giovedì 19 maggio 2011

La Funzione Sociale dell'Assicurazione

Visto che di solito è raro che qualcuno possa permettersi di pagare di tasca propria in caso di disastro o disgrazia, fu inventato un sistema redistributivo volontario chiamato "assicurazione". E' quella cosa "strana" che di solito i poveri non possono pagare in quanto già tarTASSATI in busta paga per foraggiare Napolitano, senatori a vita, sindacalisti, parate patriottiche in piazza, memoriali, visite ufficiali di funzionari statali e via discorrendo. Poi succedono i disastri come in Abruzzo o in Veneto, e visto che i soldi sono stati "redistribuiti" altrove (dove? mistero!) bisogna fare il bonifico "solidale" e mandare gli SMS da un euro. Però mi raccomando: il denaro per la "Festa della Repubblica" non manca mai.
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di Robert P. Murphy


Le richieste legali e la prudenza molte volte conducono la maggior parte degli adulti a seguire politiche assicurative. Sebbene possiamo dare per scontata l'assicurazione, essa svolge una funzione sociale di valore. Oltre il suo ruolo standard riconosciuto da tutti gli economisti, l'assicurazione gioca un ruolo importante in molte proposte Austro-libertarie per privatizzare le imprese tradizionalmente gestite dallo Stato.


A Che Serve l'Assicurazione?

Succintamente, l'assicurazione permette la condivisione del rischio il che migliora la posizione di ogni partecipante. Quando le compagnie d'assicurazione accettano come premio dei pagamenti in cambio dei quali forniscono delle promesse di ripagamento, queste sono transazioni in cui entrambe le parti (compagnie e titolari delle polizze) traggono un beneficio.

Si consideri una comunità di 100,000 famiglie, dove ogni casa vale 200,000$. Supponiamo che ogni anno, in media, 100 di queste case si incendiano e supponiamo che le famiglie siano egualmente suscettibili (fintanto che qualcuno può dirlo) ad un simile evento catastrofico.

Se questa fosse la fine della storia, ogni famiglia ogni anno giocherebbe ad una sorta di lotteria, in cui affronterebbe un 99,9% di probabilità di non perdere nulla ed uno 0,1% di probabilità di perdere 200,000$. Sebbene la beneficenza ed i vicini volontari aiuterebbero senza alcun dubbio una famiglia ad affrontare una simile difficoltà, questa minaccia comune — che potrebbe colpire chiunque senza preavviso — colpirebbe apparentemente a caso, concentrando la sua ferocia su una famiglia sfortunata su un migliaio ogni anno.

In questo scenario desolato, un gruppo di investitori ha un'idea. Raccolgono i loro fondi e poi iniziano a vendere "assicurazioni contro gli incendi" alle persone della comunità. Nello specifico, se una famiglia paga agli investitori 210$ ogni anno, poi gli investitori promettono di mandare alla famiglia una assegno da 200,000$ nell'improbabile evento che la loro casa si incendi.

Questa organizzazione è ovviamente a beneficio degli investitori — almeno quando una frazione abbastanza grande della comunità inizia a partecipare. Con una base di clienti abbastanza grande, gli investitori possono essere ragionevolmente fiduciosi che incasseranno più guadagni in premi di pagamento in un dato anno rispetto a quello che dovranno ripagare in presenza di danni. Attuarialmente parlando, gli investitori guadagnano 10$ l'anno da ogni cliente al di là delle richieste di risarcimento da loro previste. Oltre a questa eccedenza, gli investitori hanno alcune spese generali (un ufficio, scritture contabili, il perito dell'assicurazione per investigare sulle frodi, ecc.), ma il resto lo intascano come ritorno sul capitale con cui loro hanno aperto l'attività.

Ciò che non è ovvio è che anche i clienti ne beneficiano. Qui il beneficio non è nella contabilità: ogni famiglia "perde" 210$ l'anno in pagamenti di premi. Anche se si calcola il rischio implicito di un incendio, ogni famiglia ancora "perde" 10$ l'anno a favore della compagnia d'assicurazione.

Ma ciò è irrilevante. Ciò che conta in economia è la preferenza soggettiva. I cienti volontari della compagnia assicurativa contro gli incendi beneficiano dell'accordo proprio come beneficiano dall'abbonamento della palestra, dove anch'essa fa "perdere" loro denaro.

Nello specifico, la famiglia partecipante ha scambiato una lotteria molto rischiosa — in cui affronterebbe un 99,9% di probabilità che non accada nulla, ma uno 0,1% di probabilità in cui perderebbe 200,000$ — per la modifica cifra di 210$. La maggior parte delle persone è "avversa al rischio", ovvero non preferirebbe scenari in cui sono soggetti ad una forte variazione nella loro ricchezza, anche se l'alternativa è attuarialmente "ingiusta" come in questo esempio. In breve, per una famiglia non c'è nulla d'irrazionale o di non-economico nel voler pagare 210$ per eliminare uno 0,1% di probabilità di perdere 200,000$.

Questa è l'essenza dell'assicurazione: piuttosto che concentrare il disastro su un piccolo segmento di popolazione, le perdite sono efficacemente spalmate tra tutti i titolari della polizza. In pratica, gli assicuratori offrono premi differenti in base al rischio del richiedente e potrebbero negare la copertura totale per casi particolarmente rischiosi. Ma la funzione generale dell'assicurazione è di permettere ai clienti di scambiare la lotteria che la natura ha dato loro con qualcosa di molto più piacevole da sopportare.


L'Assicurazione Gioca d'Azzardo?


Le persone ogni tanto dicono: "Quando si stipula un'assicurazione contro gli incendi, si sta scommetendo che la propria casa brucerà e la compagnia d'assicurazione sta scommettendo che non accadrà". Ma ciò fraintende totalmente la natura dell'assicurazione.

In primo luogo, la compagnia d'assicurazione non sta affatto giocando d'azzardo. Solo se avesse pochi clienti, allora lo farebbe. Con i nostri numeri di sopra, se gli investitori si accollassero un solo cliente, allora starebbero effettivamente raddoppiando la loro esposizione al rischio in cambio di 210$ extra all'anno. Questo sarebbe giocare d'azzardo.

Tuttavia se gli investitori si accollassero metà della comunità come clienti — cosicché ci sia un bacino di 50,000 famiglie che paga loro i premi — allora non starebbero più giocando d'azzardo, supponendo che i loro attuari abbiano correttamente valutato le probabilità che una casa abbia di incendiarsi. La compagnia d'assicurazione non scommette che una casa di un determinato cliente si incendierà o meno. Sa che alcune si incendieranno ed alcune altre no, e sta solo supponendo che abbia correttamente identificato il bacino di rischio e vi abbia posto al suo interno il corrispettivo numero di case. Non è giocare d'azzardo come non lo è dirigere un casinò; i proprietari di un casinò a Las Vegas non scommettono che ogni giocatore che si siede al tavolo del blackjack perderà.

Dal punto di vista dei titolari delle polizze, l'assicurazione è l'opposto del giocare d'azzardo. Quando qualcuno gioca d'azzardo, tipicamente da via una piccola quantità di denaro in cambio di un futuro più incerto, in cui si affronta una grande probabilità di non riprendere nulla ed una piccola probabilità di vincere una somma più grande di quella con cui si era partiti.

Al contrario, con l'assicurazione il cliente paga una piccola somma di denaro (il premio) in cambio di un futuro più certo, in cui la sua ricchezza non oscillerà incontrollatamente in diversi possibili scenari.

C'è davvero una valida ragione per pensare che qualcuno stia vivendo imprudentemente o "stia giocando d'azzardo" se rinuncia a vari tipi di assicurazione. Per ripetere: stipulare un'assicurazione è l'esatto opposto del giocare d'azzardo.


Gli Austriaci sull'Assicurazione

La maggior parte degli economisti approverebbe in generale l'analisi presentata sopra poichè si applica ad eventi catastrofici standard come una morte improvvisa (per cui è necessaria un'assicurazione per la vita) e grandi spese mediche (per cui è necessaria un'assicurazione medica). Tuttavia molti Austriaci portano l'assicurazione molto oltre queste applicazioni convenzionali.

Per esempio, da tempo vado dicendo che il Federal Aviation Administration dovrebbe essere abolito e che gli assicuratori del settore privato potrebbero fare un lavoro migliore nel gestire la sicurezza dei voli aerei. Le compagnie d'assicurazione — fintanto che opereranno in un vero libero mercato — sarebbero di gran lunga migliori della TSA nel trovare un bilanciamento appropriato tra la sicurezza dei voli aerei e la privacy delle persone.

Anche più radicalmente, gli economisti Austriaci come Hans Hoppe e Murray Rothbard (si veda il capitolo 12 de For a New Liberty) hanno descritto come le funzioni dei servizi di polizia e perfino delle difese militari potrebbero essere direttamente fornite, o per lo meno allargate, dalle compagnie d'assicurazione in un mondo senza un monopolio di Stato.


Conclusione

I contratti dell'assicurazione forniscono un accordo con benefici per entrambe le parti (fornitori e titolari delle polizze). Per quelli che desiderano una trattazione approfondita, raccomando il lavoro magistrale di Huerta de Soto sul credito bancario e sul ciclo economico, che contiene diversi passaggi che spiegano la natura dell'assicurazione da un punto di vista Austriaco.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Ecco, e come la mettiamo con le assicurazioni in Italia che hanno fama di non pagare? E temo che qui in Spagna (da storie sentite in giro) non siano molto meglio....

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  2. Bè niki, se ragioniamo in un ambiente di libero mercato queste assicurazioni si accollerebbero una terribile nomea e dopo qualche tempo di inadempienze contrattuali andrebbero a spalare letame insieme ai segueci di Krugman. Nessun ente centrale potrebbe imporre a chicchessia la stipulazione di un'assicurazione, nessun ente centrale potrebbe parare le chiappe a suddette agenzie inoltre (es. salvataggio di AIG da parte del governo USA).

    Eliminando il libero mercato dalla scena arrivano il caos. Perchè è nel caos che viviamo oggi, altro che ordine. Infatti da come fai notare le assicurazioni hanno questo potere oggi, quello di non rispettare gli accordo stipulati nel contratto. La pianificazione centrale corrompe tutto quello che tocca.

    Però posso dirti che (dalle storie raccontate da alcuni avvocati) in presenza di una sentenza, ad esempio, le assicurazioni (seppur con ritardi) tendono a pagare. Negli altri casi è come se tirassi i dadi...

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