giovedì 31 agosto 2023

L'esistenza stessa di Bitcoin è un paradosso politico

 

 

da Bitcoin Magazine

“Ogni volta che assistiamo a un atto che riteniamo ingiusto e non agiamo, diventiamo complici dell'ingiustizia. Coloro che sono ripetutamente passivi di fronte all'ingiustizia presto si troveranno il carattere corroso dal servilismo.”

~ Jullian Assange, “Conspiracy as Governance”, 2006

Esiste una profonda ironia nel vivere in un mondo che è diventato profondamente polarizzato e politicizzato: è emerso da esso un sistema immutabile e apolitico.

Come protocollo, Bitcoin è assolutamente apolitico: è indifferente a qualsiasi credo politico o ideologia; è decisamente neutrale, il che è in netto contrasto con quasi tutto il resto in questo mondo da clown. Bitcoin è neutrale rispetto a razza, religione, etnia, sesso, altezza, colore dei capelli, colore della pelle, colore degli occhi, tipo di corpo, forma del corpo, nome, lingua, posizione, ricchezza, o qualsiasi altra miriade di fattori identificativi e distintivi.

Bitcoin elaborerà qualsiasi transazione da qualsiasi persona e verso qualsiasi altra persona, indipendentemente da tutto il resto. L'unica eccezione è se non aderite alle regole della rete, o se non pagate le commissioni appropriate per elaborare la vostra transazione, il che si riduce essenzialmente a un'offerta in un mercato libero per pagare la scarsità di spazio nei blocchi. Supponendo che questi due elementi siano soddisfatti, la transazione verrà elaborata.

Il paradosso politico è l'esistenza stessa di Bitcoin, essa implica che una coorte d'individui abbia cercato di creare una tecnologia con quel tipo esatto di proprietà. Mentre il protocollo in quanto tale è apolitico, questo atto di creazione è profondamente politico.

Quando qualcuno vede Bitcoin per quello che è realmente, inizia a capire molte cose del nostro sistema che prima erano (apparentemente) incomprensibili. Prima di Bitcoin non avevamo un sistema superiore, o un punto di confronto, niente che potesse evidenziare le caratteristiche difettose del nostro sistema fornendo una prospettiva alternativa.

Ora abbiamo qualcosa con cui confrontare il sistema attuale. La creazione di Bitcoin ha rappresentato l'aver compreso che un sistema monetario — una rete di valore — centralizzata e che ne consente la militarizzazione da parte di coloro che hanno privilegi amministrativi a spese di quelli che ne sono sprovvisti, è estremamente imperfetto e immorale. Questo sistema di incentivi che premia le persone che giocano a giochi politici, in particolare coloro che si avvicinano al centro di questo sistema, permette loro di trarne vantaggio a spese di quelli che invece sono più lontani da suddetto centro. La natura a somma zero dell'attuale sistema rappresenta un altro difetto nel codice del sistema bancario centrale, ma forse per chi l'ha progettato è un pregio? Questa dinamica di disuguaglianza non fa che accelerare col passare del tempo, poiché coloro che sono al centro del sistema continuano ad aumentare l'offerta di unità monetarie a spese di un'ampia fascia di utenti nella rete e alla fine della rete stessa.

La creazione di questa tecnologia che chiamiamo "Bitcoin" è forse l'atto politico più significativo di tutti i tempi. È una tecnologia diametralmente opposta al sistema attuale e a tutto ciò che esso rappresenta. Bitcoin cancella l'idea che qualcuno possa mettersi tra due singoli esseri umani e il loro diritto di effettuare transazioni, o che qualsiasi entità o gruppo possa avere un tal potere. Bitcoin cancella le richieste di identificazione per accedere alla sua rete di trasferimento del valore ed essere soggetti a sorveglianza e perdita di privacy. Bitcoin cancella i confini immaginari tracciati da persone che si arrogano il diritto di avere un impatto sulla nostra capacità di effettuare transazioni. Il sistema attuale afferma che il diritto di effettuare transazioni non è un diritto umano fondamentale e Bitcoin cancella anche questo.

Bitcoin è un voto in opposizione al sistema attuale e ai valori che esso ha tentato d'installare nelle menti di molti. È, nella sua stessa essenza, politico.

Il bello di Bitcoin è che non vi costringerà mai a usarlo, come fa il sistema attuale: non imporrà mai il suo potere su di voi o su nessun altro. Offrirà semplicemente incentivi superiori. E nessuno potrà mai controllare la rete, quindi nessuno potrà catturare questo potere per sé. Bitcoin è un sistema immacolato d'incentivi che consente il flusso di chiarezza informativa da qualsiasi nodo della rete a qualsiasi altro; un sistema che non è di proprietà di nessuno. Laddove non esiste alcuna struttura gerarchica, non esiste nemmeno uno squilibrio nella distribuzione di queste informazioni che potrebbe consentire a un qualsiasi nodo di soverchiarne un altro come risultato.

È impossibile non meravigliarsi di fronte alla sua esistenza e alla sua natura.

Un protocollo monetario apolitico è nato in un mondo profondamente corrotto e confuso da un sistema di potere politico e violenza. Come ha detto Jullian Assange, una volta che abbiamo di fronte un'ingiustizia ci viene offerta una scelta: rimanere passivi e diventare parte dell'ingiustizia — e nel processo essere consumati dal servilismo — o prendere le misure necessarie per agire e opporci a tale ingiustizia (optando, ad esempio, per la rete di libertà rappresentata da Bitcoin).

So bene quale scegliere tra le due.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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