mercoledì 30 novembre 2016

Washington continua a tessere un arazzo di menzogne





di David Stockman


Non è possibile trovare persone più pigre di quelle che lavorano nella stampa finanziaria, ma la loro festosità esuberante circa il presunto aumento del 5.2% nel reddito reale medio delle famiglie nel 2015, era sicuramente era una menzogna. E non stiamo parlando del giornaletto della scuola qui: il Washington Post è solito a titoli con superlativi seguiti da una maggiore esuberanza nel testo:

I redditi delle famiglie negli Stati Uniti sono saliti nel 2015, registrando il più grande aumento da decenni [...]. I dati rappresentano la prova più chiara fino ad oggi che la ripresa economica più lenta e lunga, ha finalmente cominciato a fornire prosperità ai lavoratori.

Il fatto evidente è che nel 2015 la famiglia mediana non può aver visto un aumento del 5.2% nel reddito al netto dell'inflazione. Non c'è un singolo dato tra le montagne di dati economici "in entrata" che sia coerente con suddetta cifra. Eppure nulla nell'articolo del Post, o di qualsiasi altro giornale mainstream, mette in discussione i numeri del Census Bureau.

Infatti nel contesto di quella che, a detta di tutti, era un'economia tremolante nel 2015, il Census Bureau ha rilasciato il più grande aumento anno/anno nella storia. Ma non un singolo giornalista ha sentito puzza di bruciato.




Quindi cerchiamo di mettere in prospettiva queste affermazioni. Il presunto aumento dei salari nel 2015 rappresenta ancora un restringimento reale del 17% del reddito mediano sin dal 2000, se si utilizza una misura onesta dell'inflazione come il nostro "Flyover CPI"; e rappresenta un calo del 2.2% anche quando i redditi sono deflazionati dalla misura del BLS chiamata CPI-U-RS che maschera l'inflazione.

In entrambi i casi, non c'è assolutamente nulla per cui festeggiare su una tendenza che non ha fatto altro che rallentare la sua continua discesa.




Ciononostante i numeri del 2015 non hanno senso. Partiamo dai dati del Census Bureau sul "reddito monetario", che è la base per l'affermazione secondo cui il reddito medio delle famiglie è aumentato lo scorso anno. Nascosto nella sua presentazione in dollari "reali", si dice che l'anno scorso il reddito monetario complessivo per tutti i 125.8 milioni di famiglie americane è aumentato del 5.7% in termini nominali.

Ma come era possibile quando il PIL nominale è aumentato solo del 3.0% nel 2015? Allo stesso modo, il reddito disponibile individuale — in termini nominali — è cresciuto solo del 3.7%.

Il reddito mediano può crescere quasi due volte più velocemente rispetto al reddito complessivo solo se gli aumenti a metà e in basso la scala dei redditi crescono molto più velocemente rispetto al secondo. E ciò comprende un sacco di soldi guadagnati da banchieri, atleti, avvocati, dirigenti d'azienda e il resto delle élite tra i colletti bianchi.

Al contrario, la relazione del Census Bureau mostra che nel 2015 gli aumenti nominali mediani dei lavoratori a tempo pieno di sesso maschile sono cresciuti dell'1.6%, e per i lavoratori a tempo pieno di sesso femminile del 2.8%. Non raggiungiamo affatto il 5.7% di crescita media complessiva dei redditi per tutti i lavoratori — a meno che le famiglie non siano state improvvisamente inondate con dividendi inattesi provenienti da azioni che non possiedono, conti bancari che non fruttano alcun interesse, o redditi locativi di proprietà registrate a nome di qualcun altro.

Anche quando si tengono conto degli aumenti nel numero di lavoratori impiegati nel 2015 rispetto all'anno precedente, circa il 2%, i conti ancora non tornano. Nel 2015 la massa salariale di tutti i lavoratori è cresciuta solo del 4.2% in termini nominali. Questa è una cifra del Census Bureau (tabella A-4) ed è anche al netto dell'inflazione!

Poi quando guardiamo al deflatore utilizzato nella relazione, ecco ritornare le incongruenze: secondo il CPI-U-RS del BLS, il costo della vita per il nucleo familiare medio è aumentato solo dello 0.1% l'anno scorso.

Proprio così. La relazione afferma che l'indice dell'inflazione è salito solo da 347.8 a 348.2 durante tutto l'anno. Non importa se le spese sanitarie siano aumentate del 3.6%, se gli affitti delle case siano aumentati del 3.5% e se le spese alimentari siano salite dell'1.4%. Il calo dei prezzi del petrolio ha bilanciato tutto questo — anche se il settore dell'energia pesa meno del 9% nell'IPC.

Tutto questo suggerisce che ci deve essere qualcosa nelle note del Census Bureau che lascia intendere uno spostamento dei paletti di riferimento, e infatti le cose stanno proprio così.

A partire dal 2013 il Census ha cambiato le domande e i metodi utilizzati per il calcolo dei "redditi monetari" delle famiglie. Durante il 2014, per esempio, ha cominciato a "raccogliere il valore degli asset che generano reddito se l'intervistato non è sicuro dei redditi generati."

Ha anche riempito i questionari in cui gli intervistati hanno risposto con "non so", o dove si sono "rifiutati" di rispondere!

Come risultato di questo "miglioramento" negli interessi percepiti, il numero dei relativi destinatari è aumentato del 41.6% e l'ammontare complessivo degli interessi incassati è salito del 111.7%, secondo John Williams di Shadow Statistics.

Proprio così. Durante tutto il corso del 2015 la FED ha mantenuto i risparmiatori ancorati allo zero bound, ma il margine d'interesse è salito a tripla cifra.

Ancor più assurdo, secondo i nuovi metodi di conteggio di Williams, "il numero di percettori di denaro da IRA, Keogh e 401k è aumentato del 419.5%, facendo salire il reddito complessivo del 230.1%."

Inutile dire che razziare il vostro fondo pensione non è "reddito"; si tratta di una liquidazione di asset guadagnati e conteggiati in periodi precedenti.

Tutto questo giocherellare coi numeri, naturalmente, è stato descritto in termini puramente clinici:

"I dati per il 2013 e oltre, riflettono il ridisegnamento delle domande relative al reddito."

Quando si guarda l'andamento dopo il 2014, tuttavia, tutto comincia ad avere un senso. Cioè, il Census Bureau ha truccato la relazione appena in tempo per le elezioni del 2016. Altrimenti come si spiega il grafico qui sotto?

Come ha fatto il trend dei redditi monetari (2.4%) tra il 2008 e il 2014, ad alzarsi improvvisamente sulle gambe e saltare al 5.7%?




In breve, non c'è nulla che possa spiegare questo aumento del 5.2% tranne la manipolazione dei dati. Infatti se nel 2015 il lavoratore medio a tempo pieno ha visto un aumento solo del 2.01% nei propri salari, non vi è alcun modo in cui la famiglia mediana possa aver visto un aumento del 5.2%.

L'unica possibile spiegazione per cui la dimensione media delle famiglie sia improvvisamente aumentata nel 2015, è perché più figli sono tornati a vivere coi genitori. Ma non è questo il motivo, in realtà. La dimensione media delle famiglie l'anno scorso era di 2.53 persone, o praticamente identica a quella dell'anno precedente (2.54) e alla media di 2.535 degli ultimi quattro anni.

Infatti, contrariamente a tutte le auto-congratulazioni provenienti dalla Casa Bianca, ciò che è effettivamente sepolto in questa relazione sui redditi delle famiglie, è in realtà abbastanza spaventoso. Per esempio, abbiamo calcolato il reddito mediano reale delle famiglie nere con la stessa metodologia usata per tutte le famiglie.

Scopriamo che il reddito medio reale è sceso del 23% negli ultimi 15 anni, quando i dati del Census Bureau sono sgonfiati col "Flyover CPI" e quasi il 10% in base all'indice del BLS.




Ci si potrebbe chiedere, quindi, quale sia il motivo per festeggiare su un mero bip di un anno, che è già in retromarcia. Forse l'ingenuo Washington Post non ha ancora capito che la FED non ha affatto bandito il ciclo economico.

Dopo tutto, le tendenze evidenziate qui sopra non chiariscono che i picchi ciclici si stanno abbassando e i minimi stanno scendendo ancora di più?

Infatti non dovete far altro che guardare di sotto quando arriverà la prossima recessione e colpirà i redditi delle famiglie con tutta la sua forza. Vale a dire, non stanno nascendo nuove imprese ai ritmi storici, ma il BLS continua ad imbottire i numeri mensili sui posti di lavoro con lavori immaginari.




Noi lo chiamiamo teoria "fantasiosa" del mercato del lavoro. Salta fuori che il 52% di tutti i nuovi posti di lavoro — 5.25 milioni — riportati dal BLS sin dalla fine della recessione, sono stati immaginari... non contavano.

Ciò equivale all'ennesimo vaneggiamento dei mulini statistici statali e all'ennesiama prova che la cosiddetta ripresa economica si basa su un tessuto di menzogne.





[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. La finanza è politica. La politica è finanza. In regime fiatmoney non può essere altrimenti. Perché il mezzo di scambio gestito da un pianificatore centrale è uno strumento politico e non uno strumento del mercato.
    Perciò le menzogne finanziarie non sono altro che menzogne politiche.
    E le ragioni di quelle menzogne avevano ed hanno finalità politiche. La conservazione dello status quo al potere.

    Hanno funzionato? In fin dei conti ci hanno creduto solo i soliti noti boccaloni. Un buon 50% degli elettori occidentali.
    Un dato molto preoccupante per le sorti della libertà negativa in Occidente.

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  2. Ciao Francesco, avevi detto che avresti scritto le tue idee sull'attuale andamento dell'oro.....ti chiederei se riesci a scrivere qualcosa....non nascondo la mia forte preoccupazione di come sta andando essendoci dentro per ben più di due terzi del mio patrimonio.
    Grazie come sempre

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    1. Salve Emanuele.

      Lo sto scrivendo. Sarà disponibile per la lettura venerdì 9 dicembre.

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