mercoledì 13 ottobre 2021

Perché il totalitarismo promuove l'odio

 

 

di Barry Brownstein

Nella parte settentrionale dello stato di New York, trenta medici sanitari del Lewis County General Hospital si sono dimessi piuttosto che sottoporsi all'obbligo di vaccinazione. Sei di coloro che si sono dimessi hanno lavorato nel reparto maternità; l'ospedale ha chiuso tale unità fino a quando non sarà possibile assumere nuove infermiere vaccinate.

Altri servizi essenziali potrebbero essere ridotti, poiché il 73% dei medici non vaccinati deve ancora decidere se dimettersi piuttosto che farsi vaccinare. L'assunzione di nuovi infermieri non sarà facile, dal momento che migliaia di posti di lavoro per infermieri nello stato di New York sono vacanti.

Queste infermiere e altri operatori sanitari non vaccinati sono il "vero nemico", come li ha definiti un politico del partito democratico? Nella regione di suddetto ospedale, le famiglie che presto sperimenteranno la nascita di un bambino si sentiranno più sicure ora che alcuni dei loro ex-professionisti sanitari di fiducia sono stati cacciati? Alcuni dei loro pazienti si stanno chiedendo perché questi professionisti sanitari sacrificherebbero le loro carriere?

Gli obblighi sono illiberali e violano l'autonomia sul proprio corpo, oltre a peggiorare i risultati sulla salute. Allora perché i consiglieri del presidente Biden spingono affinché siano approvati? Biden ed i suoi consiglieri credono davvero che gli obblighi porranno fine alla pandemia? Se ci credono davvero, James Harrigan spiega bene l'assurdità logica di tali obblighi. O stanno consolidando il potere sfruttando la natura umana e prendendo in prestito una pagina dal copione totalitario per incrementare le differenze tra le persone?

Per comprendere le radici psicologiche delle fratture sociali, iniziamo con una storia che non riguarda l'obbligo di vaccinazione.


Il disprezzo di Larry David

Larry David e Alan Dershowitz sono stati amici intimi per 25 anni fino a quando Dershowitz è diventato uno degli avvocati nell'impeachment di Trump. Era agosto e Dershowitz stava bevendo una tazza di caffè con gli amici sotto il portico di un emporio di Martha's Vineyard. David arrivò e iniziò ad urlare contro il suo ex-amico.

Dershowitz: "Possiamo ancora parlare, Larry".

David: "No. No. Non possiamo, davvero. Ti ho visto. Ti ho visto con il braccio intorno a Pompeo [l'ex-segretario di Stato di Trump]! È disgustoso!"

Dershowitz: "È il mio ex-studente [alla Harvard Law]. Saluto così tutti i miei ex-studenti. Non posso più salutarli?"

David: "È disgustoso. Tutta la tua enclave... è disgustosa. Tu sei disgustoso!"

Questa non era una trovata pubblicitaria per la prossima stagione di Curb Your Enthusiasm.

Se avete visto Curb, sapete che sentimenti di disprezzo caratterizzano molti episodi. Se fosse protagonista di questa serie Larry o verrebbe definito disgustoso, o definirebbe disgustoso qualcuno o qualcosa.

Larry David ha 74 anni, ma come molti di noi non ha imparato a non gettare la sua spazzatura psicologica sul ciglio della strada. Il travolgente senso di disgusto che Larry prova per Alan è nella mente di Larry e dirlo ad Alan con rabbia non risolverà il suo problema. Larry può proiettare l'idea di disgusto su Alan, ma più la proietta, più rafforza l'idea di disgusto nella sua mente. Più Larry la proietta, più si crogiola nella sua spazzatura psicologica.

La proiezione è il nostro futile tentativo di assolverci dalla responsabilità dei nostri pensieri, sentimenti e comportamenti negando ciò che esiste in noi e trovando le stesse qualità in altre persone. Dershowitz era semplicemente un simbolo di come David vedeva sé stesso. Nel libro The 7 Habits of Highly Effective People, Stephen Covey ha scritto: "Vediamo il mondo, non così com'è, ma come siamo".

Naturalmente il tentativo di proiezione effettuato da Larry è universale. Ciò che la nostra consapevolezza si sforza di rifiutare, ciò che non vogliamo riconoscere, lo cerchiamo di scagliare fuori. La proiezione non funziona mai; la nostra spazzatura psicologica non lascia magicamente la nostra mente quando demonizziamo gli altri. Larry potrebbe aver sentito una catarsi temporanea, ma stava perdendo, non guadagnando, la libertà psicologica. La libertà psicologica di David deriva dalla sua decisione di riconoscere che la sua mente è l'agente causale della sua esperienza della realtà.

È importante sottolineare che i politici sfrutteranno la debolezza umana per proiettarsi. Usando la propaganda, mirano ad inculcare nelle nostre menti capri espiatori su cui proiettare ciò che non vogliamo riconoscere in noi stessi. Gli individui psicologicamente liberi saranno meno suscettibili alla propaganda totalitaria.


Movimenti totalitari

Nel libro The True Believer, il filosofo sociale Eric Hoffer ha osservato: "I movimenti di massa possono sorgere e diffondersi senza credere in un Dio, ma mai senza credere in un diavolo. Di solito la forza di un movimento di massa è proporzionata alla vividezza e tangibilità del suo diavolo".

Hoffer racconta che prima della “Soluzione Finale”, “quando a Hitler fu chiesto se pensava che gli ebrei dovessero essere distrutti, esitò: "Dovremmo inventarla la scusa. È essenziale avere un nemico tangibile, non solo uno astratto".”.

Hoffer continua con la storia di "una missione giapponese arrivata a Berlino nel 1932 per studiare il movimento nazionalsocialista". Il giornalista Frederick Voigt chiese “ad un membro della missione cosa pensasse del movimento. Il delegato in visita rispose: 'È magnifico. Vorrei che potessimo avere qualcosa di simile in Giappone, solo che non possiamo, perché non ci sono ebrei'.”.

Hoffer ha scoperto che: "L'intuizione e l'astuzia degli uomini che sanno come mettere in moto un movimento di massa, o come mantenerne uno, si manifestano tanto nel saper scegliere un degno nemico quanto nel sapere quale dottrina abbracciare e quale programma adottare”.

I nazisti sostenevano che gli ebrei fossero parassiti vettori di malattie. Se pensate che la maggior parte dei tedeschi comprese lo scopo reale di quella propaganda e si limitò ad assecondarla perché erano intimiditi, vi sbagliate. I medici tedeschi affermavano "che gli ebrei erano particolarmente responsabili delle epidemie di tifo". Infatti "pubblicarono saggi in cui si affermava che la colpa era del presunto 'basso livello culturale' e della 'impurità' del popolo ebraico".

Il "basso livello culturale" di ieri si è trasformato nell'etichettare i non vaccinati e coloro che non sono al passo con la politica del Covid come "anti-scienza", gente che manifesta un malvagio disprezzo per la sicurezza degli altri.

Dopo l'invasione della Polonia, "i funzionari della sanità pubblica tedeschi [...] esortarono ripetutamente le autorità di occupazione ad isolare ulteriormente gli ebrei dal resto della popolazione e negare loro l'accesso alle cure mediche".

L'antisemitismo non era necessario per sostenere i nazisti. Nel mio saggio, La sicurezza si trova nei principi, non nelle bugie, racconto questa storia:

Nel suo libro They Thought They Were Free, (Milton) Mayer racconta la storia di come i tedeschi ordinari – "noi piccole persone" come si definivano – divennero nazisti. Mayer fece amicizia con questi ex-nazisti ed esaminò anche la documentazione storica per verificare le loro storie. 

Pensate al poliziotto Willy Hofmeister. Mayer racconta la storia di come nel 1938 a Hofmeister fu assegnato il compito di radunare i maschi ebrei "per la loro stessa protezione". Hofmeister non era un criminale nazista; era educato e rispettoso, mentre portava a termine le sue azioni ufficiali ma mortali.

Mentre Hofmeister stava prendendo in custodia un uomo ebreo, gli disse che quell'azione era necessaria perché la sinagoga della città sarebbe stata distrutta quel giorno. Rispose: "L'hanno fatto saltare in aria come misura di sicurezza".

Oggi i medici vengono licenziati come misura di sicurezza. Senza dubbio alcuni lettori saranno indignati da questo confronto storico. Willy Hoffmeister non era consapevole dei suoi paraocchi mentali; allo stesso modo i paraocchi bloccano la consapevolezza di molti oggi.

Naturalmente non tutti i politici che sostengono gli obblighi di vaccinazione hanno obiettivi totalitari, ma le loro buone intenzioni non contano. I mezzi illiberali porteranno a fini distruttivi.

Di fronte all'illiberalismo diffuso, se ci rassegniamo a pensare che c'è poco da fare, avremo i politici che ci meritiamo. Tuttavia c'è molto che possiamo fare; la comprensione della libertà psicologica annulla l'errore di proiezione.


Riflettete sulla vostra risposta alla paura

La paura guida la parte primitiva del cervello, l'amigdala. Nel suo libro, The Fundamentalist Mind, Steven Larsen scrive: “Se desiderate indurre uno stato di acquiescenza nel vostro potenziale elettorato, è chiaramente un vantaggio spaventarli. Innanzitutto indurre la risposta di paura dell'amigdala e poi offrire loro una scelta: essere salvati o essere condannati. Per dispiegare il potere coercitivo, i totalitari hanno bisogno della vostra paura.


Riprendersi le proprie proiezioni

Hoffer ha spiegato come i totalitari usino "un senso di risentimento" per spingere le persone a sottomettersi all'autorità. Sebbene possiate risentirvi per qualcosa, non scaricate questo sentimento sugli altri e soprattutto non coltivatelo. I totalitari possono solo sfruttare l'odio nella vostra mente. Per un momento, dimenticate le questioni sociali più significative: riprendetevi le vostre proiezioni personali. Imparate dall'errore di Larry David: se rimanete all'ombra delle vostre proiezioni, i politici sfrutteranno le vostre rimostranze.


Non essere prepotenti intellettualmente con le persone

Non importa da che parte vi trovate, non fare discussioni che iniziano con "Non c'è altro modo", "Tutte le persone ragionevoli lo sanno" e simili.

Larry Cosme, il presidente della Federal Law Enforcement Officers Association, apartitica e pro-vax, ha offerto questa guida: “L'ordine esecutivo [di Biden] insulta i dipendenti per loro ragionevoli preoccupazioni ed esitazioni, e permette al governo federale di inserirsi nelle decisioni mediche individuali. Le persone non dovrebbero sentirsi a disagio per aver fatto una scelta medica ragionevole”.


Vedere l'umanità negli altri

Come ha spiegato Hoffer, quando non vediamo l'umanità negli altri, forniamo ossigeno agli autoritari. Opponetevi all'autoritarismo vedendo l'umanità in tutti quelli che incontrate.

Il filosofo viennese Martin Buber è fuggito dalla Germania dopo che Hitler salì al potere. Nella sua opera più nota, I and Thou, Buber ha osservato che vediamo il mondo in uno dei due modi fondamentali: "Io-Tu" o "Io-Esso". Considerare gli altri quanto sé stessi è il modo "Io-Tu"; con "Io-Esso", gli altri sono visti come oggetti inferiori che ci aiutano o ci ostacolano.

Osservate come lo schema "Io-Esso" si fa strada durante il giorno nella vostra mente. L'impiegato del supermercato che si muove più lentamente di quanto vorreste, l'addetto al servizio clienti che non risolve il vostro problema, l'autista che vi taglia la strada; osservate come la vostra mente li trasforma in "esso". La consapevolezza dei vostri schemi di pensiero vi aiuta a fare scelte diverse.


Assumersi la responsabilità

Hoffer ha scritto: "Non si può dire a quali estremi di crudeltà e spietatezza ricorrerà un uomo quando sarà liberato dalle paure, dalle esitazioni, dai dubbi e dai vaghi movimenti di decenza che accompagnano il giudizio individuale". Hoffer scrive:

Quando perdiamo la nostra indipendenza individuale e si perde in un movimento di massa, troviamo una nuova libertà: la libertà di odiare, prevaricare, mentire, torturare, uccidere e tradire senza vergogna e rimorso. Qui sta indubbiamente parte dell'attrattiva di un movimento di massa. Vi troviamo il «diritto al disonore», che secondo Dostoevskij ha un fascino irresistibile.

Hoffer ha insegnato che ci sono alti costi personali e sociali quando gli individui rinunciano alla responsabilità personale.


Rispettare il cosiddetto Ordine Esteso

Nel suo libro The Fatal Conceit, Friedrich Hayek ha esplorato il concetto di ordine esteso, un ordine che è il prodotto della cooperazione volontaria e umana e non un ordine progettato sulla coercizione. Hayek ha scritto: "La nostra civiltà dipende, non solo per la sua origine ma anche per la sua conservazione, da ciò che può essere descritto solo come l'ordine esteso della cooperazione umana, un ordine più comunemente noto come capitalismo, sebbene la descrizione sia un po' fuorviante".

Jonah Goldberg ha osservato: "Il sistema di mercato è così bravo a convincere le persone, provenienti da tutto il mondo, a lavorare insieme che ci accorgiamo a malapena di quanto stiamo collaborando".

I residenti di Upstate New York ora hanno meno opzioni mediche. Stanno notando l'impatto di una minore cooperazione umana, poiché i controlli indeboliscono i diritti degli individui a prendere decisioni mediche personali.  

La maggior parte di noi perirebbe senza l'ordine esteso; i pochi sopravvissuti tornerebbero ad un'esistenza primitiva. Pensate a quanto dipendente oggi dalla cooperazione umana per supermercati ben forniti, consegne UPS e FedEx, Internet, elettricità e così via.

I totalitari riducono la cooperazione umana. Non siate una cheerleader per i loro schemi illiberali. Coltivate la vostra libertà psicologica per essere meno suscettibili alla propaganda totalitaria. Man mano che la cooperazione umana diminuisce e l'odio aumenta, anche voi, non solo le persone contro cui sono diretti gli obblighi, soffrirete. L'ossigeno del capitalismo è la cooperazione; l'ossigeno dei totalitari è l'odio per le differenze.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


2 commenti:

  1. In questi giorni sto rileggendo con un certo interesse "The Road to Serfdom" di Hayek. Sebbene volesse scrivere un manuale, un monito, affinché non si ricadesse più negli stessi errori, Hayek ha finito per scrivere un'opera profetica. Non era ovviamente nelle sue intenzioni, ma lo era, sebbene in potenza, in quelle della massa che colpevolmente l'ha ignorato oppure non s'è accorta d'averla imboccata. Questa è una strada che si percorre un incentivo negativo dietro l'altro, un passo autoritario dopo l'altro, con la compiacenza di chi, i sottoposti, credono di poter deviare quando vogliono. Perché non lo fanno? Perché se i primi passi vengono etichettati come insignificanti, nonostante portino con sé una certa dose di totalitarismo, una volta accumulati una certa quantità si vuole arrivare alla fine della strada per non vanificare gli sforzi precedenti. Chi ha letto il libro sa qual è il "premio" alla fine della strada, ma fermarsi richiede un atto di volontà tanto profondo quanto i passi fino a quel momento compiuti. È questo il problema: la progressiva schiavizzazione è l'antitesi stessa degli atti profondi di volontà.

    Siete in grado di dimostrare per davvero la volontà di deviare da questa strada? Di uscire anche per un momento dal seminato tracciato dalle autorità finora? Oggi è il giorno perfetto per dimostrarlo. In caso contrario, o di effettiva impossibilità a deviare legittimamente da "regole" ritenute eccessive o temporanee, chi è finito inavvertitamente sulla via verso la schiavitù dovrebbe porsi qualche domanda. Ricordate: questa via disegna una spirale intorno alla società, stringendosi sempre più fino al collo di chi non ha fatto altro che conformarsi sin dall'inizio.

    “È alquanto vero che la grande maggioranza delle persone è raro che sia in grado di pensare in modo indipendente; sulla maggior parte delle questioni accetta punti di vista che trovano già pronti. Saranno ugualmente contenti se nasceranno o verranno persuasi in un insieme di credenze o in un altro.”

    “In qualsiasi società la libertà di pensiero avrà probabilmente un significato diretto solo per una piccola minoranza. Ma ciò non significa che qualcuno sia competente, o debba avere il potere, di scegliere coloro ai quali questa libertà deve essere riservata. Certamente non giustifica la presunzione di qualsiasi gruppo di persone di rivendicare il diritto di determinare ciò che la gente dovrebbe pensare o credere.”

    “È vero che le virtù oggi meno stimate e praticate – indipendenza, fiducia in se stessi, disponibilità a correre rischi, disponibilità a sostenere la propria convinzione contro la maggioranza e disponibilità alla cooperazione volontaria con il prossimo – sono essenzialmente quelli su cui poggia il fondamento di una società individualista.”

    “Il collettivismo non può sostituirlo [individualismo], e nella misura in cui l'ha già distrutto, lascia un vuoto riempito da nient'altro che l'esigenza di obbedienza e la costrizione dell'individuo a ciò che è collettivamente ritenuto buono.”

    “La nostra libertà di scelta in una società competitiva si basa sul fatto che, se una persona si rifiuta di soddisfare i nostri desideri, possiamo rivolgerci ad un'altra. Ma se affrontiamo un monopolista siamo alla sua assoluta mercé. E un'autorità che diriga l'intero sistema economico di un Paese sarebbe il monopolista più potente concepibile, avrebbe il potere di decidere cosa ci deve essere dato e a quali condizioni. Non solo deciderebbe quali merci e servizi dovrebbero essere disponibili e in quali quantità; sarebbe in grado di dirigere le distribuzioni tra le persone in qualsiasi misura volesse.”

    “Solo se comprendiamo perché e come certi tipi di controlli economici tendono a paralizzare le forze trainanti di una società libera, e quali tipi di misure sono particolarmente pericolose in questo senso, possiamo sperare che la sperimentazione sociale non ci conduca in situazioni che nessuno di noi vorrebbe.”

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    1. Probabilmente già lo conosci, ma se non fosse così, ti consiglio di leggere anche il veloce libretto da cui HAyek prende spunto nell'elaborare la sua opera "The servile State" di hilaire Belloc
      ecco un paio di link per la versione in lingua originale
      https://openlibrary.org/books/OL7030720M/The_servile_state
      https://www.gutenberg.org/ebooks/64882

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