giovedì 4 ottobre 2012

Replay di una Crisi... Presto l'Argentina Sarà di Nuovo in Vendita

Il sacrificio di milioni di persone per cercare di campare dignitosamente viene spesso spazzato via da una manica di imbecilli in cravatta che ama ascoltare le farneticazioni di potere presenti nella propria testa. In questo modo, dopo aver subito un grave default dal quale si sono ripresi a stento, gli Argentini affrontano nuovamente il mostro della spoliazione dei propri risparmi da parte dell'establishment al comando. Le manie di grandezza dei pianificatori centrali tendono a creare illusioni tra la popolazione, che crede che i loro leader hanno trovato la pietra filosofale dell'economia grazie al direzionamento arbitrario della stessa. Non è così. Infatti, ancora una volta l'Argentina guarda da vicino l'abisso a causa degli inevitabili errori che la pianificazione centrale si porta dietro. La situazione in cui versa il paese della Kirchner, osannata dai socialisti in incognito che vagano sul web, è altamente critica data, tra le altre cose, una dittatura tributaria asfissiante ed una criminalità dilagante. Da ridere i fessi che hanno esultato alla nazionalizzazione della Ypf-Repsol senza rendersi conto di cosa il governo ha fatto per finanziare tale operazione: un raid nei fondi pensione. Ci servirà, quindi, una nuova caduta spettacolare del paese per ficcare in testa agli allocchi che utilizzano la materia celebrale solo per mettere in moto lo scroscio robotico delle mani come il socialismo sia solo un generatore di povertà e raccapricciante dittatura "democratica."
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di Ronan McMahon


Poco più di un decennio fa abbiamo assistito alla spettacolare caduta dell'Argentina attraverso il più grande default della storia — $100 miliardi. I depositi in dollari furono convertiti in pesos. Poi, improvvisamente, il rapporto uno a uno con il dollaro si ruppe. La moneta sganciata si svalutò immediatamente. I risparmi vennero spazzati via. Le banche vennero incendiate e i locali scesero in piazza in segno di protesta.

Questa crisi creò la più grande opportunità d'acquisto in un decennio. Durante le vendite d'emergenza si poteva acquistare una proprietà di lusso a Buenos Aires o un vigneto a Mendoza per quattro soldi.

Oggi, l'Argentina è tornata in un vicolo cieco. Vi è una forte possibilità di un altro crack entro il prossimo anno. E poi ci saranno le stesse opportunità che abbiamo avuto una decina di anni fa. I segni ci sono tutti. Le strade di Buenos Aires hanno recentemente visto il ritorno di valute secondarie.

Secondo il tasso di cambio ufficiale, che è soggetto a controlli sui capitali, 4.4 pesos comprano un dollaro. Ma in strada le persone sono felici di pagarlo fino a 6.7. L'inflazione corre al 25%. Il potere d'acquisto dei risparmi in pesos di un Argentino sta scendendo di un quarto ogni anno.

Il governo sostiene che l'inflazione sia al 9.9% e ha messo al bando il calcolo o la citazione di qualsiasi altro tasso di inflazione. Il quaranta per cento dei depositi in dollari è stato ritirato dall'Argentina sin dallo scorso Ottobre. Ora ci sono i controlli sui capitali. È necessario un permesso speciale per spostare i dollari all'estero.

Per fare una vacanza all'estero, gli Argentini devono richiedere un permesso burocratico e spiegare dove hanno preso i soldi per il viaggio. E ci sono voci secondo cui diventerà illegale parlare dell'esistenza di un tasso di cambio ombra per i dollari.

Ma un sacco di dollari e pesos degli Argentini non risiedono più nei conti bancari. Le operazioni immobiliari in genere si svolgono in appositi locali negli uffici legali, e sono un affare in contanti. C'è diffidenza per la gran parte delle banche. Vanno bene per le spese giornaliere come pagare la bolletta dell'elettricità. Non per i propri risparmi, però.

E queste operazioni avvengono molto spesso in dollari... se si paga in dollari si può ottenere il 25% di sconto sul prezzo dei beni. Il governo ha messo fuori legge questa pratica, rendendo illegale l'acquisto e la vendita di beni immobili in dollari. Solo un'altra regola da aggirare.

In alcuni rapporti, se un'azienda Argentina osservasse tutte le tasse e le tariffe che deve affrontare, vedrebbe erosi il più dei profitti al lordo delle imposte. Così l'economia sommersa prospera. Per necessità, a quanto pare, piuttosto che per avidità nel pagare meno tasse. La classe media prende il traghetto per l'Uruguay per mettere i propri risparmi in cassette di deposito. I ricchi spendono milioni in condomini a Punta del Este, Uruguay.

Per gli Argentini, il settore immobiliare è la loro banca. Capiscono l'inflazione e l'espropriazione dai conti bancari e dalle pensioni. Se hanno un po' di denaro contante da parte, compreranno un appartamento. O una casa sulla spiaggia a Rio de la Plata, Uruguay. O un appartamento a Miami.

Ora meno Argentini stanno usando gli immonili locali come protezione contro l'inflazione. Le nuove costruzioni e le relative licenze sono cadute da un dirupo. Ora vogliono solo ritirare il proprio denaro.

Il governo sostiene che il tasso di deflusso è rallentato. Ma con il passare di ogni settimana, le aziende e gli individui escogitano nuovi modi per ritirare il proprio denaro. Per esempio, le aziende acquistano strumenti finanziari a livello locale in pesos che immediatamente rivendono a New York per dollari.

Gli Argentini l'hanno già visto. Quando un governo ed un sistema bancario prendono il lavoro della vostra vita con un tratto di penna, non lo dimenticate. Se siete fortunati abbastanza da ricostruire i vostri risparmi, la prossima volta sarete pronti. E più la presidente dell'Argentina, Cristina Kirchner, cerca di mantenere gli asset nel paese, tanto più essi saranno portati fuori.

Nel frattempo, l'Argentina è congelata sui mercati internazionali del debito. Il governo non ha raggiunto un accordo con il gruppo dei creditori (conosciuto come il Club di Parigi) sin dal suo ultimo default. Così il paese e il sistema bancario hanno un disperato bisogno di questi depositi per rimanere a galla.

Ma continuano a fare cose incredibilmente stupide. Due anni fa la Presidente Kirchner ha sequestrato i conti pensionistici privati. Ora sta per prestare $4.4 miliardi di quel denaro, ad una velocità di un decimo del tasso di inflazione, ad acquirenti di case nuove. Una lotteria deciderà chi otterrà i prestiti — non la capacità di rimborso.

L'Argentina ha grandi vantaggi competitivi nella produzione di carni bovine. Ma la terra per l'allevamento bovino si sta contraendo. I produttori di carni bovine affrontano tariffe per l'esportazione complesse ed ingombranti, e sono costretti a vendere a basso costo sul mercato interno. Molti hanno spostato le loro attività in Uruguay o sono passati alla soia.

Una dopo l'altra si stanno inanellando idee folli. Ed il ciclo si ripete. Espropriare i risparmi dei cittadini o delle società internazionali come YPF (una filiale della compagnia petrolifera Spagnola Repsol), che la Presidente Kirchner ha nazionalizzato lo scorso Aprile, potrebbe far guadagnare un po' di tempo. Ma non molto. La scritta è sul muro.

Nell'ultima crisi, l'evento scatenante fu l'enorme default Argentino per il proprio debito sovrano. Questa volta l'Argentina non affronta tale scenario. La spesa pubblica deve essere finanziata dalla stampante, dalle tasse, e dall'esproprio di beni personali o aziendali. E' difficile capire come il governo possa raccogliere più tasse. La stampante sta già provocando l'inflazione e la corsa verso valute secondarie. C'è un limite a quello che si può espropriare.

Questa volta l'evento scatenante di una vera e propria crisi sarà il paese a corto di valuta forte. Non ci saranno soldi per pagare le importazioni. L'Argentina può fare a meno di Porsche e borse Gucci, ma il paese si fermerebbe se dell'industria ed i produttori d'energia non possono mettere le mani su importazioni cruciali. Le fabbriche si spegneranno. Le cose dovranno mettersi davvero male prima che possiamo ritrovarci in una situazione "d'acquisto." Prestate attenzione se accendete la TV e vedete notizie di banche date alle fiamme e fabbriche che non hanno moneta forte per acquistare le materie prime, bloccando i loro lavoratori. Se accendete la TV il secondo giorno e vedete notizie simili, allora prenotate il vostro volo. I vostri dollari faranno un bel viaggio.

Paragonare i quartieri alti di Parigi con quelli di Buenos Aires è corretto. E' una capitale di classe con una vasta gamma di attività culturali, ristoranti, e negozi. Comprate quando la capitale Argentina sarà in subbuglio e vi ritroverete una proprietà immobiliare affascinante in una delle più belle città del mondo.

Se avete sempre sognato di possedere la vostra vigna, non c'è posto migliore di Mendoza, la regione vinicola più famosa d'Argentina. Mendoza si trova ai piedi delle Ande, a 600 miglia a ovest di Buenos Aires. Il suolo e il clima sono perfetti per la produzione di vino.

L'Argentina è una promessa di lunga data. Nel 1900 era il sesto paese più ricco del mondo — più ricco degli Stati Uniti. Gli immigrati dall'Europa erano abbondanti. Gli Inglesi vi costruirono ferrovie. Portarono con sé Irlandesi e Italiani. Vennero anche gli Spagnoli. Quello che ne seguì è una cattiva gestione da manuale. Ci stiamo dirigendo di nuovo verso una vera e propria crisi; e verso l'opportunità di approfittarne ancora una volta.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


12 commenti:

  1. http://notiziein.it/2012/10/04/cala-il-potere-dacquisto-per-listat-risparmiamo-di-meno/

    ma guarda un po'...

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  2. Ciao Andrea.

    Non ti preoccupare, c'è chi si è schermato a dovere contro questo triste ma inevitabile evento:

    1) http://www.lastampa.it/2012/10/03/italia/politica/si-vota-il-bilancio-la-camera-in-preda-all-ansia-antipolitica-riCpAeKyRjvbKVOmCGM57M/index.html

    2) http://www.zerohedge.com/news/2012-10-02/italian-austerity-action-maserati-its-uk-ambassador

    Ovviamente, i soliti fessi ancora si bevono la storia dell'evasione fiscale come ottavo peccato capitale, mentre lo stato-ladro ed isuoi adepti ladri pasteggiano allegramente su quel piccolo barlume di vita di questo paese.

    Nel frattempo, si continua ad andare su: http://sdw.ecb.europa.eu/browseChart.do?node=2120792&BS_ITEM=M20&sfl5=4&sfl1=3&sfl4=4&DATASET=0&DATASET=1&DATASET=2&DATASET=3&sfl3=4

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  3. Cetto LaQualunque è keynesiano.

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  4. Non credo proprio che l'Argentina sarà in vendita... Basta vedere quello che sta capitando, tra le due Cristine.
    Quello che stai dicendo sta succedendo a noi...
    Altro che liberista...

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  5. Eccone un altro che bypassa allegramente l'articolo ed i link allegati. Cosa ci sarebbe di sbagliato in quello che ha detto la Lagarde quando sostiene che la Kirchner mente sull'inflazione?

    Sin dall'ultimo crac nessuno si è più fidato dell'Argentina come mutuatario, proprio perché ha infranto le sue promesse. Ora, la maggior parte delle persone s'è fatta infinocchiare dalla fesseria che la stampante sia l'origine di non si sa di quale ricchezza.

    Anch'io vorrei che comparisse una Ferrari dal nulla, ma se spremo eccessivamente le meningi è più probabile che mi venga un'aneurisma invece.

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  6. La differenza, riguarda il fatto che pur con inflazione, sta crescendo.
    Noi no!
    Tutto il resto è ciancie!!!!!!!!!!!!
    E' l'Argentina, che dirige il gioco internazionale, non il F.M.I.
    La Cristina del FMI, stà semplicemente gettando fumo negli occhi.
    Loro hanno la sovranità monetaria!
    Ma questo per Lei non ha importanza!!!!!!!!!!

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  7. Mi stai prendendo in giro? La sovranità de che? Di stampare cartaccia svolazzante a destra e a manca? Di gioire ogni qual volta se ne esce con una nuova legge liberticida nonché fiscale? Di imporre compilazione di moduli per andare all'estero? Di fare un raid nel fondo pensioni per sponsorizzare una nazionalizzazione brutale di risorse private? Di vedere pagare coi propri risparmi un modo per evitare di perdere quel poco che si è accumulato nonostante il fallimento precedente?

    Suvvia siamo seri... Anche l'Iran ha la "sovranità" dei miei stivali ma nessuno osanna Ahmadinejad. E tra l'altro, eccoli i risultati finali.

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  8. ciao francesco e' interessante l' articolo avrei bisogno di altre delucidazioni.


    ciao gabriele

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  9. Ciao Gabriele.

    Ad Aprile ho presentato un altro articolo sempre sull'argomento con altri dati ed informazioni. Inoltre, i link nell'introduzione scritta da me ti possono re-indirizzare verso altri approfondimenti sul dissesto finanziario Argentino.

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  10. sinceramente, questo non fa ben sperare nemmeno che dopo il default (dell'italia, o dell'europa) ci sia qualcosa di buono in attesa.
    continueremo a prenderlo in culo anche dopo e la cosa non è che mi dia serenità

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  11. Ricordo benissimo quelli che elogiavano l'impresa argentina facendo finta di non vedere come l'inflazione moentaria (prima) e quellla dei prezzi dopo l'avrebbero emssa in ginocchio. Con delle allegre giravolte si cercava di mascherare la continua erosione dell'Argentina ripetendo da fessacchiotti le cifre della Kirchner. Ora che il pattume è cresciuto a dismisura il tappeto non lo sopporta più:

    L'Argentina svela la vera inflazione

    Ve l'avevo detto e vi avevo detto anche perché.

    Le forze di mercato vincono. Sempre.

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  12. Ciao Francesco
    Il link che hai proposto termina con l'esempio australiano. Ma pure quello non pare un granché visto che si regge sugli investimenti cinesi. Il lunapark globale propone solo antri dell'orrore pieni di scheletri negli armadi.

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