giovedì 22 dicembre 2022

Il sistema energetico trae beneficio dal mining di Bitcoin

 

 

da Bitcoin Magazine

L'analfabetismo è un pericolo del mestiere per chiunque lavori nel settore tecnologico. Le nuove tecnologie tendono a incontrare resistenza fino a quando non vengono ampiamente comprese e, purtroppo, i policymaker e le autorità di regolamentazione sono spesso colpevoli del più grave analfabetismo tecnologico: fermare l'innovazione mentre cercano di recuperare il ritardo.

Ogni mese c'è l'ennesimo motivo per mettersi le mani ai capelli. A gennaio è stata la volta di Erik Thedéen, vicepresidente dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, che ha usato un'intervista al Financial Times per chiedere un divieto a nome dell'UE sulla Proof of work (il metodo con cui viene emesso un nuovo bitcoin).

È l'ultimo di una serie di attacchi al mining di Bitcoin da parte di oppositori che non sono riusciti a fare i classici compiti a casa. Una volta compreso il ruolo svolto dal mining nel nostro attuale sistema energetico, vietarlo apparirà un'idea davvero terribile.


NON È COMPITO DELLO STATO DETTARE L'USO DELL'ENERGIA

Il consumo di energia è sinonimo di prosperità umana, quindi è "normale" che sia un obiettivo chiave per i policymaker, come Thedéen, che cercano di migliorare la sorte di coloro che governano. Tuttavia, negli ultimi anni l'agenda politica si è gradualmente spostata dalla ricerca di modi per aumentare l'accessibilità e l'affidabilità dell'energia, verso la mitigazione del consumo energetico. Quest'ultima posizione è fondamentalmente anti-umanista e arriva al prezzo di migliorare il benessere umano spingendo su e giù i prezzi dell'energia.

Inoltre, tentando di dettare i termini precisi di come le persone e le aziende dovrebbero utilizzare l'energia, le autorità di regolamentazione e i governi sono miopi, trascurando il valore che le nuove tecnologie innovative possono offrire. Infatti Bitcoin ha un ruolo cruciale da svolgere nel consentire la transizione verso l'energia rinnovabile, mitigando molte delle sfide che questa transizione presenta.


LA TRANSIZIONE VERSO LE ENERGIE RINNOVABILI NON È SEMPLICE

Esistono tre misure principali per valutare l'utilità delle diverse fonti energetiche: affidabilità, abbondanza e costo. Sebbene l'energia rinnovabile possa essere l'opzione preferita al mondo dal punto di vista ambientale, non funziona particolarmente bene rispetto a nessuno dei suddetti criteri.

In primo luogo, mentre l'energia rinnovabile è abbondante, è diffusa diversamente in tutto il mondo e molto più facile da sfruttare in alcuni luoghi rispetto ad altri.

In secondo luogo, è intermittente. Le reti elettriche richiedono un carico di base e una fonte di alimentazione che fornisce alimentazione continua. I sistemi energetici che si affidano eccessivamente alle energie rinnovabili passano da una potenza insufficiente a una potenza eccessiva. Quest'ultima provoca sbalzi di tensione problematici sulla rete, mentre la prima costringe le nazioni a reintrodurre i combustibili fossili e con breve preavviso.

Infine l'energia rinnovabile riceve massicci sussidi statali per poter funzionare. Nel tempo, con la continua innovazione tecnologica, il costo di produzione probabilmente diminuirà, ma, per il prossimo futuro, l'energia rinnovabile aumenta solo il costo dell'energia per la popolazione, sia in termini di bollette energetiche più elevate che di tasse più elevate.


BITCOIN MITIGA MOLTI DEI PROBLEMI CON LE ENERGIE RINNOVABILI

Mentre le reti energetiche mondiali tentano di passare all'energia rinnovabile, il mining di Bitcoin ha un ruolo cruciale da svolgere nel rendere fattibile tale sforzo. Le energie rinnovabili, come il solare e l'eolico, sono fonti di energia inaffidabili e costose, ma poiché il sole splende e il vento soffia a intermittenza, il mining di Bitcoin migliora la resilienza della rete elettrica essendo in grado di assorbire l'energia in eccesso ogni volta che c'è un eccesso di produzione. Incentiva inoltre la produzione aggiuntiva di energie rinnovabili, riducendo così il loro costo complessivo di produzione.

Il mining di Bitcoin richiede molta energia, ma è fuorviante affermare che sta deviando energia da altri usi più utili, quando in realtà agisce come l'acquirente di energia di ultima istanza, una soluzione su richiesta per sfruttare l'energia quando c'è una sovrapproduzione. Senza il mining di Bitcoin l'energia in eccesso verrebbe sprecata e i progetti non redditizi rimarrebbero tali.

Inoltre nello scenario in cui viene prodotta troppo poca energia dalla rete, o dai progetti rinnovabili in generale, i miner di Bitcoin sono uno dei pochi generatori di domanda in grado d'interrompere rapidamente le operazioni per aiutare la rete a farvi fronte, come accaduto di recente in Texas quando le tempeste hanno esercitato ulteriore pressione sul sistema. In questo modo il mining di Bitcoin può fungere da buffer integrato. Ciò che i politici dell'UE non riescono a capire è che, supponendo di voler avere una rete elettrica non soggetta a interruzioni o picchi causati dalle energie rinnovabili, il mining di Bitcoin è essenziale.

Non solo, ma poiché è anche un generatore di entrate, ha il potenziale per rendere redditizi progetti di energia rinnovabile precedentemente non redditizi. Ad esempio, ci sono migliaia di fonti di energia geotermica in località remote, lontane dai centri abitati più vicini e quindi non sviluppate dalle compagnie energetiche. Il mining di Bitcoin crea una chiara motivazione finanziaria per investire in queste fonti energetiche, monetizzando l'operazione sin dal momento in cui l'energia viene generata per la prima volta. Un tale incentivo a investire, sviluppare e ridurre il costo a lungo termine dei prodotti di energia rinnovabile non è mai esistito prima al di fuori dell'interventismo diretto dello stato.


INVERTIRE UNA NARRAZIONE INUTILE

È giunto il momento di cambiare le percezioni dei policymaker sul valore che Bitcoin sta mettendo sul tavolo. La maggior parte degli stati continua a guardarlo con sospetto, o addirittura disprezzo, con l'eccezione di El Salvador. E mentre è comprensibile il motivo per cui uno stato, o un blocco economico come l'UE, potrebbe avere paura di una tecnologia controllata da nessuno, vedere regolatori influenti, il cui ruolo dovrebbe essere quello di garantire il corretto funzionamento dei mercati, è profondamente preoccupante.

Bitcoin è un'illustrazione perfetta del motivo per cui il consumo di energia e la prosperità umana vanno di pari passo. Sì, il mining di Bitcoin richiede molta energia, ma protegge anche il nostro sistema energetico e incentiva gli investimenti nelle energie rinnovabili. Inoltre è un ottimo esempio di come una tecnologia progettata in modo intelligente possa allineare perfettamente la redditività con un cambiamento sociale positivo, un punto che i policymaker farebbero bene a comprendere.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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