mercoledì 27 dicembre 2023

Nessuno si è ancora reso conto di quanto sia importante il gambetto Suez/Houthi

 

 

di Tom Luongo

Negli ultimi due anni abbiamo avuto molti indizi sul fatto che il Canale di Suez sarebbe diventato un importante punto caldo per eventuali conflitti. Ripensate, ad esempio, alla Evergreen arenata nel canale nel 2021. Tutti si stanno rendendo conto solo ora che il trasporto marittimo globale è a rischio.

Questo thread su Twitter (di un deficiente che all'apparenza sembra avere una buona conoscenza delle cose) è rappresentativo del livello di analisi portato avanti da persone ancora innamorate della capacità della Marina americana di forzare progetti in tutto il mondo. Si è appena reso conto dell'importanza di questa situazione, ma non ne ha colto le sfumature dall'altro lato del campo di battaglia.

Per descrivere adeguatamente il quadro generale dovrò tornare indietro nel tempo. Cominciamo allora dal 7 ottobre e dall'attacco contro Israele da parte di Hamas.


Gli eventi di ottobre

Ecco lo scenario tra la cricca di Davos e Stati Uniti/Regno Unito:

Se si è un vecchio oligarca globalista con il naso in questi eventi...

Ecco cosa state vedendo:

  1. Il progetto in Ucraina è appeso a un filo mentre il sostegno europeo e americano diminuisce a tutti i livelli.
  2. La BCE non riesce a mantenere il controllo sull’aumento dei rendimenti obbligazionari per evitare una crisi bancaria.
  3. La curva dei rendimenti statunitensi si sta espandendo nel lungo periodo, non offrendo alla Yellen alcuna buona opzione per finanziare l’attuale deficit di bilancio, o per rinnovare il debito esistente, gran parte del quale è in scadenza nel 2024.
  4. Le elezioni statali tedesche mettono profondamente in imbarazzo la coalizione di governo in Assia e Baviera, nonché la CDU/CSU che ha perso voti significativi a favore di Alternativa per la Germania (AfD) nella roccaforte della CSU in Baviera.
  5. Le elezioni polacche costringono il partito al governo Diritto e Giustizia (PiS) a lasciare il potere nonostante le dure parole sui rifugiati ucraini e scuotono la Germania per le riparazioni della Seconda Guerra Mondiale.
  6. I BRICS aggiungono cinque nazioni che danno loro il controllo sulle principali rotte commerciali dentro e fuori l’Europa, incluso il Canale di Suez.
  7. La posizione geopolitica degli Stati Uniti in Medio Oriente si sta deteriorando mentre l’Arabia Saudita si schiera con la Russia e l’Iran su ogni questione.
  8. L’Iran sta diventando un partner fondamentale nella fiorente integrazione asiatica sul piano commerciale e politico.

Non concludereste che il tempo è scaduto e che sconvolgere il tabellone di gioco in qualche modo sia la vostra mossa migliore, se non l'unica?

Dall'altro lato abbiamo le seguenti circostanze:

Se tutto questo [rivelare l’odio neoconservatore nei confronti degli arabi] era l’obiettivo prefissato dall’Iran, allora la missione è compiuta.

Ciò implica anche che siano pronti e disposti ad aprire l’intero vaso di Pandora in tutto il Medio Oriente per riunire le tribù arabe e promuovere le loro ambizioni regionali. E questa volta non ci sarà un Lawrence a riportarli nell'ovile britannico.

La risposta di Israele probabilmente impedirà a qualcuno di loro di farsi da parte, lasciando che Israele spazzi via i civili a Gaza, anche se segretamente disprezzano Hamas tanto quanto gli israeliani.

Quindi, se siete in Iran e vedete:

  1. Debole leadership americana con Biden.
  2. Il sostegno all’Ucraina viene rapidamente meno.
  3. Gli stati petroliferi arabi restano saldi con la Russia nel contrastare le sanzioni USA/UE.
  4. La Cina investe nella ricostruzione della Siria.
  5. La Turchia attacca apertamente le forze curde delle SDF appoggiate dagli Stati Uniti nei giacimenti petroliferi siriani.
  6. Un cinico furto di terre da parte dell’Azerbaigian per interrompere il corridoio di trasporto internazionale Nord-sud in Armenia.
  7. La Russia ritorna sul mercato europeo del gas attraverso la Turchia.
  8. Maggiore influenza a livello regionale grazie alla riapertura delle relazioni diplomatiche con l’Arabia Saudita.

Non fareste qualcosa per sconvolgere lo status quo e imporre una scelta agli Stati Uniti ma anche al resto del mondo arabo?

La risposta iniziale degli Stati Uniti è stata quella d'intervenire rapidamente con una massiccia forza navale e segnalare il proprio sostegno a Israele e anche per “avvertire l'Iran”. Martin Armstrong ha subito sottolineato che questa era una trappola per gli Stati Uniti. Il thread sopra riguarda l’attuale disposizione delle forze navali statunitensi schierate nella penisola arabica.

La trappola di Tucidide è quella in cui una potenza dominante viene provocata a reagire contro una potenza in ascesa su una questione a cui deve rispondere per dimostrare che ha ancora supremazia ma non può vincere. Questo è esattamente ciò che la potenza emergente vuole che faccia la potenza dominante.

L'aggiunta di sei Paesi chiave da parte dei BRICS ad agosto, come ho detto allora, era lo scopo del vertice di quest'anno, non l'introduzione di una moneta BRICS coperta dall'oro.

Questo è ciò che Armstrong ha sottolineato: la possibilità che Russia/Iran/Cina scatenino una trappola di Tucidide sugli Stati Uniti attraverso Israele.


Perché la guerra in Yemen non è più una guerra ormai

Come si inseriscono in tutto questo gli attacchi Houthi al trasporto marittimo globale?

Allo stesso modo in cui le “milizie iraniane” hanno intensificato i loro attacchi contro le forze statunitensi di stanza in Siria e Iraq. L’obiettivo è spingere gli Stati Uniti fuori dal Medio Oriente e ridisegnare le mappe, annullando potenzialmente sia la Dichiarazione Balfour che l’accordo Sykes-Picot del 1916.

Israele ha una scelta: la Dichiarazione Balfour è ancora negoziabile, a seconda delle sue azioni future.

L'accordo Skyes-Picot, invece, non lo è. Gli arabi e i persiani sono stanchi dei conflitti che l’Occidente fa divampare sui vecchi confini tracciati dalla Gran Bretagna.

Tutti commettono l’errore di pensare che gli Stati Uniti sostengano Israele a causa degli “ebrei”. Una volta invocato questo argomento taboo, ogni discussione razionale viene interrotta. Succede per impedire di guardare alla cosa davvero importante in gioco: l’analisi strategica britannica delle mappe del mondo dalla prospettiva di un “ex” impero marittimo.

E, purtroppo, come sostengo da anni, gli ebrei sono quelli che subiranno le conseguenze negative.

Gli inglesi (e la vecchia Europa continentale) comprendono perfettamente che la globalizzazione dipende dal trasporto marittimo; a prima vista è molto più efficiente e meno vulnerabile al sabotaggio rispetto agli oleodotti lunghi migliaia di miglia.

Se fate esplodere o dirottate una nave, perdete una nave; fate saltare in aria un oleodotto da $55 miliardi e questo cambierà completamente le mappe.

Questa è stata la lezione degli attentati del Nordstream, per ricordare a tutti quanto siano fragili le infrastrutture fisiche.

Pertanto per proteggere il trasporto marittimo globale, che tradizionalmente è controllato dalle principali compagnie di navigazione europee e dal settore assicurativo della City di Londra, gli attacchi alle infrastrutture fisiche come oleodotti, ferrovie, raffinerie, ecc. sono perfettamente sensati. Fate saltare in aria i porti (Beirut) controllati dal vostro nemico e costringerete il mondo a passare attraverso i porti che controllate.

Quello che cercando di dire è che Iran/Cina/Russia stanno perseguendo l’idea che il trasporto marittimo non sia vulnerabile quanto le infrastrutture fisiche. Infatti l’impero statunitense è un impero navale, proprio come lo era quello britannico; sono modellati sulla stessa struttura e visione del mondo. Gli Stati Uniti sono gli eredi dell’impero marittimo britannico.

Questo è un altro motivo per cui il riavvicinamento tra Iran e Arabia Saudita è stato importante: non solo per porre fine alla guerra saudita contro lo Yemen, ma per trasformare gli Houthi da una spina nel fianco in una risorsa mentre passano dal sostegno al vecchio impero statunitense/britannico al crescente impero guidato da Cina/Russia/Iran.

Non trovate strano che Putin non abbia mai reagito dopo che gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno fatto saltare in aria il Nordstream? Tutte le chiacchiere che escludono sia i pazzi neoconservatori nel Consiglio per la sicurezza nazionale che nel GCHQ sono fuorvianti.

Putin è paziente; ha capito cosa rappresentasse il Nordstream. La diplomazia riguardo il gasdotto è stata la migliore possibilità per la Russia di evitare una guerra che si sarebbe spalmata lungo il prossimo secolo.

Ricucire il mondo con gas e petrolio, stabilizzare i confini, ricostruire la Russia, introdurre un nuovo tipo di pace: è un tipo di pace che non dipende dall’abilità marittima, basata sul modello britannico, e così dovrebbe essere dato che l’Inghilterra è un’isola nel nord Atlantico.

Si tratta di un approccio terrestre con il controllo sulle strettoie geografiche intorno al Mar Mediterraneo e alla penisola arabica, facilitando l’apertura di nuovi mercati e ponendo fine al vecchio controllo coloniale europeo su Africa, Asia e persino Sud America.

E ora Putin sta cogliendo l’occasione per colpire al cuore l’abilità marittima del globalismo stesso, permettendo all’Iran di attivare gli Houthi per attaccare le navi commerciali intorno al Golfo di Aden.


Obiettivo: Egitto

Prendiamo in considerazione ora il vero obiettivo dell'attacco di Hamas contro Israele. Chi è stato al centro di tutte le principali sfide al piano globalista nel 2023?

L'Egitto.

È proprio l’Egitto che i russi e i cinesi hanno incoraggiato a dichiarare default per il debito dovuto all'FMI, offrendosi di condonarlo se quest'ultimo avesse fatto lo stesso.

È stata l'offerta di Israele di condonare il debito dell'Egitto nei confronti del Fondo monetario internazionale se avesse portato via tutti i rifugiati palestinesi da Gaza a svelare la posta in gioco reale. Per una volta si è trattato di un'offerta vera e non di una semplice restituzione della merce rubata, come è tipico per la cricca di Davos.

Lo scopo del vertice BRICS dello scorso agosto era quello di prendere il "controllo" su tutte le vie navigabili che circondano la penisola arabica, vale a dire le rotte marittime più importanti a livello mondiale verso la vecchia Europa e ciò che resta dell'Impero britannico.

Il Canale di Suez.

L'Egitto è risultato il vincitore e dal momento in cui è stato annunciato che avrebbe aderito ai BRICS, l’attenzione si è concentrata sul tentativo d'impedire che ciò accadesse destabilizzando il Paese. Ecco, quindi, che salta fuori un brutale attacco di terra, che la leadership israeliana sapeva sarebbe arrivato, per creare una crisi di rifugiati in Egitto; aumenta la pressione sul governo di al-Sisi e si tenta di nuovo una rivoluzione colorata dopo le elezioni.

Ecco il titolo del Wall Street Journal dopo che el-Sisi ha vinto le elezioni con quasi il 90%: “L'egiziano Sisi deve affrontare sfide difficili nel suo terzo mandato come presidente”.

È stata una sorpresa per me che non abbiano nemmeno contestato pubblicamente il risultato e non abbiano tentato un'altra rivoluzione colorata. Forse finalmente riusciremo a vedere quanto siano limitati i fondi ora che Powell ha alzato i tassi al 5,5%...

L'articolo del WSJ è una tabella di marcia per il futuro dell'Egitto rispetto alle sue relazioni con l'Occidente. Si cercherà di fare pressione dal punto di vista economico su al-Sisi affinché si sottometta. Non funzionerà perché l'Egitto ha amici potenti...

Il modo in cui lo vedo in termini di mossa-contromossa è il seguente:

  1. I BRICS portano l’Egitto nel proprio ovile sapendo che ciò apre opzioni di finanziamento alternative per il Paese al di fuori degli strozzini dell'FMI.
  2. L'attacco di Hamas può proseguire se tutti pensano che sia a loro vantaggio farlo.
  3. Israele/USA/Regno Unito pensano di poter fare pressione sull’Egitto affinché si sottometta.
  4. Russia/Iran/Cina pensano di poter aumentare la pressione sugli Stati Uniti affinché lascino la regione.
  5. Hamas è stata una pedina sacrificale in questo gioco, da entrambe le parti: Iran e Regno Unito.
  6. Netanyahu agisce in modo del tutto conforme lanciando un brutale furto di terre, facendo parlare ovunque di giacimenti petroliferi, del nuovo corridoio commerciale dall’India a Israele verso l’Europa, ma sono tutte minacce dirette al canale di Suez.
  7. Gli Stati Uniti si muovono in più gruppi di vettori per "proteggere le operazioni di spedizione".
  8. L’Iran sta chiaramente provocando gli Stati Uniti attivando gli Houthi per attaccare le navi commerciali. Alimenta la pirateria proveniente dal Corno d’Africa. Tutti pensano ancora di avere delle carte da giocare.
  9. La cricca di Davos vuole che gli Stati Uniti si trovino in una posizione tale da non poter mantenere la Pax Americana. Il Regno Unito cerca disperatamente di mantenerla... questa è la tensione critica tra i neoconservatori e la vecchia Europa.
  10. La cricca di Davos è felice di stringere un accordo con Cina e Russia per mantenere aperte le rotte commerciali, così annunciano rapidamente che tutte le principali compagnie di navigazione europee ritireranno l’utilizzo del canale di Suez.
  11. Ma notate chi stanno minacciando gli Houthi: solo le navi dell’Occidente, infatti molestano la Marina degli Stati Uniti, colpiscono le navi di linea MAERSK, negano il passaggio a tutte le navi dirette verso Israele.

Quindi Suez è ora insicuro in generale a causa dell’illegalità nella regione, o è semplicemente insicuro per l’Occidente? Se alle navi mercantili cinesi sarà consentito il passaggio e anche alle petroliere russe, allora avremo la nostra risposta.

Perché a me tutta questa faccenda puzza di montatura. Pensate alla rapidità con cui le compagnie di navigazione della cricca di Davos hanno annunciato che avrebbero abbandonato il canale di Suez. Il punto ovvio è negare all’Egitto le tasse sui trasporti e l’altro è che gli Houthi stanno facendo il bello e cattivo tempo nel Mar Rosso.

Ma è anche possibile che, nonostante tutte le posizioni, gli Stati Uniti si siano rifiutati di cadere nella trappola e cercare di difenderli con la Marina americana? Non penso che questo sia uno scenario probabile, i costi per gli Stati Uniti sarebbero troppo alti se non schiacciassero gli Houthi.

La scelta di Hobson per gli Stati Uniti è: far intervenire la marina per mantenere in piedi la Pax Americana ancora per un po’, allentare la pressione sull’Egitto e nel momento in cui accadrà gli Houthi smetteranno di giocare. L'Egitto si stabilizzerà, Suez si rinforzerà e la stretta sarà finita.

Se invece gli Stati Uniti non intervengono, la Pax Americana in mare sarà morta e la pressione sul trasporto marittimo globale aumenterà. L’Egitto dovrà essere sostenuto economicamente da Russia e Cina e al-Sisi non avrà altra scelta.

Ma ciò garantisce anche, nel lungo periodo, il punto di snodo sia per la Belt and Road cinese, sia per il corridoio internazionale di trasporto Nord-sud della Russia.

E chi è il bivio per entrambi? L'Iran.

Infine il costo per l’Europa sarà enorme, poiché il tempo di viaggio extra in Africa non farà altro che rendere le merci in uscita dall’Europa molto più costose.


La vera prospettiva per il petrolio...

Ora parliamo degli effetti su ciò che avrà sul cuore dell'intera questione: la domanda di petrolio.

Siamo stati oggetto di un’incredibile gaslighting riguardo la domanda marginale di petrolio attraverso la manipolazione del mercato dei futures, l'affondo sulla SPR e la politica delle sanzioni. L’OPEC+ continua a tagliare la produzione affinché il prezzo rimanga laddove i sauditi lo vogliono in modo da poter pareggiare il proprio bilancio: circa $80 al barile. Questo livello mantiene inoltre elevate le pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti e bassa la competitività europea, costringendo la BCE a difendere l’euro per mantenere bassi i costi energetici interni, cosa che fa ormai da quasi due anni.

L'aggiunta della durata del viaggio medio per le navi portacontainer non solo aumenterà le tariffe giornaliere per il trasporto di merci, ma consumerà anche più carburante bunker n. 6, che è ciò con cui viaggiano queste navi. Il carburante #6, per i profani, è semplicemente petrolio greggio ripulito.

In un'e-mail inviata a un gruppo di discussione privato a cui partecipo, è stato fatto il seguente calcolo approssimativo sulla domanda globale di petrolio.

La media dei transiti giornalieri nel Canale di Suez è di 56 (mettiamo che la metà deviano). La deviazione extra intorno all'Africa è di circa 10-12 giorni (usiamo 10). Il consumo di carburante al giorno varia da 150 a 350 (diciamo 250). Ci sono circa 7,5 barili per tonnellata di carburante bunker. Quindi 28 navi * 10 giorni * 250 mt * 7,5 bbl/mt = 525.000 bbl al giorno di consumo extra se metà delle navi che normalmente utilizzano Suez deviano.

500.000 bbl/giorno non sono niente di cui lamentarsi. Infatti è immenso in termini di domanda marginale; intacca l’intera strategia israeliana di fare pressione sull’Egitto.

Ed è per questo che l’OPEC+ (o BROPEC+) non si lamenta degli attacchi al trasporto marittimo. La pistola fumanta analisi è il seguente titolo della Reuters: “L’Arabia Saudita suggerisce compostezza agli Stati Uniti mentre gli Houthi attaccano le navi nel Mar Rosso”.

Nessuno si chiede perché i sauditi siano così silenziosi su questo argomento? Questa è pirateria alle loro porte; gli Houthi dovrebbero essere i loro nemici, dato che da anni combattono una guerra contro di essi.

Ma questa mossa dei BRICS è chiaramente nel loro migliore interesse e vi dice tutto quello che dovete sapere su chi Mohammed bin Salman e il resto della famiglia reale stiano sostenendo in tutte le questioni geopolitiche. I terroristi sostenuti dall’Iran stanno apertamente molestando le navi intorno alla penisola arabica e i sauditi “chiedono moderazione?”

Gli Stati Uniti annunciano una coalizione di 10 nazioni contro lo Yemen e i sauditi e gli Emirati Arabi Uniti (entrambi ora membri dei BRICS) dicono di no?

Non vedo come gli Stati Uniti possano evitare la trappola di Tucidide in questo caso. Anche se non penso nemmeno per un momento che la Marina americana non possa affrontare gli Houthi, non penso nemmeno che qualcuno sia preparato al fatto che loro affondino le navi americane.

La mossa intelligente è risolvere questo problema senza arrivare a quel punto e quindi impegnarsi in negoziati reali. Con questi idioti alla Casa Bianca?

Scacco matto per Putin.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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