domenica 20 marzo 2011

Un'Altra Guerra di Obama

Interessante cosa il vento del "cambiamento" ha portato nel corso della storia e soprattutto dove ha "deciso" di soffiare ora. Stiamo per osservare un nuovo infognamento da parte dell'allegra brigata NATO in una nuova operazione bellica che costerà fior di quattrini (anche tutti voi la volete, ho indovinato?) a tutti i paesi che vi parteciperanno. Nonostante siano indebitati fino al collo hanno questa gran voglia di fare i "buoni samaritani" ed esportare un pò di "democrazia". Ma i buoni samaritani in questione non vogliono una ricompensa "spontanea", la pretendono. E forse è per questo motivo che in primis hanno deciso di fare i "buoni samaritani".
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di Llewellyn H. Rockwell, Jr.


Seguendo l'autorizzazione delle Nazioni Unite (pressate dagli Stati Uniti) per l'omicidio bellico in Libia, il regno portatore di morte del colonnello Gheddafi ha fatto sapere immediatamente che avrebbe smesso di uccidere. Ciò ha messo in pausa la guerra di Obama, per un pò. Il colonnello pazzo ha imparato una cosa o due sulla politica estera americana. Se fingi di favorire gli scopi stabiliti dell'impero e sei accondiscendente con i suoi dettami dichiarati, puoi fare qualsiasi cosa per cui un governo è strutturato: rimanere al potere a tutti i costi.

Gheddafi ha imparato questa lezione circa un decennio fa, quando, con molta più appariscenza, annunciò che avrebbe fermato il suo programma sulle armi nucleari e si sarebbe unito alla guerra contro il terorre. Gli Stati Uniti decisero quindi di classificare lui ed il suo governo tra i buoni del mondo ed iniziarono a sostenerlo come un esempio di saggia abilità di statista. Procedettero poi ad insediarlo ancora più in profondità ed a rafforzare il suo controllo dispotico sui cittadini, il tutto con la benedizione degli Stati Uniti.

Ma questa volta potrebbe non funzionare. Per settimane i funzionari americani hanno sminuito gli attacchi sanguinari di Gheddafi sulla sua gente, ma gli Stati Uniti hanno davvero un problema con dittature simili? Questo fatto è sconosciuto agli americani, ma nel Medio Oriente, e nelle nazioni arabe in particolare, gli interessi commerciali americani sono considerati come una forza di liberazione ma non il governo degli Stati Uniti. Per decenni gli Stati Uniti sono stati la chiave del potere delle dittature nel Medio Oriente, tra le quali troviamo l'Arabia Saudita, la Giordania e lo Yemen. Lascio da parte l'uccisione di centinaia di migliaia di civili iraqeni per liberarli.

Così sarebbe quasi uno scherzo che gli Stati Uniti spingano per andare in guerra contro la Libia in modo da salvare questo paese dalla dittatura. Molto probabilmente il vero movente qui è lo stesso che ha ispirato la guerra contro l'Iraq: il possedimento ed il controllo del petrolio. Ed anche se la libertà fosse il motivo dominante, quando mai nella storia moderna è stata effettivamente portata alle persone? Tutte le guerre degli Stati-nazione oggi finiscono in bagni di sangue di civili, distruzione delle infrastrutture, sconvolgimento politico senza fine (vedi l'Afghanistan e l'Iraq), grandi spese ed amarezza tutt'intorno.

La guerra non raggiungerà il suo obiettivo dichiarato. Potrebbe anche finire col radicare il potere di Gheddafi. Ma ipotizziamo che alla fine morirà, come Saddam Hussein. Che succede dopo? Il nuovo governo sarà scelto attentamente dal vincitore e non guadagnerà mai alcuna credibilità, proprio come in Iraq. Le persone non sopportano i conquistatori esteri anche peggio dei despota locali, e questo risentimento non è una buona base per un futuro di libertà.

Il presidente Obama probabilmente guarda alla prospettiva di guerra con un certo desiderio, proprio come Bush, Clinton, Bush, Reagan ed altri, fecero prima di lui. Ma questa volta c'è un problema. Gli Stati Uniti non possono semplicemente permettersi di essere considerati ancora una volta come promotori di una guerra nei confronti di un paese musulmano, sebbene è quello che stanno facendo, in un tempo in cui tutto il mondo sa che la politica estera degli Stati Uniti è basata principalmente sull'incitamento di sentimenti anti-islamici e nel possesso del petrolio.

Per questa ragione l'amministrazione Obama deve cercare la copertura delle Nazioni Unite e la cooperazione degli altri Stati arabi. L'Inghilterra e la Francia sono affidabili, ma non la Germania e nemmeno gli altri Stati arabi, quindi l'operazione potrebbe essere più complicata di quello che si supponesse.

Immaginiamo per un momento che il governo degli Stati Uniti voglia davvero liberare le persone della Libia da un uomo malvagio. Qual'è il modo giusto di farlo? C'è l'opzione assassinio, alla quale mi oppongo ma che sarebbe nondimeno una possibilità migliore della guerra. Che dire dei killer leggendari della CIA che possono sopprimere qualunque persona sul pianeta eseguendo pochi ordini dall'alto? Dove sono ora?

Ricordo che negli ultimi giorni prima dell'ultima guerra in Iraq, un portavoce di Saddam propose praticamente un duello tra Bush o Cheney e Saddam o il suo vice-presidente. Non fu una proposta poco seria. Questa sarebbe stata un'opzione migliore sia per l'Iraq che per l'America, ma poi il governo non avrebbe preso ciò che veramente voleva dalla guerra, che è una possibilità di distruggere le cose, spendere un mucchio di denaro, attizzare gli animi della popolazione nella frenesia della guerra ed inspirare un altro attacco di isteria nazionalista che aiuta a consolidare il potere del governo che muove guerra.

E' possibile opporsi a Gheddafi ed allo stesso tempo opporsi alla guerra contro Gheddafi? Assolutamente. Questa è una posizione che tutti gli americani dovrebbero adottare. Allo stesso modo, è possibile opporsi all'amministrazione Obama ma anche opporsi ad un esercito straniero che abbia intenzione di spodestarlo per liberarci.

Nei primi giorni di proteste in Libia contro Gheddafi, i manifestanti mostravano chiari segnali di opposizione a qualsiasi intervento estero. Questo è ancora il giusto approccio. Non ci dovrebbe essere nessuna guerra, nessun blocco, nessuna imposizione di una "no-fly zone" o di qualsiasi altra cosa. Gli Stati Uniti sono stati dei sostenitori di Gheddafi per un decennio. Il danno è già fatto. Andare in guerra aggraverà soltanto le cose.

Nell'interesse della libertà e dei diritti umani, dobbiamo dire no alla guerra. Dobbiamo anche dire no a tutte le forme di intervento estero che sostengono le dittature, finchè esse non diventano politicamente imbarazzanti per Washington D.C.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


8 commenti:

  1. Qualcuno potrebbe linkarmi un video, su qualunque portale, in cui vengano ripresi i bombardamenti a tappeto compiuti da Gheddafi sulle maggiori città, che scatenarono l'ira del mondo intero? Perchè in fondo è quella l'unica motivazione dietro questa invasione e preferirei avere una conferma, conferma che non ho trovato da nessuna parte. Voglio sperare che i governi occidentali non abbiano basato le loro decisioni su ciò che viene detto attraverso le maggiori testate giornalistiche perchè da ciò non si può assolutamente dedurre che siano state compiute delle stragi immani. E un'altra cosa che mi sorprende è che, come è riportato nel post, i ribelli erano, almeno inizialmente, contrari ad un intervento da parte delle forze estere. Strano che, avendo a che fare con un pazzo che aveva in mano strumenti per devastare intere città, e uccidere migliaia di civili, e che non si faceva scrupoli ad usarli, non abbiano chiesto anche solo un aiuto da parte di chi poteva fermare quell'omicida. A meno che i russi non avessero detto la verità sostenendo che dai loro satelliti non avevano visto nessun bombardamento sulle maggiori città.

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  2. Forse il titolo appropriato sarebbe l'ennesima guerra di Obama e dell'ONU, l'abbozzo di superstato dove comandano in pochi e decidono per molti. Speriamo che rimanga un abbozzo di superstato, ma ci credo poco...

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  3. Ciao Jo. Un'intervento, il tuo, che solleva punti stimolanti su cui dibattere.

    Voglio sperare che i governi occidentali non abbiano basato le loro decisioni su ciò che viene detto attraverso le maggiori testate giornalistiche perchè da ciò non si può assolutamente dedurre che siano state compiute delle stragi immani.

    Io mi fido po co degli incartapesce e dei loro galoppini. Proprio stasera un giornalista per addolcire il fatto che si fosse bombardato sparando letteralmente nel mucchio, sproloquiava frasi senza senso: "Forse sono stati colpiti dei civili..Non si sa. Forse i bombardamenti non erano proprio mirati...Non si sa. Però i morti ci sono stati e sono per lo più civili". Da questa gente è meglio stare alla larga.

    Quello che dici comunque è vero, che io sappia non ha bombardato i cortei ne ucciso migliaia di inermi. La solita storia della "bugia che diventa vera a forza di ripeterla". Come infatti è incomprensibile che abbia attaccato quando aveva dichiarato di non farlo. Non avrebbe avuto nessun vantaggio a rompere il "cessate il fuoco". Ed è proprio per questo che secondo me non c'è stato alcun attacco..questa storia ricorda molto le armi di distruzione di massa di Saddam.

    Gli incartapesce inoltre hanno già lanciato la solfa degli "scudi umani", ovvero se i bombardamenti uccideranno civili sarà colpa dei miliziani di Gheddafi che si sono riparati in città. Più che "scudi umani" una strategia ovvia, che farà degenerare però la situazione cambiandola infine in guerra di terra.

    Fattostà che egli non è uno "stinco di santo" anzi, per rimanere in carica tutto quel tempo deve essere per forza di cose sceso a compromessi ed essersi macchiato di qualche tipo (la stessa cosa vale anche per altri criminali come Bush, Livni, Blair, ecc.).

    A proposito di scorrettezze:
    http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Esteri/Libia-aereo-francese-attacca-veicolo/19-03-2011/1-A_000188347.shtml


    Speriamo che rimanga un abbozzo di superstato, ma ci credo poco...

    Ciao anche a te Marcello. Per quel che vedo è diventato progetto ufficiale da un bel pò di tempo.

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  4. Johnny, io non sono così sicura che ce la faranno. Non ci sono solo USA e UE nel mondo. Esistono anche trascurabili paesucci come Cina e Russia. E ultimamente hanno dovuto lasciare le redini sul collo al Sud America. L'Africa ha più ingerenze cinesi che altro. No, non credo che avranno gioco facile.
    Ma ci sarà da lottare con le unghie e coi denti. QUesto è sicuro.

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  5. Ciao niki. Si, ci rimarranno a lungo impantanati in quel fango. Ciò che mi sorprende è aver letto oggi le parole del capo delle forze militari inglesi: "Gheddafi non è assoliutamente un bersaglio". Strano e ppure il genrale NATO Wesley Clark affermava questo: “La risoluzione dell’Onu è nettissima riguardo all‘obiettivo finale: sbarazzare la Libia del dittatore Muhammar Gheddafi. Per questo il Consiglio di sicurezza ha autorizzato il ricorso a ogni mezzo, salvo l’occupazione militare del Paese. In breve tutto è lecito, o quasi”.

    Ma perchè sono lì allora? D'accordo per il petrolio, ma non ce n'è in abbondanza ed impantanarsi per così poca risorsa sembra assurdo; dato anche l'alto ammontare dei debiti sovrani delle varie nazioni partecipanti.

    Pensano di vendere più bond così? La Cina non ne ha nessuna intenzione ed il Giapone è fuori dai giochi.

    Una ripresa del dollaro? A breve termine è possibile. Infatti come durante la crisi tra le due Coree di qualche mese fa, il dollaro ha guadagnato in valore perchè gli operatori di borsa quando ci sono crisi belliche comprano dollari. Ciò può funzionare a breve termine, ma non a lungo termine; perchè se si faranno coinvolgere a lungo dovranno prendere in prestito esorbitanti cifre di denaro dando una bella spallata alle economie già traballanti.

    Quindi?

    Spiegazioni razionali pare non ce ne siano. Però un'idea continua a stuzzicarmi: che questa guerra sia letteralmente fine a se stessa. Si è scesi in guerra perchè si aveva intenzione di andare in guerra. Come se avessero bisogno di gettare bombe ed altri gingilli bellici: per caso l'industria bellica delle varie nazione stava affrontando un periodo di magra e quest'anno lo vuole chiudere in attivo?

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  6. Ciao Johnny
    io un sospetto ce l'ho. E ho scoperto che una vecchia volpe della politica italiana (Andreotti) la pensa come me: è un attacco trasversale all'Italia.
    Gli americani non ci hanno mai capiti e ci hanno sempre guardati con sospetto. Troppo cani sciolti, troppo a modo nostro. Non abbastanza allineati (se togli D'Alema e compagnia). E sta fissa che abbiamo da Mattei (che hanno fatto fuori loro) in poi di essere autosufficienti... cosa che ora con Gheddafi da un lato e la Russia dall'altro...
    Insomma, diamogli una stoppata a sti italiani anarchici.

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  7. [...] è un attacco trasversale all'Italia.

    Gli americani non ci hanno mai capiti e ci hanno sempre guardati con sospetto.


    Interessante. Quindi il padrone ha voluto ricordare chi ancora ha in mano il guinzaglio? In effetti i rapporti Italia-USA da un pò non erano idilliaci. Molta freddezza.

    Inoltre l'asservimento a qualcuno al di sopra di loro, è fuoriuscito palesemente dai vari comunicati stampa del presidente del consiglio e dei vari galoppini. La chiamano però partecipazione spontanea.

    Strategicamente Malta è più vicina ed avrebbe avuto anch'essa le sue ragioni (ad esempio, il fenomeno immigrazione) per finire nell'allegra compagnia della NATO. Però curiosamente ha detto no.

    Pertanto l'Italia sarà da ora più dipendente, energeticamente, dalla Russia. A meno che non abbia ripreso vita un altro progetto statunitense, nascente dall'Iraq; e da qui si spiegherebbe il rifiuto della Russia. Ma le mie sono solo ipotesi.

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  8. è un attacco trasversale all'Italia.

    Devo dire che questo sospetto l'ho avuto anch'io. Soprattutto in ambito economico, troppe volte abbiamo detto no agli Stati Uniti e sì alla Russia, ultimamente. Siamo sempre stati con gli USA per qualunque guerra assurda dichiararono, però poi abbiamo sempre sorriso ai russi vicini e lontani. Per vicini mi riferisco a Gheddafi che non sarà russo ma di sicuro non ama gli americani. E' normale che il nostro settore energetico cercasse di reperire combustibile dai paesi ben forniti (ma neanche tanto, la Libia non è così piena) e soprattutto vicini. E gli accordi e le fusioni con la Gazprom, poi. Questo e altro potrebbe non essere andato a genio al Premio Nobel per la pace fino a spingerlo ad andare a colpire il nostro partner economico più importante. Se così fosse, l'Italia ha fatto il loro gioco, visto che dalle prime voci di bombardamenti a tappeto, mai confermati, ci siamo subito assicurati di cancellare ogni accordo con la Libia...
    Avevamo un canale privilegiato al petrolio e al gas naturale, complimenti davvero.
    Se non altro siamo stati abbastanza intelligenti da non stare a guardare e abbiamo messo in campo i nostri jet. Così, almeno, potremo chiedere, avendo partecipato come tutti, che anche le altre nazioni si accollino il problema degli immigrati che ormai Gheddafi, come aveva promesso, non terrà più a bada. Se non sbaglio, questa dovrebbe essere la richiesta che il governo ha fatto alle Nazioni Unite.

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