venerdì 7 gennaio 2022

Vaiolo: i miti storici dietro gli obblighi di vaccinazione

Negli ultimi due anni le peggio nefandezze sono state sponsorizzate dai media mainstream attraverso la loro narrazione terroristica. Ma ciò che è peggio è stata la diffamazione di tutta quella serie di medici che in qualche modo hanno cercato, chi sommessamente chi con un po' più di vigore, di offrire uno straccio di dibattito. Il fondamento e pilastro della scienza. Invece chi non si è allineato è finito sbeffeggiato, bullizzato e ridicolizzato, ad iniziare da Robert Malone. Puntualmente tutto ciò da cui aveva messo in guardia s'è verificato. Perché? Perché non ha ribaltato i principi biologici e medici che fino al 2019 valevano. Senza contare i paragoni senza senso con le malattie del passato che niente hanno a che fare con quella presente, ad esempio la poliomelite. Invece i media mainstream, insieme a quello stuolo di lacchè nel mondo medico, adesso cercano di nascondere le menzogne che fino a ieri andavano raccontando o riscrivendo il passato, oppure puntando sulla memoria a breve termine di chi legge i loro "aggiornamenti". I fanatici alla fine crollano sempre, perché al loro interno sono in continua lotta con una verità inconfessabile che deve venire a galla.

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di Kristoffer Mousten Hansen

Durante la recente "pandemia", il Santo Graal dei funzionari della sanità pubblica è stato la vaccinazione: solo vaccinando un numero sufficiente di persone (prima gli anziani e gli infermi, poi tutti gli adulti e ora anche i bambini) è possibile sconfiggere il virus nefasto. Poiché la vaccinazione si è dimostrata inefficace nel prevenire la diffusione del coronavirus, con studi che mostrano un rapido declino della relativa protezione, gli stati hanno raddoppiato la dose d'interventismo introducendo non solo i "richiami" per i vaccinati, ma anche suggerendo che i non vaccinati debbano essere sottoposti a pressioni e, se necessario, costretti ad accettare il vaccino.

È comprensibile il crescente scetticismo sull'efficacia di queste politiche, per non parlare della loro moralità. Tuttavia non sorprende che l'establishment medico degli stati abbia sposato l'idea della vaccinazione come panacea per la prevenzione delle malattie. Si tratta, infatti, di qualcosa di vicino ad uno dei grandi miti della sanità pubblica: l'obbligo di vaccinazione è ciò che ha salvato il mondo dai grandi flagelli del passato ed è stato introdotto da medici eroi nonostante l'opposizione da parte degli egoisti, degli stupidi e degli sciocchi teologi che pensavano che le malattie fossero la volontà di Dio e che l'umanità dovesse semplicemente accettarla. Il cuore di questo mito è il caso del vaiolo.


La storia ufficiale del vaiolo

La leggenda del vaiolo e della sua eradicazione, come raccontata dalla maggior parte dei libri di testo e praticamente dall'intera istituzione medica, è questa: a partire dal XVI secolo circa, l'Europa fu devastata da periodiche epidemie di vaiolo (variola major), una malattia che causava l'eruzione di pustole sulla pelle e molto spesso, in circa un quinto di tutti i casi, portava alla morte. Coloro che sopravvivevano rimanevano spesso sfregiati a vita (butterati). I primi tentativi di combatterlo attraverso la "variolazione", cioè l'inoculazione in adulti sani del pus degli individui infetti, si rivelarono inefficaci: mentre coloro che sopravvivevano a questo trattamento diventavano immuni, la pratica manteneva anche viva la malattia e la faceva circolare nella popolazione.[1]

Poi, nel 1796, l'eroico Dr. Edward Jenner fece la scoperta cruciale: prove aneddotiche suggerivano che le mungitrici non contraessero il vaiolo ed il Dr. Jenner ipotizzò che il contatto con il bestiame le avesse esposte al vaiolo bovino (variola vaccinia), una malattia molto più lieve negli umani. Sperimentò quindi l'inoculazione nei bambini del vaiolo bovino, e quando in seguito li espose al vaiolo attraverso la variolazione, si dimostrarono immuni. L'establishment medico, ovvero la Royal Society, licenziò il buon dottor Jenner, ma non si scoraggiò poiché procedette a promuovere il suo nuovo trattamento di "vaccinazione" e ricevette rapidamente il sostegno di medici e statisti illuminati, i quali sponsorizzarono la sua scoperta. Migliaia di persone vennero vaccinate in Gran Bretagna nel giro di un paio d'anni ed il trattamento si diffuse in altri Paesi europei. La vaccinazione infantile fu resa obbligatoria nel dispotismo "illuminato" di Baviera (1807), Prussia (1835), Danimarca (1810) e Svezia (1814) e promossa ovunque se non proprio imposta. Alla fine anche gli inglesi avrebbero imposto l'obbligo di vaccinazione nonostante l'opposizione di persone come l'agricoltore, il giornalista ed il William Cobbett di turno:[2]

Sono sempre stato, fin dalla prima menzione della cosa, contrario a questo tipo di pratica [...]. Io, dunque, come si vedrà nelle pagine del Registro di quel giorno, mi opposi strenuamente alla donazione di ventimila sterline a JENNER attraverso le tasse, pagate in gran parte dai lavoratori [...].

[...] Questa nazione ama la ciarlataneria di ogni tipo; e questa particolare ciarlataneria essendo stata sanzionata da Re, Lord e Comuni, si è diffusa nel Paese come una pestilenza portata dai venti [...] in seguito, o sono morti per il disordine, o sono scampati per un pelo alla morte![3]

Nonostante i reazionari come Cobbett diffondessero disinformazione, la vaccinazione fu un grande successo: il bilancio delle vittime del vaiolo scese drasticamente in tutta Europa nei primi decenni del diciannovesimo secolo, nonostante alcune battute d'arresto come le epidemie negli anni 1860, 1870 e 1880. Questi, ovviamente, dimostrarono la necessità della ri-vaccinazione e che la minoranza di chi si opponeva al vaccino doveva essere persuasa a farlo. Se qualcuno ne dubita, l'esperienza della guerra franco-prussiana, combattuta nel bel mezzo di una pandemia di vaiolo in tutta Europa, fornisce una prova conclusiva: l'esercito prussiano, i cui soldati erano stati vaccinati praticamente tutti, si dimostrò altamente resistente alla malattia, mentre le reclute francesi, spesso tratte da ottenebrate famiglie cattoliche scettiche sul vaccino, cadevano come mosche.

Infine la campagna condotta da Donald Henderson per debellare il vaiolo in tutto il mondo attraverso la vaccinazione si è rivelata un grande successo. Nel 1980 l'Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò la malattia debellata.


Realtà del vaiolo

Il lettore attento, in base ad alcune osservazioni sconsiderate nella sezione precedente, può non accettare completamente questa storia. Infatti mentre alcuni dei fatti principali sono corretti – il vaiolo è stato uno dei principali killer ed è scomparso dopo la campagna vaccinale – il ruolo della vaccinazione, ed in particolare dell'obbligo di vaccinazione, è molto esagerato. Due semplici fatti lo dimostrano:

  1. Il declino della mortalità per vaiolo in tutta Europa è iniziato nel 1800, prima che il vaccino fosse ampiamente distribuito e prima che fosse reso obbligatorio ovunque, ed è quindi semplicemente impossibile attribuire questo declino a Jenner ed al suo vaccino.
  2. Ci furono epidemie praticamente in ogni decennio successivo, ma nel 1890 le morti scomparvero: all'inizio del 1900 il vaiolo era praticamente indistinguibile dalla varicella. Il motivo era che si sviluppò un nuovo ceppo del virus, il variola minor, e divenne dominante rispetto al ceppo letale.

Il primo punto è facilmente visibile nel grafico di Henderson:[4]

Grafici simili potrebbero essere replicati per tutti i Paesi europei.[5] L'idea che la vaccinazione abbia causato il declino è ovviamente insostenibile, poiché non si è diffusa così ampiamente all'istante. Anche i primi obblighi di vaccinazione (Baviera nel 1807, Danimarca nel 1810) arrivarono dopo il declino.

Se il calo della mortalità complessiva non è dovuto al vaccino, non ha almeno limitato le epidemie successive? La guerra franco-prussiana è l'indicatore più chiaro di ciò, poiché i francesi non vaccinati soccombettero mentre i prussiani rimasero sani. Questa era ed è una delle principali prove dell'efficacia del vaccino, l'unico problema è che è falsa.

In primo luogo, mentre l'esercito prussiano non registrò un alto tasso di mortalità per vaiolo, c'era un'epidemia mortale in Prussia. Infatti la Prussia era il Paese più colpito in Europa, con un bilancio delle vittime totale superiore a sessantanovemila. Forse i giovani non soccombettero, ma gli altri prussiani non si dimostrarono altrettanto resistenti. In secondo luogo, se è vero che in Francia non vi era alcun obbligo di vaccinazione e che i tassi di vaccinazione erano bassi, i soldati francesi vennero vaccinati al momento dell'arruolamento. Semmai l'esperienza della guerra franco-prussiana dimostrò che la vaccinazione era impotente contro l'epidemia del 1870-1871.[6]

Il secondo punto è ampiamente ammesso, sebbene Henderson insinui ancora che la disponibilità del vaccino sia stato un fattore importante per l'eradicazione del vaiolo in Europa. Forse si potrebbe sostenere, anche se non l'ho visto da nessuna parte, che la vaccinazione abbia portato allo sviluppo del variola minor, che alla fine ha eliminato il ceppo letale. Tuttavia, per vedere come la vaccinazione non sia stata importante per la fine del vaiolo europeo, dobbiamo tornare al punto in cui tutto è iniziato: l'Inghilterra.


L'esperienza inglese

Mentre gli inglesi erano inizialmente entusiasti della vaccinazione, è stata rapidamente necessaria la coercizione per diffondere la pratica a livello infantile. La legge del 1840 stabiliva il pagamento dei vaccinatori pubblici fuori dalle tariffe (cioè le tasse locali) e le leggi del 1853, 1867 e 1871 stabilivano un sistema di obbligo di vaccinazione. I genitori che si rifiutavano di vaccinare i propri figli venivano puniti con pesanti multe e la reclusione.

Mentre gli inglesi generalmente rispettavano i requisiti per i vaccini, gli atti obbligatori portarono all'istituzione di una National Anti-Compulsory Vaccination League. Un importante centro di questa lega era la grande città industriale di Leicester.[7] Fu solo dopo l'epidemia del 1871-1872 che iniziò a diffondersi la resistenza alla coercizione: i genitori chiedevano, non a torto, perché dovessero esporre i loro figli ai rischi della vaccinazione quando morivano lo stesso a causa dell'epidemia? L'agitazione anti-vaccinazione culminò con una grande manifestazione a Leicester nel marzo 1885: partecipanti da tutto il Paese e molte manifestazioni di simpatia dall'estero.[8] I manifestanti esibivano striscioni con slogan come "La libertà è il nostro diritto di nascita ed è la libertà che chiediamo" e "I tre pilastri della vaccinazione: frode, forza e follia".

I contrari all'obbligo di vaccinazione avevano acquisito con successo il controllo della Corporation of Leicester nel 1882, sebbene il Board of Guardians che imponeva la vaccinazione fosse indipendente dal consiglio comunale. Allo stesso tempo si diffuse la non conformità con l'obbligo di vaccinazione dei bambini: entro la metà degli anni 1880 meno della metà di tutti i bambini a Leicester furono vaccinati e la tendenza continuò. Nel 1886 il Board of Guardians di Leicester fermò l'applicazione delle leggi sulla vaccinazione. I cittadini di Leicester attraverso una campagna di protesta non violenta e di non conformità avevano di fatto annullato gli obblighi di vaccinazione. Ci si poteva aspettare che quando l'epidemia successiva fosse arrivata in Inghilterra, nel 1892-1894, Leicester sarebbe stata particolarmente colpita, ma non fu così: solo 357 casi, o 20,5 per 10.000 abitanti, rispetto a 125,3 e 144,2 per 10,000 abitanti nelle città ben vaccinate di Warrington e Sheffield.[9] Anche il tasso di mortalità a Leicester rimase basso, con solo 21 morti, o il 5,8%.

Che Leicester non sia diventato un luogo di peste non è semplicemente dovuto all'inefficacia della vaccinazione. La città sviluppò un sistema di trattamento del vaiolo, il Metodo Leicester, che successivamente si diffuse nel resto dell'Inghilterra a partire dal 1900 circa.

Il Metodo Leicester fu organizzato dal Dr. JW Crane Johnston, assistente ufficiale medico dal 1877 al 1880 e ufficiale medico dal 1880 al 1885. Il metodo di Johnston era semplice: notifica immediata quando veniva scoperto un caso di vaiolo, ricovero in ospedale del paziente e quarantena dei contatti più stretti. In realtà la notifica era già stata istituita, in quanto il Comitato Sanitario Comunale nel 1876 decise che bisognava pagare 2 s. 6 d. per qualsiasi caso di vaiolo, scarlattina o erisipela, che richiedesse il ricovero in ospedale.[10] Anche il consiglio comunale, ed i contrari all'obbligo di vaccinazione, sottolinearono l'importanza dei servizi igienico-sanitari, di una buona igiene e di una vita sana.

L'esperienza di Leicester si dimostrò un tale successo che altre città inglesi iniziarono a copiarla e la notifica divenne legge nazionale nel 1899. Nel frattempo i tassi di vaccinazione diminuirono costantemente, ma nonostante le epidemie nel 1892-94 e nel 1901 non si ripresentarono nulla come i vecchi tassi di mortalità. Il dottor Millard, che divenne ufficiale medico a Leicester nel 1901, parlava spesso sia dei benefici del Metodo Leicester sia dei pericoli dell'obbligo di vaccinazione dei bambini, poiché il vaiolo modificato in un adulto vaccinato poteva essere una fonte nascosta di infezione e quindi porre l'intera comunità a rischio.

Nel 1948 l'obbligo di vaccinazione contro il vaiolo fu ufficialmente abolito, ma a quel punto l'intera popolazione inglese era di fatto non vaccinata e non toccata dal vaiolo. Facendo il punto della situazione nel 1946, il Dr. G. K. Bowes disse:

Il suo declino negli ultimi decenni del diciannovesimo secolo è stato quasi universalmente attribuito alla vaccinazione, ma aleggia il dubbio su quanto possa essere vero. La vaccinazione non è mai stata effettuata con un grado di completezza, nemmeno tra i neonati, e si è mantenuta ad un livello elevato solo per pochi decenni. C'era quindi sempre una grande parte della popolazione non affetta dalle leggi sulla vaccinazione. La ri-vaccinazione ha interessato solo una frazione. Attualmente la popolazione è in gran parte interamente non vaccinata. I membri del servizio sanitario pubblico ora si pavoneggiano dicendo che la cessazione di tali focolai sia dovuta ai loro sforzi. Ma è davvero così? La storia dell'aumento, il cambiamento nell'incidenza dell'età e il declino del vaiolo portano piuttosto alla conclusione che abbiamo a che fare con un ciclo naturale di malattie come la peste ed il vaiolo non è più una malattia naturale per questo Paese.[11]

Qualunque siano gli effetti della vaccinazione, è chiaro che non è stata la causa della scomparsa del vaiolo dall'Inghilterra o dall'Europa.[12] Potrebbe aver contribuito all'eradicazione della malattia nel resto del mondo, ma in Europa e Nord America è stata chiaramente inutile.

Da quando la malattia è stata dichiarata ufficialmente debellata, il vaccino originale contro il vaiolo bovino non fa più parte del programma di vaccinazione infantile in nessun Paese.


Conclusione

I programmi di salute pubblica e vaccinazione si basano su un'unica tesi: sono stati cruciali per l'eliminazione di uno dei più grandi assassini della storia, il vaiolo. Come abbiamo visto, questo non è vero: la vaccinazione non è mai stata universale in tutta Europa e Nord America[13] ed il declino della mortalità e la malattia scomparvero nello stesso momento in tutto il mondo occidentale, nonostante tutte le variazioni nelle linee di politica sulla salute pubblica. Anche Paesi come l'Inghilterra che avevano de facto rinunciato all'obbligo di vaccinazione si liberarono della malattia.[14] Come hanno sostenuto Ludwig von Mises e la tradizione liberale prima di lui, le idee governano il mondo. La storia ufficiale del vaiolo è un supporto per le linee di politica delle autorità sanitarie moderne, ma se viene esposta con tutti i suoi miti, la giustificazione ideologica per l'obbligo di vaccinazione obbligatoria cessa di esistere.

Oltre a smentire la storia ufficiale del vaiolo, l'esperienza inglese mostra come le popolazioni locali imbevute di principi liberali[15] abbiano annullato le misure di sanità pubblica dettate dallo stato. Per coloro che oggi combattono contro le misure coercitive di salute pubblica, spero che questo saggio possa essere una buona fonte di ispirazione.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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Note

[1] Si veda Donald A. Henderson, Smallpox: The Death of a Disease (New York: Prometheus Books, 2013), EPUB.

[2] Un esempio per capire il carattere di Cobbett: quando era in esilio a Filadelfia nel 1790 per aver fatto arrabbiare l'establishment militare britannico, Cobbett gestiva una libreria nella cui vetrina mostrava con orgoglio un ritratto di Giorgio III e pubblicò molta letteratura lealista.

[3] William Cobbett, Advice to Young Men, and (Incidentally) to Young Women, in the Middle and Higher Ranks of Life. In a Series of Letters Addressed to a Youth, a Bachelor, a Lover, a Husband, a Father, a Citizen, or a Subject (1829; repr. Oxford: Horace Hart, 1906; Project Gutenberg, 2005), pp. 261– 63.

[4] Henderson, Smallpox, grafico 4.

[5] Si vedano i dati in W. Troesken, The Pox of Liberty: How the Constitution Left Americans Rich, Free, and Prone to Infection (Chicago: The University of Chicago Press, 2015), p. 77. Il professor Troesken sostiene la narrativa mainstream, ma i suoi dati mostrano chiaramente che non può essere vera.

[6] Enciclopedia Britannica, 9a ed., vol. 24 (1888), sv “vaccinazione”.

[7] Stuart MF Fraser, "Leicester and Smallpox: The Leicester Method", Medical History 24 (1980): 315-32.

[8] Cfr. S. Humphries e R. Bystrianyk, Dissolving Illusions: Disease, Vaccines, and the Forgotten History (autopubblicazione, 2013), cap. 6, per un resoconto della Grande Dimostrazione.

[9] Fraser, "Leicester and Smallpox", 322.

[10] Ivi, 317.

[11] G. K. Bowes, "Epidemic Disease: Past, Present and Future", Journal of the Royal Sanitary Institute 66, n. 3 (1946): 174-79, spec. 176. Secondo Arthur Allen, Vaccine: The Controversial History of Medicine's Greatest Lifesaver (New York: WW Norton, 2007), p. 69, il tasso di vaccinazione in Inghilterra era del 50% nel 1914 e del 18% nel 1948.

[12] Per inciso, si può menzionare che i bassi tassi di mortalità propagandati a sostegno dell'obbligo di vaccinazione sono evidenti solo in Scandinavia e (dalla fine del XIX secolo) in Germania. Una tesi un po' debole su cui appoggiare questa misura di salute pubblica.

[13] Troesken, Pox of Liberty, dettaglia il caso americano. Tuttavia sopravvaluta l'impotenza del governo nazionale, poiché le leggi obbligatorie a livello statale e locale possono essere efficaci quanto la legislazione federale.

[14] Sebbene non abbia trovato numeri per la compliance al vaccino per altri Paesi europei, sono infatti diventato estremamente scettico sull'idea che la vaccinazione fosse universale, anche nei Paesi scandinavi. Tuttavia, come dovrebbe essere chiaro da questo saggio, anche accettando i dati di Germania o Danimarca, non prova che la vaccinazione fosse necessaria, o addirittura abbia contribuito alla fine del vaiolo in Europa.

[15] Fraser, in "Leicester and Smallpox", sostiene che i contrari al vaccino erano una coalizione di artigiani, lavoratori e persone della classe media che si opponevano alla costrizione. Leicester era anche un centro di anticonformismo religioso.

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giovedì 6 gennaio 2022

Criptovalute e National Banking Act: come apprendere la lezione sbagliata dalla storia

 

 

di Nicolas Cachanosky & William Luther

I policymaker sono stati rapidi nel paragonare le criptovalute col periodo storico in cui le banche erano "libere di fare ciò che volevano". Il presidente della SEC, Gary Gensler, sostiene che le stablecoin siano simili alle banche slegate da regolamentazione centrale, come accadeva prima del National Bank Act. Le stablecoin sono criptovalute con un tasso di cambio fisso rispetto alle principali valute fiat, come il dollaro ad esempio. Per fare ciò chi emette le stablecoin deve detenere riserve liquide sufficienti per convertirle al tasso di conversione promesso. Gensler mette in dubbio la “redditività a lungo termine delle criptovalute”, come riporta il Wall Street Journal, “sottolineando l'importanza di proteggere gli investitori portando tale mercato sotto controllo normativo”.

La senatrice Elizabeth Warren ha espresso un parere simile:

Nel XIX secolo le "banconote selvagge" venivano emesse da banche senza asset sottostanti. E alla fine le banche che le emettevano andavano fallite e la fiducia della popolazione nel sistema bancario veniva indebolita. Il governo federale intervenne, tassò queste banconote e sviluppò invece una valuta nazionale. Ed è per questo che abbiamo avuto la stabilità di una valuta nazionale.

Quindi, in teoria, una valuta digitale emessa e supportata da una banca centrale potrebbe fornire i vantaggi delle criptovalute senza tali rischi. La Federal Reserve, un'istituzione di fiducia, potrebbe fornire alla popolazione una versione digitale del denaro che sia sicura, stabile e accettata ovunque.

Secondo lei il settore privato non regolamentato non è riuscito a produrre un sistema monetario affidabile in passato; lo stato dovrebbe intervenire per rimediare alle carenze percepite nelle criptovalute emesse privatamente, come ha fatto con i suoi antecedenti storici.

C'è solo un problema con questa narrazione: non è coerente con la storia. L'esperienza statunitense non mostra i pericoli posti da un sistema bancario non regolamentato: al contrario, dimostra chiaramente i pericoli di una cattiva regolamentazione. I politici hanno appreso le lezioni sbagliate dalla storia.

Tanto per cominciare, il sistema bancario non regolamentato era incredibilmente raro. Gensler e Warren perpetuano il mito che il sistema bancario commerciale fosse invaso da istituti che emettevano banconote convertibili in oro o argento senza le riserve sufficienti per onorare quelle promesse e fuggivano col malloppo prima che i legittimi proprietari se ne accorgessero; e che questa "tradizione" non terminò fino a quando non intervennero i regolatori federali. Infatti il sistema bancario non regolamentato era limitato a pochi stati e durò solo pochi anni.

"Gli eventi in Michigan sono spettacolari", scrive Jerry Dwyer, "ma oltre a non durare molto a lungo, non sono nemmeno persistiti nel senso che non sono riapparsi in altri stati. Nel 1838, mentre il Michigan stava soffrendo per la sua debacle, New York approvò la legge sul free banking, cosa che la sua legislatura stava discutendo da diversi anni. Il sistema free banking di New York è ampiamente considerato di notevole successo".

Dwyer ci informa delle perdite di chi deteneva banconote connesse al sistema free banking a New York dal 1842 al 1863.

I tassi di perdita annuali sulle banconote di New York erano relativamente alti negli anni Quaranta dell'Ottocento – 4% nel 1842, 0,2 percento nel 1844 e 0,4 percento nel 1848 – e poi mai più dello 0,1%. Quest'ultimo tasso, ricordiamolo, comprendeva anche perdite dovute alla distruzione involontaria o alla collocazione errata delle banconote.

Forse il 4% sembra abbastanza alto, ma non è molto più alto delle commissioni standard di oggi sui terminali commerciali per effettuare pagamenti.

Dwyer parla anche delle perdite per coloro che detenevano banconote di quelle banche di New York che poi sarebbero fallite.

Per alcuni anni i tassi di perdita sulle banconote di queste banche risultarono relativamente alti. Tuttavia queste perdite videro una progressiva diminuzione nel tempo come accadde per i tassi di perdita precedenti. Il tasso più alto fu del 42% nel 1842, all'interno della gamma dei tassi di perdita stimati per il Michigan alcuni anni prima. Negli anni Quaranta dell'Ottocento, il tasso di perdita medio annuo era del 9,8%, nel 1850 del 3,7% e nei quattro anni del 1860 fu dello 0,1%. Sebbene il tasso di perdita sopportato da coloro che detenevano banconote fallite a volte risultava notevole, anche questo tasso di perdita diminuì nel tempo.

Anche quando una banca andava in bancarotta, quindi, chi ne usava le banconote in genere ne soffriva poco.

Nulla di tutto questo nega che ci fossero problemi nel sistema bancario statunitense di allora. Le banche statunitensi erano notoriamente instabili, ma essa non era dovuta alla mancanza di regolamentazione bensì alle norme terribili a livello statale.

Prima del National Banking Act, le banche erano istituite a livello statale. Non erano autorizzate ad aprire filiali oltre i confini di stato e molti stati andarono addirittura oltre impedendo l'apertura di filiali bancarie all'interno dello stato stesse. Di conseguenza il sistema bancario statunitense era caratterizzato da un gran numero di banche di piccole dimensioni e poco diversificate. Queste banche locali erano sovraesposte alle loro piccole economie locali e gli shock locali, come il maltempo, che riduceva i raccolti agricoli, avevano un impatto terribile sui loro bilanci. E, in molti casi, queste banche andavano in bancarotta.

Alle banche era inoltre impedito di sostenere le proprie banconote con asset di propria scelta. Invece erano spesso tenute a detenere buoni del Tesoro statali di bassa qualità, i quali fornivano un'attraente fonte di credito agli stati locali ma mettevano in pericolo la solvibilità delle banche. E, anche nei casi in cui erano autorizzate a detenere obbligazioni federali, la diminuzione dell'offerta di tali obbligazioni a seguito della guerra civile limitò l'emissione di banconote e rese incredibilmente difficile soddisfare la domanda stagionale di banconote.

George Selgin contrappone il sistema bancario statunitense a quello canadese, il quale non era gravato dalle restrizioni sopra descritte.

Le banche canadesi, a differenza delle loro controparti statunitensi, erano libere di emettere banconote in base agli stessi attivi a sostegno delle loro passività rappresentate dai depositi. Di conseguenza erano perfettamente in grado di accogliere sia i cambiamenti secolari che quelli stagionali della domanda di denaro.

Il problema, in altre parole, non era la mancanza di regole ma l'esistenza di norme terribili!

Infine anche l'affermazione secondo cui il governo federale ha chiaramente migliorato le cose con l'introduzione del National Banking Act non è in sintonia con i dati storici. Tale legge non consentiva alle banche di ramificarsi oltre i confini statali. Piuttosto imponeva l'unità bancaria sull'intero Paese! Né consentiva alle banche di sostenere i propri crediti con qualsiasi asset desiderassero. Forse è per questo che poche banche cambiarono i loro atti costitutivi statali con quelli nazionali quando inizialmente ne ebbero l'opportunità – e non lo fecero fino a quando non venne approvata  una tassa considerevole sulle banconote statali.

Il National Banking Act avrebbe potuto offrire un'alternativa migliore, ma non è stato così. Invece spinse le banche ad accettare un'alternativa peggiore.

Forse il mercato delle criptovalute trarrebbe vantaggio dalla supervisione normativa, ma i burocrati hanno certamente torto a basare la loro tesi sull'esperienza storica degli Stati Uniti. La lezione che dovrebbero apprendere dalla storia è che la regolamentazione centralizzata può solo essere dannosa.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


mercoledì 5 gennaio 2022

Perché esiste un dovere civico e morale nell'opporsi a tirannie burocratiche

 

 

di Barry Brownstein

Il rovente romanzo russo, Life and Fate, di Vasily Grossman è una delle più grandi analisi sul totalitarismo mai visti. Sulla base delle sue esperienze sotto Stalin, Grossman descrive come l'umanità appassisce sotto la tirannia. Il libro di Grossman non è un romanzo distopico, ma pochi libri insegnano meglio come viene usata la forza per controllare una popolazione non solo limitandone la libertà, ma anche sfruttando le debolezze della natura umana.

Lungo un fianco del fronte di Stalingrado, due colonnelli parlano del terribile impatto dei burocrati e della burocrazia. Un colonnello racconta questa storia:

C'era un distaccamento di fanteria che era stato circondato. Gli uomini non avevano niente da mangiare. Ad uno squadrone fu ordinato di paracadutare loro del cibo. Poi però il furiere si rifiutò di distribuire il cibo. Disse che aveva bisogno di una firma sulla bolla di consegna e come potevano gli uomini in basso firmare per ciò che era stato lanciato con il paracadute? E non si sarebbe smosso. Alla fine ricevette un ordine dall'alto.

L'altro colonnello dice: "La burocrazia può essere molto più terrificante di così". Quindi condivide la sua di storia:

Ricordi l'ordine: "Non un passo indietro"? C'era un posto dove i tedeschi stavano falciando i nostri uomini a centinaia. Tutto quello che dovevamo fare era ritirarci oltre il ciglio della collina. Dal punto di vista strategico non avrebbe fatto alcuna differenza e avremmo salvato i nostri uomini e le nostre attrezzature. Ma gli ordini erano "Non un passo indietro". E così gli uomini morirono ed il loro equipaggiamento fu distrutto.

La conversazione continua, e poi Grossman fa pronunciare ad un colonnello la battuta finale: "Ciò che è veramente terrificante è quando ti rendi conto che la burocrazia non è semplicemente una crescita nel corpo dello Stato. Se fosse solo questo, potrebbe essere tagliata. No, la burocrazia è l'essenza stessa dello Stato".

Le forze che rendono la burocrazia arbitraria, capricciosa e insensibile alla ragione – "l'essenza stessa dello Stato" – sono le stesse in America come lo erano nell'Unione Sovietica di Grossman. Abbiamo tutti le nostre storie riguardo l'indifferenza burocratica; e ora durante il Covid l'indifferenza è diventata crudele. Basta chiedere all'ex-Governatore Cuomo riguardo le case di riposo, o agli ex-"angeli della medicina" che hanno ottenuto l'immunità naturale e che ora rischiano il licenziamento per aver rifiutato l'obbligo di vaccinazione.

Nel suo libro Bureaucracy, Ludwig von Mises spiega: "La base ultima di un sistema burocratico è la violenza". Per quanto riguarda i burocrati che fanno le regole, Mises osserva: "Chi non è idoneo a servire i suoi concittadini vuole governarli".

Oggi l'ordine "non un passo indietro" è diventato "se salva una vita...".

Egyppius è un critico delle politiche Covid e di recente ha esplorato come la mentalità del "non un passo indietro" abbia plasmato le decisioni in materia Covid:

Tutte le politiche di contenimento, dal marzo 2020, scaturiscono da due premesse fondamentali, che insieme formano una Dottrina Pandemica: 1) Tutti i contagi sono deplorevoli e da prevenire. 2) È possibile controllare le pandemie tramite la tecnologia sociale o medica. Prima del 2020 nessuno da nessuna parte credeva a nessuna di queste cose, a causa della lunga esperienza con focolai di influenza pandemica semi-regolari.

Egyppius esplora i motivi delle "azioni autonome di un milione di burocrati senza nome e senza volto, che nessuno può più controllare:"

Da allora tutto è stato la forza autonoma della Dottrina Pandemica e delle sue terribili esigenze. Poiché le politiche di contenimento hanno fallito, una dopo l'altra, hanno lasciato dietro di sé un vortice di aspettative non confermate, trasformando i primi sostenitori politici e burocratici del contenimento in fanatici squilibrati. Le politiche stesse, sebbene siano poco più che atti di fede, hanno poco o nessun effetto nel mondo reale, e questo ha avuto curiose conseguenze. È diventato importante per tutti i Paesi fare quante più cose inutili possibili e più o meno le stesse cose inutili di tutti gli altri. Le burocrazie che hanno rifiutato una misura specifica hanno rischiato di essere incolpate di quello che è successo dopo. E senza controlli, il fallimento del contenimento potrebbe essere riscritto sempre e per sempre come successo: "Immaginate quante più morti avremmo avuto, se non abbiamo mai chiuso".

I burocrati di San Francisco chiedono che i bambini di 5 anni vengano vaccinati per essere ammessi nei luoghi chiusi. I genitori di bambini di 4 anni dovranno portare con sé certificati di nascita per dimostrare che il loro figlio/a non abbia cinque anni? I burocrati della scuola chiedono che i bambini con bisogni speciali e con problemi respiratori siano collocati in cubicoli di plexiglass.

A livello federale i burocrati dell'OSHA emanano regole che autorizzano un nuovo gruppo di ispettori ad infliggere multe di $13.600 per lavoratore in quelle aziende che violano gli obblighi di vaccinazione; obblighi che non fanno nulla per controllare la diffusione del Covid.

Mentre i servizi essenziali continuano a deteriorarsi e gli scaffali continuano a svuotarsi, i burocrati cambieranno le loro linee guida? Egyppius prevede che il dentifricio totalitario del Covid "non tornerà mai più nel tubetto".

Di fronte a questo attacco illiberale da parte di politici e burocrati, sembra che possiamo fare ben poco se non piangere disperati. Dopotutto, cosa può fare una persona? Mises è chiaro: una mentalità così disfattista viene meno ai propri doveri civici.

Bureaucracy venne scritto nel 1944 e, naturalmente, Mises non aveva nulla da dire sulla burocrazia Covid. Tuttavia il suo consiglio sull'opposizione alla burocrazia socialista è applicabile ancora oggi.


Lezione 1: opporsi con vigore ai burocrati ma evitare insulti

Mises evidenziò il "trucco della propaganda" di coloro che promuovono il socialismo nei Paesi occidentali. I promotori del socialismo "esaltano le benedizioni che il socialismo ha in serbo per l'umanità [...] [ma] non hanno mai tentato di dimostrare i loro dogmi fallaci e ancor meno di confutare le obiezioni sollevate dagli economisti". Invece "insultano i loro avversari e [...] gettano sospetti sui loro motivi".

Oggi politici e burocrati usano la stessa strategia per infangare gli oppositori delle politiche fallite contro il Covid. È cambiato qualcosa da quando Mises disse: "Il cittadino medio non riesce a vedere oltre questi stratagemmi"?

Se siete influenzati dalla propaganda che incoraggia gli insulti e le divisioni "noi contro voi", allora venite manipolati affinché facciate ricorso agli angoli più oscuri della vostra mente.


Lezione 2: incoraggiare gli altri ad ampliare le loro letture e ad andare oltre l'ortodossia

Per combattere il socialismo, Mises raccomandava gli studi economici come dovere civico. Non è necessario diventare economisti per vedere attraverso la propaganda. Mises disse:

Solo un uomo che ha dimestichezza con i principali problemi dell'economia è in grado di formarsi un'opinione indipendente sui problemi coinvolti. Tutti gli altri ripetono ciò che sentono dire. Sono una facile preda di truffatori demagoghi e ciarlatani idioti. La loro creduloneria è la minaccia più seria per la conservazione della democrazia e della civiltà occidentale.

Mises chiarì poi: "Lo scopo della divulgazione degli studi economici non è fare di ogni uomo un economista. L'idea è quella di dotare il cittadino delle sue funzioni civiche nella vita della comunità". "Non c'è speranza", avvertì Mises, "di fermare la tendenza alla burocratizzazione con la semplice espressione di indignazione e con una nostalgica glorificazione dei bei vecchi tempi".

Applicando questa lezione oggi, non è necessario essere un medico o un epidemiologo per acquisire dimestichezza con i problemi di base del Covid. La propaganda ufficiale potrebbe affermare che questa è una pandemia di non vaccinati, che l'immunità naturale non esiste e che vostro figlio di 5 anni ha urgente bisogno di una vaccinazione contro il Covid, ma potete guardare le prove di persona.


Lezione 3: opporsi ad ogni censura

La propaganda, ci avvertì Mises, "è uno dei peggiori mali della burocrazia". La propaganda è piena di "bugie, errori e superstizioni". Mises aggiunse queste parole preveggenti: "I bugiardi devono avere paura della verità e sono quindi spinti a sopprimerla [...]. Lenin e Hitler sapevano molto bene perché abolirono la libertà di pensiero, parola e stampa, e perché chiusero le frontiere del loro Paesi a qualsiasi importazione di idee dall'estero".

Non importa quale sia il vostro schieramento nella questione Covid, la libertà ed il progresso scientifico dipendono dalla vostra opposizione alla censura delle opinioni opposte. I censori in America non sono guidati da motivazioni migliori di Stalin, Hitler, o Mao. I censori vogliono abolire il pensiero critico e aprire la strada all'imposizione, senza opposizione, di qualsiasi programma ritengano necessario.


Lezione 4: opporsi ad un governo di tecnici elitari

Se i burocrati del Covid si sono scatenati, la colpa è dei "cittadini creduloni": “I cittadini semplici sbagliano a lamentarsi che i burocrati hanno poteri arrogati; essi hanno semplicemente abbandonato la loro sovranità. È la loro ignoranza circa i problemi fondamentali dell'economia che ha conferito poteri spropositati ai burocrati”. Mises ha messo in guardia contro un governo di "esperti":

Ma la democrazia diventa impraticabile se gli eminenti cittadini, i capi intellettuali della comunità, non sono in grado di formarsi una propria opinione sui principi sociali, economici e politici. Se i cittadini sono sotto l'egemonia intellettuale dei professionisti burocratici, la società si divide in due caste: i professionisti al potere da un lato, i bramini ed i cittadini creduloni dall'altro. Allora emerge il dispotismo, qualunque sia la formulazione delle costituzioni e delle leggi.

Mises concluse il suo libro così:

Come possono le persone determinare i propri affari se sono troppo indifferenti per farsi un proprio pensiero, un giudizio indipendente, sui problemi politici ed economici fondamentali? La democrazia non è un bene di cui le persone possano godere senza problemi. È, al contrario, un tesoro che deve essere quotidianamente difeso e riconquistato con uno sforzo strenuo.

Guardare la CNN o la Fox ripetere "Loro dicono..." non è lo sforzo faticoso suggerito da Mises. Anzi, lui ci metterebbe in guardia se le voci coraggiose che mettono diligentemente in discussione l'ortodossia venissero costantemente censurate. L'imprenditore Steve Kirsch è un esempio di voce coraggiosa che alcuni non identificherebbero come professionista della salute qualificato e che quindi non dovrebbe avere voce in capitolo. Si può arrivare ad una conclusione diversa.

Se abbiamo il dovere civico di conoscere l'immunità, le pandemie e la salute, abbiamo anche un dovere morale altrettanto importante.


Lezione 5: abbiamo il dovere morale di vedere l'umanità negli altri

Di recente ho parlato con un amico medico la cui politica è progressista, ma che si considera sostenitore dei valori liberali. Ho accennato a quanto fossi turbato dall'attuale demonizzazione da parte di burocrati e politici di coloro che hanno scelto di non vaccinarsi. Il mio amico mi ha confessato che tutto questo è davvero deplorevole, ma mi ha anche castigato: "Devi capire il contesto, quelli che demonizzano stanno cercando di salvare vite". Sebbene lui stesso abbia subito un danno dal vaccino contro l'H1N1 del 2009, non ha fatto altro che recitare la propaganda burocratica sulle attuali politiche sanitarie. Per mantenere la sua posizione nella comunità medica, valuta attentamente i pericoli per la sua carriera e non si allontana troppo dalla narrativa ufficiale. Si preoccupa per i pazienti, ma i legami con la sua tribù medica ne compromettono il giudizio.

Se dite devo sfamare la mia famiglia, non posso oppormi agli obblighi, nessuno vi biasimerà. Se dite non ho tempo per studiare la questione e dare il mio giudizio, potete comunque prendere una posizione morale contro la coercizione e la demonizzazione degli altri. Potete difendere lo stesso l'umanità ed evitare gli odi tribali, non c'è bisogno di molestare gli altri cooperando con fetidi burocrati.

Nella sua opera più nota, I and Thou, il filosofo viennese Martin Buber evidenziò due modi fondamentali di vedere il mondo: "Io-Tu" o "Io-Esso". Attraverso la lente "Io-Esso" gli altri sono considerati inferiori a noi, sia come oggetti che ci aiutano sia come ostacoli che ci si frappongono. Il tribalismo guarda il mondo attraverso gli occhi "Io-Esso".

Nel grande romanzo russo, I fratelli Karamazov, Dostoevskij racconta di Fëdor Pavlovitch, che desidera “vendicarsi di tutti per la propria sconvenienza”. Pavlovitch ricorda che gli è stato chiesto: "Perché odi così e così tanto?" Al che rispose: "Ve lo dirò. Non mi ha fatto del male, ma gli ho giocato un brutto scherzo e da allora l'ho odiato".

Oggi quelli che una volta chiamavamo angeli, operatori sanitari, dipendenti delle compagnie aeree, primi soccorritori, cassieri di negozi di alimentari che ci hanno servito mentre altri lavoravano a casa su Zoom, si vedono giocare "brutti scherzi" contro di loro. Se rifiutano gli obblighi, vengono licenziati.

È nella natura umana sperimentare la dissonanza quando ci comportiamo male. Prestate attenzione a quel momento in cui vi sorprendete a vedere il mondo attraverso gli occhi "Io-Esso", quando non riuscite a vedere l'umanità in un altro. Successivamente potreste notare che c'è un prurito che dovete grattarvi via. Il prurito è un bisogno sentito per giustificare il vostro pensiero "Io-Esso". Potreste alleviare il prurito esultando per una dichiarazione propagandistica che ritrae i non vaccinati come una minaccia. Uff, potreste pensare, non sono davvero una cattiva persona; mi sto solo difendendo da coloro che vorrebbero farmi del male. Nel giustificare il pensiero "Io-Esso", il dovere morale viene abbandonato.

Ora siamo ad un bivio. Come risolveremo la nostra dissonanza quando non riusciamo a vedere l'umanità negli altri? Un percorso è quello di scalfire il bisogno di sentirsi innocenti e virtuosi. Come spiegò Dostoevskij, tendiamo ad indignarci per coloro che abbiamo danneggiato.

L'altra strada è risolvere la nostra dissonanza guardando alle nostre azioni e non giustificarle. In tale spazio sorgono chiarezza e coraggio morale. Il nostro dovere civico e morale ci impone di resistere a tutti i demonizzatori disumani che professano che c'è solo una via e che loro sono i custodi di quella via.

Nella sua opera fondamentale, Human Action, Mises scrisse: “Un uomo che sceglie tra bere un bicchiere di latte ed un bicchiere di una soluzione di cianuro di potassio non sceglie tra due bevande; sceglie tra la vita e la morte. Una società che sceglie tra capitalismo e socialismo non sceglie tra due sistemi sociali; sceglie tra la cooperazione sociale e la disintegrazione della società”.

Nello spirito di Mises, offro questo monito: una società che abbraccia scelte mediche forzate ha scelto un percorso lontano dalla cooperazione sociale e verso la disintegrazione della società.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


martedì 4 gennaio 2022

L'OPEC non è in grado di abbassare i prezzi del petrolio

 

 

di Daniel Lacalle

I prezzi alti del petrolio sono un sintomo di squilibri economici e monetari, non solo una conseguenza delle decisioni dell'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC). Nel corso della storia abbiamo visto come i tagli dell'OPEC abbiano fatto poco per far salire i prezzi quando la diversificazione e la tecnologia hanno aumentato l'efficienza.

Allo stesso modo, gli aumenti della produzione dell'OPEC non significano necessariamente prezzi più bassi, per non parlare di prezzi ragionevoli. L'aumento della produzione dell'OPEC aiuta, ma non risolve i problemi di prezzo.

Il problema nel mercato petrolifero è stato creato da anni di massiccia allocazione di capitale e sottoinvestimento in energia creati da politiche monetarie estremamente accomodanti che hanno penalizzato la spesa in conto capitale sui combustibili fossili per ragioni ideologiche.

Le massicce iniezioni monetarie hanno creato enormi strozzature e sottoinvestimenti che ostacolano sia la sicurezza dell'approvvigionamento che una transizione energetica competitiva tecnicamente fattibile.

Le massicce iniezioni di liquidità hanno causato un doppio effetto collaterale: crescenti investimenti sbagliati in attività non produttive e ora un grande afflusso di capitali verso attività relativamente scarse. L'energia è passata da un sottopeso di consenso ad un forte sovrappeso, intensificando l'aumento dei prezzi. Il barile marginale di petrolio è aumentato di quasi il 60% in un anno nonostante l'offerta sia aumentata di pari passo con la domanda.

Secondo JP Morgan, la spesa in conto capitale in energia necessaria per soddisfare la domanda sarà di $600 miliardi per il periodo 2021-30. Questa "spesa in conto capitale cumulativa mancante" è parte del problema.

L'altro problema importante è la domanda artificiale creata da piani di stimolo. Come ho spiegato altre volte, l'aggiunta di enormi piani infrastrutturali ad alta intensità energetica ad un'economia in cui sono peggiorati i colli di bottiglia nell'offerta, non fa altro che generare lo stesso effetto di un'enorme bolla speculativa sui prezzi dell'energia.

L'intervento politico ha anche creato un importante impatto sui prezzi al barile di petrolio. Minacciare di vietare lo sviluppo interno delle risorse energetiche negli Stati Uniti, o annunciare il divieto di investimento in combustibili fossili, com'è successo in alcuni vertici europei, fa salire il valore netto del barile a lungo termine, non lo abbassa affatto. Come mai? Perché queste minacce non si basano su solide analisi tecniche e solide stime di domanda/offerta, ma su programmi politici. Qualsiasi ingegnere serio che comprenda l'importanza della sicurezza, dell'approvvigionamento e dello sviluppo tecnologico comprende anche che una transizione energetica di successo verso un'economia più verde richiede obiettivi e politiche solidi e realistici che evitino una crisi energetica. Solidità e realtà sono stati letteralmente dimenticati.

L'OPEC sta beneficiando dei prezzi alti del petrolio, ma non tanto quanto si potrebbe pensare. Il paniere di riferimento dell'OPEC (ORB) è di $68,33 al barile da inizio anno, un aumento del 68,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ma ancora al di sotto dei livelli elevati prima della crisi finanziaria del 2008. Inoltre l'offerta OPEC e non OPEC è aumentata di pari passo con la domanda. La produzione mondiale in ottobre è aumentata di 1,74 milioni di barili al giorno rispetto al mese precedente, raggiungendo una media di 97,56 milioni di barili al giorno. La previsione di crescita della produzione negli Stati Uniti per il 2021 è stata rivista al rialzo di 19.000 barili al giorno e dovrebbe essere di 17,57 milioni di barili al giorno nel 2021. Immaginate dove sarebbero arrivati i prezzi del petrolio e del gas se fossero state applicate le minacce politiche di vietare o penalizzare gravemente la produzione nazionale.

Non dimentichiamoci che anche l'OPEC ha rivisto al ribasso le stime della domanda mondiale di petrolio a 96,4 milioni di barili al giorno nel 2021. L'offerta rimane ampia e l'amministrazione degli Stati Uniti dovrebbe anche ricordarsi che essa stessa e la Russia rimangono i principali motori della crescita dell'offerta annuale. Senza Russia e Stati Uniti, i prezzi di produzione aumenterebbero indipendentemente da ciò che farebbero i partner dell'OPEC o l'Arabia Saudita.

Stiamo soffrendo per la combinazione di politiche energetiche sbagliate, eccessiva creazione di denaro e giganteschi piani d'investimento infrastrutturali inopportuni. L'OPEC e la Russia possono alleviare questo problema, ma non risolverlo definitivamente. Inoltre, con il passare del tempo e l'inasprimento dei sottoinvestimenti, la capacità dell'OPEC di frenare i prezzi si indebolirà. Non possiamo dimenticare che l'OPEC e la Russia rappresentano meno della metà dell'offerta mondiale totale. Sono importanti, ma mettere sul mercato due milioni di barili in più al giorno non risolverà il problema dei prezzi a lungo termine.

I prezzi dell'energia diminuiranno solamente in presenza di più tecnologia, investimenti e diversificazione, non minacce politiche.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


lunedì 3 gennaio 2022

Lo sfilacciamento

 

 

di Sven Henrich

Gli investitori stanno ignorando due grandi elefanti nella stanza. Anche se abbiamo visto ancora una volta una reazione positiva alle dichiarazioni della FED, con nuovi massimi storici nei contratti futures $ES, le cose non vanno affatto bene; anzi le cose si stanno già sfilacciando sotto la superficie da un po'. Le nuvole temporalesche non solo si addensano, ma sono già tutt'intorno a noi. Suggerisco di prestare molta attenzione, nonostante l'attuale pausa festiva.

Prima di tutto: la FED non è stata aggressiva nonostante ciò che si sente sui media.

Contesto: per mesi ha insistito sul fatto che l'inflazione fosse transitoria, poi, mentre l'inflazione continuava a sorprenderla al rialzo, alla fine Powell ha detto che ora il rischio è che l'inflazione diventi persistente. La risposta ad un IPC al 6,7% e ad un IPP al 9,6%? Nessuna. A dicembre gli acquisti di asset sono andati avanti ed il tapering forse sarà avviato il mese prossimo, il che significa che si continuerà ad espandere il bilancio. Inoltre la FED continuerà ad applicare tassi reali completamente negativi anche con 3 presunti rialzi dei tassi quest'anno, perché comunque la guardiate, ecco dove siamo.

In base a quale teoria o costrutto economico si combatte l'inflazione con tassi reali negativi? Non ne conosco nessuno e sospetto che nemmeno la FED lo sappia. Quindi sta apertamente rischiando che l'inflazione si radichi con una risposta debole e questo può essere un grosso problema. Lo so perché Powell stesso lo ha detto nel 2018:

Una ricerca recente mette in luce due casi particolarmente importanti in cui fare troppo poco comporta costi maggiori rispetto a fare troppo. Il primo caso è quando si tenta di evitare eventi gravemente avversi come una crisi finanziaria o un periodo prolungato con tassi d'interesse negativi. In tali situazioni, le famose parole "faremo tutto il necessario" saranno probabilmente più efficaci di "faremo passi cauti per fare tutto il necessario". Il secondo caso è quando le aspettative di inflazione minacciano di disancorarsi. Se le aspettative dovessero iniziare ad andare alla deriva, la realtà o l'aspettativa di una debole risposta iniziale potrebbe peggiorare il problema.

Allora perché la debole risposta della FED ha scatenato il rally del mercato azionario?

A causa di 4 put messe in campo dalla FED e da Powell.

La prima, e più importante: Powell ha ammesso di mettere la reazione del mercato davanti a qualsiasi altra cosa. Alla domanda sul motivo per cui non vuole terminare immediatamente l'acquisto di asset, la sua risposta parla chiaro:

"I mercati possono risultarne sensibili". Questa è un'ammissione diretta che non si vogliono sconvolgere i mercati e che si stanno anteponendo a quella che potrebbe essere la giusta politica economica, vale a dire combattere l'inflazione. È anche un'ammissione che il bilancio della banca centrale influisce sui prezzi degli asset, il che è esattamente ciò che Schnabel della BCE ha detto l'altro giorno:

E lo sappiamo perché l'ho evidenziato per mesi. L'indice S&P 500 è essenzialmente un tracker del bilancio della FED e oggi vediamo ancora nuovi massimi su quello che sicuramente sarà un nuovo record nel bilancio della FED. Per 13 mesi di fila avanti e dietro dell'indice tendono a verificarsi quando il bilancio della FED si contrae temporaneamente solo per terminare non appena il bilancio riparte, un esercizio che ho sottolineato in anticipo durante il pullback di inizio dicembre:

Ripeto: la bolla degli asset è così grande che ora è la più grande minaccia per l'economia se dovesse esplodere, quindi non possono permettersi una grossa svendita, anche se ironicamente sarebbe il modo più rapido per fermare l'inflazione.

La seconda put era nella stessa dichiarazione della FED:

La commissione giudica che riduzioni simili nel ritmo degli acquisti di asset saranno probabilmente appropriate ogni mese, ma è pronta ad adeguare il ritmo degli acquisti se giustificati dai cambiamenti nelle prospettive economiche. Gli acquisti e le disponibilità di titoli da parte della Federal Reserve continueranno a favorire il regolare funzionamento del mercato e condizioni finanziarie accomodanti, sostenendo così il flusso di credito a famiglie ed imprese.

Tradotto: non appena si verifica un problema, ad esempio i mercati vanno in selloff, interromperemo immediatamente il tapering. Questa è la rete di sicurezza di Powell pubblicizzata in anticipo ed i mercati lo sanno. Sanno che tutto questo parlare non significa nulla, perché Powell è pronto ad invertire la rotta, come ha fatto nel 2018. In altre parole: interverremo non appena ci sarà una correzione del mercato. Se assisteremo ad una correzione del 10%-20%, tutti i discorsi sul rialzo dei tassi verranno abbandonati e tornerà il QE. E ovviamente se Omicron rappresenterà un problema, anche questo servirà da scusa. I mercati lo sanno e quindi non prendono Powell sul serio quando si tratta di tapering, rialzo dei tassi o qualsiasi altra cosa. Scommettono sul supporto di Powell non appena si verificherà un vero problema di mercato. Dopo tutto, l'inversione di rotta del 2018 è ancora fresca nella memoria.

La terza put è stata l'insistenza di Powell nel sottolineare che anche se mettesse fine al QE, la FED rimarrà molto accomodante, il che dimostra il punto precedente: non sono seri nel combattere l'inflazione. Per combatterla non bisogna essere accomodanti, cioè tirare il freno a mano e tenere la barra dritta anche se il mercato scende. Invece Powell crede che l'inflazione raggiungerà presto il picco, e anche se questo potrebbe essere il caso, i consumatori rimarranno ancora quelli ad essere fregati perché il danno è già evidente e in molti casi non si invertirà affatto:

La quarta put è il semplice fatto che davanti alla stagionalità delle festività si cerca come ogni anno di spingere sul pedale dei rendimenti per portare a casa una performance quantomeno positiva.

Prendete queste 4 put et voilà, rally e nuovi massimi storici.

Il che mi porta all'altro grande elefante nella stanza:

Meglio essere assolutamente chiari: mentre i principali indici stanno facendo nuovi massimi storici e danno l'impressione di un furioso mercato rialzista, sotto c'è già un furioso mercato ribassista nelle singole azioni.

Lo vediamo nell'onnipotente Nasdaq, dove il 65% dei componenti viene trattato al di sotto della media mobile giornaliera a 200 giorni.

Se i FAANG fossero trattati al di sotto della loro media mobile a 200 giorni, le persone parlerebbero già di un mercato ribassista e supplicherebbero un ulteriore intervento.

No, i titoli tecnologici a grande capitalizzazione stanno mascherando tutti i danni sottostanti e questo mercato dipende dalla mancata correzione di questi titoli.

E questa divergenza è anche molto notevole nell'indice S&P, poiché i nuovi massimi mostrano sempre meno forza.

Il 45% dei componenti è al di sotto della media mobile a 50 giorni.

Il 30% è al di sotto della media mobile a 200 giorni, la lettura più debole di quest'anno, ma che riflette una tendenza iniziata all'inizio dell'anno scorso.

Infatti è stato a febbraio quando la mania di Spac e ARKK ha raggiunto il picco. Molte IP, come $HOOD, vengono trattate in zone disastrate vedendo i primi acquirenti diventare sommersi.

Nuovi massimi/nuovi minimi forse riflettono meglio l'emorragia sottostante.

E le small cap riflettono anche quanto sia stato scarso il 2021 per la maggior parte delle azioni.

Un falso breakout a novembre e ora un mucchio di azioni sono sommerse.

Non c'è da meravigliarsi quindi se la performance del Fund sia tutt'altro che impressionante:

Quindi l'idea di un mercato rialzista furioso è solo un mito. Indici spinti a nuovi massimi dal flusso di liquidità del sistema bancario centrale e sempre più tenuto insieme da pochi titoli.

Sì, stanno proprio così le cose, ma il tapering arriverà questo mese, i profitti verranno incassati e come sempre la fine del QE porterà ad una correzione più ampia.

Ed è allora che Powell crollerà come fa sempre ed i mercati potranno salire di nuovo.

Ma tenete d'occhio questo grafico. Non solo i prezzi rimangono molto al di fuori della resistenza storica della banda di Bollinger trimestrale superiore, ma anche l'indice $SPX rimane molto al di sopra della sua EMA 5 trimestrale. Un grafico che richiede la sua eventuale riconnessione tecnica, un processo che molti dei suoi componenti hanno già intrapreso.

La mia opinione: Powell ha commesso un errore con la faccenda dell'inflazione transitoria, ha commesso un errore con la stampa di denaro per troppo tempo e ora sta commettendo un errore con l'essere troppo sensibile ai mercati rispetto alla linea di politica necessaria.

Come ha detto lui stesso: "Se le aspettative dovessero iniziare ad andare alla deriva, la realtà o l'aspettativa di una debole risposta iniziale potrebbe peggiorare il problema".

La FED, quindi, sta peggiorando il problema e questo forzerà la sua mano quest'anno. Powell si pentirà di continuare ad essere accomodante nei confronti del mercato. Il 2022 diventerà di nuovo un gioco per anticipare ciò che la FED potrebbe o non potrebbe fare e, soprattutto, quando la FED cederà di nuovo alla pressione del mercato.

Un mercato che si è dimostrato completamente dipendente dall'espansione del bilancio della FED dovrà fare i conti con il suo bilancio che improvvisamente non si espanderà più. Un mercato che ora vede $11.000 miliardi di capitalizzazione di mercato legata a soli 6 titoli sta percorrendo un percorso estremamente stretto che può portare ad un disfacimento molto più grande di quello che il mercato ha già iniziato a vedere. Il gioco sta cambiando, le valutazioni sono ancora astronomiche e oserei dire: data la performance assolutamente disastrosa nella maggior parte dei singoli titoli, gli orsi avevano assolutamente ragione a mettere in guardia dall'inseguire valutazioni non realistiche. Sfortunatamente molti investitori ora non stanno solo pagando il prezzo dell'inflazione per una FED testarda, pagano anche il prezzo con importanti posizioni sommerse nelle azioni.

Mercato rialzista degli indici, mercato ribassista delle azioni ed iniezioni di liquidità al termine. Il 2022 sarà decisamente interessante.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/