sabato 10 marzo 2012

Il Declino e la Caduta del Denario Romano

Il "viaggio" iniziato nei post precedenti non è ancora finito. Prendiamo spunto da quello che ha detto Romney qualche tempo fà sulla spesa militare. Ancora una volta il bipensiero in azione: prima sostiene di voler tagliare deficit e debito, poi però invoca una maggiore spesa. Ricorda vagamente qualcuno. Quel "bel" picco sotto il nome Geroge Bush è il risultato delle guerre in Iraq ed Afghanistan (oltre al mantenimento delle varie basi sparse per il globo). A quanto pare il punto di forza delle esportazioni Americane è rappresentato dal duo guerra ed armi. Quando si parla di armi, infatti, la parola austerità scompare dai radar. Ora, guardate questa lista dei paesi per spesa militare. Nonostante si rompano i coglioni con le favole sull'austerità, il settore bellico pare non conoscere ristrettezze. Anzi, abbastanza il contrario. Ragioniamo: costruire carabattole esplosive per trucidare in nuovi modi Aziz vi pare una spesa produttiva? Gli Stati Uniti non sperimentano una crescita reale da molto, la disoccupazione è rampante, le persone che vivono di food stamp aumentano, le infrastrutture sono più fragili di una capanna di fango, e così via. Ecco i risultati della spesa improduttiva. Mi pare di aver già sentito una storia simile con "ingredienti" analoghi...
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di Chris Horlacher


La storia si ripete, così dicono gli studiosi. Ma secondo Mark Twain sono solo rime. Battute letterari e cavilli a parte, ho scoperto che una delle cose più preziose che chiunque possa fare per promuovere la propria conoscenza e comprensione del mondo è lo studio della storia. Ora, non sto parlando del tipo di storia che si apprende nelle scuole superiori e nelle università, dove tutto quello che si deve fare è una memorizzazione meccanica delle persone, delle date e degli eventi. Per ottenere qualcosa di valore dallo studio della storia, bisogna essere in grado di discernere causa ed effetto. Quali cause hanno condotto le civiltà a crescere fino a diventare grandi, e che cosa le ha condotte al collasso?

Ci sono poche civiltà crollate che sono state studiate abbastanza in profondità come l'Impero Romano. Sono state proposte molte teorie, alcune con più merito di altre. Ludwig von Mises sosteneva che Roma venne erosa dall'interno e che l'economia giocò un ruolo enorme in questo caso. E' una storia troppo vasta affinché la possa coprire in un singolo articolo, quindi mi concentrerò su uno degli aspetti più importanti: la valuta.




Per centinaia di anni, i Romani hanno avuto uno standard bimetallico, non diverso dal sistema monetario dei primi Stati Uniti. C'era una moneta d'oro, l'Aureo, che venne reso popolare da Giulio Cesare. C'era anche una moneta d'argento nota come il Denario, che era quello che la maggior parte dei Romani usava nelle proprie transazioni giornaliere. Fu grazie ad un gold e silver standard che Roma raggiunse la vetta del suo sviluppo e del potere.

Uno dei più grandi nemici del genere umano è l'arroganza, e l'Impero Romano non ne era certo immune. Il "panem et circenses" si riferisce all'enorme spesa sociale di cui godeva Roma durante il culmine della sua potenza. Con il Tesoro pieno d'oro, i politici spendaccioni usavano subito il denaro per acquistare influenza, voti ed accattivarsi il favore degli stati confinanti.

"Il bilancio dovrebbe essere equilibrato, il Tesoro dovrebbe essere rinvigorito, il debito pubblico dovrebbe essere ridotto, e l'assistenza ai paesi stranieri dovrebbe essere ridotta affinché Roma non vada in bancarotta. Le persone devono ancora una volta imparare a lavorare, invece di vivere di assistenza pubblica." – Cicerone, 55 aC

Quando Giulio Cesare iniziò a coniare grandi quantità di Aurei contenevano 8 grammi d'oro puro. Nel II secolo erano calati a 6.5 grammi ed all'inizio del IV secolo vennero sostituiti dal Solido da 4.5 grammi. La purezza della moneta stessa non venne mai degradata, ma il peso sempre minore era un chiaro segno che la spesa pubblica stava superando le entrate.

Tutto questo però, impallidisce in confronto alla svalutazione del Denario. Il Denario era la spina dorsale dell'economia Romana. I cittadini che percepivano il proprio reddito in oro erano una rarità, dato che all'epoca una giornata di salario per un operaio medio ammontava ad un solo Denario. Così anche questo divenne il bersaglio dei gravi abusi da parte delle autorità Romane.




Il Denario è partito come moneta d'argento da 4.5 grammi ed è rimasto così per secoli sotto la Repubblica Romana. Dopo che Roma divenne un impero, le cose cominciarono ad andare male per il Denario e, per estensione, l'economia Romana. I metalli di base, come il rame, venivano miscelati con l'argento ed anche così la moneta aveva lo stesso peso, però la quantità d'argento iniziò a diminuire con ogni imperatore che passava. Per tutto il I secolo il Denario conteneva oltre il 90% d'argento, ma alla fine del II secolo, il contenuto d'argento era sceso a meno del 70%. Un secolo più tardi c'era meno del 5% d'argento nella moneta e nel 350 dC era del tutto inutile, con un tasso di cambio di 4,600,000 in rapprto ad un Solido d'oro (o quasi 9 milioni in rapporto all'Aureo originale).




Il caos economico che l'iperinflazione del Denario ha avuto sulla società Romana era molto reale. La popolazione di Roma raggiunse un picco di circa 1 milione di abitanti nel corso del I secolo aC e mantenne questo livello fino a quasi la fine del II secolo. A questo punto iniziò lentamente a diminuire per tutto il III secolo e precipitosamente in tutto il IV. Nel V secolo, rimasero solo circa 50 mila persone.

Confrontiamo ora il crollo del valore del Denario con alcune delle moderne valute e vediamo se notate qualche somiglianza:









Ulteriori letture sugli avvenimenti avvenuti a Roma (link qui sotto) riveleranno che il Denario venne svalutato, Roma divenne un caso economico disperato. I tempi difficili richiesero leggi disperate poiché il tessuto della società si stava lentamente lacerando a causa dell'inflazione. Esorto i miei colleghi lettori ad acquisire una solida conoscenza di questi eventi, perché sarà utile per intuire cosa ci riserberà per il futuro. La distruzione del Denario è solo un esempio di svalutazione della valuta, di cui ce ne sono a centinaia. Quei Romani che si tennero strette le proprie monete d'oro andarono bene nell'iperinflazione e se la storia è una guida, questo ci servirà anche nei prossimi anni.


Ulteriori Letture


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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