martedì 30 marzo 2021

La MMT è una teoria economica fasulla

 

 

di Daniel Lacalle

In quest'era di denaro fasullo si tende a leggere tutti i tipi di opinioni non documentate e fuorvianti sulla politica monetaria. Tuttavia se ce n'è una che fa davvero infuriare è la fantascienza propinata dalla MMT.

Uno dei suoi principi fondamentali si basa su una fallacia: "Un Paese con sovranità monetaria può emettere tutto il debito di cui ha bisogno senza rischio di insolvenza".

Primo, non è vero. Una relazione di David Beers presso la Bank Of Canada ha identificato 27 Paesi sovrani coinvolti in insolvenze tra il 1960 e il 2016 (database qui).

David Beers spiega: "Un punto di vista di lunga data di alcuni investitori è che raramente gli stati dichiarano insolvenza per il debito sovrano in valuta locale. Dopotutto, dicono, possono onorare questi obblighi stampando moneta, che a sua volta può ridurre il peso reale del debito attraverso l'inflazione e in modo drammatico in casi come la Germania nel 1923 e la Jugoslavia nel 1993-1994. Naturalmente è vero che un'inflazione elevata può essere una forma di default de facto per il debito in valuta locale. Tuttavia ci sono anche le inadempienze contrattuali e le ristrutturazioni, e sono più comuni di quanto spesso si supponga".

No, un Paese con sovranità monetaria non può emettere tutto il debito di cui ha bisogno senza il rischio di insolvenza. Deve emetterlo in valuta estera proprio perché pochi si fidano delle sue politiche monetarie. La maggior parte dei cittadini locali sono i primi ad evitare l'esposizione alla valuta interna e ad acquistare dollari USA, oro o criptovalute (ora), temendo l'inevitabile: la maggior parte degli stati cercherà di coprire i propri squilibri fiscali e commerciali svalutando e rendendo più poveri tutti i risparmiatori.

Anche "un Paese con sovranità monetaria può emettere tutta la valuta di cui ha bisogno" è una fallacia.

La sovranità monetaria non è qualcosa che decide lo stato. La fiducia e l'uso della valuta fiat non sono dettati dallo stato né gli danno il potere di fare ciò che vuole con le politiche monetarie. I cittadini di tutto il mondo hanno smesso di accettare la valuta emessa e denominata da uno stato, quando la fiducia nel suo potere d'acquisto è stata distrutta dopo aver aumentato l'offerta di moneta ben al di sopra della sua domanda reale.

Questo è il motivo per cui il sucre in Ecuador o il colon in El Salvador sono crollati, o perché il peso argentino e il bolivar venezuelano o il rial iraniano sono ampiamente rifiutati dai cittadini locali e internazionali. Ci sono numerose valute fiat che sono fallite o sono scomparse. Come scrive Michael Sanibel: "La valuta di una nazione non è esente dalle leggi della domanda e dell'offerta, quindi più viene stampata, meno vale". I crolli ed i fallimenti delle valute fiat sono frequenti, ma, cosa più importante, anche se alcune sopravvivono, la loro domanda interna e internazionale è irrimediabilmente danneggiata.

Dato che il mondo delle valute è relativo, il cittadino medio del mondo preferirà oro, criptovalute, dollari USA o euro e yen, nonostante i loro squilibri, piuttosto che le proprie valute.

Perché? Quando stati e banche centrali di tutto il mondo cercano di attuare la stessa politica monetaria sbagliata di Stati Uniti, Europa o Giappone, ma senza la loro sicurezza degli investimenti, istituzioni e libertà di capitale, finiscono per scavarsi da soli la fossa: indeboliscono la fiducia dei propri cittadini nel potere d'acquisto della valuta locale.

La risposta della MMT: tutto ciò che serve sono istituzioni stabili e affidabili. Ebbene, neanche così funziona. La prima crepa nella fiducia è proprio la manipolazione della valuta per finanziare la spesa pubblica. Il cittadino medio può non comprendere la svalutazione monetaria, ma certamente capisce che il denaro usato non è più una riserva di valore valida o un sistema di pagamento. Perché il valore del denaro non è dettato dallo stato, ma dagli accordi di acquisto/vendita stipulati con tali mezzi di pagamento.

Gli stati vedono sempre i cicli economici come un problema di mancanza di domanda da dover "stimolare". Vedono il debito e le bolle nei prezzi degli asset come piccoli "danni collaterali" che vale la pena assumersi nella ricerca dell'inflazione; e poi le crisi si fanno più frequenti mentre il debito schizza alle stelle e le successive riprese si indeboliscono.

Gli squilibri di Stati Uniti, Eurozona e Giappone sono evidenti anche nella debole crescita della produttività, nell'elevato debito e nella diminuzione dell'efficacia delle politiche fiscali/monetarie.

I Paesi non prendono in prestito in valuta estera perché sono stupidi o ignorano la fantascienza della MMT, ma perché i risparmiatori non vogliono correre il rischio di incappare in svalutazioni monetarie, indipendentemente dal rendimento. I primi che evitano il debito in valuta domestica tendono ad essere i risparmiatori e gli investitori nazionali, proprio perché comprendono la storia della distruzione del potere d'acquisto causata delle politiche monetarie dei loro stati.

Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali, circa il 48% dei $30.000 miliardi mondiali in prestiti transfrontalieri ha un prezzo in dollari USA, rispetto al 40% di dieci anni fa. Ancora una volta, non perché i Paesi siano stupidi e non vogliano transare in valuta locale, ma perché c'è poca domanda reale.

Gli stati, quindi, non possono decidere unilateralmente di emettere "tutto il debito di cui hanno bisogno in valuta locale" proprio a causa della diffusa sfiducia nel sistema bancario centrale o del perverso incentivo degli stati a svalutare.

Mentre le riserve si prosciugano ed i cittadini vedono che il loro stato sta distruggendo il potere d'acquisto della valuta, i risparmiatori locali notano che i ministri parlano di "guerra economica" e "ingerenza straniera", ma sanno cosa succede veramente: gli squilibri monetari stanno aumentando vertiginosamente e scappano.

L'inflazione non si risolve con una maggiore tassazione.

Molti sostenitori della MMT risolvono questa equazione dell'inflazione causata dall'eccesso monetario negando che l'inflazione sia sempre un fenomeno monetario e dicendo che l'inflazione sarebbe risolta con la tassazione. Non è fantastico?

Lo stato beneficia per primo dalla creazione di nuovo denaro, aumenta massicciamente i suoi squilibri e affibbia la colpa agli ultimi destinatari del nuovo denaro creato (es. risparmiatori e settore privato), quindi "risolve" l'inflazione creata tassando nuovamente i cittadini. L'inflazione è tassazione senza legislazione, come disse Milton Friedman.

In primo luogo, c'è un trasferimento di ricchezza dai risparmiatori al settore politico, quindi si aumentano le tasse per "risolvere" l'inflazione che è stata creata artificialmente. Doppia tassazione.

Come ha funzionato in Argentina? Questa è esattamente la linea di politica che i vari governi argentini hanno implementato, solo per vedere poi distrutta la valuta, un aumento clamoroso dell'inflazione e l'economia scaraventata in stagflazione.

Questi due fattori, inflazione e tassazione elevata, incidono negativamente sulla competitività e sulla facilità di attrarre capitali, investire e creare posti di lavoro, relegando una nazione dall'enorme potenziale, come l'Argentina, nelle posizioni finali dell'indice del Forum economico mondiale, quando invece dovrebbe essere in cima.

L'inflazione eccessiva e le tasse elevate sono due fattori quasi identici che nascondono un'eccessiva spesa pubblica, la quale agisce da freno all'attività economica poiché non è un servizio per facilitare l'attività economica, ma fine a sé stessa. Nel 2016 la spesa pubblica ha raggiunto il 47,9% del PIL, un dato chiaramente sproporzionato. Anche se consideriamo la spesa pubblica primaria, cioè escludendo il costo del debito, essa è raddoppiata tra il 2002 e il 2017.

L'idea che il debito di un Paese non sia una passività, ma semplicemente un attivo che sarà assorbito dai risparmiatori, è sbagliata in quanto non considera tre fattori:

  1. Nessun debito è un asset perché lo dice lo stato, ma perché c'è una domanda reale. Lo stato non decide la domanda per un bond o uno strumento di credito, lo decidono i risparmiatori ed i risparmi non sono illimitati, quindi anche la spesa in deficit non è infinita.
  2. Nessuno strumento di debito è un asset attraente se viene imposto ai risparmiatori attraverso la repressione. Anche se lo stato impone la confisca dei risparmi per coprire i suoi squilibri, si intensificherà la fuga di capitali; è letteralmente come far smettere di respirare una persona per conservare l'ossigeno.
  3. Quel debito è semplicemente impossibile da ripagare quando l'investitore e il risparmiatore sanno che lo stato distruggerà il potere d'acquisto della valuta. La reazione è immediata.

L'idea socialista che gli stati che creano denaro artificialmente non provochino inflazione, perché l'offerta di moneta aumenterà di pari passo con l'offerta e la domanda di beni e servizi, è semplicemente fantascienza.

Lo stato non ha una migliore o più accurata comprensione dei bisogni e della domanda di beni e servizi, o della capacità produttiva dell'economia. Infatti ha tutti gli incentivi a spendere e trasferire le sue inefficienze a tutti gli altri.

Come ogni incentivo perverso in base alla cosiddetta fallacia dello "stimolare la domanda interna", lo stato crea semplicemente squilibri monetari per mascherare il deficit fiscale creato dalla spesa e dai prestiti senza ritorno economico reale. Il risultato: massiccia inflazione, stagnazione economica con il crollo della produttività ed impoverimento diffuso.

La realtà è che la forza della valuta e la domanda reale a lungo termine per le obbligazioni sovrane sono i segni della salute di un sistema monetario. Quando tutti cercano di giocare come la FED senza avere la libertà economica e le istituzioni statunitensi, fanno solo la figura degli sciocchi. L'illusione monetaria può ritardare l'inevitabile, una crisi, ma accade più velocemente e più duramente se si ignorano gli squilibri.

Tuttavia, quando falliranno, i sostenitori della MMT vi diranno che non è stata attuata correttamente e che siete VOI, non loro, a non capire cosa sia il denaro.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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