mercoledì 20 ottobre 2021

Teoria economica e cicli a lunghe ondate

 

 

di Alasdair Macleod

Gli investitori sono confusi dalle prime fasi dell'accelerazione dell'inflazione dei prezzi. Una credenza fuorviante è quella dei cicli della produzione industriale, come le onde di Kondratieff. Il Ciclo di Kondratieff iniziò ad emergere nei commenti finanziari durante gli anni '70, insieme ad altre teorie stravaganti. Dovremmo rifiutarlo come una spiegazione per l'aumento dei prezzi di oggi.

Questo articolo spiega perché l'unico ciclo che conta è quello del credito bancario, dal quale dovrebbero scaturire tutte le altre osservazioni cicliche. Ma questo non è abbastanza, perché i cicli del credito bancario non distruggono le valute, infatti questa è la conseguenza delle politiche delle banche centrali e dell'espansione della base monetaria.

La relazione tra base monetaria e variazioni del potere d'acquisto di una valuta non è meccanica. Ciò che conta è la percezione della popolazione di quanta liquidità sia necessaria a livello personale. È alterando il rapporto tra valuta in circolazione e bisogni che il potere d'acquisto viene radicalmente alterato e nelle prime fasi di un'iperinflazione dei prezzi porta a squilibri tra domanda e offerta.

Il panico per l'energia e altre necessità sono solo l'inizio. A meno che non venga frenato arrestando l'espansione della valuta e del credito, le attuali dislocazioni scivoleranno rapidamente in una più ampia fuga dalla valuta verso beni reali: un crack-up boom.


Introduzione

Per diciotto mesi il mondo ha visto un boom dei prezzi delle materie prime, cosa che ha inevitabilmente portato ad ipotesi su un nuovo Ciclo di Kondratieff, o K-wave. Cercatelo su Google e lo vedrete descritto come un lungo ciclo di attività economica nelle economie capitaliste che dura 40-60 anni. Segna periodi di evoluzione e correzione alimentati dall'innovazione tecnologica.

Gli aderenti odierni a tale teoria lo descrivono in termini di stagioni: la primavera è la ripresa, che porta al boom; l'estate è un aumento della ricchezza e del benessere edun rallentamento della crescita; l'autunno è una situazione economica stagnante; l'inverno è una depressione debilitante. Ma queste descrizioni non erano presenti nel lavoro di Kondratieff. Van Duijan l'ha interpretata diversamente concentrandosi intorno ai cicli della vita: introduzione, crescita, maturità e declino.

Dobbiamo scartare la parola crescita, sostituendola con progresso. La crescita misurata dal PIL non è altro che un aumento della quantità di denaro e credito bancario in circolazione e quindi è una misura priva di significato. La maggior parte delle persone che fa riferimento alla crescita crede di descrivere un progresso o un miglioramento generale della qualità della vita, invece sta parlando dell'inflazione.

Non c'è dubbio che il progresso economico sia irregolare, ma questo è dovuto all'innovazione. I seguaci di Kondratieff sostengono che l'innovazione sia un fenomeno ciclico, altrimenti come teoria ciclica non potrebbe reggere. Uno storico dell'economia direbbe che la radice dell'innovazione è l'applicazione delle scoperte tecnologiche che per loro natura devono essere eventi casuali, anziché ciclici.

Inoltre è necessario prendere una decisione su come misurare la K-wave. Si tratta di fluttuazioni del livello dei prezzi o dei volumi di produzione? Tenete presente che il PIL non sarebbe stato inventato fino agli anni '30 e tutte le precedenti cifre sul PIL erano congetture. Vale la tesi di Walt Rostow secondo cui la K-wave è spinta da variazioni nella scarsità di cibo e materie prime? Oppure è un fenomeno monetario, che sembra cessare dopo la seconda guerra mondiale, quando l'espansione monetaria non era ostacolata da un gold standard?

È una tesi coerente con quella avanzata da Edward Bernstein, consigliere chiave della delegazione statunitense a Bretton Woods, quando concluse che la guerra non doveva essere seguita da una profonda depressione postbellica, la quale, sulla base di precedenti storici, era ampiamente prevista all'epoca. Le teorie delle onde di Kondratieff furono sepolte dalla mancanza di una crisi postbellica, fino a quando l'inflazione dei prezzi iniziò ad aumentare negli anni '70 e Kondratieff tornò di moda.

Kondratieff sosteneva che la sua teoria delle onde era un fenomeno capitalista globale, applicabile e rilevato nelle principali economie, come quelle di Gran Bretagna, America e Germania. Ma non ci sono prove statistiche di un'onda lunga nella produzione industriale britannica nella prima metà del diciannovesimo secolo, quando essa governava le onde economiche. E mentre di tanto in tanto ci sono state crisi finanziarie, la fase discendente per completare il ciclo di Kondratieff non si è mai materializzata.

Oggi, con le K-wave fondamentali per tanta analisi dei fattori ciclici e la loro estrapolazione, la mancanza di prove e il rigore nella teoria di Kondratieff dovrebbero riguardare coloro che ci credono. Che ci siano variazioni nel ritmo del progresso umano è indiscutibile, e che ci sia un loro ciclo distinguibile al di là delle banali influenze stagionali non può essere negato. Ma questo è un ciclo del credito, un fattore che è stato almeno in parte compreso da Bernstein, quando ha correttamente ipotizzato che il modo per seppellire una depressione postbellica era quello di espandere la quantità di denaro.


Cicli del credito bancario ed inflazione

Quando l'inflazione dell'offerta di denaro è principalmente quella del credito bancario, essa è di natura ciclica. Le conseguenze per il potere d'acquisto del denaro sono conformi al ciclo, ma sono affette da un certo ritardo. Inoltre l'effetto è più debole in una popolazione che tende a risparmiare rispetto ad una che tende a spendere una parte maggiore del proprio reddito per il consumo immediato. Non sono necessari ulteriori commenti su questo effetto, se non per affermare che durante l'intero ciclo del credito bancario i prezzi saranno relativamente stabili. Questa era la situazione in Gran Bretagna, la quale ha dominato l'economia globale per la maggior parte del periodo compreso tra l'introduzione della sovrana d'oro a seguito del Coinage Act nel 1816 fino alla prima guerra mondiale.

Il seguente grafico conferma che, nonostante i livelli fluttuanti del credito bancario, dal 1822 al 1914 il livello generale dei prezzi è rimasto sostanzialmente invariato. L'effetto sul prezzo dell'espansione del denaro coperto tra le due date e l'aumento della popolazione hanno compensato la riduzione dei costi di produzione attraverso una combinazione di miglioramenti nei metodi di produzione, sviluppi tecnologici e aumento dei volumi. Ciò che non può essere riflesso nel grafico sono i notevoli progressi compiuti nel miglioramento degli standard di vita nel corso del diciannovesimo secolo.

Il gold standard è stato abbandonato all'inizio della prima guerra mondiale ed il livello generale dei prezzi è più che raddoppiato. Dopo aver visto aumentare i prezzi durante la guerra, nel dicembre 1919 il Comitato Cunliffe raccomandò un ritorno al gold standard e l'offerta di denaro fu limitata dal 1920 con questo obiettivo in mente. Un gold bullion standard invece di un coin standard fu introdotto nel 1925, legando la sterlina al tasso prebellico di $4,8665, il quale rimase in vigore fino al 1931. Da allora il potere d'acquisto della valuta iniziò il suo lungo declino man mano che l'offerta di denaro bancaria s'è ampliata.

Non c'è ciclicità a lungo termine in questi cambiamenti. In seguito all'abbandono del gold standard, e in linea con altre valute che hanno abbandonato la convertibilità in oro negli anni '30, la sterlina è semplicemente affondata. La chiave di questa svalutazione non sono le fluttuazioni del credito bancario, ma l'espansione della ba se monetaria. E non ci sono prove di un Ciclo di Kondratieff, o di qualsiasi altro ciclo di produzione a lungo termine. Può essere solo un effetto monetario.


Il ruolo del denaro nelle onde lunghe

Vale la pena ricordare che le cosiddette prove scoperte da Kondratieff erano nella mente di un marxista convinto che il capitalismo sarebbe fallito. La depressione di un inverno capitalista, o il declino della crescita, qualunque sia la definizione usata, era stata incorporata nel polpettone ideologico anti-capitalista. I marxisti e gli altri socialisti erano e sono pronti a rivendicare presunti fallimenti del capitalismo, evidenziati ai loro occhi da periodiche recessioni, crolli e depressioni.

Il pregiudizio economico di Kondratieff può o non può aver colorato la sua analisi, ma in assenza di prove certe a sostegno della sua teoria delle onde dovremmo scartarla. Dopotutto, c'è una ricca storia di teorie spurie nei campi dell'economia e del denaro; le conseguenze dei cicli delle macchie solari e la presunta importanza delle date degli anniversari sono tipiche di questo tema da tavola ouija.

Temi del ciclo non monetario come quello ideato da Kondratieff hanno il socialismo al centro. Si presume che i capitalisti, uomini d'affari borghesi che cercano attraverso la divisione del lavoro di produrre e fornire beni di consumo a scopo di lucro, nella loro avidità siano imprudenti nei confronti dei rischi commerciali derivanti da investimenti eccessivi. Questo non ha senso: gli sciocchi vengono rapidamente scoperti in un libero mercato e vengono anche rapidamente liquidati. Gli imprenditori e gli uomini d'affari di successo sono consapevoli del rischio e non intraprendono progetti nella speranza che non siano redditizi, ed è quindi falso suggerire che il sistema capitalista fallisce per questo motivo.

Al contrario, i mercati veramente liberi sono interamente responsabili del rapido miglioramento della condizione umana, mentre è l'intervento statale che porta a crisi periodiche interferendo nei rapporti tra produttori e consumatori e mettendo in moto un ciclo di soppressione dei tassi d'interesse ed espansione monetaria.

I mercati che sono veramente liberi offrono progresso economico anticipando le richieste dei consumatori e impiegando il capitale in modo efficiente per soddisfarle. Non è un caso che le economie con un intervento statale minimo forniscano standard di vita molto più elevati rispetto a quelle microgestite. Hong Kong sotto l'amministrazione britannica, senza risorse naturali e inondazioni continue di rifugiati impoveriti dalla Cina continentale, era in netto contrasto con la Cina sotto Mao. La Germania dell'Est e dell'Ovest del dopoguerra, popolate dalla stessa etnia, ma una comunista e l'altra capitalista, fornisce un'ulteriore prova indiscutibile che il capitalismo ha successo laddove il socialismo fallisce.

Il socialismo uccide i cicli con il metodo più brutale: non può sostenere i calcoli economici necessari per collegare la produzione con la domanda; non esiste un meccanismo per la ridistribuzione del capitale per un suo uso più efficiente. Il consumo non è mai soddisfatto ed i consumatori vengano riforniti con prodotti di qualità inferiore.

Quasi tutta la letteratura sull'onda lunga presuppone che i prezzi cambino solo in base all'offerta e alla domanda di materie prime e beni, e mai a causa delle variazioni nella quantità di denaro e credito. Ma anche sotto un gold standard, le quantità di denaro e credito variavano continuamente. In Gran Bretagna, e quindi nel resto del mondo finanziariamente sviluppato che ha adottato le sue pratiche bancarie, l'oro era solo un supporto parziale per la valuta e i depositi bancari, che fin dai tempi degli orafi londinesi aveva lubrificato la creazione di debito al di fuori del sistema bancario. Mentre originariamente l'oro veniva usato come denaro, dal 1914, quando la Gran Bretagna uscì dal gold standard, anche questo ruolo cessò.

Dopo aver spiegato la natura casuale del capitalismo di libero mercato, bisogna spiegare la differenza dal sistema bancario capitalistico. Deve la sua origine agli orafi londinesi che accettavano depositi da utilizzare a proprio vantaggio, pagando il sei per cento dei profitti che guadagnavano commerciando denaro. Esso si è evoluto nel sistema bancario a riserva frazionaria che è diventato il modello per l'Impero britannico e il resto del mondo.

Oltre a rinnovare lo statuto della Banca d'Inghilterra, il Bank Charter Act del 1844 legittimò ulteriormente il sistema bancario a riserva frazionaria cedendo alla tesi della Banking School secondo cui l'importo del credito in circolazione è adeguatamente controllato dai normali processi di bancari.

Se le banche agissero indipendentemente l'una dall'altra in competizione per clienti e affari, potremmo ragionevolmente concludere che ci sarebbero di tanto in tanto crisi bancarie casuali senza ciclicità, come sostenuto dalla Banking School. Nel commercio capitalistico è questo processo di distruzione creativa che assicura che i consumatori siano serviti al meglio e che l'economia progredisca a loro vantaggio. Ma con le banche è diverso. Ogni banca crea depositi che vengono scambiati tra altre banche e gli squilibri vengono compensati a livello centrale, pertanto ogni banca ha rapporti finanziari con i suoi concorrenti ed è esposta ai rischi di controparte dei suoi concorrenti, i quali possono creare perdite per sé e per le altre banche culminando in una crisi di sistema. Il settore bancario è quindi un cartello i cui membri che agiscono nel proprio interesse tendono ad agire all'unisono. Nel diciannovesimo secolo portò a crisi sistemiche, le più famigerate delle quali furono i fallimenti di Overend Gurney e Baring. Fu per affrontare questo rischio sistemico che il sistema bancario centrale ha assunto il ruolo di prestatore di ultima istanza, in modo che in futuro questi fallimenti sarebbero stati contenuti.

Ma questa mitigazione del rischio ha rafforzato ulteriormente il cartello bancario, portando alla possibilità di un completo fallimento bancario e monetario. E poiché i banchieri hanno una responsabilità limitata e rischiano personalmente poco più del loro stipendio, sapendo che una banca centrale li sosterrà sempre, l'espansione sconsiderata del bilancio è ampiamente ricompensata fino a quando non fallisce. A tal proposito un esempio è stato Fred "the shred" Goodwin, che ha fatto crescere la Royal Bank of Scotland fino a diventare la più grande banca d'Europa prima che divenisse proprietà dello stato.

Sono queste differenze tra attività bancarie e altre attività commerciali che guidano un ciclo di espansione e contrazione del credito bancario, mentre le attività commerciali non finanziarie non possono dare origine a cicli. Il sistema bancario centrale tenta di controllarli, infatti gli stati, attraverso di esso, innescano un boom dell'attività economica sopprimendo i tassi d'interesse come mezzo principale per incoraggiare la crescita della valuta e del credito. Le distorsioni create da questi interventi e dal loro perdurare portano inevitabilmente ad una crisi. Come disse Ludwig von Mises:

Il movimento ondulatorio che colpisce il sistema economico, il ripetersi di periodi di boom seguiti da periodi di depressione, è il risultato inevitabile dei tentativi, ripetuti più e più volte, di abbassare il tasso d'interesse lordo di mercato mediante l'espansione del credito. Non c'è modo di evitare il crollo finale di un boom determinato dall'espansione del credito. L'alternativa è solo se la crisi dovrebbe arrivare prima come risultato di un abbandono volontario di un'ulteriore espansione del credito, o più tardi come una catastrofe totale del sistema monetario coinvolto.

Un lungo periodo di espansione del credito, con singhiozzi relativamente minori, che si conclude con una crisi del genere potrebbe essere facilmente confuso con un ciclo di Kondratieff di 40-60 anni. Ma l'errore è confonderne le origini: Kondratieff cercò di persuaderci che il boom e il bust erano una caratteristica del fallimento del capitalismo quando invece si trattava di un problema di denaro e credito. L'ironia è che Stalin si rifiutò di ammettere anche una fase espansionistica del capitalismo, condannando Kondratieff ai gulag, e poi al plotone d'esecuzione nel 1938. Visse da marxista-leninista e fu giustiziato dal sistema che venerava.

Avendo identificato la fonte dei cicli, una combinazione di azioni statali e fluttuazioni di denaro e credito in un sistema bancario sponsorizzato dallo stato, possiamo ammettere che ci sono ulteriori conseguenze cicliche. Che esistano o meno, di solito è una questione di congetture. I cicli puramente finanziari, come la teoria delle onde di Elliott, devono le loro forze motrici ai cicli del credito e non all'attività commerciale.


L'effetto sui prezzi delle materie prime e di quelli al consumo

I seguaci dell'onda di Kondratieff affermano che i mercati rialzisti e ribassisti delle materie prime sono la conseguenza di una K-wave primaverile ed estiva seguita dall'autunno, quando raggiunge il massimo, e dall'inverno quando crolla prima di salire di nuovo nel successivo ciclo. Ma abbiamo dimostrato che tali onde non sono supportate dall'evidenza, invece i cambiamenti nel livello generale dei prezzi delle materie prime sono una funzione dei cambiamenti nella quantità di denaro. E come abbiamo visto, c'è una componente base ed una componente ciclica del credito bancario.

Dobbiamo ora focalizzare la nostra attenzione dalle statistiche di lungo periodo del Regno Unito alla situazione contemporanea per il dollaro USA, il quale ha prezzato le materie prime dall'inizio degli anni '70. Il grafico di seguito è di un indice dei materiali industriali sin dal 1992.

Possiamo capire perché il mito di Kondratieff potrebbe essere perpetuato, con i prezzi dei materiali industriali più che dimezzati tra il 2011 e il 2016. Ma queste oscillazioni provenivano sostanzialmente dal lato dei prezzi in dollari, il cui indice ponderato per il commercio è aumentato fortemente tra queste date. Tra il 2016 e il 2018 il dollaro si è indebolito, prima di rafforzarsi nel 2020. È stato il potere d'acquisto del dollaro a guidare i flussi speculativi e commerciali nei mercati internazionali delle materie prime.

A marzo 2020 la FED ha abbassato i tassi di riferimento a zero e ha annunciato un QE mensile da $120. Il grafico seguente mostra le conseguenze per il livello generale dei prezzi delle materie prime.

Da fine marzo i componenti di questo ETF sono quasi raddoppiati di prezzo e, dopo un periodo di consolidamento, sembrano tornare ad aumentare. I seguaci della K-wave potrebbero concludere che è la prova di una nuova primavera o estate di Kondratieff, con l'economia globale pronta per un nuovo slancio di "crescita" economica. Ma questo ignora l'espansione del bilancio della FED riflessa nella base monetaria, che è il prossimo grafico.

La base monetaria è approssimativamente raddoppiata dallo stimolo della FED del marzo 2020, in aggiunta all'espansione post-crisi Lehman. L'ultima espansione ha indebolito il potere d'acquisto del dollaro in termini di prezzi delle materie prime.


Conseguenze evidenti dell'inflazione dei prezzi

Aumenti improvvisi della quantità di denaro hanno effetti dirompenti sui mercati di beni e servizi e sul comportamento degli individui. Oltre ad indebolire il potere d'acquisto di una valuta, le forniture di beni essenziali vengono distorte da cambiamenti imprevisti della domanda. Nel corso della storia ci sono state prove di queste conseguenze inflazionistiche, spesso intensificate dai tentativi statalisti di imporre controlli sui prezzi. L'imperatore romano Diocleziano con il suo editto sui prezzi massimi fece morire di fame i cittadini, i quali furono costretti a lasciare Roma per cercare cibo nelle campagne circostanti. L'editto rese antieconomica la fornitura di cibo, portando ad un'estrema scarsità. Durante il regno di Enrico I in Inghilterra ci fu una crisi monetaria nel 1124 a causa della svalutazione delle monete d'argento, cosa che, in combinazione con un cattivo raccolto, fece aumentare i prezzi dei generi di prima necessità causando una carestia diffusa. La rivoluzione francese venne attribuita all'insensibilità della corona e dell'aristocrazia nei confronti delle masse; ma avvenne al tempo dell'inflazione dell'Assegnato, cosa che portò ad un malcontento diffuso tra gli ordini inferiori e alla presa della Bastiglia. E oggi assistiamo ad un'interruzione diffusa delle forniture essenziali, che vanno dall'energia agli alimenti. La lezione della storia è che è appena iniziata.


Perché le interruzioni logistiche ed energetiche di oggi sono appena iniziate?

I problemi sorgono perché la conoscenza da parte degli individui del rapporto tra denaro e beni proviene dall'immediato passato. Usano quella conoscenza per decidere cosa comprare per il consumo futuro e, se sono nel mondo dell'imprenditoria, per la produzione. In quest'ultimo caso potrebbero modificare le politiche di inventario per garantire la disponibilità di uno stock adeguato di componenti, aumentando la domanda e creando carenze di fattori di produzione vitali.

I consumatori di fronte a carenze altereranno l'equilibrio tra la loro liquidità monetaria ed i beni di cui potrebbero non avere un bisogno immediato ma che si aspettano di consumare in una data futura. I saldi dei conti bancari e il credito disponibile sulle carte di credito verranno prelevati, ad esempio, per riempire i serbatoi delle auto, anche se non è in programma alcun viaggio. E come vediamo oggi nel Regno Unito, ciò porta rapidamente a carenze di carburante e al razionamento alle pompe di benzina.

Mentre le autorità cercano di calmare le acque, negando che ci sia un problema di approvvigionamento o imponendo controlli sui prezzi, è probabile che i consumatori vedano queste mosse come propaganda e giustificazione per acquistare ancora più beni. Questo mare di liquidità ha un effetto sproporzionato sui prezzi, in particolare per gli elementi essenziali, e li farà salire fino a quando non saranno aumentati tutti quanti, o per meglio dire, il valore della valuta continuerà a scendere.

Vale la pena illustrare il problema nel suo vero contesto. Se da un lato tutti decidessero che preferirebbero avere più denaro contante possibile piuttosto che beni, i prezzi crollerebbero; si tratta, infatti, di una situazione che non può verificarsi. Se in alternativa ognuno decide di smaltire tutta la propria liquidità comprando di tutto pur di liberarsene, allora il potere d'acquisto del denaro scende a zero. A differenza del primo caso, questo può accadere e succede quando viene ampiamente compreso che la valuta potrebbe diventare senza valore. In altre parole, una valuta scoperta emessa dallo stato crolla.

Quasi nessuno, finora, attribuisce le dislocazioni logistiche ed economiche odierne all'inflazione monetaria; tuttavia, come sottolineato sopra, l'evidenza empirica indica una chiara connessione. Anche gli stati e le banche centrali sembrano inconsapevoli, ma intuiscono che esiste un rischio indefinibile di panico tra i consumatori che peggiora ulteriormente la carenza di carburante e altre. Finora la colpa è stata dei fallimenti logistici, i quali stanno peggiorando.

I capi della FED, della BCE, della Banca d'Inghilterra e della Banca del Giappone sono citati dal Daily Telegraph per essere d'accordo sul fatto che la carenza di personale, il caos delle spedizioni e l'aumento dei costi del carburante potrebbero causare ulteriori disagi con l'avvicinarsi dell'inverno. Andrew Bailey, governatore della Banca d'Inghilterra, ha avvertito "[...] che il PIL del Regno Unito non tornerà ai livelli pre-pandemia fino all'inizio del prossimo anno". Ma oltre a tenere d'occhio l'inflazione, ha commentato che la politica monetaria non può risolvere gli shock dal lato dell'offerta. Jay Powell ha ammesso che al margine i colli di bottiglia ed i problemi delle catene di approvvigionamento stanno peggiorando leggermente. Ciononostante tutti i banchieri centrali hanno convenuto che le pressioni sui prezzi saranno temporanee.

Possiamo vedere da questi commenti il ​​desiderio di non agitare le acque e non causare ulteriore panico tra i consumatori. Più preoccupante è l'insistenza sul fatto che l'inflazione rimane un problema temporaneo. A meno che non ci sia una mossa per fermare la stampante monetaria, devono crederci. È la conferma che non c'è intenzione di cambiare la politica monetaria, ma questi problemi non sono limitati all'Occidente.

Questa settimana apprendiamo che anche la Cina, che ha seguito una politica di restrizione della crescita monetaria, affronta una crisi energetica con il carbone nelle centrali elettriche a livelli critici ed i prezzi del carbone quadruplicati. L'energia viene razionata con la produzione di qualsiasi cosa, dagli alimenti e mangimi per animali agli impianti di acciaio e alluminio che riforniscono altre fabbriche, che a loro volta devono far fronte ad interruzioni di corrente.

La Cina è il polo produttivo mondiale e gli Stati Uniti dipendono dalle esportazioni cinesi. All'inizio di questa settimana c'erano una settantina di navi portacontainer all'ancora o in zone alla deriva al largo di San Pedro, ma dopo un leggero calo i numeri dovrebbero aumentare di nuovo. E in Cina ci sono ritardi da più di tre giorni nei porti di Busan, Shanghai, Ningbo e Yantian. Le tariffe di noleggio delle navi sono aumentate vertiginosamente, da $10.000 dollari al giorno fino a $200.000 dollari. Non c'è dubbio che quando nell'emisfero settentrionale arriverà l'inverno, le nazioni consumatrici in America e in Europa vedranno ancora più carenza di prodotti, più aumenti dei prezzi e continui disagi logistici.

Le banche centrali diventeranno sempre più disperate per scoraggiare i consumatori dall'accaparrarsi articoli, sostenendo che le carenze e gli aumenti dei prezzi sono transitori. Quello che non riescono a capire è che le conseguenze di una svalutazione del reddito ha portato a prezzi errati dei beni di consumo, alimentando le carenze. Queste carenze possono essere affrontate solo con prezzi ancora più elevati, anche in assenza di un'ulteriore svalutazione monetaria, fino a quando i consumatori non si aspetteranno più ulteriori aumenti di prezzo.

Ma con enormi e crescenti disavanzi pubblici da finanziare, le banche centrali non hanno alcun mandato per limitare l'espansione monetaria. Un'accelerazione di quest'ultima man mano che ogni unità di denaro acquista di meno è quindi inevitabile, perché sia ​​i consumatori che le imprese inizieranno a capire che non c'è limite all'aumento dei prezzi.

Lasciato alla sua logica conclusione, il potere d'acquisto di una valuta fiat scende in modo esponenziale fino a quando non ha più valore. La velocità con cui accade dipende dal tempo impiegato dagli esseri umani per rendersi conto di ciò che sta accadendo. A meno che non venga fermata, un'economia sperimenta quello che negli anni '20 è stato descritto come una fuga verso i beni reali, o un crack-up boom.

Gli economisti oggi sembrano incapaci di comprendere l'instabilità causata dall'inflazione monetaria e adottano i loro modelli per ignorarla. Come affermò von Mises: "Gli economisti matematici non riescono a comprendere la relazione causale tra l'aumento della quantità di denaro e ciò che chiamano 'velocità di circolazione'". La confusione degli economisti nelle banche centrali rende improbabile che intraprendano le azioni necessarie per impedire che le loro valute scivolino verso l'inutilità.

Fondamentale per risolvere il problema è mantenere la fiducia che la valuta fiat cosnerverà il suo potere d'acquisto, ma con l'avvento delle criptovalute c'è una proporzione crescente di popolazione che comprende in anticipo le conseguenze inflazionistiche quando si svaluta progressivamente il valore del denaro fiat. Questo rappresenta un grande cambiamento rispetto al passato, quando, come affermò Keynes citando Lenin:

Non c'è mezzo più subdolo e più sicuro per rovesciare le basi esistenti della società che svalutare il denaro. Il processo impegna tutte le forze occulte del diritto economico dalla parte della distruzione e lo fa in un modo che nemmeno uomo su un milione è in grado di diagnosticare.

Il fatto che milioni di persone ora comprendano che la valuta fiat viene svalutata rende più difficile per lo stato mantenervi la fiducia in questi tempi difficili.

Dovremmo sapere che ciò che sta accadendo ai prezzi delle materie prime non è un'onda di Kondratieff a lungo termine, o qualsiasi altra onda con origini nella produzione al di là di fattori puramente stagionali. Possiamo dire inequivocabilmente che la causa sta nella variazione delle quantità di valuta e del credito bancario; possiamo anche vedere che ci sono ancora ulteriori effetti che spingono i prezzi al rialzo; possiamo aspettarci che l'espansione monetaria continui, quindi i prezzi delle materie prime e dei beni di consumo continueranno a salire. O detto in un modo in cui è probabile che venga compreso più ampiamente, il potere d'acquisto delle valute in cui vengono misurati i prezzi continuerà a diminuire.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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