martedì 1 marzo 2011

Come Vincere un'Elezione #1

Dopo aver cambiato il layout del sito vorrei anche cambiare argomento e passare dal panorama economico a discutere, per un momento, di elezioni e voto. Esattamente, perchè intuisco che là fuori ci sono ancora persone che credono in questo sistema "democratico" dove si aspetta il cosidetto partito-messia, ovvero il partito che "ci libererà" tutti dalla tirannia (quale sia però non viene spiegato) e poi prospereremo (nemmeno questo viene spiegato come). Negli anni questa bislacca teoria si è rincorsa di generazione in generazione, facendo schiattare e spennare come polli coloro che tramandavano questo "dogma democratico". E se non esistesse alcuna terra promessa?
[Parte 1 di 2].

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di Mark Brandly

[Un file audio MP3 di questo articolo, letto da Stephen Ng, è disponibile per il download.]


Nella sua superba analisi della democrazia Hans-Hermann Hoppe osserva che "i primi ministri ed i presidenti sono scelti per la loro provata efficienza come demagoghi moralmente sfrontati. Così la democrazia garantisce praticamente che solo gli uomini cattivi e pericolosi arriveranno alla cima del governo".[1] Coloro che cercano una carica politica paiono essere ansiosi di infrangere il codice morale che la maggior parte di noi è disposta a seguire. Più è grande il potere della carica politica che un candidato sta cercando, più probabilmente quell'individuo non avrà alcun senso di giusto o sbagliato.

A livello locale a volte troviamo funzionari eletti che rispettiamo, ma a livello federale tali candidati sono pochi e rari. Con poche eccezioni, il membro del Congresso Ron Paul mi viene in mente al momento, sembra che il requisito minimo per essere un appropriato candidato del Congresso o alla presidenza sia l'abilità di sfruttare gli altri.[2]

George W. Bush è il principale esempio dell'evidente volontà dei candidati di essere scorretti in modo da acquisire e brandire il potere politico. La disonestà della sua amministrazione durante i suoi otto anni di governo fu puntualmente evidente agli osservatori imparziali e vediamo le stesse caratteristiche nell'amministrazione di Barack Obama.

Sorgono delle domande dalla precedente osservazione: Perchè i furfanti hanno successo nell'arena politica? Anche se riconosciamo che individui moralmente corrotti cercheranno di governare sugli altri,[3] perchè gli elettori sostengono simili candidati? Non ci aspetteremmo che le persone votino per candidati moralmente onesti? I candidati corrotti hanno un vantaggio sui candidati con integrità morale?

Questo saggio tenta di rispondere a queste domande e spiegare perchè la corruzione morale tende ad essere una caratteristica di successo dei candidati politici. Applicando l'analisi economica alle decisioni politiche, essa ci fornisce conclusioni riguardo gli attributi necessari per i candidati politici vincenti.


La Natura di un'Elezione

Capire la natura di un'elezione è il primo passo per vincere un'elezione. Iniziamo pragonando un'elezione a decisioni nel settore privato. Pensate a come i consumatori fanno i loro acquisti giornalieri. Un consumatore andrà al Walmart, prenderà un carrello e lo riempirà con oggetti che vuole e che è disposto a pagare. Non c'è nulla nel carrello che il consumatore non vuole ed ogni oggetto per il compratore vale di più del suo prezzo.

Simili acquisti rappresentano la democrazia di mercato in azione. Come Ludwig von Mises spiegò, in una economia di mercato:
«il signore della produzione è il consumatore. Da questo punto di vista la società capitalista è una democrazia in cui ogni centesimo rappresenta una scheda elettorale. E' una democrazia con un imperativo e revocabile mandato dei suoi deputati.»[4]


In un mercato ogni consumatore decide esattamente cosa vuole comprare; vota ogni volta che compra beni e servizi.

In una democrazia di mercato votare è registrato dal denaro speso. Si può comprare una maglia blu votando per la maglia blu con i propri soldi. In altre parole il vostro voto conta. Ogni consumatore sceglie i beni che vuole e se ne va con nulla che non avrebbe voluto comprare.

Inoltre ognuno ha un carrello diverso. Alcuni compratori se ne vanno con carrelli pieni di beni costosi, mentre altri se ne vanno solo con pochi oggetti. Voi comprate una maglia blu, un altro compratore compra una maglia rossa ed io decido di non comprare una maglia. Il fatto che voi volete una maglia blu non danneggia me. Questo è un punto importante. Nella democrazia di mercato non c'è alcuna ragione affinchè i disaccordi dei consumatori portino ad un conflitto. Ogni consumatore può votare differentemente, ma l'acquisto da parte di un consumatore di beni presenti nel carrello della spesa non obbliga gli altri consumatori a tornare a casa con la stessa serie di beni.

Infine ogni consumatore ha un incentivo ad essere informato, per certi versi, sul proprio acquisto. Visto che acquisire informazioni sui prodotti permette di compiere decisioni migliori, i compratori prendono tempo per sapere qualcosa su questi prodotti. Ciò è vero, nello specifico, per gli oggetti costosi. Per gli oggetti che sono in gran parte nel budget del consumatore, vale la pena di cercare tra le opzioni disponibili. Si è ricompensati quando si trovano oggetti di alta qualità a prezzi relativamente bassi.

Le cose sono abbastanza diverse in una democrazia politica. Scegliere tra due candidati è analogo ad andare al Walmart ed essere accolti con due carrelli della spesa già pieni di oggetti. Ognuno se ne andrà dal negozio con lo stesso carrello di beni. Ogni carrello contiene prodotti che una persona può volere e prodotti che non avrebbe voluto avere, ma l'elettore non è in grado di togliere qualunque cosa da entrambi i carrelli.

Ciò dimostra il concetto delle scelte di gruppo nelle decisioni politiche. I carrelli rappresentano i candidati ed i prodotti sono le posizioni politiche di quei candidati. I candidati possono sostenere le politiche che un particolare cittadino favorisce, ma quell'individuo non sarà d'accordo con qualsiasi cosa un candidato sostiene. Nelle decisioni private si scelgono solo gli oggetti che si vogliono dal momento che le scelte non sono di gruppo, ma nelle decisioni politiche non si possiede questa opzione. Se si sotiene un candidato, si comprende che si sta accettando una scelta di gruppo che include alcune politiche che non si favoriscono.

Inoltre, per ragioni che saranno spiegate dopo, i due carrelli sono molti simili. Contengono molti stessi oggetti, gli oggetti che sono diversi sono ancora simili (per esempio, entrambi i carrelli contengono una maglia — una rossa ed una blu) ed il contenuto dei carrelli costa uguale. Inoltre ogni contribuente finirà col pagare per uno dei due carrelli anche se non avrebbe voluto acquistare volontariamente questo paniere di oggetti.

Vediamo qui il conflitto presente nelle decisioni politiche. Uno vuole una maglia blu, un altro vuole una maglia rossa ed io non voglio una maglia. Alcuni desideri entrano in conflitto con altri. In modo che i vostri siano soddisfatti voi sostenete politiche che sono dannose per me. Non si osserva questo tipo di conflitto nella democrazia di mercato.

Tornando all'analogia del carrello della spesa del Walmart, quando si viene accolti con i due carrelli si ha la facoltà di votare per quale carrello portare via. Tuttavia si vota raramente, diciamo, una volta ogni quattro anni, ed il vostro voto non conta. Si finirà con lo stesso carrello nonostante la votazione. Infatti anche se non votate, ciò non influenzerà la serie di oggetti che riceverete nel vostro carrello.

E' la stessa cosa per ogni grande elezione. La possibilità di ogni singolo voto di cambiare il risultato di una elezione è remota. Pertanto gli elettori hanno scarso incentivo ad essere informati sugli oggetti nei due carrelli. Sforzarsi di comprendere cosa ci sia nei due carrelli genera poche ricompense. Anche se si è pienamente informati sugli oggetti nei carrelli non cambierà nulla, dal momento che qualunque singolo voto non cambierà il risultato dell'elezione.

Infine anche se agli elettori è promesso una particolare serie di beni nel carrello della spesa che ha vinto l'elezione, ciò non vuol dire che gli elettori riceveranno quella serie di beni. Il candidato potrebbe promettere di sviluppare una specifica serie di politiche, ma dopo l'elezione l'incaricato pubblico è libero di sviluppare una differente serie di politiche per gli elettori, sia perchè il candidato ha cambiato la sua posizione su alcuni argomenti sia perchè è divenuto disonesto durante la campagna in modo da guadagnare sostegno politico.

Il punto, finora, è che in un'elezione gli elettori hanno di fronte scelte di gruppo, votano raramente, nessun singolo voto influenzerà l'elezione, gli elettori hanno pochi incentivi per essere altamente informati sulle posizioni politiche dei candidati ed il candidato che vince non è obbbligato ad adempiere alle sue promesse. I candidati che capiscono questi semplici fatti su una elezione avranno un vantaggio sui loro oppositori politici che non capiscono la natura delle elezioni.

Comprendendo ciò i candidati hanno bisogno di compiere due importanti decisioni. Primo, un candidato deve considerare quale insieme di politiche gli darà la miglior possibilità di vincere un'elezione, e secondo, un candidato deve decidere una strategia che darà ai suoi sostenitori un incentivo a votare nonostante il fatto che nessun singolo voto conta. Considererò questi due argomenti in ordine.


Quale Gruppo Politico Vincerà l'Elezione?

Si consideri uno spettro di possibili posizioni politiche. Ci sono estremisti, come i libertari ed i marxisti, agli estremi dello spettro. La maggior parte degli elettori non sono a questi estremi dello spettro. Molti elettori tendono in qualche modo ad avere visioni simili e si trovano in quello che potremmo chiamare il centro dello spettro. Capisco che qualcuno potrebbe dire che la maggioranza degli elettori è più vicina ad un estremo dello spettro rispetto agli altri, ma il mio punto è che c'è una posizione centrista in questo spettro e gli elettori tendono ad essere raggruppati in questa regione dello spettro.

In modo da vincere l'elezione un candidato deve appellarsi a questa posizione centrale. Se il candidato D prende una posizione molto più a sinistra del centro ed il candidato R prende una posizione leggermente poco più a destra del candidato D, allora il candidato R probabilmente vincerà le elezioni. Allo stesso modo se il candidato R prende una posizione a destra del centro, il candidato D può vincere l'elezione prendendo una posizione leggermente più a sinistra di R. Pertanto, in modo da vincere l'elezione, ogni candidato desidera appellarsi al centro dello spettro politico.

L'analisi di cui sopra è una versione annacquata del teorema dell'elettore mediano. I candidati di entrambi i partiti hanno bisogno di ottenere sostegno dall'uomo della strada, l'elettore medio.[5] Questa conclusione ha alcune implicazioni importanti.

Prima di tutto dal momento che entrambi i candidati stanno provando ad appellarsi all'elettore medio, dovremmo aspettarci che i candidati possiedono posizioni simili. Le ultime due amministrazioni presidenziali dimostrano questo punto. Anche se rappresentano partiti politici differenti, molti consiglieri finanziari e di politica estera dell'amministrazione Bush sarebbero a loro agio nell'amministrazione Obama ed in certi casi gli stessi individui sono in entrambe le amministrazioni. Bush e Obama sostengono entrambi il welfare state e l'impero militare. Entrambi hanno promosso politiche di espansione della grandezza dei bilanci e del potere del governo federale.

Il debito federale è quasi raddoppiato durante il governo Bush e sembra che potrebbe raddoppiare di nuovo sotto il governo Obama. Entrambi i presidenti sostengono gli enormi conti della sanità che hanno aumentato la spesa federale ed il controllo federale sull'industria sanitaria. E, più importante, entrambi i presidenti sostengono politiche monetarie dissolute e la Federal Reserve, la causa primaria dell'attuale crisi economica.[6]

In secondo luogo dovremmo aspettarci che molti elettori siano infelici dell'esito dell'elezione. Coloro che concordano con le preferenze politiche dell'elettore medio potrebbero essere soddisfatti delle posizioni del candidato vincente, ma molti elettori hanno posizioni che sono considerevolmente differenti rispetto alla posizione centrista e troveranno poco conforto nelle posizioni politiche del candidato vincente.

In terzo luogo il bisogno di appellarsi al centro dello spettro politico crea un dilemma per i candidati. In modo da guadagnare potere politico nel nostro sistema un candidato deve vincere due elezioni, le primarie e l'elezione generale. La difficoltà per un candidato è che ha bisogno di appellarsi ad un a serie di elettori differenti in ogni elezione. In modo da vincere le primarie un candidato deve attrarre l'elettore medio tra gli elettori del suo partito nelle primarie. Poi il candidato deve cambiare la sua posizione per guadagnare il sostegno dell'elettore medio nell'elezione generale.

Nel nostro linguaggio politico comune il Repubblicano ha bisogno di prendere una posizione di destra nelle primarie e poi muoversi al centro per l'elezione generale. Il Democratico compie un simile cambio da una posizione di sinistra ad una posizione centrista.

Ci sono almeno due modi per un candidato di cambiare la sua posizione e mantenere ancora il suo sostegno politico. Primo, un candidato ha bisogno di appellarsi alla sua base durante le primarie senza prendere posizioni ferme. A questo punto deve evitare di essere troppo specifico. Vuole essere in grado di cambiare la sua posizione mentre allo stesso tempo può negare che un cambiamento simile sia avvenuto. Dopo le primarie può muoversi nel mezzo della strada.

Ogni candidato sa che cambierà la propria posizione, ma sa anche che l'altro candidato agirà allo stesso modo. La strategia vincente qui è essere i primi ad accusare il proprio opponente di essere un voltagabbana e puntare al suo ovvio cambiamento di posizione, mentre allo stesso tempo si sostiene di non aver affatto cambiato la propria posizione. Lo scopo è di accendere i riflettori sull'ingannevolezza dell'opponente ed affermare che voi stessi siete una persona affidabile che non si esonera dalle proprie convinzioni, ignorando nel frattempo il fatto che la sola convinzione che la maggior parte dei candidati hanno è la volontà di fare qualsiasi cosa per acquisire potere politico. Tale ingannevolezza ripaga per ragioni che saranno spiegate più avanti.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


(I). Link alla Seconda Parte


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Note

[1] Hans-Hermann Hoppe. 2001. Democracy: The God That Failed. New Brunswick: Transaction Publishers, p. 88. Se il lettore è interessato in un'analisi comprensiva delle istituzioni democratiche, questo è il libro da leggere.


[2] Per un punto di vista Austriaco dell'analisi della classe e della teoria dello sfruttamento, vedi "Marxist and Austrian Class Analysis" di Hans-Hermann Hoppe.[link PDF]


[3] Friedrich A. Hayek fornisce una meravigliosa spiegazione di questo punto in "Why the Worst Get on Top", capitolo 10 di The Road to Serfdom.


[4] Ludwig von Mises. 1981. Socialism: An Economic and Sociological Analysis. Indianapolis, Liberty Classics, p.400.


[5] Gli agenti dello Stato hanno vantaggi di monopolio che permettono loro di sostenere politiche a spese degli elettori in generale, ed alcuni potrebbero dire che i funzionari eletti possono ignorare le preferenze degli elettori, perfino le preferenze dell'elettore medio. Questo discorso ha senso. Per questa ragione, in senso stretto, il teorema dell'elettore mediano è difettoso. Tuttavia sto dicendo che i candidati, durante un'elezione, devono apparire in grado di soddisfare i voleri degli elettori in generale, e nello specifico degli elettori che sono raggruppati nel centro politico. Una volta in carica i funzionari politici possono ignorare le preferenze degli elettori. Il sistema protegge i politici in carica da ripercussioni politiche quando questi sostengono politiche opposte alla maggioranza degli elettori.


[6] Per una spiegazione del ruolo della Federal Reserve nell'attuale crisi, vedi Meltdown: A Free-Market Look at Why the Stock Market Collapsed, the Economy Tanked, and Government Bailouts Will Make Things Worse di Tom Woods.


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