venerdì 31 maggio 2019

La logica degli avvertimenti Austriaci riguardo le bolle





di Francesco Simoncelli


Oggi parleremo di un argomento che molto spesso mi sono ritrovato ad affrontare, soprattutto quando i detrattori hanno utilizzato questo feticcio per attaccare il lavoro che quotidianamente porto avanti attraverso i miei canali d'informazione. Suddetto argomento è stato usato per denigrare e spesso deridere i miei post e le idee ad esse annessi, portandomi ad essere definito "Cassandra", "permabear", o addirittura "catastrofista", senza alcuna cognizione di causa da parte degli accusatori o di approfondimento delle teorie che volevano ridicolmente confutare. Sebbene abbia già affrontato questo tema tempo addietro nel seguente post, oggi vorrei riproporlo e aggiungere qualche altro concetto al tutto in modo da spiegare ulteriormente (e forse in modo più chiaro ancora) il mio punto di vista e in generale quello della Scuola Austriaca.

Andiamo quindi al punto: nella mia esperienza di blogger che avverte dello sviluppo di pericolose bolle economiche, sono stato criticato diverse volte mentre il mercato azionario saliva anno dopo anno e l'economia nel suo complesso sembrava migliorare. Le critiche in genere arrivano sotto forma di frasi tipo "per anni hai parlato di bolle, sei solo un orologio rotto!", "sei un permabear!", "ti sei perso un sacco di profitti!", ecc. Ormai ho una collezione poco invidiabile di accuse sulla stessa falsariga e sono completamente impassibile, perché sono basate su incomprensioni del mio approccio e soprattutto sono in netto contrasto con principi sempre veri. Questo quindi le rende delle critiche false e basate su assunti contraddittori, nonché irreali..

L'errore numero uno che commettono i miei critici è supporre che voglia indurli a prendere una posizione di sell nei confronti dei mercati e andare immediatamente short nello momento in cui parlo della presenza di una bolla. Questo è falso, perché il mio obiettivo è di individuare le bolle il prima possibile allo scopo di avvertire coloro che stanno percorrendo la strada sbagliata. Ritengo inoltre che sia un dovere morale aiutare ad individuare tali bolle, nel tentativo di prevenire una crisi in stile 2008. Sebbene uno dei miei obiettivi sia quello di segnalare il prima possibile le bolle, ciò non equivale ad agire nel trading e negli investimenti in conformità con tali avvertimenti. Nel corso del tempo, a tutti coloro che hanno chiesto consigli, ho sempre ripetuto di ponderare in una certa maniera la ripartizione degli investimenti. Sta di fatto comunque, che la persona media si avvicina ad un mercato nel momento peggiore: una volta che sta sviluppando la fase parabolica, o finale del suo trend. Questo è il momento dei polli, giustificando l'accezione che negli ultimi tempi il mercato azionario ha acquisito: gli sciocchi vengono separati dal loro denaro. Gli smart money hanno una strategia, i dumb money si lasciano guidare dall'istinto. Per impedire che si facciano del male con le proprie mani, quindi, il consiglio è quello di rimanere ai margini del campo e aspettare il prossimo treno.

Sono, quindi, in grado di separare le bolle anti-economiche dal trading tattico e dagli investimenti. Sono pienamente consapevole del fatto che shortare una bolla troppo presto (come quando avverto della presenza della stessa) manderebbe in bancarotta qualsiasi trader che sia abbastanza sciocco da farlo.

Sono nove anni ormai che stiamo vivendo dentro un'enorme bolla e sono orgoglioso delle mie analisi fatte finora. La mia convinzione è che la cosiddetta ripresa economica sia in realtà una pseudo-ripresa basata sulla crescita di nuove bolle e un'altra abbuffata di ulteriori debiti. Queste bolle si stanno diffondendo in tutto il mondo e ciò che le ha gonfiate è stata l'estrema aggressività delle politiche monetarie delle banche centrali dopo la crisi finanziaria globale (tassi d'interesse a zero e quantitative easing). Mentre la maggior parte dei troll e dei critici ritiene che io abbia detto di shortare il mercato per quasi un decennio in base ai miei avvertimenti sulle bolle, si sono persi la parte in cui dettagliavo che questa cosiddetta "ripresa" è artificiale e alla fine porterà ad un tremendo crollo una volta che il ciclo economico si sarà completamente esaurito.

La realtà è che, per quanto possa sembrare all'apparenza irrazionale, avvertire di una bolla per nove anni può essere invece del tutto razionale, a patto che sia fatto per scopi di cronistoria piuttosto che commettere il disastroso errore di shortare troppo presto. Lo scopo di questo spazio non è quello di fare consulenza finanziaria, ma di permettere alla maggior parte delle persone di farsi una cultura finanziaria e poi poter decidere con la propria testa quegli investimenti che più fanno al proprio caso. Ci sono stati suggerimenti, consigli e idee, ma non ci sono mai stati inviti diretti all'investimento. L'idea fondamentale che si vuole veicolare attraverso il mio blog è la seguente: non perdere denaro significa guadagnare. Il mondo odierno è l'equivalente di un mattatoio, dove gli agnelli sacrificali vengono massacrati per far ingrassare i "soliti noti". Questo perché entrano al picco ed escono al bottom. Questo perché non c'è cultura economica prima della cultura finanziaria. Come è andata a finire con quelle persone che hanno investito in bond delle banche italiane? Fregati. Esempi simili servono a far capire che c'è bisogno di studio dei fondamentali teorici, non basta che ci sia un esperto che dica cosa fare. Infatti cosa hanno consigliato i sedicenti esperti alla maggior parte delle persone? Investimenti che li hanno spennati. Cos'hanno consigliato sedicenti esperti e giornalisti nel corso del tempo riguardo Bitcoin? Di starne alla larga.

Su questo blog conoscete l'argomento sin dal 2011. Non solo, ma con la pagina dedicata all'analisi tecnica cerco di fornire un canale alternativo per coloro invece che hanno già sviluppato una critica teorica e vogliono cimentarsi in un altro tipo di azione. Non è per tutti, è per chi vuole avere un metro di paragone con i propri giudizi. Stesso discorso vale per l'oro: se consultate la seguente analisi tecnica, noterete che è stato "predetto" con largo anticipo l'arrivo del metallo giallo nell'area di prezzo segnalata. Il punto è il seguente: ogni piattaforma ha il proprio messaggio e ogni piattaforma ha un messaggio diverso per persone diverse, di conseguenza non fare confusione. In sostanza, il blog offre un messaggio di lungo termine, mentre le altre piattaforme su cui scrivo offrono un messaggio di breve/medio termine. Questo significa una strategia diversa e una ripartizione diversa delle proprie scelte in base al messaggio che meglio si confà alle proprie esigenze. Il mio comunque non è un esempio isolato.

È chiaro che Kurt Richebächer ha visto gonfiarsi sin da subito la bolla immobiliare e ne ha parlato in modo dettagliato. Se la FED, Wall Street e i media finanziari lo avessero ascoltato, avremmo potuto evitare la crisi del 2008 e tutti i danni che ha arrecato all'economia e alla società. Inoltre gli effetti della crisi del 2008 sono ancora qui: ad esempio, l'economia USA è ancora così debole che la FED non può nemmeno far salire il Fed Funds Rate più del 2,25% senza causare panico nel mercato. Dire a qualcuno "ti sbagliavi!" quando da sette anni stava avvertendo della bolla immobiliare francamente è da imbecilli. Sono fermamente convinto che i miei avvertimenti sin dal 2010 sulla cosiddetta "Everything Bubble" siano identici agli avvertimenti di Kurt Richebächer all'inizio degli anni 2000.

Il motivo per cui il pubblico generale e la comunità economica tradizionale fraintendono gli avvertimenti sulle bolle da parte degli economisti della Scuola Austriaca, come Kurt Richebächer e il sottoscritto, è direttamente radicato nelle credenze diverse che abbiamo su come e perché si gonfiano le bolle. Per dirla in modo semplice, gli economisti della Scuola Austriaca credono che lo sviluppo delle bolle sia un processo che si verifica per un periodo di tempo potenzialmente lungo (ad esempio, un decennio), mentre la comunità economica tradizionale crede che una bolla diventi solo una "bolla" quando si avvicina al picco, poco prima che scoppi. Gli economisti Austriaci credono che i boom siano bolle il giorno stesso in cui vedono la luce fino al giorno in cui scoppiano (dato il ruolo del settore bancario centrale nell'attuale sistema economico); la comunità economica mainstream ritiene invece che i boom siano legittimi e sostenibili e possano essere considerati una "bolla" solo quando il sentimento del mercato diventa "troppo" euforico (e anche così la maggior parte di loro ammetterà che c'è stata una bolla solo dopo che sarà scoppiata... troppo tardi).

Per illustrare il mio punto, vorrei presentare i seguenti grafici: il primo riporta i prezzi degli immobili negli Stati Uniti e il secondo il totale dei debiti ipotecari durante la bolla immobiliare. Il primo grafico ci mostra che i prezzi delle case negli Stati Uniti hanno iniziato a salire verso la fine degli anni '90; sebbene la bolla sia scoppiata nel 2007, ha raggiunto quei livelli gonfiandosi negli anni precedenti. Le bolle sono un processo, non un momento specifico nel tempo.



Il secondo grafico ci mostra che gli americani hanno cominciato a gozzovigliare col debito ipotecario alla fine degli anni '90 e lo hanno utilizzato per acquistare case sempre più costose, il che è ciò che ha spinto i loro prezzi sempre più in alto. Gente come Kurt Richebächer ha visto gonfiarsi questa bolla sin dall'inizio, anche se c'è voluto un intero decennio prima che scoppiasse. Invece gli economisti mainstream hanno considerato la salita dei prezzi degli immobili negli Stati Uniti (dal 1998 fino a circa il 2005) come un boom che ha contribuito a far riprendere l'economia statunitense dopo la crisi dot-com. Nella loro mente la bolla immobiliare degli Stati Uniti è diventata una "bolla" solo alla fine del boom, nel 2007 (anche se hanno ammesso che fosse una bolla solo dopo che era scoppiata). Inutile sottolineare come abbiano considerato allo stesso modo i mutui statunitensi (dal 1998 fino a circa il 2005): un boom che ha contribuito a creare posti di lavoro per broker, banchieri, ecc., e che sia diventato una "bolla" solo nel 2007.

Il modo in cui gli economisti mainstream considerano lo sviluppo delle bolle è sbagliato e pericoloso... fine della storia. È assurdo pensare che la speculazione, la salita dei prezzi e l'attività creditizia che alla fine portano ad una crisi economica siano fenomeni che accadono solo alla fine di una bolla. La verità è che la pericolosità del rischio e gli investimenti improduttivi si generano proprio all'inizio delle bolle e secondo questa logica la bolla immobiliare degli Stati Uniti era già una "bolla" nel 2001. Lo stesso discorso vale per la "Everything Bubble" di oggi, nata in realtà nel 2009 sulla scia del primo quantitative easing della FED. Nonostante le numerose bolle in tutto il mondo a causa di politiche monetarie simili da parte delle banche centrali, userò il grafico del mercato azionario statunitense come esempio generale. In parole povere, il rialzo del 300% dell'indice azionario S&P 500 dal suo minimo del 2009 è una bolla: non è guidato da una crescita economica organica, ma dal credito a basso costo e dall'intromissione delle banche centrali.


E sebbene le bolle abbiano aumentato la ricchezza nominale delle famiglie statunitensi (soprattutto azioni e obbligazioni), la ricchezza reale è invece precipitata. Come ho detto prima, la ragione per cui gli Stati Uniti e l'economia globale hanno continuato a "crescere" dopo la Grande Recessione è riconducibile ad una maggiore assunzione di debiti e alla presenza di ulteriori bolle; siamo fondamentalmente sulla stessa strada su cui eravamo prima del 2008. Il debito totale ha ripreso a crescere nei primi mesi del 2010, quindi preoccuparsi per un'altra crisi economica è del tutto giustificato, anche se non si è verificata nell'immediato una crisi. Le persone con un alto orientamento temporale si preoccupano delle tendenze che potrebbero causare problemi in futuro; quelli con un basso orientamento temporale non pensano alle implicazioni a lungo termine delle tendenze.


Il debito globale è salito di quasi $150.000 miliardi negli ultimi 15 anni e di $70.000 miliardi sin dal 2008. Di conseguenza aver lanciato ogni anno un monito riguardo questo pericoloso accumulo di debiti, è stato del tutto giustificato. Tutto avrà più senso un giorno, quando tutti i nodi verranno al pettine.


Riassumendo, avvertire della presenza di bolle non equivale automaticamente a "far perdere denaro". Noi Austriaci siamo un gruppo molto più sofisticato di quello che viene fatto credere dagli ignoranti. Come dimostrato in questo articolo, è possibile prevedere boom economici con largo anticipo grazie alla comprensione di come si formano nelle economie a moneta fiat, dominate dalle banche centrali. Anche se sono consapevole del fatto che posizionarsi short troppo presto sia rischioso e che si possano staccare profitti attraverso l'uso del trend following, continuo a scegliere di avvisare della presenza di bolle anni prima che scoppino. Tenete a mente questi concetti la prossima volta che siete tentati di schernire gli avvertimenti dati su questo blog o la teoria Austriaca in generale.

E per inciso, la bolla immobiliare USA del 2008 è stata rigonfiata, facendole raggiungere una dimensione maggiore di quella precedente. Inutile dire come sarà la correzione...


5 commenti:

  1. Powell sta facendo eco allo zio Ben, quando quest'ultimo parlava di debito subprime contenuto. Al giorno d'oggi il rischio è più diffuso, malgrado ciò Powell sostiene che il debito societario è contenuto. Inutile dire che la carrellata di immagini in questo tweet ci racconta un'altra storia, la quale ci ricorda per l'ennesima volta che il mercato del debito societario sarà l'epicentro della prossima recessione. Questo è il punto della finanziarizzazione: separare Wall Street da Main Street, ciò che la FED e la BCE hanno fatto per anni. È per questo che i ricchi sono diventati molto più ricchi, mentre le classi medie lottano per rimanere in pari. E più i prezzi delle azioni si allontanano dall'economia che li sostiene, maggiore sarà il tonfo che faranno quando caleranno.

    Il rischio di un crash è impossibile da calcolare in modo preciso o affidabile, ma per quello che vale gli indicatori di riferimento stanno lampeggiando di rosso: inversione della curva dei rendimenti e rottura della MA200. Se questa fosse una macchina, ed aprissimo il cofano per controllare il suo stato di salute, troveremmo una guerra commerciale, politiche monetarie assurde, valutazioni folli, multipli di capitalizzazione fuori dal mondo, ecc. Insomma fili che sono scollegati, tubi che perdono e ingranaggi rotti. Ma il mercato azionario non è una macchina, non lo si può "aggiustare".

    Le recessioni sono tempi duri. Le persone durante i tempi buoni pensano di aver fatto tutto il possibile per proteggere il loro portafoglio d'investimenti dal calo della domanda. Ma il fatto è che ciò che minaccia la maggior parte delle persone non è un calo dei loro investimenti, dal momento che ne hanno pochi. Ciò che li minaccia di più è la perdita di un lavoro o l'interruzione di una carriera. In caso dovesse accadere la liquidità è l'unica loro amica. Una liquidità che conserva il proprio potere d'acquisto (meglio se lo aumenta) e non verrà svilita da nuove politiche monetarie che cercheranno di tenere a galla una nave che affonda. Quindi, no, il fiat money non ricade in questa categoria e diventerà alquanto illiquido (soprattutto in considerazione dei controlli di capitali e dell'aumento della tassazione).

    Le importazioni asiatiche hanno frenato il tasso d'inflazione dei prezzi. Siamo stati sovvenzionati dalle politiche d'esportazione mercantilistiche delle nazioni asiatiche, le cui banche centrali hanno sostenuto l'operazione svalutando le loro valute. Quando smetteranno di farlo, sperimenteranno una recessione mai vista nella storia dell'Asia. In altre parole, quando arriverà la prossima recessione, innescata non da un contagio ma da una correzione e un ritorno alla media dei prezzi degli asset, le banche centrali prederanno misure disperate dato il loro "armamentario" striminzito.

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  2. Tutto quello che ha pubblicato Simoncelli sulla crisi del 2007/2008 e' possibile vederlo nel film "la grande scommessa".
    Per la verita' nel film e' omesso un particolare e cioe' che la benzina dell'incendio finanziario e' stata messa dalla stampa di denaro della Fed e che il detonatore invece arrivava dalla amministrazione Clinton.
    Tutto e' partito anni ed anni prima, ha perfettamente ragione Simoncelli non sono cosette di pochi mesi.
    La data di inizio di questa crisi parte dal 1993, anno dello sbarco sulla scena politica nazionale di Roberta Achtenberg, lesbica, attivista e avvocato dei diritti civili nonché lobbysta per la comunità gay di San Francisco. Bill Clinton le offrì un posto nella sua Amministrazione, per l’esattezza la posizione di assistant secretary dell’ufficio per la Fair Housing and Equal Opportunity del Dipartimento per la casa e lo sviluppo urbano (Hud).
    La Acthenberg insieme a Janet Reno ministro di Clinton hanno costretto le banche a fare mutui (i famosi subprime) a chiunque in particolare alle fasce di popolazione piu' povere che non avrebbero mai potuto permettersi di pagare i mutui sulle case, semplicemente non avevano reddito sufficiente.
    Nel film questo non si vede, non si cita la fed o Clinton, ma si capiscono perfettamente tutte le conseguenze di queste scelte demenziali.
    Un processo economico durato anni, in cui le grandi banche , la FED , i politici non hanno mai minimamente avuto sentore di cosa stava succedendo.
    Dare del gufo, catastrofista a Simoncelli e' un esercizio molto pericoloso, perche' si perdono di vista i veri grandi pericoli, che ci sta segnalando oramai da parecchi anni.

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  3. Le bolle si cavalcano, perchè è nelle bolle che si guadagna.
    Però bisogna esser consci del rischio, essendo una bolla.
    I tuoi articoli danno un quadro teorico completo austriaco, secondo me, il più razionale possibile.
    E che permette una differenziazione degli investimenti, e una coscienza sul reale ruolo di banche e stati.
    Grazie del lavoro.
    PS: Ma non scrive più quello che scriveva come MOGAMBO Junior o qualcosa simile, che mi faceva morire?

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    1. si ha proprio ragione , chissa' in Venezuela come si guadagna con le bolle.

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