sabato 18 dicembre 2010

Perchè i libertari si oppongono alla guerra

Un concetto più volte ripetuto su questo blog, ma a quanto pare ci sono là fuori ancora persone convinte della "pace" portata a suon di missili e mortai. Eeeek, sbagliato! Visti i guai finanziari sarebbe cosa buona e giusta prendere i vari soldati e mandarli a sapccarsi la schiena facendo un lavoro vero, non quello stipendiato e garantito dalla pistola puntata in faccia al contribuente. Se proprio dovessero esserci dovrebbero essere impiegati per difesa e restare nei confini della loro nazione, senza andare in giro ad esportare "democrazia" e costruire scuole per rincoglionire ulteriormente le persone di tutto il mondo.
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di Jacob H. Huebert

Questo articolo è un'estratto di Libertarianism Today, di Jacob H. Huebert.


Il libertarismo e la guerra non sono compatibili. Una ragione del perchè dovrebbe essere ovvia: in guerra i governi commettono omicidi di massa legalizzati. Specialmente nella guerra moderna, dove la guerra non è solo dichiarata verso combattenti volontari, ma uccide, mutila ed infligge dolore a persone innocenti. Poi, ovviamente, le guerre devono essere sovvenzionate attraverso le tasse, che sono estratte dai cittadini Statunitensi con la forza — una forma di furto legalizzato, per quanto riguarda il pensiero libertario. E, storicamente, gli Stati Uniti hanno usato la coscrizione — schiavitù legalizzata — per forzare le persone a combattere e morire. In aggiunta una politica estera interventista rende i civili dei bersagli per le rappresaglie, così i governi causano indirettamente più violenza contro le loro stesse persone quando si lasciano coinvolgere negli affari di altri paesi. In più la guerra è sempre accompagnata da tante nuove restrizioni sulla libertà, molte delle quali sono spacciate come presunte misure temporanee di guerra ma poi non spariscono mai.


La Guerra Implica l'Omicidio di Massa

Oggi la maggior parte delle persone accetta che civili innocenti muoiano in guerra e ciò non sembra disturbarli più di tanto finchè accade ad altre persone dall'altra parte del mondo. L'esercito chiama ciò "danno collaterale" e la maggior parte dei mass media americani lo ignora, ma i libertari richiamano l'attenzione su questo aspetto e lo chiamano col suo nome: omicidio di massa.

Storicamente la guerra non coinvolgeva necessariamente l'uccisione di innocenti su larga scala. La guerra era sempre terribile ed indesiderabile, ma dal diciottesimo secolo l'Europa sviluppò le regole della "guerra civilizzata" e le guerre furono combattute in generale solo tra gli eserciti, con i civili lasciati in pace. Dal punto di vista libertario questo tipo di guerra non è tanto un problema; se le persone scelgono di ingaggiarsi in un combattimento mortale tra di loro, possono essere sciocche, auto-distruttive ed anche immorali, ma non è un'aggressione nel senso libertario (ovviamente, queste guerre ancora hanno fini deplorevoli — in generale, il diritto di dominio su un particolare territorio — ma almeno i mezzi non sono offensivi).

La guerra moderna è un'altra storia. I governi moderni, incluse le democrazine ma non solo queste, sostengono di rappresentare "il popolo", così le guerre moderne sono viste come un combattimento, non solo tra governanti, ma tra gli stessi popoli. Attraverso questo tipo di pensiero, non sono due governi che combattono; è un "tutti noi contro di loro". Questo è come parlano i politici ed alcuni conservatori sapientoni: o fai il tifo "per l'America" oppure "vuoi che l'America perda" — non distinguono tra il governo del paese ed i suoi cittadini. Se il loro punto di vista è corretto — se veramente i governi rappresentano il popolo — allora ne segue (più semplicemente) che le persone siano un facile bersaglio in guerra.

Ovviamente i libertari rigettano questo punto di vista del governo e della democrazia. I governi in realtà non rappresentano il proprio popolo — predano sopra il loro popolo. Molte persone in ogni dato paese, democratico o altro, non sostengono tutte le strategie politiche dei loro governi e non meritano di essere puniti, lasciati soli a morire, per ciò che i loro governi fanno. Ma molti sono implicati controvoglia nei crimini dei loro governi attraverso la tassazione, la coscrizione ed altri modi per cui sono forzati a sostenere lo sforzo di guerra direttamente ed indirettamente.

Gli Stati Uniti hanno aperto la strada della distruzione della storica proibizione di prendersela coi civili. Nella Guerra Civile, con l'approvazione di Abraham Lincoln, il generale William Tecumseh Sherman diede sfogo alla "guerra totale" nel Sud, bruciando città e villaggi e distruggendo grandi quantità di prorietà civili — cibo, case, attrezzi — per l'unica ragione di terrorizzare la popolazione "nemica".

Anche l'Inghilterra giocò la sua parte, grazie a Winston Churchill. Nella Prima Guerra Mondiale, come primo lord dell'ammiragliato, Churchill attuò un blocco che causò a circa 750,000 civili Tedeschi la morte per fame o la malnutrizione. Nella Seconda Guerra Mondiale Churchill incitò il deliberato bombardamento di civili in città Tedesche, il che uccise 600,000 persone e ne ferì gravemente circa 800,000 di più.

Il presidente Truman ha contribuito anche lui all'uccisione di più di 200,000 persone con le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki — i primi e fin da allora gli unici attacchi nucleari su un paese. Gli Stati Uniti uccisero anche circa 100,000 civili nei raid su Tokyo, incluso anche quello che ebbe luogo dopo che le bombe atomiche furono sganciate ed il Giappone dichiarò la sua disponibilità alla resa. I libertari considererebbero l'uccisione di tutti questi civili come un'ingiustificabile atto criminale di guerra, ma lo storico libertario Ralph Raico ha evidenziato che, contrariamente alla credenza popolare, le bombe atomiche non erano necessarie per salvare le vite dei soldati Americani oppure per vincere la guerra.

Nella Guerra Fredda gli Stati Uniti (ed i Sovietici) hanno continuato a produrre ed accumulare armi nucleari, che, se usate, avrebbero distrutto gran parte della popolazione civile. Anche ora gli Stati Uniti, mentre condannano altri paesi di volere perfino un'arma nucleare, posseggono un'enorme armamentario nucleare con approssimativamente 4,000 missili nucleari pronti all'uso. Diversamente dalle pistole ed altre armi tradizionali, le armi nucleari non hanno nessun scopo legittimo di difesa; non possono nemmeno essere teoricamente limitate a colpire solo i nemici. Vero, servono come un "deterrente" senza essere detonate ma ciò fornisce uno scarso conforto, dal momento che si presume che il presidente degli Stati Uniti è, infatti, pronto, disponibile ed in grado di causare un'olocausto nucleare su milioni di persone se messo alla prova. Per queste ragioni i libertarismo richiede un'immediato e totale disarmo nucleare. I libertari potrebbero anche sottolineare che la sola esistenza delle armi nucleari comporta un potente argomento contro il grande governo. Senza quest'ultimo non ci sarebbe nessuna ragione affinchè queste armi, che hanno il potenziale di distruggere l'intera razza umana, esistano.

Qualche volta la politica estera Statunitense uccide le persone indirettamente. Per esempio, dal 1990 fino al marzo 1998 le sanzioni contro l'Iraq hanno mantenuto cibo e medicine fuori da questo paese ed hanno causato almeno 350,000 morti in eccesso di bambini Iraqeni sotto l'età di cinque anni ("morti in eccesso" vuol dire morti al di sopra il normale tasso di morte). Nel 1996 quando venne chiesto nella trasmissione 60 minuti se valesse la pena permettere che morissero migliaia di bambini affinchè gli Stati Uniti raggiungessero i loro scopi di politica estera, Madeline Albright (il futuro Segretario di Stato, che fu in seguito ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite) turpemente disse: "Pensiamo che ne valga la pena".

La stessa guerra all'Iraq ha anche ucciso migliaia di persone, causando all'incirca 90,000 morti documentate tra i civili Iraqeni nell'ottobre del 2009. Altre stime ritengono che il numero sia più alto, come uno studio dell'ottobre del 2006 del giornale medico The Lancet che stimava che la guerra avesse causato, direttamente ed indirettamente, più di 650,000 morti in eccesso tra gli Iraqeni. Per prospettiva qualcuno potrebbe richiamare alla memoria che gli attacchi del 9/11, scatenanti — abbastanza indirettamente — la guerra all'Iraq, hanno ucciso 2,976 Americani.


La Guerra è Anti-Mercato

Molti della destra non vedono nessuna contraddizione tra il loro (normale) sostegno per il capitalismo ed il loro sostegno per la guerra. Molti della sinistra credono che il capitalismo ed il militarismo vadano a braccetto. I libertari dicono che entrambi sono nel torto perchè la guerra interferisce con il libero mercato.


Guerra ed Economia

La guerra sconvolge il mercato direzionando le risorse della società lontano da usi produttivi e verso usi distruttivi, o almeno verso cose che le persone non richiedono volontariamente. Nondimeno persiste il mito secondo cui la guerra è un bene per l'economia. Per esempio, molte persone ancora insistono che la Seconda Guerra Mondiale ha terminato la Grande Depressione, ma i libertari hanno sottolineato che ciò è falso.

L'idea che la guerra è fatta per la prosperità è un'esempio della "fallacia della finestra rotta" che il grande economista libertario Frédéric Bastiat identificò nel diciannovesimo secolo. Viene menzionato questo concetto brevemente nel capitolo uno: se un vetro viene rotto, ciò "crea lavoro" per le persone che fanno e riparano il vetro. Ma se la finestra non fosse stata rotta, il proprietario della finestra avrebbe potuto spendere il suo denaro in qualcos'altro — e la società sarebbe stata più ricca perchè avremmo avuto non solo la finestra intatta, ma anche beni addizionali e servizi.

La guerra non è altro che "rompere finestre" su vasta scala. Crea lavori per le persone che rompono e per le persone che riparano — ma se non ci fosse nessuna guerra, queste persone farebbero qualcos'altro che sarebbe creativo invece che distruttivo. Si, la disoccupazione si abbassò bruscamente durante la Seconda Guerra Mondiale; ma la fine della disoccupazione è facile se si trascinano milioni di persone nell'esercito. La schiavitù è difatti un programma di "impiego a tempo pieno", ma non desiderabile specialmente quando ti uccide. Ed è difficile vedere come i soldati Americani sarebbero stati economicamente meglio una volta mandati sul campo di battaglia, o come le loro famiglie sarebbero state meglio avendo padri e figli mandati via, possibilmente senza ritorno.


Mercanti di Morte

Le guerre non sono un bene per l'economia, ma sono buone per alcuni business: quelli che producono equipaggiamento militare ed armamenti, come la Lockheed Martin, la Raytheon e la Northrop Grumman; quelli che forniscono le "infrastrutture" nei territori occupati, come la Halliburton e la KBR; e coloro che forniscono servizi militari "privati", come la Blackwater. Questi "mercanti di morte" non sono entità di "libero mercato"; senza un governo che compra i loro beni e servizi per dichiarare guerra, non esisterebbero così come li conosciamo. Sono parassiti economici, che prendono le risorse della società ma non producono nulla per un'uso civile in cambio. I libertari hanno costantemente fatto riecheggiare l'avvertimento del presidente Dwight D. Eisenhower sui pericoli del "complesso militare-industriale" — un'avvertimento che i democratici e repubblicani hanno quasi universalmente ignorato, mentre i profittatori della guerra hanno fatto pressione con successo su di loro anno dopo anno.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


8 commenti:

  1. Grande post.

    Caro Johnny, di tanto in tanto leggo il tuo interessantissimo blog e questa volta colgo l'occasione per farti i miei più vivi complimenti. Sia per il grande lavoro profuso, quanto per il servizio che svolgi.

    Sì, le tasse sono da sempre fonte di sostentamento degli eserciti. In ogni epoca è stato così.

    Non c'è pacifista più grande dell'evasore fiscale, questo andrebbe riconosciuto.

    Ti rivolgo una domanda e sarò molto interessato alla tua risposta se avri occasione e voglia. Se non erro Reagan è stato il presidente degli USA più vicino al movimento libertario. Mi pare che Rothbard agì come consulente governativo durante quella presidenza eppure la belligeranza di Reagan non fu seconda a nessuno. Secondo te, perché?

    Continuerò a leggerti e a consigliarti.

    Un saluto

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  2. Ciao Alberto. Apprezzo il tuo entusiamo per il blog e ciò mi riempie di orgoglio e mi incita a continuare il mio lavoro qui su Freedonia. A volte un simile incitamento è una sana spinta per continuare a percorrere la strada che si imbocca.

    Non a caso si chiama "evasore", di solito si evade per scampare ad una situazione che peggiorava la propria condizione precedente :) Per il resto sono d'accordo con le tue osservazioni.

    La domanda che poni è stimolante. Mi viene in mente il grande Billy Hicks che "ironizzava" (in uno dei suoi ultimi spettacoli) sulla festa secondaria che ogni neo-Presidente riceveva in una stanza buia con "un filmino sull'omicidio Kennedy ripreso da un'angolazione mai vista prima" ed il fatto che ogni Presidente "avesse almeno una guerra a disposizione durante il suo mandato". A parte ciò mi pare di ricordare però, da una lettura di Rothbard stesso, che Reagan era spalleggiato dalla popolazione stessa la quale era d'accordo nell'imporre al resto del mondo la figura di un'America "vigile" e "forte" (vuoi vedere che il "Duca" Wayne c'entra qualcosa in questa storia?).

    A presto.

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  3. Cercherò quel pezzo di Bill Hicks.
    Grande, sì, e molto realistico. Ingenuo da parte mia pensare che la prima potenza militare al mondo potesse passare in second ordine certi propositi, solo perché aveva concesso qualche apertura ai libertari.
    Volevo precisare che quando ho scritto "Continuerò a leggerti e a consigliarti" intendevo dire "consigliare il tuo blog", non altro.
    Alla prossima

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  4. Caro Johnny,
    ti leggo ormai da un po' e anch'io penso che stai facendo un lavoro eccellente. Metto subito il link al tuo blog sul mio Who is John Galt.
    Ma dimmi: ci siamo già incontrati da qualche parte? ;)

    Fabristol

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  5. Ciao Alberto. Postai qualche tempo fa un video di Billy Hicks e George Carlin:

    http://johnnycloaca.blogspot.com/2010/06/its-bad-for-ya.html

    Tranquillo, ogni consiglio è ben accetto.

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  6. Ciao fabristol. Sono molto compiaciuto che anche tu trovi Freedonia un blog interessante. E' difficile portarlo avanti, ma quando vedi che il proprio lavoro viene così apprezzato è un buon motivo per andare avanti.

    Forse può essere che abbiamo scambiato qualche idea o punto di vista sul sito di Paxtibi.

    PS: grazie dell'aggiunta, ho fatto altrettanto con il tuo sito.

    A presto.

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  7. A proposito: ma che fine ha fatto Paxtibi?

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  8. Oggi è riapparso su LuogoComune. A quanto pare ha trovato un lavoro che lo tiene lontano dal PC frequentemente (credo stia viaggiando abbastanza).

    Di certo tutti gli affezionati del Gongoro sentono la sua mancanza :)

    Spero solo che non faccia la fine di Xiaodong (il blog di Linucs).

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