mercoledì 4 novembre 2020

Valute digitali delle banche centrali: strumento di crescita o di repressione finanziaria?

 

 

di Daniel Lacalle

Le principali banche centrali hanno discusso l'idea di implementare valute digitali. La logica alla base sfugge a molti cittadini, soprattutto perché la maggior parte delle transazioni nelle principali valute mondiali sono già condotte a livello digitale e si potrebbe dire che le valute più grandi e più scambiate, il dollaro USA, l'euro, lo yen, la sterlina britannica, il franco svizzero e lo yuan, funzionano già come valute prevalentemente digitali.

Allora, cosa dicono le banche centrali quando parlano di una nuova valuta digitale? È fondamentalmente un altro passo nello sforzo di sbarazzarsi gradualmente delle valute fisiche, con l'idea di rafforzare il controllo sui pagamenti e rendere più semplice tracciare l'uso di un particolare mezzo di pagamento. Ha anche lo scopo di competere con le criptovalute. La maggior parte affermerà che le ragioni alla base dell'idea di una valuta digitale del sistema bancario centrale sono l'efficienza e il miglioramento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria.

Andiamo punto per punto. Quando le banche centrali affermano di voler migliorare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria, molti dei loro messaggi si basano su una diagnosi sbagliata: la presenza di un eccesso di risparmio che deve essere contenuto. Le banche centrali implementano tassi negativi per cercare di spingere i risparmiatori ad assumersi più rischi, spendere e investire di più, come se il motivo per cui non spendono o investono sia il tasso d'interesse e non le difficoltà che le famiglie e le imprese devono affrontare in un ambiente economico incerto. I cittadini non risparmiano perché sono stupidi o ignoranti, ma perché capiscono che l'ambiente economico è difficile e le opportunità allettanti per investire sono poche. Questo non significa che le imprese ed i cittadini non spendano e investano, anzi lo stanno facendo, ma le banche centrali e gli stati attribuiscono ai risparmi una colpa completamente sbagliata.

Un'economia solida si basa sul risparmio e su investimenti prudenti, non sul debito e sugli investimenti improduttivi. Pertanto è sbagliato abbassare continuamente i tassi e attaccare i risparmi. L'economia non migliora rendendola più fragile e indebitata, piuttosto il contrario.

L'altro punto è la cosiddetta efficienza. Le banche centrali sembrano fondamentalmente volere la spesa e il controllo delle transazioni monetarie ad ogni costo. L'emissione di una valuta digitale del sistema bancario centrale non vuol dire affatto più efficienza. È l'ennesimo mezzo di repressione finanziaria. Secondo i banchieri centrali, se i tassi negativi non funzionano per costringere gli agenti economici a spendere ancora di più, allora tassi negativi e svalutazione monetaria attraverso un aumento dell'offerta di denaro con una valuta digitale compiranno il miracolo.

Il problema è che neanche questo funzionerà. Una valuta digitale del sistema bancario centrale aumenterà la percezione del rischio e non farà spendere o investire di più perché i problemi di debito, sovraccapacità e malinvestment non saranno limitati bensì moltiplicati.

Le banche centrali non possono obbligare gli agenti economici a spendere e investire, e ancor meno se le loro politiche sono costantemente mirate ad incentivare il debito e perpetuare gli squilibri.

Il sostegno di una valuta non è rafforzato da un costante aumento artificiale dell'offerta di moneta e dalla repressione finanziaria. Le banche centrali non renderanno le loro valute digitali un successo se i cittadini temono che esse continueranno a svilire il potere d'acquisto della valuta, il che significa meno potere d'acquisto per salari e risparmi degli agenti economici.

Il processo attraverso il quale una qualsiasi merce diventa una valuta ampiamente utilizzata è il più democratico che esista. Non può essere deciso dagli stati e non può essere imposto. Se gli stati e le banche centrali spingono sul pedale della repressione finanziaria e la svalutazione monetaria, i cittadini si sposteranno verso altri mezzi di pagamento che diventeranno denaro reale. Le criptovalute hanno avuto successo non perché le persone sono idiote o malintenzionate, ma a causa della mancanza di fiducia nelle valute fiat e del desiderio costante delle banche centrali e degli stati di distruggerle per mascherare i problemi strutturali.

Ecco perché una valuta digitale del sistema bancario centrale è un ossimoro, una contraddizione in termini. Il motivo per cui i cittadini usano le criptovalute è proprio perché non sono controllate dalle banche centrali che mirano costantemente ad aumentare l'offerta di moneta e generare svalutazione monetaria, inflazione.

Le banche centrali dovrebbero difendere il potere d'acquisto del risparmio e dei salari, non mirare a eroderlo. Se decidono di utilizzare nuovi strumenti per diluire la ricchezza, la fiducia rimasta nelle valute fiat svanirà totalmente. Il fatto che non sia ancora successo non significa che non accadrà. Quando le banche centrali si renderanno finalmente conto di aver esagerato con la loro politica, sarà troppo tardi.

 

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


1 commento:

  1. invece credo che saranno realmente anonime e decentralizzate, e il motivo er che si stanno preparando per una competizione monetaria al dillà dei confini nazionali, ci sarà presto una guerra alle piccole valute, che in questo modo portano essere "invase" da quelle più grandi, ci si può già immaginare che il Sudamerica userà il dollaro, l'Africa verrà spartita tra Europa e Cina, ecc ecc

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