mercoledì 20 gennaio 2021

Il volto del nemico è ben visibile: la Federal Reserve



di Sven Henrich & David Stockman

La Federal Reserve e altre banche centrali rappresentano un chiaro pericolo per la stabilità finanziaria presente e futura.

È da tempo che dico che le banche centrali stanno alimentando una bolla degli asset e poiché le distorsioni sul mercato globale continuano ad espandersi settimana dopo settimana, non c'è motivo di affermarlo sommessamente, ma piuttosto bisogna urlarlo dai tetti, soprattutto ora che i banchieri centrali si stanno casualmente lasciando sfuggire alcune verità chiave (intenzionali o meno).

Oggi infatti abbiamo assistito ad una straordinaria ammissione da parte del capo della FED di Philadelphia:

"La banca centrale degli Stati Uniti potrebbe iniziare a ridurre il suo programma di acquisto di obbligazioni già alla fine di quest'anno", ha detto il presidente della Federal Reserve Bank di Philadelphia, Patrick Harker. "Potenzialmente potrebbe accadere alla fine del 2021 o all'inizio del 2022. Ma tutto dipenderà dal corso dell'economia, il quale a sua volta dipenderà dal corso del virus". "Potrebbe causare perturbazioni nei mercati se proviamo a farlo troppo presto", ha detto.

Eccolo, il punto cruciale di tutto. Non una perturbazione dell'economia, ma dei mercati. Per una banca centrale che afferma di prendere di mira l'economia con le sue politiche, questa affermazione rivela una profonda consapevolezza che i mercati sono fortemente influenzati dalle sue operazioni di liquidità, QE ed altro, anzi dipendono da essa e la paura che i mercati reagiscano la preoccupa profondamente.

La mia tesi di lunga data è che con l'avvento della crisi del 2009 ed i metodi di intervento della FED, che dovevano essere temporanei, hanno creato un mostro che la FED deve continuare a nutrire per paura che mangi vivo il suo arsenale di strumenti di politica. Una codipendenza del peggior tipo, poiché il mercato è diventato così grande e disconnesso che anche una correzione infima può essere dannosa per l'economia. Lo abbiamo visto durante il cosiddetto "errore" di policy della FED, quando non è stata accomodante per 3 mesi negli ultimi 12 anni e il mercato è calato pesantemente nel quarto trimestre del 2018, con un impatto immediato sulle vendite al dettaglio.

Questa incapacità di avere una exit strategy ha creato un livello malsano di codipendenza. Come commenta Mohamed El-Erian:

Siamo incappati in codipendenze malsane; codipendenze tra banche centrali ed investitori, tra banche centrali ed emittenti di debito che sono governi e società, e tra banche centrali e politici. Sono tutti coinvolti in questa malsana codipendenza. È come un brutto matrimonio: hanno finito per fare affidamento l'uno sull'altro e non sanno come uscirne.

Non credo che le banche centrali si rendano conto di quanto sia irresponsabile ormai l'assunzione di rischi. Nel 2010 Ben Bernanke ha parlato dei vantaggi, dei costi e dei rischi che derivano da una politica non convenzionale; ma, aggiunse, più a lungo si mantiene questa linea di politica, minori sono i benefici e maggiori sono i costi ed i rischi. Questo dieci anni fa. A quel tempo Bernanke pensava alla politica non convenzionale come ad un ponte economico. Ora è diventata una destinazione.

Quindi quell'esperimento politico di normalizzazione è stato definitivamente abbandonato in seguito al calo del mercato nel 2018. Non dimentichiamo che la FED durante la presidenza Yellen è stata sempre cauta nel rialzare i tassi e sempre attenta nel ridurre il bilancio tra la fine del 2015 e il 2018. L'unica ragione per cui è stata in grado di farlo è stata la copertura da $5.500 miliardi in QE che hanno inondato i mercati globali infusi da altre banche centrali e dalle infusioni di liquidità provenienti dai tagli delle imposte sulle società nel 2017.

Tutto questo si è concluso nel 2018. Ora, a causa del Covid, la FED ed altre banche centrali sono impazzite per la liquidità e il mostro è diventato ancora più grande e arrabbiato.

Le disconnessioni tra mercati ed economia più ampia sono più grandi che mai e stanno per superare il 190% della capitalizzazione di mercato rispetto al PIL, rendendo l'anno 2000 una macchietta.

Tutto è schizzato in alto.

Azioni insieme all'offerta di denaro M1.

Grafici azionari individuali.

Oh, scusatemi, questo era $CSCO durante la bolla tecnologica del 2000 prima di crollare completamente insieme al resto della brigata.

Devo aver confuso il grafico con quello di $TSLA che ha reso Elon Musk la persona più ricca del pianeta Terra nel giro di pochi mesi.

Le classi di asset stanno esplodendo dappertutto.

Notevole ora anche Bitcoin, molti di coloro che lo usano citano le perversioni monetarie della FED e la distruzione del dollaro USA come tesi principale per possederlo: rifugio sicuro per proteggere il proprio potere d'acquisto.

Anche le small cap che ora sfoggiano multipli al di sopra 80 hanno intrapreso il loro viaggio verso le stelle.

Il risultato è la più alta disconnessione dalla sua media mobile a 200 giorni nella storia.

Cos'altro c'è poi? Price to sales, il più alto mai letto nella metrica delle valutazioni.

E se i prezzi più scollegati da una mera base di vendita gridano bolla, figuriamoci i guadagni.

Questi non sono grafici o eventi banali. Rappresentano squilibri, eccessi e distorsioni che attraversano l'intero costrutto del mercato e continuano a peggiorare ogni giorno di nuovi massimi storici.

I movimenti verticali possono ispirare timore reverenziale mentre li assistiamo ora, ma portano a distorsioni e squilibri che alla fine crollano causando danni enormi e rischi per la stabilità finanziaria. Dato quanto sono intrecciati i mercati e l'economia ora, non c'è da meravigliarsi se la FED voglia evitare un crash del mercato.

Gli squilibri, gli eccessi e le distorsioni sono gli stessi a cui il governatore Kaplan parlava a dicembre.

Questo è il costrutto che la FED non vuole "interrompere". Direi che ha già sconvolto il mercato, al rialzo. La FED ha creato proprio lo squilibrio che ora teme di interrompere.

È pronta a lasciar andare avanti le condizioni finanziarie più accomodanti della storia e l'insaziabile assunzione di rischi.

Questa bolla negli asset che ha creato fa parte di quella che pensa sia una strategia calcolata per avere inflazione; è disposta a lasciarla gonfiare pensando di poter controllare l'inflazione.

Mi dispiace, ma la FED non è stata in grado di controllare nulla negli ultimi anni: dal tentativo fallito di normalizzare il proprio bilancio o i tassi, all'improvvisa crisi dei pronti contro termine. Sempre sorpassata dagli eventi del mondo reale, la FED continua ad essere costretta a fare sempre di più, del tutto ignara su come tirarsi fuori dal mostro che ha creato.

Gli investitori sembrano del tutto a loro agio con i grafici verticali e gli squilibri, le disconnessioni e le valutazioni record, soprattutto con l'idea che le banche centrali continueranno a stampare ed i tassi bassi giustificano queste valutazioni.

Ma il pericolo è che il tasso privo di rischio potrebbe non essere così esente da rischi poiché la curva dei rendimenti si sta irripidendo.

In breve: il mercato potrebbe finire in crisi prima ancora che la FED pensi di ridurre i suoi acquisti e tale crisi rappresenta un pericolo per l'economia a causa delle stesse distorsioni che la FED ha indotto con le sue politiche di intervento.

Quello che Rand Paul e pochi altri capiscono è che la forza motrice del furto ai danni della popolazione americana risiede nella linea viola che sale verso l'alto nel grafico qui sotto. Questo è il bilancio fuori controllo della FED, cresciuto di 10 volte solo negli ultimi 18 anni.

In parole povere, non esiste mondo possibile in cui una sana governance fiscale e mercati finanziari produttivi possano funzionare quando la banca centrale avvelena in modo sistematico il sistema con prezzi degli asset falsificati ed incentivi prepotenti all'accumulo di debito e alla speculazione nei settori pubblico e privato.

Come abbiamo spesso scritto, questa banca centrale ha consentito distorsioni fiscali e finanziarie che si sono sviluppate per decenni, da quando Alan Greenspan è andato nel panico durante la sana epurazione del mercato azionario nell'ottobre 1987.

Ma ormai l'esplosione improduttiva del debito in tutti i settori dell'economia statunitense (governo, aziende, famiglie) ha raggiunto proporzioni epiche. Sin dal secondo trimestre 1987:

  • Il debito totale è aumentato di 7,6 volte, da $10.700 miliardi a $81.800 miliardi;
  • Il PIL nominale è aumentato solo di 4,4 volte, da $4.800 miliardi a $21.100 miliardi;
  • Di conseguenza il coefficiente di leva finanziaria totale della nazione è esploso da un già preoccupante 2,22 volte nel 1987 a 3,88 volte nel terzo trimestre del 2020.

Questo è il cuore del furto del sistema bancario centrale. A causa del denaro fasullo, la nazione è impazzita seppellendosi nei debiti e rubando dal futuro per sopravvivere oggi.

Il problema è che sotto il funesto sistema bancario centrale keynesiano, come nella Fattoria degli Animali di Orwell, non tutti i maiali sono trattati allo stesso modo. L'impatto schiacciante del debito pubblico e privato fuori scala è stato l'impressionante inflazione degli asset finanziari.

I prezzi delle azioni e gli utili sono cresciuti più o meno di pari passo fino al 1987, come sarebbe accaduto in un sistema con sound money. Da allora, tuttavia, la stampa di denaro incontrollata della FED ha causato la madre di tutte le distorsioni finanziarie. Vale a dire, dalla metà del 1987:

  • Gli utili dell'indice S&P 500 sono aumentati di 6 volte;
  • L'indice dei prezzi S&P 500 è aumentato di 16 volte;
  • E l'1% ha riso fino in banca.

La FED è il pericolo, ma sembra essere troppo arrogante e presuntuosa per rendersene conto.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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