mercoledì 13 maggio 2015

La fine del ciclo del debito





di Bill Bonner


"E' la fine del grande ciclo del debito", dice Ray Dalio manager di Bridgewater Associates, togliendoci le parole di bocca.

Bill Gross ha aggiunto:

Negli ultimi 20 o 30 anni il credito è cresciuto talmente tanto a livello globale che la possibilità di ripagare i debiti è a rischio. [...] Perché il superciclo del debito non può continuare ad espandersi? Perché ci sono dei limiti.

In Europa rendimenti obbligazionari talmente bassi non si erano mai visti prima. Ad oggi vengono negoziati dai $2,000 ai $3,000 miliardi in obbligazioni sovrane e societarie a tassi nominali negativi. Né Dalio né Gross né noi sappiamo con precisione quali siano questi limiti. Ma gli europei e i giapponesi si stanno impegnando a scoprirli.

Non abbiamo bisogno di dirvi come sia innaturale e perverso che i creditori accettino un dito nell'occhio per prestare i loro risparmi.

Ma questa è solo una parte della perversione dell'attuale sistema – non ci sono risparmi reali. Quel denaro non è mai esistito. Ottenere un rendimento negativo sembra quasi appropriato, sebbene incomprensibile.

Oggi le banche creano "denaro" dal nulla, sotto forma di nuovi depositi, quando concedono prestiti.

Come ci spiega il nostro amico Richard Duncan nel suo libro The New Depression: The Breakdown of the Paper Money Economy, al volgere del nuovo millennio l'obbligo di riserva – in base al quale le banche sono costrette a detenere tot. liquidità o oro in riserva per coprire i nuovi prestiti – era così basso da non aver svolto "alcun ruolo nel limitare le creazione di nuovo credito."

Ciò significa che fino a quando le banche soddisfano i requisiti d'adeguatezza patrimoniale, possono creare quanti nuovi capitali (prestiti) vogliono. Nessun rischio di incidenti minerari. Nessuno sforzo o fatica. Nessuna autodisciplina o tolleranza.

I risparmiatori possono mangiare la loro torta e i mutuatari possono prenderne una fetta.

Gli economisti che hanno ancora un minimo di buon senso – se ce n'è rimasto qualcuno – sono sconcertati.

I rendimenti obbligazionari più bassi della storia... e poi arriva la Banca Centrale Europea con un piano da €1,100 miliardi per abbassarli ulteriormente.

Qual è il senso di tutto ciò?

Nessuno lo sa. Piuttosto, nessuno vuole ammettere che il vero motivo è quello di coprire i crediti inesigibili delle banche commerciali.

Le banche hanno acquistato il debito dei governi europei in bancarotta. Tutti sanno che non riusciranno mai a ripagarlo.

Fortunatamente, quando le banche centrali acquistano debito pubblico, viene di fatto annullato – dimenticato per sempre. Così la BCE scambia questo debito cattivo per nuove riserve bancarie prima che la popolazione se ne accorga.

Per 25 anni il governo del Giappone ha avuto deficit di bilancio – finanziati in gran parte dai "salarymen" giapponesi che pensavano di risparmiare denaro per le loro pensioni.

Che delusione quando scopriranno che il denaro non è stato affatto risparmiato, ma speso dal loro governo.

Ed ora i debiti di Tokyo sono diventati così grandi che il 43% delle entrate fiscali serve solo per il servizio del debito, per non parlare degli importi necessari per i deficit attuali e futuri.

Potete immaginare a quanto ammonteranno se traslate questo esempio su di voi. Immaginate di dover vivere con il 57% di quello che guadagnate (il resto finirebbe per pagare i creditori)... e nonostante ciò avere spese superiori alle vostre entrate.

Viene da chiedersi quanto ancora potrà durare...

I giapponesi sono troppo educati per dirlo, ma le loro finanze pubbliche sono condannate. E può essere solo una questione di mesi – va bene, forse anni – prima che l'intero schema di Ponzi vada in mille pezzi.

Dal 2009 stiamo dicendo che il nostro itinerario prevede molto probabilmente "prima Tokyo... poi Harare."

Con questo volevamo dire che avremmo molto probabilmente sperimentato un crollo deflazionistico in stile Giappone... e poi un'iperinflazione in stile Zimbabwe.

Sono ormai sei anni che percorriamo questo percorso dissestato e accidentato. L'economia statunitense è cresciuta, ma è la "ripresa" più debole sin dal dopoguerra.

E quel poco di crescita che abbiamo visto, la ritroviamo nei prezzi degli asset. Ed è stata comprata con circa $4,000 miliardi della banca centrale. Pochi se ne rendono conto, ma questo ha addirittura ritardato una crescita economica reale.

Lo si può vedere cercando la differenza tra quanto è successo nei mercati finanziari e quanto è successo nell'economia reale.

Wall Street è un luogo frizzante come sempre, mentre Main Street sta ancora lottando. I salari reali e gli investimenti reali, per esempio – cose che segnano e misurano una prosperità genuina – sono pallidi come un cadavere.

Perché?

La prosperità dipende da risparmi e investimenti. Bisogna incanalare le risorse reali verso la nuova capacità produttiva. Bisogna assumere personale e trovare nuovi modi di fare le cose, e soprattutto migliori.

Ma gli investimenti reali sono scesi sin dal 2007. Sulla base dei dati dal 2007 al 2014, nel 2007 sono stati investiti $400 miliardi nello sviluppo imprenditoriale mentre nel 2014 questa cifra è calata a $300 miliardi.

Nel frattempo le aziende hanno contratto prestiti per l'ammontare di circa $3,000+ miliardi.

Dov'è finito tutto questo denaro?

Sembra aver alimentato riacquisti di azioni, fusioni e acquisizioni, bonus, tasse e altri profitti speculativi.

Queste cose vanno a vantaggio dell'1%. Non fanno nulla per l'economia reale, salvo privarla dei capitali di cui ha bisogno per compiere progressi reali.

Nel 2000 abbiamo avuto una bolla nei titoli tecnologici. Nel 2007 abbiamo avuto bolle nella finanza e nel settore immobiliare. Ora abbiamo bolle nelle obbligazioni societarie ($14,000 miliardi)... nei prestiti cartolarizzati per automobili ($20 miliardi)... e nei prestiti agli studenti ($1,200 miliardi).

Pop... pop... pop – questo è ciò che accadrà a queste bolle.

E quando accadrà, arriveremo a Tokyo. Qui è quando la nostra gita stagnante si trasformerà in un incidente terrificante.

Sì, prima Tokyo poi Harare.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. amico duncan? non era quello del video che approdava alla mmt? bonner è amico o condivide il suo punto?

    il capitale è un debito, beni reali tassati, interessi negativi e tasse sui conti correnti, patrimoniali. altro che capitalismo: questo è debitismo. il risparmio una follia: i flussi di cassa devono essere pianificati. la lotta è su chi pianifica. e ci stiamo a preoccupare se questo sistema salta o no? ma saltasse pure, od anche no. non mi importa. unica cosa che mi importa è come salvarmi. difficile su una nave che affonda. io ho la scialuppa, spero basti

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    1. Ciao Gdb.

      Uhm, che io sappia era Chris Mayer che aveva virato verso la MMT ciononostante scrive ancora sul DailyReckoning, così come sporadicamente è capitato anche a Duncan. Quindi credo amici in tal senso.

      Comunque qui oltre alla scialuppa bisogna anche prepararsi all'onda risultante dal botto. Da come abbiamo appreso ieri, ad esempio, uno stato in bancarotta (la Grecia) ha stipulato l'ennesimo prestito per ripagare un creditore. Il problema è che l'ha stipulato con lo stesso creditore suddetto prestito; creditore che tra l'altro prende i propri fondi da un elenco di stati in bancarotta. Insomma, che la Grecia rimanga o meno nell'euro, non c'è niente che impedirà un contagio sistemico ad altri paesi traballanti come Spagna, Italia, Irlanda, ecc.

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    2. Le scialuppe? Saranno risucchiate nel gorgo del naufragio. :)
      Forse una tavolaccia potrebbe resistere, ma ci sono gli squali...
      Il socialismo delle perdite lo vedremo in tutto il suo fulgore. Ma quanto potrà durare? Perché, pur fan della soluzione individuale, meglio non trovarsi sul percorso di un gregge terrorizzato ed incazzato.
      Dalle nostre parti la soluzione politica, l'unica presente è possibile nella testa dei connazionali, potrebbe esasperare il socialismo delle perdite fino al fascio comunismo che, parafrasando Gobetti, è l'autopsia del paese.
      Bisognerà posizionarsi bene, gattopardarsi nel modo migliore. Io l'ho sempre pensata come quelli che avranno preso il potere, solo che non potevo dirlo finché c'erano quegli altri, voi mi capite... Tengo famigghia!

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    3. E' per questo motivo, Dna, che ritengo prioritario esporre le teorie attraverso le quali evitare come la peste le trappole socialiste/redistributive/monetariste/keynesiane. Lascio il mestiere d'indovino a chi lo sa fare meglio di me. Non mi è mai piaciuto sentenziare sulle date o cose del genere. Non ne sarei in grado. Non sarebbe onesto nei confronti dei lettori. Quindi a me, sinceramente, non interessa minimamente sapere "quando" il sistema fallirà e ritengo inutile, e uno spreco di tempo, parlarne.

      Ciò che conta, come dicevo, è fornire ai lettori un punto di vista epistemologicamente chiaro affinché essi possano discernere da soli i pericoli che si annidano dietro l'attuale follia economica di cui siamo testimoni. Fornire loro gli strumenti per non ricadere in quelle truffe che ci hanno portato in questo momento storico molto delicato. E' per questo che è inifluente ai fini divulgativi dire "quando", perché è sicuro che tale sistema economica è insostenibile. Se infatti le analisi fossero basate su un punto di vista prasseologico, non staremmo avendo questa discussione. Invece la matematica e la statistica la fanno da padrone, consegnandoci l'ultima follia targata FMI-Grecia. Ciononostante l'attuale sistema economico è insostenibile, perché non è solo la Grecia ad essere al collasso. Tutto l'occidente soffre della stessa malattia: troppo azzardo morale.

      L'ultimo esempio in ordine cronologico è il declassamento del debito di Chicago, le situazioni economiche critiche dei PIIGS(F), la FED che parla di un piano per proteggersi da un default obbligazionario, ecc.. Stiamo semplicemente osservando un incidente ferroviario allo slow motion.

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    4. ottimo, Francesco! ineccepibile.

      ma è un momentaccio: samp juve roma e napoli... e poi pure il default e la rapina dei risparmi...
      che volere di più dalla vita?

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  2. non conosco i loro rapporti personali, ma dal video che mi avevi inviato la mmt era la conseguenza necessaria. d altra parte lo dicevamo anche noi che si sarebbe finiti lì, e lo dicevamo anni fa. tra le 2 forme fiat, dare il denaro a debito è meglio che lamento si ha una percezione di n limite, anche se il limite non ci sta. ma hanno tirato troppo la corda, e la bestia stato, affamata, è pronta a sbranare non solo i sudditi ma anche il contropotere finanziario.

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  3. Ciò che sta salvando la proverbiale "baracca" è la disconnessione tra economia reale e mercati finanziari. Il denaro di nuova creazione è andato ad influire pesantemente sui prezzi degli asset e sull'ingegneria finanziaria. La politica delle banche centrali, infatti, è stata quella di preservare i protetti dal suo cartello attraverso l'iniezione di nuova liquidità. Ma, a causa del picco del debito e della riluttanza di sperimentare di nuovo gli eccessi dell'ultima bolla, Main Street ha percorso un processo di deleveraging che le ha permesso di scrollarsi di dosso una piccola parte degli eccessi passati. Se si parla di debole ripresa oggi, è solo perché il processo capitalistico ha pulito parzialmente l'ambiente economico. La strategia, infatti, sarebbe quella di permettere a Main Street di finire in una nuova bolla attraverso il debito marginale. Quando verranno riaperti i cordoni della borsa anche per Mai nStreet, sapremo di essere vicino alla fine. Ma non finisce qui, poiché gli zombie che sono rimasti in vita a seguito degli interventi delle banche centrali hanno imposto la loro sopravvivenza sulel risorse a disposizione di Main Street.

    Ciò significa una disponibilità di risorse scarse costantemente minore per una ripresa in accordo con le forze di mercato. Ciò significa una costante erosione del bacino dei risparmi reali. Ciò significa un continuo scivolare verso la realtà dei rendimenti decrescenti. Come vediamo dal declassamento di Chicago, ad esempio, il mercato del debito pubblico statale è vicino a raggiungere il picco. Successivamente, ogni nuova unità addizionale di debito consumerà PIL. Nel frattempo, quelle aziende in grado di abbeverarsi dalla fontana della liquidità della banca centrale, non hanno affatto investito in settori come la Ricerca e Sviluppo ma nell'ingegneria finanziaria: riacquisto di azioni, LBO, ecc.

    Le banche centrali sono esposte a queste aziende. Un esempio è il bilancio della BNS: http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/user92183/imageroot/2015/04/SNB%20holdings.jpg

    Ma possiamo includere la Caterpillar, la General Motors e altre. Sarà il fallimento concatenato di aziende simili che innescherà la scintilla di un contagio sistemico che si diffonderà a livello globale. L'interconessione del sistema finanziario rende questa possibilità decisamente la più tetra e la più probabile. Gli zombie non potranno consumare risorse reali per sempre.

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