stesso impatto politico.
Ahmed stava aspettando che Keir Starmer diventasse Primo Ministro, cosa che è avvenuta alla fine del 2024, così lui e il CCDH potevano essere chiamati direttamente a fornire consulenza al governo inglese. Ed è esattamente quello che è successo. Ahmed e il CCDH sono stati immediatamente chiamati a fornire consulenza sul disegno di legge sulla sicurezza online e su come il governo del Regno Unito avrebbe dovuto rispondere alle informazioni diffuse sui social.
Ciò che li manda in tilt, almeno secondo i documenti che ho visto, è quando si pubblicano articoli come abbiamo fatto noi. Improvvisamente tutti iniziano a chiedersi chi siano il CCDH e Imran Ahmed, e ci sono molti media sulla stampa britannica.
I documenti che ho visto suggeriscono che, nel governo Starmer, c'è la sensazione di dover prendere un po' le distanze dal CCDH. Una delle cose che questo governo laburista farà prima di essere bocciato, a mani basse, è tornare ad alcune delle disposizioni originali del disegno di legge sulla sicurezza online. Vogliono renderlo più draconiano e più censorio. Penso che sia probabile che accada.
Ahmed si vanta anche di avere un impatto sulla politica dell'UE e di aver fornito consulenza per il disegno di legge dell'UE per censurare gli europei.
Tutto inizia nel 2017 con Morgan McSweeney e Imran Ahmed che complottano insieme, e nel corso di sette anni Morgan McSweeney è diventato Capo di Gabinetto del Primo Ministro. È il cuore del governo inglese. Nel frattempo Imran Ahmed avrebbe reso il CCDH un attore importante negli Stati Uniti e i due stanno sostanzialmente tornando insieme. Ora sperano di raccogliere i frutti di questa campagna durata quasi un decennio.
È una storia piuttosto shakespeariana, perché poi vieni coinvolto e si pubblicano articoli come quello su Twitter con tutti i documenti interni del CCDH, mettendo in luce chi sono e cosa stavano realmente facendo.
Almeno ora la vita è molto più dura per loro.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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