giovedì 14 luglio 2022

La BRI consente alle banche membri di detenere in Bitcoin l'1% delle loro riserve

 

 

da Zerohedge

Potrebbe sembrare una mossa piuttosto strana da parte della Banca dei regolamenti internazionali (BRI) dopo che Bitcoin ha perso circa il 60% del suo valore in soli sei mesi, ma l'istituzione globalista ora consente alle banche membri di detenere l'1% delle loro riserve proprio in Bitcoin (circa $1.800 miliardi in totale). Si tratta del riconoscimento di Bitcoin come meccanismo commerciale praticabile, o c'è altro in ballo?

La BRI è conosciuta come la “banca centrale delle banche centrali” per un motivo: ha una lunga e famigerata storia come una sorta di centro di controllo che trasmette ordini alle banche centrali nazionali, inclusa la Federal Reserve. Molte volte negli ultimi dieci anni abbiamo visto banche centrali in vari Paesi agire in tandem tra loro, anche quelle banche che sarebbero politicamente in disaccordo continuano a mettere in atto politiche fiscali e monetarie complementari. Se avete notato che molte banche centrali in tutto il mondo sembrano collaborare strettamente tra loro, è perché è così.

La BRI, un organismo estero non eletto, detta sostanzialmente le decisioni del sistema bancario centrale ben al di fuori della sfera di competenza dei singoli governi. Questa non è una teoria del complotto, è un fatto noto da decenni.

Sebbene molte istituzioni globaliste abbiano un passato torbido, la storia della BRI è particolarmente brutta. L'organizzazione bancaria è stata smascherata dopo la seconda guerra mondiale come società di riciclaggio di denaro per il regime nazista; ha anche fuso e nascosto l'oro rubato in collaborazione con il Terzo Reich. L'esposizione di questo scandalo non ha avuto grandi conseguenze, perché è stato nascosto sotto il tappeto. Poi è stato creato l'FMI al posto della BRI e ha assunto il ruolo di volto pubblico della centralizzazione economica globale, ma la BRI rimane un'istituzione potente ancora oggi.

L'interesse della BRI per Bitcoin è particolarmente affascinante, in quanto segue uno strano schema tra le banche globali il quale consiste nel criticarlo apertamente sui media generalisti, mentre invece si investono silenziosamente milioni o miliardi di dollari in tecnologie e infrastrutture legate alle criptovalute. Questo è stato vero per le grandi banche, da JP Morgan a Goldman Sachs, insieme a numerose banche centrali tra cui la Federal Reserve. Con il grande pubblico acclimatato all'idea delle criptovalute, sembra che molte banche centrali si stiano muovendo per capitalizzare la tendenza. Non tanto fornendo un forte supporto dietro singole coin o prodotti blockchain, ma investendo in infrastrutture e creando le proprie versioni di tale tecnologia.

Le CBDC (Central Bank Digital Currencies) sono ora sviluppate da una serie di banche centrali, nonché dall'FMI e dalla stessa BRI. Il loro silenzioso supporto alle criptovalute potrebbe essere un modo, in futuro, per aprire la strada verso le proprie criptovalute completamente centralizzate.

Sebbene la privacy della maggior parte dei prodotti blockchain sia altamente discutibile, potete stare certo che le CBDC saranno il mezzo di scambio meno privato mai concepito, con ogni singola transazione tracciata e catalogata. È anche probabile che le banche centrali manterranno il potere di congelare i conti digitali a piacimento, privando così i cittadini presi di mira dei loro fondi e della capacità di sopravvivere. Con la rimozione della cartamoneta, le ultime vestigia dell'anonimato nel commercio al consumo andranno perse (a eccezione del mercato nero).

Il rapido declino di Bitcoin e di altre criptovalute serve, in realtà, molto bene gli interessi della BRI, dell'FMI e delle banche centrali. L'argomento comune tra i globalisti è che il valore di mercato delle criptovalute è troppo instabile affinché la tecnologia agisca come una vera valuta e riserva di valore. Il denaro fiat non è certo molto meglio, ovviamente, ma sostengono che le valute delle banche centrali avranno il vantaggio delle "promesse dello stato". In altre parole, quando uno stato sostiene una valuta, questo dovrebbe creare fiducia tra la popolazione riguardo il valore commerciale di tale valuta.

Oggi molte valute fiat stanno iniziando a perdere la fiducia della popolazione a causa dell'inflazione e le banche centrali dovranno presentare una sorta di sistema alternativo nel breve termine per conservare la loro autorità economica. Da qui il passaggio sottile, ma in netta evoluzione, verso le CBDC e la tecnologia blockchain.

La "soluzione" che la BRI, l'FMI e altri gruppi offrono alla svalutazione della valuta è solitamente un sistema di panieri, un meccanismo che inserisce più valute in un unico quadro e ne omogeneizza i valori. L'FMI ha parlato per molti anni di ciò con le valute cartacee, utilizzando il paniere dei diritti speciali di prelievo (DSP). Non sorprenderebbe se annunciassero un piano simile anche per il gran numero di criptovalute sul mercato. Vale a dire, sosterranno che il modo migliore per stabilizzare il potere d'acquisto di criptovalute come Bitcoin sarà quello di raccogliere tutte le principali coin sotto un unico ombrello insieme alle CBDC, e i banchieri controlleranno senza dubbio quell'ombrello.

Questo potrebbe sembrare uno sviluppo lontano nel tempo, qualcosa che accadrà tra decenni, ma molti analisti stanno sottovalutando enormemente la velocità con cui vengono approvati enormi cambiamenti economici dietro le quinte quando c'è una crisi inflazionistica dietro l'angolo. La BRI che si impossessa di Bitcoin e ne consente la detenzione nelle riserve bancarie potrebbe sembrare una cosa da poco, ma ha implicazioni di vasta portata.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


2 commenti:

  1. "raccogliere tutte le principali coin sotto un unico ombrello insieme alle CBDC"

    Cosa può significare?

    Michele Zucal

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Salve Michele. Ritengo che questa frase voglia significare il classico proverbio: "Se non li batti alleati con loro". Ovvero, creare eventualmente un paniere di criptovalute in cui inserire sia quelle istituzionali che non. Questa è gente che capisce benissimo il potenziale che ha Bitcoin e quindi non vuole che tale fenomeno possa sfuggir di mano. Così come molte cose che accadono adesso, si cerca di influenzare le percezioni affinché gli individui possano essere influenzati dalla cosiddetta moral suasion. Il controllo top-down è un'illusione in realtà, ben architettata, ma pur sempre un'illusione.

      Legittimando in tal modo Bitcoin si cerca di smorzarne il potenziale rivoluzionario e disruptive. Ma Bitcoin è un'idra, indomabile. Se tale indomabilità verrà trasmessa anche a chi lo usa, allora trucchetti come quello ipotizzato sopra risulteranno inutili.

      Elimina