giovedì 8 dicembre 2022

Se Bitcoin muore, con lui muore anche la libertà

 

 

da Bitcoin Magazine

La comunità Bitcoin è uno dei gruppi di persone più appassionati, idealisti e motivati ​​su Internet. Oltre all'amore per le capacità e l'etica di Bitcoin, la maggior parte dei bitcoiner è estremamente ottimista sul fatto che alla fine prospererà fino a raggiungere la piena adozione.

Un tale entusiasmo non è affatto ingiustificato. Sin dal 2013 il prezzo di Bitcoin è quasi raddoppiato ogni anno. Le grandi aziende lo stanno aggiungendo ai loro bilanci; il fondatore di Twitter, Jack Dorsey, sembra avergli dedicato la sua vita; ed El Salvador ne ha persino fatto una valuta nazionale ufficiale.

Eppure Bitcoin non è un asset scoperto, sebbene ci siano una miriade di forze mondiali in gioco che sostengono il fallimento del protocollo.

E mentre il "fallimento" per Bitcoin può essere definito in vari modi, l'unica ragione per cui sopravviverà è che ci sono una pletora di problemi che solo lui può risolvere. Se neanche questa tecnologia riuscirà a risolvere i numerosi problemi che affliggono l'umanità, probabilmente non ce ne sarà mai un'altra migliore capace di garantire diritti e libertà di tutti.

Il modo migliore per apprezzare qualcosa è sapere cosa perderemo senza di essa. A questo proposito, ci sono cinque tipi di crisi che possiamo aspettarci in un futuro senza Bitcoin.


COSA SUCCEDE SE BITCOIN MUORE?

1. LA PRIVACY VIENE MENO

Bitcoin è una rete monetaria aperta e neutrale. Chiunque può iscriversi, impostare un indirizzo pubblico e sfruttare le sue funzionalità, senza autorizzazione e gratuitamente. In quanto tale, la rete non ha bisogno di conoscere né memorizzare alcuna informazione sui suoi utenti. Non discrimina tra partecipanti buoni e cattivi, esegue semplicemente ciò per cui è stata creata.

Confrontatela con le reti sociali e finanziarie su Internet. Da YouTube a Facebook a Twitter, anche quelle reti che dichiarano una "libertà d'accesso" richiedono agli utenti di creare profili personali che si collegano a varie forme d'informazioni sull'utente. Quest'ultimo, quindi, "paga" le piattaforme fornendo loro dati preziosi sul comportamento di consumo, comprese tutte le azioni che intraprendono sul sito. Lo scandalo dei dati di Facebook è un ottimo esempio in materia.

Le reti finanziarie sono anche peggiori, poiché sono legalmente obbligate a raccogliere dati privati ​​dai propri utenti a causa dell'antiriciclaggio (AML) e conoscere i dati dei propri clienti (KYC). Queste società ottengono informazioni sensibili e d'identificazione personale da chiunque acceda ai loro servizi, in nome della lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.

Il risultato? Secondo uno studio recente meno dello 0,1% di tutte le finanze criminali è effettivamente influenzato da tali leggi, le quali recuperano meno fondi rispetto al costo di attuazione. Nel frattempo agli utenti vengono richiesti dati AML e KYC e devono rinunciare a ogni parvenza di privacy finanziaria. Prima di Bitcoin, non esisteva un'alternativa affidabile per il trasferimento di denaro.

Questo non significa che Bitcoin sia una soluzione perfetta, dopotutto la sua blockchain è letteralmente un libro mastro pubblico che tiene traccia di ogni transazione avvenuta sulla rete. Anche i sostenitori di Bitcoin lo considerano una soluzione non ottimale per la privacy e la sovranità degli utenti, non ultimo dei quali Edward Snowden.

La blockchain di Bitcoin è pseudoanonima, perché gli indirizzi non si collegano direttamente a individui o gruppi. Inoltre aggiornamenti come Taproot, insieme a soluzioni di pagamento Layer 2 come Lightning Network, contribuiscono a rendere più difficile la tracciabilità dei fondi.

2. LA CENSURA VINCE

Gli stessi social media e reti finanziarie che violano la privacy degli utenti sono ora noti per aver violato la libertà di parola e la sovranità finanziaria degli utenti.

Coloro che sposano opinioni disapprovate dai media generalisti possono essere banditi da ogni piattaforma social. Allo stesso modo, coloro che desiderano sostenere cause ritenute immorali o illegali dai governi, potrebbero scoprire che questi ultimi possono ordinare alle piattaforme di pagamento di bloccare o sequestrare i loro fondi.

Bitcoin risolve questo problema. In quanto rete di pagamento veramente peer-to-peer, nessun intermediario può scegliere d'impedire ai bitcoin di raggiungere la loro destinazione, né può essere spinto dai governi a farlo.

Questo non è solo un problema nelle nazioni in via di sviluppo. La polizia di Ottawa, in Canada, ha collaborato con la popolare piattaforma di crowdsourcing, GoFundMe, per bloccare le donazioni dei manifestanti del Freedom Convoy. In modo simile un giudice della Corte Suprema dell'Ontario ha ordinato al sito di raccolta fondi, GiveSendGo, di non distribuire fondi a suddetto movimento. Su entrambe le piattaforme si parlava di oltre $19 milioni in donazioni che i governi hanno tentato di bloccare contro la volontà dei mittenti.

Bitcoin risolve questo problema e una miriade di bitcoiner canadesi lo sapeva già. Una nuova piattaforma di crowdfunding nativa di Bitcoin, chiamata Tallycoin, è stata utilizzata per raccogliere quasi $1 milione per il Freedom Convoy.

A differenza di altri siti, Tallycoin viene utilizzato solo per collegare donatori e cause, ma non per pagamenti tramite intermediari. In quanto rete peer-to-peer e mondiale, è Bitcoin che vi sta alla base e gli utenti hanno inviato denaro direttamente ai camionisti senza la minaccia di sequestro o censura.

Se uno supporta o meno un movimento specifico è fuori questione. Protezione della proprietà significa protezione della proprietà per tutti, e Bitcoin la garantisce crittograficamente in maniera indiscriminata.

3. LO STATO VINCE

Per coloro che hanno prestato attenzione alla discussione sulla regolamentazione relativa a Bitcoin, è chiaro che è diventata una questione di parte. Mentre i legislatori repubblicani, come Wendy Rogers e Cynthia Lummis, sono entusiasti di Bitcoin, i democratici lo temono per il suo utilizzo nella finanza illecita e come minaccia per il dollaro.

Questa divisione ha senso. I repubblicani sono in genere per stati più piccoli e mercati più liberi; i democratici sono spesso per uno stato relativamente più grande, restrizioni di mercato e ridistribuzione della ricchezza. Bitcoin potenzia la visione repubblicana e limita quella democratica, come già descritto.

Se adottato come valuta, il tetto di 21 milioni di bitcoin limita l'irresponsabilità dello stato quando si tratta di stampa di denaro. Costringerebbe gli stati a reperire fondi solo attraverso le tasse.

In un paradigma come quello attuale, i cittadini "pagano" il costo della stampa di denaro attraverso l'inflazione dei prezzi. Con più soldi che inseguono una quantità inalterata di prodotti, i prezzi di questi ultimi iniziano ovviamente a salire.

Tuttavia questo effetto richiede spesso alcuni mesi per manifestarsi, pertanto i cittadini non sono in grado di collegare la responsabilità dei costi dell'inflazione direttamente al processo decisionale dello stato e della banca centrale. Per questo motivo le autorità hanno spazio di manovra per offuscare l'origine dell'inflazione dei prezzi, dando la colpa agli effetti come i problemi nelle catene di approvvigionamento e la carenza di manodopera.

Al contrario, quando i cittadini devono pagare le tasse, sanno che il costo è solo dello stato e conoscono l'importo esatto. È una forma di pagamento molto più trasparente a cui possono opporsi concretamente e di cui rendere responsabili i loro politici.

Saifedean Ammous, economista indipendente e autore del libro The Bitcoin Standard, spiega bene come la generosità dello stato derivante dalla stampa di denaro danneggi la produttività economica: il capitale viene allocato erroneamente in industrie che il mercato non ha interesse a far sopravvivere. L'industria bellica è un potente esempio nel contesto americano.

«Allo stato attuale un gran numero di aziende in tutte le economie avanzate è specializzato nella guerra come attività commerciale e quindi fa affidamento sulla sua perpetuazione affinché possano continuare a operare. Vivono esclusivamente della spesa pubblica e la loro esistenza dipende dal fatto che ci siano guerre perpetue che richiedano una spesa sempre maggiore.

Questo, più di qualsiasi operazione strategica, culturale, ideologica o di sicurezza, spiega perché gli Stati Uniti sono stati coinvolti in così tanti conflitti in parti del mondo che non avevano alcuna influenza sulla vita dell'americano medio. Solo con denaro instabile queste aziende possono crescere a un livello così enorme da poter influenzare la stampa, il mondo accademico e i gruppi di riflessione affinché suonino continuamente i tamburi di guerra.» – Saifedean Ammous

Per riassumere: le decisioni politiche diventerebbero molto più trasparenti e consequenziali in un Bitcoin standard. Il mercato allocherebbe le risorse in modo molto più efficiente e senza l'interferenza dello stato.

4. LE BANCHE CENTRALI VINCONO

Le banche centrali esistono dal XVII secolo come una sorta di "banca dei banchieri" e come acquirenti di debito pubblico. Molte detenevano già allora il monopolio sull'emissione della valuta nella loro nazione, cosa che detengono ancora oggi.

Tuttavia fu solo nel 1913 che l'istituzione del Federal Reserve System ridefinì il mandato delle banche centrali di tutto il mondo. Queste autorità sono ora responsabili non solo della stabilizzazione della valuta di una nazione, ma anche della sua intera economia. Quest'ultimo obiettivo richiede teoricamente una moneta più “elastica” (inflazionistica) e quindi va a scapito della stabilità monetaria.

I risultati non sono stati belli. In seguito a questa transizione, la prima metà del XX secolo è stata caratterizzata dalle due più grandi guerre che l'umanità abbia mai visto e dalla fine definitiva del gold standard.

Di fronte a quest'ultima restrizione, il governo degli Stati Uniti ha dimostrato di non essere stato leale con i propri cittadini. Nel 1933 il presidente Franklin D. Roosevelt firmò l'Executive Order 6102, il quale vietava la proprietà privata dell'oro da parte dei cittadini statunitensi. Li costrinse a riscattare i propri possedimenti a un tasso di $20,67 l'oncia presso la Federal Reserve, solo per vederli rivalutati a $35 l'oncia con l'approvazione del Gold Reserve Act l'anno successivo.

La ricchezza dei cittadini statunitensi venne sottratta con la forza, in modo che il loro governo potesse finanziare qualsiasi programma desiderasse per "stimolare" l'economia. Nel frattempo la capacità dei cittadini di resistere alle pressioni inflazionistiche detenendo l'oro venne vietata fino al 1974, quando l'Executive Order 6102 venne abrogato. Lo stesso oro del valore di $20 l'oncia, confiscato ai cittadini, ora vale oltre $1.700 l'oncia.

Bitcoin risolve questo problema non solo essendo non inflazionistico, ma anche non confiscabile. Finché si conosce la propria chiave privata, uno stato non può impossessarsene, nemmeno con la forza. In cambio Bitcoin "costringe" il denaro della banca centrale a competere contro una forma di denaro più solida, permettendo alle persone di evadare da una svalutazione monetaria onerosa e forzosa.

5. LA TRANSIZIONE ENERGETICA FALLISCE

Bitcoin è spesso criticato per essere dispendioso, devastante per il pianeta e offensivo per l'ambiente. Il suo processo di mining ad alta intensità energetica ha indotto persone altrimenti entusiaste a prenderne le distanze, spinti da preoccupazioni ESG (ambientali, sociali e di governance). Stiamo parlando del CEO di Tesla, Elon Musk, e del sindaco di New York City, Eric Adams, tra gli altri.

A lungo termine si dimostrerà vero il contrario: la PoW, che ora consuma più energia all'anno della Finlandia, aiuterà il mondo a passare a uno standard di energia più verde e rinnovabile.

Come? Man mano che il prezzo di Bitcoin salirà, la domanda di unità appena coniate si rafforzerà. Con una capitalizzazione di mercato di oltre $700 miliardi oggi, il mining non è solo un gioco, ma un settore industriale e con l'industria arriva l'innovazione.

Lo scorso anno uno studio condotto in collaborazione da Square e Ark Invest ha dimostrato che il mining di Bitcoin può incentivare la produzione di energia rinnovabile. Agendo come acquirente di energia di prima e ultima istanza, può stabilizzare le reti elettriche con domanda e offerta di energia variabili attraverso un caso d'uso completamente nuovo ed economicamente produttivo.

Ciò è particolarmente importante per le fonti energetiche rinnovabili. Il solare, ad esempio, produce una domanda molto eccessiva durante il giorno, mentre non produce nulla di notte. L'energia eolica è ancora meno prevedibile. Il mining può assorbire l'energia in eccesso che queste tecnologie producono in determinati momenti, rendendole così più redditizie.

In definitiva, questo aiuterà anche a far fronte alla carenza di energia in tutto il mondo. Gli sviluppatori saranno disposti a costruire più fonti di energia in aree con domanda instabile, sapendo di poter sovvenzionare l'energia in eccesso attraverso il mining di Bitcoin quando la domanda è bassa; in questo modo saranno sempre pronti per consegnarla quando la domanda è alta.

Il governatore del Texas, Greg Abbott, l'ha capito: l'anno scorso la rete del suo stato è stata sopraffatta dalla domanda, portando a blackout che hanno causato centinaia di morti. Attualmente sta spingendo il mining di Bitcoin il più velocemente possibile per aiutare a stabilizzare la sua rete a lungo termine. A breve termine, i miner di Bitcoin vengono pagati per cessare le operazioni durante i periodi di picco della domanda.

Bitcoin presenta una soluzione di libero mercato per lo sviluppo e l'adozione di energia rinnovabile. È diverso dai tentativi coercitivi dello stato d'imporre l'uso di energie rinnovabili, tassare le non rinnovabili e danneggiare l'economia in generale per ottenere energia più pulita. Con Bitcoin, un futuro verde può essere realizzato senza mettere più denaro e potere nelle mani dello stato.


CONCLUSIONE

Bitcoin non deve fallire. Più che una semplice strada per fare soldi, la rete promette libertà, privacy e protezione della proprietà come nessuna tecnologia o governo abbia fatto prima di essa.

Quelle forze che perderanno se Bitcoin avrà successo, cercheranno senza dubbio di fermarlo. Tuttavia se la rete è così potente e sicura come crediamo, i loro tentativi si riveleranno inutili. La rete è stata costruita per durare: durevole in mezzo allo stress, una minaccia per i regimi autoritari e un vantaggio economico per le società libere.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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