martedì 2 aprile 2019

La differenza tra offerta di denaro e liquidità





di Frank Shostak


Talvolta si sostiene che i cambiamenti nei depositi governativi presso la Federal Reserve (FED) mettano in modo variazioni nella liquidità e che ciò abbia effetti sui mercati finanziari. Secondo questo punto di vista, un aumento dei depositi governativi presso la FED porterebbe da un calo dell'offerta di moneta e quindi ad un calo della liquidità monetaria. Viceversa, un calo dei depositi governativi presso la banca centrale si tradurrebbe in un aumento dell'offerta di moneta e della liquidità monetaria. Un'ipotesi implicita in questo punto di vista è che un aumento dell'offerta di moneta e un aumento della liquidità rappresentino la stessa cosa.



Il significato della liquidità monetaria

Mentre molte persone parlano di denaro e liquidità in modo intercambiabile, la realtà è che questi sono concetti molto diversi. Mentre il termine denaro si riferisce semplicemente all'offerta di denaro, il termine liquidità riguarda l'interazione tra l'offerta e la domanda di denaro.

Le persone domandano denaro principalmente per facilitare il commercio. Per mezzo del denaro, un prodotto di uno specialista viene scambiato con il prodotto di un altro specialista. Ciò che rende denaro una qualsiasi merce (cioè un mezzo di scambio) è il suo maggiore potere d'acquisto rispetto a qualsiasi altra merce. Il denaro (essendo la merce più commerciabile) consente ad un individuo di assicurarsi una maggiore varietà di merci rispetto a qualsiasi altra merce, ovvero, ha un potere d'acquisto molto maggiore. Pertanto, quando le persone cercano più denaro, non vogliono più denaro in tasca ma, piuttosto, più potere d'acquisto.

Così scrisse Mises a pag. 421 dell'Azione Umana:
I servizi svolti dal denaro sono condizionati dal suo potere d'acquisto. Nessuno vuole avere tra i suoi possedimenti un certo numero di pezzi di denaro, o un determinato peso di denaro; vuole conservare un certo ammontare di liquidità con una certa quantità di potere d'acquisto.

Quando la banca centrale intraprende una politica monetaria allentata, per un dato livello di potere d'acquisto e domanda di denaro, l'aumento della quantità di denaro comporterà un suo surplus. Di norma, nessun individuo vorrà trattenere più denaro del necessario. Di conseguenza gli individui cercheranno di liberarsi del surplus di denaro convertendolo in (cioè acquistando) beni e servizi. In questo modo aumenteranno i prezzi di beni e servizi, ovvero, si ridurrà il potere d'acquisto del denaro. Questo declino nel potere d'acquisto porterà all'equilibrio la quantità di denaro domandata con la quantità di denaro offerta.

Viceversa, se (per una data massa monetaria) si verifica un aumento dell'attività economica, ovvero, un aumento della produzione di beni, emergerà un probabile aumento della domanda di denaro; ora è necessario più denaro a fronte di un maggiore volume di produzione. Quindi, per un dato potere d'acquisto del denaro, la quantità di denaro domandata supererà la quantità di denaro offerta. Dato che ora abbiamo più beni rispetto al denaro, i prezzi delle merci diminuiranno, cioè aumenterà il potere d'acquisto del denaro. Con il maggiore potere d'acquisto del denaro, la quantità di denaro domandata tornerà in linea con la quantità offerta.

Il divario, o la differenza, tra i tassi di crescita della quantità di denaro offerta rispetto a quella domandata viene etichettata come liquidità. Un calo di questo divario rappresenta un calo della liquidità, mentre un aumento del divario rappresenta un aumento della liquidità.


Si noti che la liquidità è la differenza tra il ritmo di crescita dell'offerta di denaro rispetto alla domanda di denaro.

Liquidità = variazione percentuale dell'offerta di denaro - variazione percentuale della domanda di denaro

I componenti più comuni che guidano i cambiamenti nella domanda di denaro sono i cambiamenti nella produzione e l'inflazione dei prezzi.

Si noti nuovamente che la liquidità emerge una volta che la quantità di denaro offerta e domandata sono fuori equilibrio a causa dell'interazione tra l'offerta e la domanda di denaro. L'emergere della liquidità mette in moto un processo equilibratore mediante le variazioni dei prezzi delle merci. Attraverso questo processo, possiamo quindi vedere che il cambiamento nel potere d'acquisto del denaro serve a bilanciare la quantità di denaro offerta con la quantità di denaro domandata, cioè l'eliminazione della liquidità. In realtà questo equilibrio non può mai essere raggiunto, tuttavia ciò che importa sono le dinamiche che spingono verso l'equilibrio. Queste dinamiche sono messa in moto dalla differenza tra la quantità di denaro offerta e la quantità di denaro domandata, cosa che attiva cambiamenti nel potere d'acquisto del denaro.



I cambiamenti nella liquidità influenzano i mercati dopo un certo lasso di tempo

Un cambiamento nella liquidità non influisce immediatamente su tutti i beni ed i prezzi, ma dopo un certo lasso di tempo. Diciamo che si verifichi un aumento dell'offerta di denaro rispetto alla sua domanda. Questo evento tenderà a far scendere il potere d'acquisto del denaro. Questo conseguente aumento della liquidità viaggerà da un mercato all'altro fino a quando, in media, i prezzi delle merci aumenteranno fino al punto in cui la quantità di denaro offerta sarà uguale alla quantità di denaro domandata. (Con il minore potere d'acquisto del denaro, la maggiore quantità di denaro offerta sarà in equilibrio con la quantità domandata.)

Viceversa, un calo delle iniezioni monetarie tenderà a far aumentare il potere d'acquisto del denaro e ciò servirà a portare all'equilibrio la quantità di denaro offerta con quella domandata. (Con il maggiore potere d'acquisto del denaro, la minore quantità di denaro offerta sarà in equilibrio con la quantità domandata).

Dato che le fluttuazioni della liquidità esercitano il loro effetto sui mercati di beni ed asset dopo un certo lasso di tempo, dovremmo aspettarci che le variazioni dei prezzi di vari beni ed asset finanziari seguano i cambiamenti della liquidità.



Crescita monetaria e liquidità sono correlati positivamente?

Dato che la liquidità è il prodotto dell'interazione tra l'offerta e la domanda di denaro, non è necessariamente sempre il caso che un aumento dell'offerta di denaro porti ad un aumento della liquidità. Infatti un aumento del tasso di crescita dell'offerta di denaro potrebbe essere associato ad un calo della liquidità. Viceversa, è del tutto possibile che un calo del tasso di crescita dell'offerta di denaro potrebbe essere associato ad un aumento della liquidità.

Ad esempio, se l'offerta di moneta diminuisse del 10% e fosse accompagnata da un calo dell'attività economica del 10% e un calo dell'inflazione dei prezzi del 5%, ciò comporterebbe un aumento della liquidità del 5%, calcolato come segue:

Liquidità = -10% - (-10%) - (-5%) = +5%

Storicamente ci sono state diverse occasioni in cui l'offerta di denaro e la liquidità non si sono mosse in tandem. Tra l'ottobre del 1929 ed il luglio 1932, ad esempio, il tasso di crescita annuale dell'offerta di denaro calò dall'8,3% a -14,5%, mentre nello stesso periodo la liquidità passò dallo 0,2% al 26,5%. Inoltre, durante il periodo compreso tra l'ottobre 1970 e l'agosto 1972, il tasso di crescita annuale dell'offerta di denaro salì dal 5,5% al 6,1%. Durante questo periodo la liquidità scese dal 6,3% a -7,9%.


Anche se i vari commentatori avessero ragione e l'economia degli Stati Uniti si trovasse di fronte a massicci aumenti nella crescita dell'offerta di denaro durante il primo trimestre a causa delle spese governative, questo potrebbe non avere un forte impatto sui mercati finanziari. Poiché le variazioni dell'offerta di denaro e della liquidità influenzano i mercati con un certo ritardo, la traiettoria dei mercati finanziari nel trimestre corrente (marzo) è già ampiamente determinata dalle precedenti variazioni della liquidità.

Per gli Stati Uniti il ritardo medio tra la variazione della liquidità e la variazione dei prezzi degli asset finanziari è di circa 20 mesi. Pertanto, a seguito delle variazioni della liquidità di circa 20 mesi fa, è probabile che il tasso di variazione dell'indice S&P500 subisca una pressione al ribasso per gran parte del 2019. Si noti che questa valutazione viene presa solo da una prospettiva riguardante la liquidità.




Conclusioni

I cambiamenti nell'offerta di denaro e nella liquidità, non sono la stessa cosa. La liquidità è il risultato dell'interazione tra l'offerta e la domanda di denaro. Contrariamente alle credenze comuni, è possibile che i cambiamenti nell'offerta di denaro e nella liquidità possano muoversi in direzioni diverse. Inoltre, anche se assistiamo a forti aumenti dell'offerta di denaro nel primo trimestre, come suggerito da alcuni commentatori, questo non è necessario per essere rialzisti riguardo il mercato azionario, visti i probabili effetti negativi delle fluttuazioni passate nella liquidità.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


1 commento:

  1. Ennesima prova empirica, la seguente notizia tratta dal WSJ, che ci ricorda come il denaro a pioggia non equivale a capitale reale utilizzabile per far prosperare una qualsiasi economia: China’s Entrepreneurs Are Left High and Dry Despite a Flood of Credit.

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