giovedì 27 ottobre 2016

Janet Yellen: la Houdini del ventunesimo secolo





di James Rickards


Harry Houdini è stato il più grande escapologo del XX secolo. Si liberò da manette appositamente realizzate per lui, da tronchi sommersi e una volta riuscì addirittura a scappare dopo essere stato sepolto vivo. Ora Janet Yellen cercherà di diventare la più grande escapologa del XXI secolo.

La Yellen è ammanettata ad una crescita debole, a tendenze deflazionistiche persistenti, allo stallo politico e ad otto anni di manipolazione del mercato da cui non sembra esserci scampo. Eppure c'è un modo affinché lei e la FED possano liberarsi dalle loro manette economiche, almeno nel breve periodo. L'unica via di fuga per la Yellen è quella di far diventare il dollaro carta straccia. Gli investitori che riescono a vedere tutto ciò in anticipo, possono fare guadagni spettacolari.

La Yellen e la FED devono affrontare molti ostacoli, come Harry Houdini, nel tentativo di sfuggire ad un potenziale crollo della fiducia nel dollaro statunitense e ad una possibile crisi del debito sovrano degli Stati Uniti. Diamo un'occhiata ad alcuni degli ostacoli — e ai possibili "trucchi" che potrebbe usare per fuggire.

Il primo e più importante ostacolo per la politica della FED è l'economia degli Stati Uniti ormai morta. I dati trimestrali del PIL sono stati volatili negli ultimi tre anni, con una crescita reale annualizzata fino al 5% nel terzo trimestre del 2014 e un minimo di -1.2% nel primo trimestre del 2014. Non abbiamo visto una crescita persistente o una tendenza — fino ad ora almeno. Infine, vi è un'altra tendenza e non è una buona.

La crescita annualizzata reale negli ultimi quattro trimestri è stata del 2.0%, 0.9%, 0.8% e 1.2%, per una crescita media dell'1.23%. Questa è una tendenza che condurrà gli Stati Uniti in una crisi del debito sovrano. I deficit sono ancora oltre il 3% all'anno e saliranno alle stelle man mano che i baby boomer andranno in pensione e rivendicheranno i benefici della previdenza sociale e del Medicare. Infatti l'economia degli Stati Uniti ha percorso la linea piatta ad un livello che non può sostenere la nostra spesa in deficit. Date un'occhiata al grafico qui sotto...




Il secondo ostacolo sulla strada della FED è una tendenza deflazionistica persistente. L'economia degli Stati Uniti non è ancora in deflazione. Ma ci sono potenti forze deflazionistiche derivanti dalla demografia, dal debito, dalla riduzione della leva finanziaria e dalla tecnologia. Questo tema è importante perché i problemi del debito pubblico potrebbero essere risolti con un po' d'inflazione. (L'inflazione non è un buon affare per voi, ma la FED non se ne cura. Si preoccupa delle banche.)

L'inflazione contribuirebbe a risolvere il problema del debito degli Stati Uniti, perché ne abbasserebbe il costo reale. Rendere sostenibile il peso del debito non vuol dire una crescita reale; vuol dire una crescita nominale. La crescita nominale è quella che si ottiene quando si aggiunge inflazione alla crescita reale. Ad esempio, se la crescita reale è del 2% e l'inflazione è del 2%, allora la crescita nominale è 4%. Dal momento che il debito viene ripagato con dollari nominali, non reali, allora il 4% di crescita nominale è sufficiente a rendere sostenibile il debito anche se i deficit sono del 3% all'anno.

Il problema è che l'inflazione non è al 2% (quello che la FED vuole). In questo momento, l'inflazione è più vicina all'1.5%. Con un 1.5% d'inflazione e una crescita reale dell'1.23%, la crescita nominale è solo del 2.73%. Questo non è sufficiente per sostenere deficit superiori al 3%.

Il terzo ostacolo sulla strada della FED è lo stallo politico. La FED potrebbe essere in grado d'innescare una certa inflazione se potesse impiegare "l'elicottero monetario." L'uso dell'elicottero monetario richiede la cooperazione tra Casa Bianca, Congresso e FED.

In sostanza, la Casa Bianca e il Congresso sarebbero d'accordo su massicci programmi di spesa e su deficit più grandi. Il Tesoro finanzierebbe i deficit mediante l'emissione di più obbligazioni. Poi la FED acquisterebbe le obbligazioni con denaro stampato e prometterebbe di non vendere i titoli. Il debito rimarrebbe sepolto nel bilancio della FED, forse per sempre se venissero utilizzati bond "perpetui".

Sfortunatamente per la FED, quest'anno non c'è quasi nessuna possibilità per l'elicottero monetario. Ci sono le elezioni presidenziali negli USA. Deve prima vedere quale partito controllerà la Camera e il Senato, e poi cercherà di raggiungere un consenso su un nuovo programma di spesa. Questo non accadrà fino al febbraio 2017, come minimo. Quest'anno, quindi, gli USA continueranno lungo la linea piatta.

Il quarto ostacolo sulla strada della FED è la sua corsa disperata contro il tempo. La FED ha bisogno di alzare i tassi d'interesse in modo che li possa tagliare quando arriverà la recessione. Il problema è che l'economia degli Stati Uniti potrebbe finire in recessione prima che la FED possa normalizzare i tassi d'interesse. Se la FED non può tagliare i tassi per far uscire l'economia dalla recessione, potrebbe finire in una depressione permanente, come è successo in Giappone.

La mia opinione è che gli Stati Uniti sono stati in depressione sin dal 2007 (definita come crescita persistentemente sottotono). Il Giappone è stato in depressione per oltre 25 anni; gli USA sono stati in depressione per nove anni. Il mondo intero sembra stia andando nella stessa direzione.

Ecco i numeri. Gli economisti stimano che la FED debba tagliare i tassi d'interesse di circa 350 punti base per compensare gli effetti di una recessione e per stimolare un ritorno alla crescita. Oggi il tasso dei Fed Funds è allo 0.25%. La FED dovrebbe alzare i tassi di altri 325 punti base prima della prossima recessione per poi tagliarli di nuovo e combattere la recessione.

Il problema è che l'espansione economica media negli Stati Uniti, a partire dal 1980, è durata 79 mesi. L'espansione attuale è già durata 85 mesi. In altre parole, la prossima recessione è già in ritardo.

Se la FED si precipiterà ad aumentare i tassi ora, causerà la recessione che sta cercando di evitare. La politica attuale della FED è stata quella di non fare nulla e sperare per il meglio, ma questa strategia sta esaurendo il suo tempo.

Queste sono le manette della FED — la crescita debole, la deflazione persistente, niente elicottero monetario e nessuna possibilità di tagliare i tassi per evitare la recessione. Come può la FED sfuggire a questi ostacoli? Come può la FED ottenere l'inflazione di cui ha bisogno per sostenere il debito e per facilitare l'aumento dei tassi?

Per queste cose utilizzo il sistema IMPACT e prevedere variazioni dei tassi di cambio sulla base di inflazione, deflazione, tassi d'interesse e altre politiche delle banche centrali. Il sistema IMPACT utilizza le tecniche dell'intelligence che ho appreso durante i miei giorni alla CIA, in modo da prevedere attacchi terroristici e altri shock geopolitici.

Il sistema IMPACT cerca quello che gli analisti dell'intelligence chiamano "indicazioni e avvisi", i quali sono unici per un particolare corso di eventi. Una volta che vengono individuati, l'analista si ritrova un'idea abbastanza chiara di quale sia il percorso preso e quale sarà la destinazione finale.

La destinazione finale della FED è l'inflazione — ne ha bisogno per sfuggire alle sue manette. Quali sono le indicazioni e gli avvisi riguardo l'inflazione da un punto di vista politico?

Ci sono quattro modi per ottenere l'inflazione quando i tagli dei tassi sono fuori discussione: elicottero monetario, valuta mondiale, prezzi dell'oro più elevati e guerre tra valute.

Come già detto, l'elicottero monetario è probabile nel 2017, se c'è volontà politica al Congresso e alla Casa Bianca. Ma l'elicottero monetario non garantisce l'inflazione. Persone e aziende potrebbero semplicemente risparmiare il denaro o ripagare i loro debiti, invece di spenderlo. Questo comportamento annulla "l'effetto moltiplicatore". Ma questo non significa che non verrà utilizzato in ogni caso.

Il secondo modo passa per il Fondo Monetario Internazionale e l'emissione di valuta globale: diritti speciali di prelievo, DSP. Questo può accadere durante la prossima crisi finanziaria globale, ma non accadrà nel breve periodo. Il FMI si muove più lentamente rispetto alla FED. I DSP possono essere emessi in dimensioni sufficienti per innescare l'inflazione nel 2018. Ma è improbabile che avvenga prima di allora.

Il terzo modo passa per gli stati e l'impostazione di un prezzo più alto dell'oro, forse $3,000 l'oncia o più su. L'idea non è quella di premiare gli investitori in oro. L'idea è quella di svalutare il dollaro rispetto all'oro in modo che il prezzo in dollari di tutto il resto salga. Il governo degli Stati Uniti ha seguito questa strada con un certo successo nel 1933, quando fece salire il prezzo dell'oro del 70% nel bel mezzo della Grande Depressione.

Tuttavia, questo metodo è così estremo dal punto di vista dei banchieri centrali che non mi aspetto venga implementato, tranne che nelle circostanze più disperate. Potremmo aspettarcelo per il 2019, ma è improbabile che accada presto. Ciò non significa che l'oro non salirà di per sé. È solo che gli investitori non devono aspettarsi nel breve termine che il governo mandi più in alto il prezzo dell'oro come azione ufficiale.

Se possiamo aspettarci l'elicottero monetario nel 2017, i DSP nel 2018 e un prezzo dell'oro più alto nel 2019, cosa possiamo aspettarci qui e ora? Come può la FED innescare l'inflazione nel 2016?

C'è solo un modo per fuggire in questo momento — guerre tra valute. La FED può cestinare il dollaro ed importare inflazione sotto forma di prezzi più elevati delle importazioni.

Un dollaro più a buon mercato è un gioco complicato, perché si tratta di altre valute. Se il dollaro scende, qualcos'altro deve salire. Non sarà lo yuan cinese o le sterline inglesi. La Cina e il Regno Unito hanno già seri problemi di crescita e hanno bisogno di una valuta a buon mercato.

Se il dollaro scende, allora le tre forme di denaro che devono salire sono lo yen, l'euro e l'oro.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. "Se il dollaro scende, allora le tre forme di denaro che devono salire sono lo yen, l'euro e l'oro."

    Se lo yen sale, il Giappone dovrà rallentare le esportazioni: politicamente suicida.

    Se l'euro sale, l'Europa/Germania dovrà rallentare le esportazioni: l'Unione europea rischia di saltare in aria, per giunta in malo modo.

    Se salgono entrambe, si rischia una guerra fisica, quindi escluderei questo scenario.

    In tutti i casi i timori di un rafforzamento monetario con conseguente indebolimento politico delle aree coinvolte non farebbe che far tornare il dollaro a rafforzarsi, annullando in parte gli sforzi inflattivi.

    L'oro che si rafforza (magari più o meno verso tutte le monete fiat)?
    Rickards parla di 3000$ come se si trattasse di noccioline; come se non potesse essere una soglia critica per svegliare qualche zombie di troppo.
    Per me già 2000$ farebbero molto male ai poteri monetari centrali.

    In tutto questo non sappiamo cosa ci riserva l'incognita delle criptovalute.

    Sbaglio qualcosa nelle mconsiderazioni?

    Riccardo Giuliani

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    1. Sbaglio qualcosa nelle mie considerazioni?

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    2. Ciao Riccardo.

      Effettivamente la mentalità mercantilista è qualcosa di perennemente presente nelle considerazioni dei pianificatori centrali, ma manca alla tua analisi qualcosa che anche i mercati stanno ignorando. Ovvero, la svalutazione silenziosa dello yuan cinese. La Cina è la nazione che più ha bisogno di un ambiente economico accomodante in questo momento, senza ricorrere alla stampante monetaria e quindi aumentare il flusso in uscita di capitali dal paese. Questa disposizione fa parte dei cosiddetti Accordi di Shanghai siglati il febbraio scorso. Anche il dragone cinese è una bomba ad orologeria e il motto dell'establishment monetario è "non agitare le acque". Gli USA vogliono ancora un dollaro debole, ma, a causa delle politiche precedenti, le banche centrali sono all'angolo e quindi non possono ottenere ciò che vorrebbero. Nel caso della FED, ad esempio, un dollaro debole.

      Dopo tutte le chiacchiere riguardo un aumento dei tassi, mancare il prossimo appuntamento di dicembre sarebbe un grosso azzardo, soprattutto per la reputazione. A questo giro la FED non può sottrarsi, sebbene voglia un dollaro più debole. Gli Accordi sono stati posticipati. Il problema è se il peg yuan/dollaro si spezza, a fronte di ulteriori aumenti dei tassi. La FED deve aumentare i tassi se vuole tagliarli di nuovo in caso di recessione; ma rompere l'ancoraggio con lo yuan porterebbe più volatilità nei mercati. Che fare in alternativa? Replicare la mossa dell'anno scorso, ovvero, aumentare i tassi solo a dicembre; e, in caso di recessione, svalutare il dollaro nei confronti dell'oro.

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