lunedì 22 febbraio 2016

Come salvare una città morente in quattro passi... o forse cinque


Ricordo a tutti i lettori interessati che è in vendita la mia traduzione dell'ultimo libro di Gary North, L'economia cristiana in una lezione, acquistabile a questo indirizzo: http://bit.ly/1JUqFIt. Con questo manoscritto North, attraverso uno sforzo letterario pregevole, unisce ciò che è stato diviso per anni da un mondo accademico cieco e sordo alla centralità dell'individuo nell'analisi economica: etica ed economia. L'escamotage della chiave di lettura teologica è utilizzata per chiarire al lettore come una visione epistemologica chiara sia fondamentale per uscire dall'attuale pantano intellettuale in cui è finita la teoria economica moderna.
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di Gary North


Detroit e Chicago sono modelli di quello che potremmo definire un fallimento urbano.

Il declino di entrambe le città è iniziato intorno al 1960. Fu allora che un decennio di controllo da parte del partito democratico si fuse col governo federale per trasformare queste città in disastri traboccanti welfare.

Tutto ebbe inizio col New Deal, ma c'è voluto un quarto di secolo affinché questo processo potesse diventare visibile. I bianchi cominciarono a trasferirsi. I sobborghi continuarono a crescere.

James Curley di Boston diede inizio a questo processo anche prima. Fu il modello per il ruolo del sindaco nel romanzo The Last Hurrah. Tassa dopo tassa penalizzò la classe media produttiva. I membri di tale classe decisero di fare le valigie.

Tutti sanno di Detroit. Stanno conoscendo anche la situazione di Chicago. Le scuole pubbliche non sono recuperabili. Le charter school sono l'ultima speranza rimasta alla città per trattenere cittadini della classe superiore paganti le tasse. Il consiglio comunale ha da poco approvato una nuova tassa sulla proprietà. Ha esentato tutte le case sotto i $250,000. Ciò renderà più attraenti le altre città della regione.

I quattro principali datori di lavoro a Chicago sono: il governo federale, la scuola pubblica, il centro e la Cook County.

George Will ha scritto un saggio perspicace sulla situazione della città. Sorprendentemente l'ha pubblicato anche il Washington Post.

Ai giovani laureati piace vivere in città. Dati determinati incentivi, vivranno in zone del centro; ma possono essere scoraggiati dalle tasse elevate. I giovani sono il futuro di ogni città.

Sono messi in minoranza dai blocchi di voto dipendenti dal welfare state. Quindi se ne vanno. Questo non è un fenomeno nuovo. Va avanti sin dal 1946. I sobborghi crescono più velocemente.



QUATTRO PASSI PER LA RESURREZIONE URBANA

In primo luogo, dichiarare la bancarotta. Ciò rende possibile i prossimi tre passi. In secondo luogo, dichiarare bancarotta per tutte le pensioni. In terzo luogo, chiudere le scuole pubbliche. In quarto luogo, mettere un tetto alla tassa sulla proprietà all'1% del valore di mercato. Questo era il limite imposto alle amministrazioni comunali in California nel 1978: Proposizione 13. Gli elettori approvarono un emendamento costituzionale che legava le mani dei governi comunali.

C'è una quinta fase: imitare Houston. Abolire la zonizzazione. Ma questa non è così importante come i primi quattro passi.

Il prezzo degli immobili potrebbe salire, come nella contea di Los Angeles e di Orange County. Il principio delle aste, "vince l'offerta più alta", prenderebbe il sopravvento. Le persone produttive rimarrebbero. Le persone meno produttive se ne andrebbero.

Ci sono altri passi che aiuterebbero a tagliare le spese, ma la spesa principale è l'istruzione pubblica. Non è più necessaria. Il Web può fornire tutto gratuitamente.

I distretti scolastici renderebbero disponibile la seguente opzione agli insegnanti di ruolo licenziati: otterrebbero un bonus di fine rapporto da $50,000 per caricare i loro corsi di formazione sul sito web gratuito del distretto scolastico. Questi video verrebbero caricati gratuitamente su YouTube. Ai distretti non costerebbe nulla. I distretti pagherebbero un webmaster per i corsi del quartiere. Tutto questo potrebbe essere pagato con il ricavato della vendita dei campus in eccesso.

Questi video includerebbero la sezione dedicata ai commenti. Ci sarebbero i "mi piace" su Facebook. Il passaparola si diffonderebbe subito. I genitori potrebbero scegliere quali insegnanti siano i migliori.

Gli elettori potrebbero, di conseguenza, saggiare l'incopetenza della maggior parte degli ex-insegnanti.

Ci sarebbero migliaia di corsi online gratuiti, mentre i distretti scolastici e le città chiuderebbero scuole e licenzierebbero insegnanti.

Il passaparola si diffonderà. Due dozzine d'insegnanti a livello nazionale in ogni corso prenderanno la metà degli studenti. Diverranno ricchi vendendo cartelle di lavoro, video aggiornati e così via. Saranno superstar. I distretti li corteggeranno nel modo in cui le università li avrebbero pagati $250,000 l'anno.

Senza scuole ad alto costo, i costi della città scenderebbero. Senza pensioni da pagare, il secondo costo più grande sparirebbe. Le tasse sarebbero legate ai valori immobiliari di mercato.

La classe media rimarrebbe. Le città crescerebbero. Non sarebbero luoghi tanto economici in cui vivere, ma i posti di lavoro si moltiplicherebbero. Le tasse non si mangerebbero il futuro delle famiglie.



RIFORMA SCOLASTICA

Qualcosa di simile a questo scenario accadrà nei prossimi tre o quattro decenni. Gli elettori lo combatteranno, almeno all'inizio. Anche i sindacati comunali, ma il Grande Default è in arrivo. Gli assegni del welfare alle persone anziane smetteranno d'essere inviati. Queste famiglie venderanno le loro case alle famiglie più giovani per ottenere soldi. Andranno a vivere dai loro figli. Questo è il modo in cui le famiglie hanno affrontato la loro vecchiaia fin dall'inizio. Viviamo in tempi anomali. Gli elettori decideranno quando giungerà il momento di tagliare le tasse locali sulla proprietà.

Sappiamo già quale sarà il futuro dell'istruzione: on-line basata sui video. La Khan Academy è la prova. Così anche il Ron Paul Curriculum.

Le scuole pubbliche saranno infine costrette ad andare on-line. Alcuni stati hanno iniziato la transizione. Per un elenco di programmi sulla formazione a distanza on-line, stato per stato, cliccate qui. Lo stigma della formazione a distanza è finito.

Invece dei voucher, i distretti offriranno un Chromebook a buon mercato per ogni bambino e allacciamenti internet gratuiti per quelle famiglie del centro urbano che non potranno permetterselo. Il costo per studente scenderà forse a $500 l'anno. Questo sostituirà gli odierni $12,400 per studente -- maggiore nelle grandi città.

In 20 anni, milioni di famiglie della classe media istruiranno i loro figli a casa e on-line. Diventerà un segno di fallimento sociale se i propri figli rimarranno nelle scuole pubbliche.

Gli elettori vorranno ancora parcheggiare i loro figli nelle scuole a spese dei contribuenti. Esisteranno ancora le charter school. Utilizzeranno i video di YouTube nelle classi ad un rapporto studenti/insegnanti di 40 o 50 a 1. Gli studenti potranno sedersi su scrivanie con separatori. Indosseranno le cuffie. I problemi di disciplina saranno trattati con l'espulsione. "Educate il vostro figlio a casa. Insegnategli la disciplina." Le scuole pubbliche inizieranno finalmente a fornire un ambiente sicuro. Le cuffie ridurranno al minimo i problemi di disciplina. Un alto rapporto studenti/insegnanti taglierà le spese.

Gli insegnanti al di sopra della quinta classe saranno "allenatori". Gli elettori vogliono lo sport gratuito. Date agli allenatori qualcosa d'utile da fare: mantenere l'ordine.

Poi l'ottanta percento di tutti i dirigenti scolastici verrà licenziato. Chi avrà bisogno di loro?

La classe media abbandonerà tutte quelle scuole che si rifiuteranno d'adottare un'istruzione basata sui video caricati su YouTube. Gli elettori saranno quindi pronti a ridurre i bilanci scolastici.

I campus delle scuole pubbliche in eccedenza potranno essere venduti a scuole private che forniranno un'istruzione basata su YouTube.

E i sindacati degli insegnanti? Via col vento.



CONCLUSIONI

Le città dovrebbero crescere. Alla maggior parte delle persone piace vivere in città.

Le politiche del welfare state stanno strangolando alcune grandi città. Detroit e Chicago sono gli esempi più lampanti. Le persone creative e produttive si spostano in periferia, oppure si spostano in città meno oppressive.

Quando arriverà il Grande Default, sarà il momento di comprare case nelle città in bancarotta. La capacità dello stato di finanziare i programmi di welfare, diminuirà. Le vacche sacre saranno sacrificate sull'altare della bancarotta.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. Ciao Francesco

    North sembra utopico ora. Ma domani chissà.
    Non ho mai vissuto in città diverse da quelle provinciali ed ho una certa idiosincrasia verso le città troppo grandi e troppo confusionarie. In fondo, è una scelta di decentramento e di downshifting anche questa.
    Mi chiedo, e gdb potrebbe dire la sua, come trasferire le proposte di North nella Roma attuale. Ovviamente scherzo perché ogni luogo ha le sue modalità di crescita e declino. Aggiungiamoci poi il declino demografico inarrestabile e conclamato degli autoctoni ed un futuro da nuova Istambul non mi pare azzardato. Ma ci sono così tante cose in fermento dentro e fuori dai confini italici che qualsiasi ipotesi sul futuro può essere buona. Tranne una: la certezza del default, che è sempre processo multiforme culminante in evento traumatico finale.
    Su RC sono molto ficcanti, in questi giorni, i post di FK sui vari, disperati ed anche ridicoli tentativi dello status quo feudale nostrano di conservare le mani in pasta e soprattutto nelle tasche della popolazione ignara. Il nostro logoro fiatmoney system politico-finanziario-clientelare. Ci riusciranno? A che santo si voteranno? E se i nostri vecchi cialtroni perderanno, quali altri padroni arriveranno? Tedeschi e Francesi? Americani? Russi e Cinesi? Indiani? Giapponesi? Saranno cialtroni anche loro o i nostri sono imbattibili? In ogni caso, nel paese del trasformismo, del servilismo sciocco e dello statalismo interessato, non ci resta altro che contemplare (cit. Mercy Warren) il declino civile nelle grandi città e scoprire qualche piccola enclave di quieto vivere ancora apparentemente risparmiata dalle metastasi. Ma per quanto?

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    1. Ciao Dna.

      Io spero d'attuare un progetto che ho in mente con le homeschoooling. Spero di farlo sponsorizzato dal Mises Italia. Farei conoscere l'economia Austriaca ai ragazzini attraverso lezioni stimolanti e divertenti. Ho in mente tutto, mancherebbe solo l'attuazione. Comunque credo sia questo il target su cui puntare, e non le sale accademiche. Sono loro il futuro e grazie al loro apprendimento extra-scolastico canonico sviluppano l'amore per il decentramento, e non per i classici miti sullo stato che si apprendono nelle sale scolastiche canoniche. Se riuscirò in questa mia impresa, sarò il primo a farla in Italia. Sarebbe una riedizione in salsa nostrana del Ron Paul Curriculum. Questo perché, grazie anche a North, ho individuato una delle fonti che è possibile attaccare in modo da scardinare quel pensiero difficile da sradicare, soprattutto nel nostro paese, che presuppone una salvezza attraverso lo stato.

      Questo pensiero ha creato quell'esercito d'individui che ancora oggi sono abbracciati alla necessità di un welfare state e di una scuola finanziata attraverso le tasse. Ritengono che il welfare state sarà sempre a disposizione di tutti e che s'espanderà a macchia d'olio senza costi aggiuntivi per la popolazione nel suo totale. Ritengono che la scuola finanziata con l'estorsione statale sia il futuro della società. Non hanno la minima idea di cosa rappresenti la Khan Academy. Non hanno la minima idea di come l'homeschooling stia cambiando il paradigma scolastico. Come diceva Orwell, c'è bisogno di una lotta costante per identificare ciò che sta accadendo proprio sotto al proprio naso.

      In sintesi, credono nelle favole, ovvero, nella salvezza attraverso lo stato. Ci credevano anche gli sciocchi raggirati da Banca Etruria. Ora belano per le strade affinché qualcuno li risarcisca. Sono lo zimbello della società.

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  2. il problema della scuola è il problema del futuro. non serve per l istruzione ma per la socializzazione. che tutti i libbbberisti per la scuola privata ed il voucher, voglio vederli di fronte alle madrasse. le citta hanno i loro fati, non mi preoccupano. quel che mi preoccupa è la mitologia dell umanita, il racconto sulla quale si basa. perche non sono mai i soldi il fine, e neanche il potere. ma il sacro: il mito, il racconto. sara un racconto alla interstellar, una poetica massonica di tecnica, progresso, estinzione e palingensi. od un racconto di liberta e sovranita individuale? sono racconti conciliabili od opposti?

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