venerdì 15 novembre 2019

Bitcoin serve a proteggersi





A partire dal 2008 le banche centrali hanno iniettato nel sistema finanziario globale una quantità senza precedenti di nuovi fondi. Insieme a grandi lacune nella distribuzione della ricchezza, ciò ha creato un profondo rischio sistemico e gli ultimi mesi hanno mostrato segni evidenti che questo rischio sta iniziando ad eruttare in ogni dove.

Di fronte a noi non c'è una semplice recessione, ma un potenziale cataclisma che colpirà duramente gli investitori normali, ma soprattutto i pensionati. Questo crash, o anche solo la sua minaccia, porterà gli stati a prendere provvedimenti straordinari nel tentativo di evitare una lunga depressione e tale azione scatenerà un livello incredibile di inflazione.

Mentre questi eventi accadono sotto i nostri occhi, l'unico barlume di ottimismo a cui far riferimento è l'emergere di Bitcoin come classe di asset in crescita. Questo nuovo strumento è una delle poche garanzie che le persone normali hanno per difendersi dal tipo di problemi qui descritti.

Man mano che esporrò la trama economica accaduta negli ultimi anni, ogni tanto interverrò con osservazioni sul perché penso che Bitcoin diventerà sempre più importante, anche rispetto ai tradizionali beni rifugio come l'oro. Dovrebbe essere ovvio, ma voglio essere esplicito: sono long su Bitcoin.



Benvenuti in un mondo negativo

Viviamo un momento storico mai visto in economia: le obbligazioni a rendimento negativo hanno superato per la prima volta il valore di $16.000 miliardi. Il rendimento obbligazionario tedesco a 30 anni è diventato negativo per la prima volta nella storia.

Ciò significa che gli investitori stanno pagando gli stati (e alcune società) per il privilegio di prestare loro denaro. Oggi date $10.000 al governo tedesco e tra trent'anni riceverete $11 in meno. Intuitivamente questo non ha molto senso: dato il valore temporale del denaro, i contanti che avete a portata di mano ora dovrebbero valere più del denaro ricevuto tra 30 anni, anche perché potreste non essere in giro tra 30 anni per spenderlo.

E inoltre c'è quella cosa che chiamiamo "rischio di controparte": la possibilità che il governo tedesco non vi ripaghi (certamente una bassa probabilità), o la possibilità che l'euro subisca un'inflazione significativa per quella data andando così a ridurre il potere d'acquisto reale dei vostri $10.000 (una probabilità molto più alta). I rischi di prestare denaro per 30 anni dovrebbero essere compensati da una certa ricompensa, ma con rendimenti negativi il creditore è penalizzato quando si assume questo rischio.

Questo di primo acchito potrebbe non sembrare un grosso problema, o al massimo una situazione che più o meno riguarda il mondo finanziario e quel tipo di persone che si preoccupa di rendimenti obbligazionari e pensano in punti base. Se solo fosse così...

I rendimenti negativi incidono prepotentemente, ad esempio, sui pensionati perché essi hanno un reddito fisso o possono aver comprato obbligazioni. Trascorrevate i vostri primi anni di lavoro a guadagnare, a risparmiare e forse ad investire in asset rischiosi (azioni); e man mano che vi avvicinavate all'età pensionabile avreste convertito gran parte delle vostre allocazioni in investimenti meno rischiosi, ad esempio le obbligazioni. Ciò vi avrebbe assicurato che i risparmi ottenuti con fatica non sarebbero svaniti in una recessione.

Dal momento che i tassi negativi consumano i risparmi, i pensionati ed i fondi pensione sono spinti a mantenere i loro soldi in asset rischiosi, o le azioni o il credito di qualità inferiore. Sostanzialmente i loro risparmi sono esposti al mercato azionario e a tutto il caos che ne può scaturire:
Questi tassi bassi sono stati ottimi per i mutuatari, inclusi governi, società e titolari di mutui, poiché il costo del servizio del debito è diminuito. D'altro canto i tassi d'interesse bassi e negativi sono stati dannosi per le pensioni ed i pensionati che stanno cercando di generare abbastanza reddito dai propri asset. Questi gruppi devono acquistare asset più rischiosi e dovranno accettare una maggiore volatilità per raggiungere i loro obiettivi.

La morale della favola è che nessuno sa davvero come andrà a finire visto che è una situazione che mai abbiamo visto prima.

I tassi negativi sono sconcertanti in sé, ma ricostruire la loro causa generante rivela altri grossi problemi, come vedremo tra poco.

Ecco a cosa serve Bitcoin: quest'ultimo, come l'oro, è un asset "non produttivo", una merce. Ciò significa che non genera di per sé un rendimento, sebbene ci sia stato un notevole apprezzamento dei prezzi durante i suoi dieci anni di vita.


Per ragioni che descriverò a breve, questa nuova risorsa è uno strumento per contrastare rendimenti sempre più negativi e diversificare i risparmi. Un'allocazione compresa tra l'1 e il 5% consente contemporaneamente di isolare i rischi in una piccola percentuale del portafoglio, mantenendo tuttavia un'esposizione ad un considerevole rialzo. È la dottrina del bilanciere incarnata. Possedere bitcoin è una delle poche scommesse asimmetriche a cui le persone di tutto il mondo possono partecipare.

Invece di rischiare una grande parte dei vostri risparmi in azioni per un rendimento positivo, potete utilizzare una piccola quantità di Bitcoin come opzione call su una nuova classe di asset, una che non è influenzata dalle stesse vulnerabilità che hanno creato i tassi negativi e altre malattie finanziarie che vedremo in seguito.



Come siamo arrivati ​​qui?

Quindi questi $16.000 miliardi di debito a rendimento negativo rappresentano qualcosa che non è mai accaduto prima e se ci volessimo basare solo sul buon senso capiremmo che in qualche modo sono innaturali. Com'è successo?

Negli ultimi 30 anni gli stati e in particolare le banche centrali sono stati molto attivi nell'intervento monetario (cioè influenzando l'offerta di moneta) e applicare misure anticicliche. Ciò significa che i gli stati vogliono sostanzialmente appianare i boom ed i bust a cui il ciclo economico è naturalmente soggetto.


Quando si verifica una recessione, o una depressione, la banca centrale interviene e "fornisce liquidità", il che significa che inietta denaro nel sistema bancario acquistando strumenti di debito statunitensi da alcune banche a prezzi superiori al mercato. Questo dà alle banche denaro extra da prestare e quindi i tassi d'interesse vengono praticamente abbassati su tutto il resto. Ciò introduce credito in modo innaturale che dovrebbe alimentare l'economia, incoraggiando le persone ad acquistare più cose e ad accendere più prestiti.

Quando l'economia si surriscalda troppo, la FED (la banca centrale americana) fa salire il prezzo del denaro e limita l'espansione del credito, anche se non l'ha fatto molto di questo negli ultimi 20 anni. Come vedremo, l'economia è diventata dipendente dal credito a basso costo.

Nel 2018 il mercato è crollato dell'11%, il peggior dicembre sin dalla Grande Depressione, mentre la FED cercava di riportare i tassi d'interesse ai livelli pre-crisi. Questo crash ha spinto il Fed Open Market Committee ad invertire la marcia per ridimensionare i tassi nel 2019. L'economia non tollera più i tassi d'interesse in aumento.



Post 2008

L'intervento della banca centrale è arrivato 11 anni fa: la crisi finanziaria del 2007/8 è stata così grave che la FED è andata oltre le sue solite misure. Ha drasticamente aumentato il suo acquisto di titoli del Tesoro (debito) statunitensi e ha iniziato ad acquistare cose come titoli garantiti da ipoteca.

Il grafico seguente mostra il livello della base monetaria USA, o la quantità di valuta circolante più il livello di riserve che le banche detengono presso la FED. Questo è uno dei miei grafici preferito, è semplicemente folle.

A partire dal 2008 sono stati creati oltre $3.300 miliardi (5X) di nuovi soldi.
Le barre grigie ombreggiate sono i periodi di recessione.

La parte complicata dell'intervento della banca centrale è che si tratta di un processo discrezionale guidato da un gruppo di persone relativamente piccolo. Quando l'intervento diventa troppo? Nel 2008 la risposta sembrava essere "quasi nessun importo è troppo".

Come potete vedere sopra, ciò ha comportato un'offerta di denaro quintuplicata. Perché ancora non abbiamo visto un'inflazione fuori controllo è un'altra storia per un post diverso.[1] Anche se non abbiamo visto schizzare in alto misure tradizionali (e direi ingannevoli) dell'inflazione come l'IPC e la PCE, tutta questa "liquidità" in più ha portato a bolle in importanti mercati come il settore immobiliare e quello azionario.

Aumento della base monetaria (blu) rispetto ai prezzi delle case statunitensi (arancione)

Aumento della base monetaria (blu) rispetto alle azioni (rosso)

Quindi ora il mercato immobiliare è più ipercomprato rispetto a prima del crollo del 2007 e il mercato azionario  ... beh, quasi due volte e mezzo più ipercomprato che mai.

Le banche centrali stanno cercando di "proteggerci" dalla volatilità che deriva dai flussi e riflussi naturali del ciclo economico.

I nostri amici in Europa hanno sostanzialmente percorso lo stesso processo, ma invece di tentare di "normalizzare" e restringere il credito negli ultimi anni, hanno spinto sull'acceleratore monetario per evitare il collasso.


Questo è ciò che ha mandato in territorio negativo i tassi obbligazionari in ​​Europa: la Banca Centrale Europea (BCE) ha acquistato obbligazioni nel tentativo di iniettare liquidità nell'economia, il che ha spinto i rendimenti obbligazionari verso il basso e nel processo danneggia chiunque faccia affidamento sul reddito fisso.

Ecco a cosa serve Bitcoin: la sua offerta monetaria non può essere ampliata da nessuno, per non parlare di un piccolo comitato di economisti. Ci saranno sempre e solo 21 milioni di token. Nessuno può decidere di provare a domare i cicli del credito con una politica monetaria "anticiclica".

Poiché la base monetaria di Bitcoin non può essere aumentata, una volta che avrete una certa frazione dell'offerta totale di Bitcoin, avrete sempre quella frazione. È letteralmente l'unica risorsa in assoluto ad avere questa proprietà e questo fatto da solo rende Bitcoin estremamente unico.



Alcool post-sbornia

Iniettare migliaia di miliardi di dollari nell'offerta di moneta non è qualcosa da cui possiamo facilmente tornare indietro, poiché la conseguente disponibilità di credito ha permesso alla nostra economia di evitare rallentamenti aumentando la "leva finanziaria" o usando il debito per finanziare l'espansione economica risultante.

Il debito delle imprese rispetto al PIL è più elevato di quanto non sia mai stato. Dalla Federal Reserve di Dallas. Le barre ombreggiate indicano una recessione.

Un modo in cui viene utilizzato questo credito a basso costo è per i riacquisti a leva di azioni proprie. In poche parole, quando un'azienda sfrutta i tassi d'interesse bassi (alimentati dall'intervento della banca centrale) per accendere un prestito e utilizzarlo per riacquistare le proprie azioni, andando a ridurre (in via definitiva) il numero di azioni in circolazione e ad aumentare artificialmente l'utile per azione, oltre ai prezzi stessi delle azioni. Ciò ha l'effetto collaterale di rendere più preziose le stock option di proprietà dei dirigenti.

I riacquisti sono più frequenti che mai e sono sempre più responsabili dell'apprezzamento dei prezzi. Fonte.

Quando le persone parlano di "finanziarizzazione" dell'economia, questo è esattamente uno dei principali sintomi. L'attività nell'economia reale è sostituita dalla semantica della contabilità.

Si scopre che i riacquisti di azioni sono ora la fonte dominante della domanda di azioni.

Dati da Goldman Sachs

È interessante perché crea un'importante dipendenza dal credito a basso costo nell'economia:
  • gli investitori comuni, i pensionati ed i fondi pensione sono stati cacciati dalle obbligazioni "sicure" e spinti ad investire in azioni e credito più rischioso (obbligazioni societarie) nella ricerca di rendimenti decenti, quindi c'è una certa dipendenza sistemica dal mercato azionario affinché salga o almeno mantenga il suo valore (soprattutto perché i fondi pensione sono molto sottofinanziati);
  • la parte del leone nel mondo delle azioni la fanno le società stesse (vedi Tabella qui sopra), finanziate con credito a basso costo;
  • quindi i prezzi delle azioni dipendono in gran parte dal fatto che il credito rimanga a basso costo.


Una breve nota sulle pensioni

Le pensioni pubbliche in America meritano una menzione particolare perché sono in pessime condizioni, ma per farla breve le loro prospettive di solvibilità non sono buone. Anche ipotizzando un tasso di rendimento ormai diventato una chimera (7,5% all'anno) resterebbero ancora sottofinanziate per $2000 miliardi.

Non esiste un modo privo di rischio per ottenere il 7,5%. Per ottenere rendimenti del genere è necessario esporsi al mercato azionario o, come al giorno d'oggi, debito societario di basso grado. In circostanze normali la volatilità dei prezzi e periodi di perdita sarebbero una garanzia per il tipo di asset che vi rende al 7,5% annuo.

Se assumiamo che le pensioni ottengano un tasso di rendimento più realistico, le passività non finanziate aumentano fino a $8000 miliardi.


Tenete presente che questo 7,5% di rendimento è atteso in un mondo in cui la maggior parte del debito pubblico sta ora scivolando in territorio negativo.

Nella disperata ricerca di rendimenti decenti, le pensioni fanno sempre più affidamento su grandi posizioni in allocazioni rischiose. Ad esempio, il sistema pensionistico degli insegnanti dello Stato di New York possiede $35 milioni di obbligazioni della General Electric con rating BBB. Se la storia della frode della GE risulterà vera, tali obbligazioni potrebbero essere declassate a BB, il che costringerebbe tutti i fondi pensione nazionali a scaricare le obbligazioni. Stiamo parlando di vendite con una perdita considerevole e probabilmente manderebbero in crash il mercato delle obbligazioni societarie.

A causa di questa fame di rendimenti decenti, la stabilità del nostro sistema pensionistico è ora basata sulla speranza che mercati azionari e obbligazionari societari non abbiano mai problemi.

Ecco a cosa serve Bitcoin: le pensioni potrebbero vendere la loro grande allocazione di immondizia obbligazionaria, che quasi sicuramente imploderà o subirà un downgrade in una recessione, e scegliere di esporsi in minima percentuale a Bitcoin.

Se le pensioni dipendono da asset estremamente rischiosi, ciò significa che ora dipendono dal credito facile per rimanere solvibili.



I grattacapi iniziano quando...
  • il credito non è più a basso costo: le società in rallentamento e fortemente indebitate come GE e AT&T non saranno in grado di continuare a riacquistare le loro azioni ed i prezzi di queste ultime scenderanno in modo significativo;
  • questo metterà un freno al mercato azionario e alimenterà declassamenti nel credito aziendale, un risultato disastroso perché
  • per legge i fondi pensione sono ora costretti a vendere obbligazioni societarie declassate in quanto non più investment grade (IG);
  • il che spingerà ulteriormente il mercato azionario a calare poiché le società non saranno in grado di pagare il loro debito sottoscrivendo nuovi prestiti;
  • cosa che sconvolgerà ulteriormente i fondi pensione e gli investitori comuni.

Come potete immaginare, questa storia potrebbe finire davvero, davvero male.

Immaginate di essere un pensionato costretto ad affacciarsi al mercato azionario perché avete iniziato a risparmiare in ritardo o non potete permettervi bassi tassi in credito sicuro. Mettete l'80% del vostro denaro in azioni. Poi un giorno si innesca il processo sopra descritto e la vostra ricchezza si dimezza, mentre il mercato va in crash. Questo vale anche per le pensioni.

Ecco a cosa serve Bitcoin: la mia ipotesi è che non sarà colpito tanto quanto il mercato azionario, supponendo che il suo prezzo non si apprezzi in uno scenario come quello descritto finora (uno scenario per il quale direi che Bitcoin è stato progettato) poiché percepito come un rifugio sicuro. La proprietà istituzionale di Bitcoin è quasi inesistente al momento, ma in una corsa verso le uscite (liquidità) le grandi istituzioni venderanno asset rischiosi, e non credo che queste istituzioni abbiano un volume sostanziale di BTC da vendere.

La volatilità di BTC ha già fatto molto per far uscire dal mercato le cosiddette "mani deboli", di conseguenza quelli rimasti in BTC sono posizionati long. Comunque resta una mia supposizione che in una fase di recessione il prezzo di BTC rimarrà neutro o salirà vertiginosamente.

Il mercato azionario, essendo stato alimentato dal credito facile, potrebbe benissimo vedere un calo del 60-70%. Tornare ai livelli attuali richiederà anni, forse decenni. Stiamo parlando di una depressione e di un gruppo di persone che non sono più in grado di finanziare le pensioni.



QE per sempre

Comunque quanto detto finora è tutto in teoria, perché non ci sarà un crash... non nella forma a cui siamo abituati. Fondamentalmente perché gli stati non possono permettere che ciò accada. Devono continuare a far scorrere la liquidità (leggi: credito a buon mercato), altrimenti avremo sostanzialmente un crollo completo delle azioni e del debito di bassa qualità, e quindi delle pensioni pubbliche (che possiedono grandi quantità di questi strumenti finanziari).

Le banche centrali dovranno continuare a creare denaro per continuare a far scorrere il credito a buon mercato, in modo che le società possano continuare a riacquistare le proprie azioni ed a sostenere il mercato azionario. Ciò continuerà ad aumentare l'offerta di moneta e aggraverà ulteriormente le bolle nel settore immobiliare e azionario. Queste bolle allargheranno costantemente il divario tra chi ha questi asset e chi non ce li ha.

Il tipo di recessione che la maggior parte delle persone si aspetta alla fine potrebbe non arrivare mai, dal momento che si farà tutto il necessario affinché non accada. Potremmo essere entrati in un nuovo regime monetario dopo i fuochi d'artificio nel 2008.

I tassi d'interesse a breve termine, controllati dalla FED, stanno tornando a zero nel tentativo di mantenere a galla l'economia.

Ecco a cosa serve Bitcoin: le banche centrali continueranno a gonfiare l'offerta di moneta finché non rimarrà nulla delle loro valute; non riesco davvero a vedere un'alternativa. Non c'è atterraggio morbido da queste bolle alimentate dal credito facile. Non esiste un modo chiaro per operare un sano deleveraging dell'intera economia mondiale.

dal punto di vista storico l'oro è stato un rifugio sicuro in tempi di contrazione ed inflazione, e anch'esso dovrebbe far parte in minima parte di un programma di diversificazione di asset. Però meglio non esagerare, perché al giorno d'oggi l'oro non è pratico: è difficile da verificare, difficile da tenere in custodia, non è facilmente divisibile ed è diventato piuttosto obsoleto dal punto di vista valutario. L'unico modo semplice per acquistare esposizione all'oro (ETF) è solo un proxy cartaceo. Sono soggetti allo stesso tipo di rischi se si verifica un crash ed i mercati finanziari vengono bloccati. Bitcoin conserva la liquidità nonostante un tale crash, perché gli stati non possono fermare la sua capacità di eseguire transazioni.

A differenza dell'oro, l'autenticità di un bilancio in Bitcoin è immediatamente verificabile e chiunque può custodirli in sicurezza autonomamente ed indipendentemente dalla quantità.

Non può essere confiscato, è perennemente e internazionalmente liquido, non conosce i confini e il settlement finale arriva dopo circa 10 minuti. Semplifica la fuga di capitali per quelle persone che non sono estremamente ricche o ben collegate. Ovviamente niente è sicuro, ma per i motivi finora descritti c'è una buona possibilità che Bitcoin funzionerà come un bene rifugio, proprio come l'oro, durante la prossima recessione.



Il quadro più ampio

Finora abbiamo parlato principalmente dei problemi nell'economia degli Stati Uniti. Le cose diventano davvero complicate quando iniziamo a parlare del crescente scontento internazionale nei confronti del dollaro USA.

Dalla conferenza di Bretton Woods nel 1944, il dollaro USA ha avuto il "privilegio" di essere la valuta di riserva del mondo. Ciò ha significato che c'è sempre stata una buona domanda per il dollaro, che a sua volta ha alimentato una domanda affidabile per il nostro debito pubblico sotto forma di buoni del tesoro (beh, fino a poco tempo fa almeno). Questo ci ha permesso di avere grossi deficit senza preoccuparcene troppo: ci saranno sempre altri Paesi che si metteranno in fila per estinguere il nostro debito acquistando buoni del Tesoro, giusto? Vogliono comprare petrolio, no?

Sfortunatamente non sembra che questa cosa durerà. Le banche straniere hanno smesso di acquistare titoli del Tesoro USA ad un ritmo allarmante.

Le partecipazioni di titoli del Tesoro USA in pancia alle banche centrali straniere sono precipitate (fonte)

Il debito pubblico degli Stati Uniti non ha più nemmeno un vantaggio in termini di rendimento, sebbene essi siano positivi a livello nominale. Una volta che gli investitori stranieri si proteggono per il rischio di cambio, i rendimenti delle obbligazioni statunitensi diventano ancor più negativi rispetto alle loro controparti europee citate all'inizio dell'articolo.

Le banche centrali straniere potrebbero non acquistare i nostri titoli del tesoro, ma stanno sicuramente acquistando oro.

Questa è la proverbiale scritta sul muro. Il resto del mondo si sta stancando di finanziare programmi ovviamente insostenibili di un altro Paese, come la previdenza sociale e l'assistenza sanitaria. I deficit di bilancio continuano a crescere a livelli record ($234 miliardi a febbraio 2019 e siamo sulla buona strada per raggiungere il record di $1000 miliardi durante l'anno). Le sparate indiscriminate di Trump su Twitter sono un bello specchietto per le allodole e far passare sotto traccia i $222.000 miliardi di debito in bilancio e fuori bilancio degli Stati Uniti. Anche se ora il dollaro è uno strumento conveniente per la maggior parte dei Paesi, i numeri sono inattuabili: gli Stati Uniti ad un certo punto non avranno altra scelta se non quella di stampare denaro per diluire il loro debito enorme.

I prossimi anni mostreranno scarsa domanda per i titoli di Stato, accumulo di oro da parte delle banche centrali e più invocazioni per sostituire il dollaro con una valuta digitale.

Economisti e politici di oggi come Stephanie Kelton e Bernie Sanders continueranno a spostare l'attenzione delle persone verso la MMT, un modo conveniente per ignorare i deficit ed imbrogliare elettori. La MMT è politicamente appetibile sia dalla sinistra che dalla destra: i politici adorano spendere soldi senza dover tassare e gli elettori amano le cose gratis. Continuerete a vedere MMT sotto forma di un Green New Deal o una sorta di spesa relativa alle infrastrutture, e i deficit arriveranno nella stratosfera.

La nostra capacità di ottenere finanziamenti dal resto del mondo diminuirà e una combinazione di FED, Tesoro USA e politiche fiscali più allentate produrrà notevoli quantità di nuovo denaro. L'inflazione dei prezzi risultante sarà storica.

Ecco a cosa serve Bitcoin: è una polizza assicurativa accessibile da tutti contro queste pazzie sempre più probabili.

Sì, le banche centrali stanno acquistando oro e probabilmente continueranno a farlo. Forse alcune hanno persino l'intenzione di riformare il sistema monetario ed inaugurare una sorta di gold standard 2.0. Circolano voci secondo cui la Cina stia lavorando ad una criptovaluta coperta dall'oro.

La realtà è che non potremo mai tornare ad un gold standard credibile. Il rimpatrio dell'oro per il settlement finale è incredibilmente costoso e soggetto ad errori. Anche mettendo da parte le difficoltà pratiche, l'oro (o qualsiasi altra cosa coperta dall'oro, che sia digitale o meno) avrà sempre un rischio di controparte. Quando Nixon abolì la redimibilità dei dollari in oro nel 1971, il dado era tratto. Quante probabilità ci sono che la Cina non agisca allo stesso in futuro quando i nodi della sua economia verrano infine al pettine?

Bitcoin è un asset al portatore completamente digitale e come tale non ha alcun rischio di controparte. Il settlement finale avviene entro una decina di minuti, non settimane. Il costo di conservazione è trascurabile, le funzionalità crittografiche come gli schemi multisignature e le abilità di scripting come il timelock consentono una programmabilità trustless che lo rende una risorsa finanziaria completamente nuova. Ma le sue caratteristiche fondamentali sono l'essere denaro onesto e sano e l'idoneità come bene di rifugio.



Da qui le cose possono diventare solo più folli

Non sono sicuro che Bitcoin funzionerà come penso. Nessuno può esserlo, ma sono sicuro che se quanto detto finora si dimostrerà vero anche solo in parte, il sistema finanziario nella sua forma attuale subirà un brusco cambiamento nei prossimi anni. Sono certo che non ci sarà ritorno dall'interventismo centrale che si è materializzato nel 2008, sia in termini di dipendenza dal credito facile, sia in termini di precedenti interventi.

Il tipo di intrusioni nei mercati da parte delle banche centrali che abbiamo visto negli ultimi 11 anni non ha eguali. Indipendentemente dall'affiliazione politica, la maggior parte delle persone che vi ha assistito riconosce che ci troviamo in un territorio inesplorato. La vita media di una valuta fiat è di 27 anni e da quando il governo degli Stati Uniti ha abbandonato l'oro si è impegnato in una frenesia inflazionistica che non ha dato alcun segno di rallentamento.

Bitcoin è stato progettato, intenzionalmente o accidentalmente, come uno strumento ideale in caso di eventi globali del genere, quando gli stati iniziano ad impegnarsi in sperimentazioni monetarie mai viste prima, quando i dipartimenti del Tesoro e altre istituzioni politiche iniziano a perdere la loro credibilità. La natura trustless rende Bitcoin la "valuta dei nemici" ideale e la resistenza alla censura significa liquidità incondizionata.

Ciò non significa che Bitcoin mostrerà tutto il suo potenziale nella prossima crisi economica, ma risulterà sciocco non averne una piccola quantità, sia che voi siate una pensionato alla disperata ricerca di rendimenti decenti, sia che siate un millenial disincantato da qualsiasi altra altra opzione.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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Note

[1] Perché tutto questo tsunami di denaro non ha causato un'inflazione dei prezzi galoppante? Perché la FED ha iniziato a pagare interessi sulle riserve in eccesso (IOER), gli istituti finanziari e di depositi detengono tali riserve in custodia presso la FED e viene garantito loro un interesse alto e fuori mercato. Quindi non hanno dovuto affatto prestarle.

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