venerdì 1 luglio 2016

TSA, Brexit e l'implosione del mostro burocratico





di Francesco Simoncelli


Sono dell'idea che l'esperienza personale sia un ottimo modo per trasmettere concetti generali alla maggior parte delle persone. Probabilmente perché è possibile condividere con altri eventi similari che hanno caratterizzato le nostre vite. In questo modo entrare in sintonia con i lettori è decisamente più facile. Non solo, ma il messaggio rimane impresso senza il bisogno di un fiume di parole o opera di convincimento.



UN TRANQUILLO WEEKEND DI... SICUREZZA

Oggi è una serena giornata estiva. Fuori ci sono -52° ed è soleggiato. Trentanovemila piedi dal suolo non sono l'ideale per prendere una boccata d'aria. Ciononostante, la vista dello Stivale da una così considerevole altezza mi permette di ammirare il nostro paese da un'angolatura diversa. Tutti i problemi e patemi peculiari che si possono odorare stando a contatto con gli individui che popolano l'Italia, passano in secondo piano quando essi diventano talmente piccoli da svanire in un agglomerato di colori e figure geometriche. Il verde dei boschi, l'arcobaleno di auto che scorre lungo le arterie stradali, le abitazioni fuoriuscite da una scatola di Lego, l'azzurro intenso del mare, le scie spumose delle imbarcazioni. Da questa altezza i problemi sembrano letteralmente eterei ed inconsistenti, come se finalmente l'Italia avesse sbrogliato quella matassa di difficoltà che ne ingessano lo sviluppo.

Per un momento si dimentica anche quanto siano diventati invadenti i controlli all'interno degli aeroporti, nonché paranoici. Se la sicurezza delle persone è davvero così a rischio, perché treni e navi non sono altrettanto blindati? E gli autobus? Eppure anch'essi sono obiettivi sensibili. Se lo scopo dei pazzi scatenati è quello di creare il caos, non esiste obiettivo presumibilmente sicuro che possa garantire una certa immunità dalla furia delle bestie selvagge.




In realtà esistono individui, e sopratutto individui pronti. Infatti l'incognita di trovare persone pronte a rispondere ai pazzi scatenati rappresenterebbe un forte deterrente in quegli eventi riguardanti atti di terrorismo. Fino a quanto siamo disposti a farci rovistare nei nostri effetti personali per dimostrare la nostra innocenza? A quante libertà siamo disposti a rinunciare per farci cullare da un'illusione di sicurezza, quando sappiamo benissimo di nuotare in un mare di incertezze? La miglior fonte di sicurezza è quando noi scegliamo di essere sicuri. Armati o disarmati, è esattamente questo quello che ci permette di evitare situazioni potenzialmente dannose in cui la delega di aspetti chiave della nostra sfera individuale finisce per creare mostri burocratici; come la TSA, ad esempio.



DISCESA NELL'INFERNO BUROCRATICO

Inizia tutto con una lunga fila. Il simbolismo gioca un ruolo fondamentale nell'invasione delle libertà personali. Questo perché lo stato opera a vari livelli sulla psicologia umana. È questo che gli garantisce la sua presa ferrea sulla mente degli individui. Il ruolo giocato dai dettagli è fondamentale quando si vuole comprendere come lo stato cerca di prevaricare la sfera individuale delle persone.

Le lunghe file, infatti, servono a ricordare lo spreco. Ovvero, quanto la burocrazia sia incapace di valutare uno degli asset più importanti per gli attori di mercato: il tempo. Creando inutili incanalamenti affinché vengano applicati stupidi regolamenti, l'individuo viene privato del giudizio riguardante l'allocazione delle risorse, di conseguenza è come se venisse privato delle sue azioni. Ciò conduce ad errori. Ma i burocrati sono troppo idioti per capirlo. Questo perché sono keynesiani fino al midollo.

Il passo successivo è lo svuotamento delle proprie tasche. Ciò vuol dire che la burocrazia può mettere le mani dove vuole e quando vuole. La proprietà legittimamente acquistata viene sequestrata da coloro in possesso di un distintivo. Non è nemmeno più necessaria la pistola! La sua minaccia scatta automaticamente nella mente della maggior parte degli individui non appena vede il distintivo. Anni e anni di addomesticamento danno i loro frutti.

E se qualcuno vi deruba (accidentalmente o meno)? Scordatevi il rimborso, la burocrazia, e soprattutto gli imbecilli che la compongono, non hanno alcuna cura della vostra proprietà. Ciò che è vostro è loro; in fin dei conti non è questo il volere della maggioranza quando approva mostri burocratici come la TSA? E dov'è la maggioranza quando un branco di idioti invade le vostre proprietà e ognuno di voi vorrebbe gridare allo scandalo? È questo lo scopo della maggioranza, vale a dire, guardare passivamente lo stupro delle libertà individuali mentre ogni singolo individuo urla al suo interno per divincolarsi da questo sopruso? Inutile urlare in quei momenti, è troppo tardi riscoprirsi, volontariamente o involontariamente, amanti della libertà. Questi sono i risultati quando si bela a favore di una maggiore presenza dello stato nella propria vita.

Ma il misfatto più grave arriva successivamente, quando viene invasa la più sacra delle proprietà individuali: quella del proprio corpo. In questo modo si completa un cerchio tracciato molto tempo fa dall'apparato statale, il quale, attraverso il welfare state, ha inondato gli individui con una serie crescente di interventi mirati a scacciare l'indipendenza degli individui nella gestione della propria vita e dei propri beni. Dalla scuola all'assistenza sanitaria fino ai sussidi, lo stato ha sostituito il ruolo centrale delle scelte individuali con la sua influenza accentratrice, dissestando progressivamente il tessuto sociale ed economico. Tale processo non è regressivo e continua la sua escalation nel corso del tempo fino a far annegare tutte le libertà personali, cosa che inevitabilmente si conclude con l'implosione stessa dello stato.

Nel frattempo, però, una valanga di oppressione sommerge gli individui i quali vedono maltrattati e bistrattati i loro corpi. Non c'è possibilità di sottrarsi, nemmeno se ci si conforma chiedendo un minimo di interesse per la propria salute. Voglio dire, quanto è igienico togliersi le scarpe e camminare sullo stesso pavimento su cui hanno camminato Dio solo sa quante altre persone? Eppure la burocrazia è felice di spendere ogni qual volta è in grado di aumentare la propria influenza, soprattutto quando questo avviene col beneplacito degli attori di mercato. Invece la presenza di semplici sacchetti di plastica o altro materiale per prevenire malattie è sempre assente. Perché? Perché è una questione di simbolismo. Ovvero, la comparazione a delle bestie. Le bestie non agiscono, ma vivono per istinto. E questa è un'enorme differenza con gli esseri umani, le cui azioni sono propositive.

Rendendo quanto più istintive possibili le azioni degli attori di mercato, la burocrazia cerca instancabilmente il modo per conformare in un amalgama monoforme la varietà e il differenziamento presenti nell'ambiente di mercato. Questo perché altrimenti non avrebbe potere alcuno. Se la massa tende ad andare istintivamente verso un'unica direzione, allora la burocrazia e lo stato in generale guadagneranno un potere pressoché illimitato.

Ora immaginate se la prossima volta che andate a giocare una partita di bowling, il gestore vi accogliesse con queste parole: "Benvenuti signori e signore. Siamo spiacenti ma abbiamo finito le calze di stoffa per proteggere i vostri piedi. Il nostro locale è affollato perché abbiamo deciso di aprire solo una pista per giocare, quindi vi invitiamo ad aspettare qui per le prossime 3 ore mentre vi girate i pollici." Non passerà molto tempo prima che un locale simile chiuda i battenti. Perché? Perché il mercato ascolta le lamentele dei clienti e fa di tutto per porvi rimedio, altrimenti la strada verso il fallimento è assicurata. Nessuno si sognerebbe di mettere la vostra salute in pericolo e pensare di poterla fare sempre franca. Ma, soprattutto, nessuno e dico nessuno in un ambiente di mercato si sognerebbe mai di mettervi le mani in tasca e rovistarvi dentro per vedere cosa avete.

Ebbene sì, è questo quello che è diventata la cosiddetta "Land of the free", un coacervo di piccoli tiranni che vanno in estasi non appena riescono ad aggrappare una briciola di potere. Se un anziano, frastornato da questo gigantesco circo burocratico composto da imbecilli e altra schiuma d'umanità, non svuota totalmente le tasche e inavvertitamente dimentica qualcosa (come ad esempio il portafogli), si vede assalire il proprio corpo da un bastardo con il distintivo che si arroga il diritto d'invadere la proprietà altrui e di rovistarne al suo interno. È davvero sconcertante notare come l'abbattimento della volontà individualista abbia fatto breccia nella mente della maggior parte delle persone, riducendole a meri robot che ciondolano verso l'oblio.

La frustrazione che ne scaturisce viene riversata sul prossimo, ed è qui quindi che notiamo una certa apatia da parte degli individui nei confronti dei propri simili e una rabbia repressa pronta ad esplodere ad ogni pié sospinto. Questa non è la natura dell'essere umano, questa è la natura di una bestia chiusa in gabbia. Lo stato infatti non è l'apice della civiltà moderna, ma l'apice della bestializzazione umana in nome di un presunto bene superiore. In realtà, non esiste nulla di tutto ciò. “The cake is a lie.” Quella attuale è una guerra tra bande che cercano di spartirsi il potere ultimo di possedere quante più anime possibili da sfruttare e vivere al massimo col minimo sforzo. Le élite non sono altro che gli aspiranti direttori di uno zoo, non viviamo affatto in una società civile.



LA VIA VERSO L'INFERNO BUROCRATICO È LASTRICATA DI BUONE INTENZIONI

Il fatto che queste misure siano approvate con le migliori intenzioni non ne elimina la natura intromissiva. Infatti è questo presunto interesse verso il bene comune che permette alle peggiori norme di vedere la luce e di ottenerne l'approvazione a livello sociale. È come se la libertà individuale fosse un mezzo di scambio attraverso il quale poter rinunciare a piacimento e comprare sicurezza. Ciò si basa sul presupposto che, in quanto individui e apoditticamente liberi, possiamo riprenderci le nostre libertà individuali qualora vogliamo. Ma lo stato non è composto da uomini. Lo stato è un'idea: il monopolio della forza sugli individui. L'idea non ha sentimenti o compassione, l'idea è quella che è poiché essa viene pensata. Di conseguenza non può essere sottoposta a mutamenti, poiché solo un essere pensante può mutare, mentre invece l'idea, essendo pensata, rimane quello che è per tutto il tempo in cui viene applicata.

È per questo motivo che lo stato non può essere cambiato. Chiunque voglia provarci si scontrerà sempre con una forza contraria che renderà vani tutti i tentativi di equiparare stato e libero mercato. Lo stato minimo, infatti, è un ossimoro in quanto costringe l'apparato statale ad andare contro la sua natura. Non sorprende, quindi, se gli esempi di stato minimo abbiano infine fallito e si è passati progressivamente ad un'invasione crescente delle libertà individuali degli attori di mercato.

Lo stato è un'idea e come tale quando applicata non si ferma finché non raggiunge lo scopo per cui è stata pensata: pianificazione di ogni aspetto della vita sociale. Problema: l'idea, seppur pensata, è in contrasto con una concorrenza di altre idee che spingono per essere applicate. Sabotare questo processo è impossibile, perché significherebbe sterminare gli esseri pensanti. In sostanza, è per questo che lo stato non avrà mai successo a soggiogare gli esseri pensanti, o attori di mercato. Lo stato è un'idea pensata, mentre invece gli attori di mercato sono esseri pensanti che possono far nascere nuove idee. È l'eterna lotta tra staticità statalista e dinamicità del libero mercato.

La prima cerca di rincorrere la seconda a suon di normative e restrizioni, ma il divario è incolmabile. Non è un caso se il caos burocratico a livello europeo stia rendendo la vita impossibile agli attori di mercato, ma questo significa una crescente mancanza di conformazione e fallimenti nel lungo periodo. Scrisse Mises in Bureaucracy:

L'interventismo economico è una politica controproducente. Le singole misure che applica non raggiungono i risultati perseguiti. Conducono ad uno stato di cose che, dal punto di vista dei suoi stessi sostenitori, sono molto meno auspicabili rispetto alla situazione che dovevano modificare. La disoccupazione prolungata, i monopoli, la crisi economica, la restrizione generale della produttività, il nazionalismo economico, e la guerra sono le conseguenze inevitabili dell'interferenza statale con le imprese. Tutti questi mali per i quali i socialisti incolpano il capitalismo, sono il prodotto di questa presunta politica "progressista". Gli eventi catastrofici, che sono un vantaggio da sfruttare per i socialisti radicali, sono il risultato delle idee di chi dice: "Io non sono contrario al capitalismo, ma..." Queste persone non sono altro che alfieri della socializzazione e della burocratizzazione. La loro ignoranza genera il disastro.

Ma per quanto possa essere rigido l'assetto statalista, alla fine paga il dazio della sua natura. Gli errori all'interno dell'ambiente di mercato diventano incontrollabili e la burocrazia deve cedere porzioni di sovranità per non crollare sotto il suo stesso peso. Ciò è accaduto, ad esempio, nel periodo post-seconda guerra mondiale in Germania, dove il Ministro delle Finanze, Ludwig Erhard, si distaccò dai "consigli" provenienti dagli Stati Uniti e rifiutò in toto l'implementazione di controlli dei prezzi e razionamenti per far riprendere l'economia tedesca. Al contrario, permise una discesa dell'offerta di denaro del 90% e tagliò l'imposta sul reddito dall'85% al 18% per i redditi superiori ai 2,500 marchi. Inutile dire che l'economia più ampia reagì positivamente a queste disposizioni e, in virtù di una maggiore libertà, le attività commerciali aumentarono la loro offerta di beni e la produzione industriale salì del 50% nel solo 1948.

Erhard comprese come la dismissione dei controlli sui prezzi, l'introduzione di principi monetari sonanti e l'abbattimento della tassazione, erano gli ingradienti principali per permettere agli individui di organizzare al meglio l'ambiente economico che li circondava in accordo con le loro necessità; e non far accordare l'ambiente economico con le necessità dello stato. Questo non solo permise a Erhard di rimanere in carica per parecchio tempo e di consentire all'economia tedesca devastata di rimettersi in carreggiata, ma anche di impedire al mostro burocratico di mangiare di nuovo fette crescenti dell'economia tedesca.

Ciò in netto contrasto con l'economia inglese, ad esempio, dove i controlli dei prezzi non vennero aboliti fino al 1954 e il suo governo socialista post-bellico nazionalizzò le industrie chiave della nazione. La differenza marcata tra declino economico dell'Inghilterra e ascesa economica della Germania incarna l'essenza della rovina burocratica e della benedizione di mercati liberi. Non è un caso se la sterlina perse il suo ruolo di riserva mondiale nel 1944. Infatti 30 anni prima, quando l'Inghilterra decise d'inflazionare la massa monetaria per sostenere i propri sforzi bellici e sospendere il gold standard, i burocrati inglesi gettarono le basi per questo esito inaspettato. Sono pur sempre umani, e di conseguenza le loro azioni sono altamente fallibili, soprattutto quando cercano di tenere insieme apparati composti da migliaia e migliaia di attori di mercato. Il cervello umano non è predisposto per funzionare in questo modo.

Quindi nel 1922, quando alla conferenza di Genova si decise di riportare l'Inghilterra ad un gold standard, lo si fece con una parità aurea ai tassi pre-bellici. Churchill decise d'ignorare l'enorme inflazionamento della massa monetaria durante la guerra e ben presto, nel 1926, l'Inghilterra divenne il presagio della Depressione che sarebbe scoppiata tre anni più tardi, con il suo oro che lasciava la patria a ritmi frenetici. Questi eventi permisero al dollaro di affiancare la sterlina come valuta di riserva mondiale. Infine, nel 1939, quando l'Inghilterra sospese di nuovo la conversione sterlina/oro, il ruolo della sterlina come riserva mondiale cessò definitivamente, cosa che venne ufficializzata a Bretton Woods quando il dollaro scalzò la sterlina e le opinioni di Keynes vennero ignorate. Perché vennero ignorate? Perché se gli Stati Uniti avessero ceduto alle sue opinioni, avrebbero perso mordente nei negoziati mondiali e non avrebbero potuto assestare il "colpo mortale" alla sterlina e all'impero britannico.

Adesso il dollaro sta assaporando lo stesso destino. La burocrazia è fallimentare nel lungo periodo ed è incapace di organizzare la società secondo schemi sostenibili. L'ultimo esempio è il Brexit. Ci sono voluti 70 anni affinché il NWO realizzasse il gigantesco mostro burocratico rappresentato dall'Unione Europea, ma ce ne vorranno di meno affinché cada a pezzi. Le idee obsolete muoiono. Vengono sostituite da nuove idee. Chi le ha le nuove idee? Gli attori di mercato, i quali non si preoccupano affatto di trattati internazionali e altra immondizia simile, mentre si preoccupano invece delle proprie attività e attraverso di esse delle attività altrui. Lo scambio di mercato è quello che permette agli attori di mercato di poter attingere dal miglior modo di relazionarsi con gli altri.

Agli attori di mercato non interessa se il mostro burocratico dell'Europa cade a pezzi, perché essi andranno avanti con la loro vita e le loro attività. E con essi la società nel suo complesso. Nessuna tragedia, quindi, ma sicuramente grande devastazione per i programmi ben congeniati dei parassiti burocratici. Queste sono buone notizie per le nostre libertà individuali.

La perdita di fiducia nell'attuale sistema a pianificazione centrale è visibile a tutti. Non è ancora sufficiente a sovvertire l'intero sistema, ma quando arriverà la prossima recessione suddetta perdita di fiducia sarà più ampia. Ora si tratta di negoziare i migliori termini per l'uscita. Migliore sarà l'accordo, più i movimenti euroscettici saranno tentati a promuovere con maggiore strenuità le loro posizioni. "Possiamo staccare un accordo migliore!" Stiamo assistendo alla lenta fine di un'era, ma questo non significa affatto la fine della società. È un nuovo inizio.



CONCLUSIONE

Quando ci si lascia alle spalle mostri burocratici come la TSA, si accede ad un ventaglio di attività che desiderano soddisfare i bisogni dei viaggiatori. E se falliscono? Chiudono bottega. Nessuno si dispera. Nessuno si strappa i capelli su futuri disastri riguardanti la chiusura di un'attività commerciale. C'è dispiacere, ma tutto finisce lì. Perché? Perché qualcuno la sostituirà e offrirà maggiore efficienza correggendo gli errori dell'attività precedente. Passo dopo passo, dispotismo dopo dispotismo, la burocrazia rimane a corto di fondi e di supporto popolare.

Ma ciò che vale per l'individuo, vale anche per le nazioni.

Quando ci si lascia alle spalle mostri burocratici come l'UE, si accede ad un ventaglio di nuove opzioni che garantiscono agli individui una maggiore facoltà di scelta. Normative complesse e costose lasciano il passo ad un'interazione volontaria tra attori di mercato, cosa che si traduce in un miglioramento del benessere sociale ed economico. Esempi come la Germania post-seconda guerra mondiale, la Cina post-Mao e la Russia post-1991, ci ricordano come mercati più liberi vanno a beneficio della società nel suo complesso.

Questa è la ragione per cui l'Occidente continua a tentennare lungo il baratro del fallimento, mentre le nazioni in via di sviluppo cavalcano l'onda del futuro. Le sabbie mobili della normativa burocratica asfissiante inghiottiranno tutti coloro che decideranno di rimanere nelle sue grinfie.


5 commenti:

  1. Ciao Francesco

    Il quadro attuale offerto dalla lotta per la conquista e la gestione del Potere resta desolante.
    Con accenti diversi a seconda delle regioni del mondo, continua il confronto tra i mondialisti che dalle sacre stanze del loro superstatus quo hanno affidato la gestione del fiatmoney ai superbanchieri centrali e i sovranisti che invece vogliono indietro la stampante locale di fiatmoney.
    Nessuno tra i contendenti che proponga il ritorno al denaro del mercato, al soundmoney.
    Ovvio. Limiterebbe il potere dei gestori. Decentrerebbe il potere.
    Minerebbe lo status quo.

    P.s.: se fossi un grande speculatore lunedì farei il test ai 150 miliardi di euro di garanzie pubbliche alle banche strafallite italiane.

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  2. http://www.the-rathouse.com/WritingsonMises/FallibleApriorism.html

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  3. Complimenti Francesco. Bell'articolo, anche se nutro qualche dubbio, sul passaggio riguardante le nazioni in via di sviluppo che stanno cavalcando l'onda del futuro... ricordo ciò che disse gary North, alla fine stanno praticando fascismo su vasta scala da Mosca a Pechino, passando per rio lagos e Teheran. Non sono alternative ALL'NWO
    Restano dei miracoli di libero mercato come Singapore ed Hong Kong...

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  4. http://www.zerohedge.com/news/2016-07-01/kyle-bass-shares-stunning-thing-central-banker-once-told-him

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  5. Bill Bonner's suggestions3 luglio 2016 alle ore 11:52

    The feds got out the knife in 1971. They changed the money system itself. They severed the link between gold and the dollar – and between VALUE and PRICE. It was so subtle almost no one objected… and so clever almost no one saw what it really meant.

    It took us more than 40 years to figure it out. And even now, the dots reveal a pattern, but it is indistinct… hard to see… and easy to misinterpret. Most people see only the symptoms, the boils. the fever, the night sweats – and the daytime delusions.

    The masses voting for Brexit or Donald. Interest rates falling to 5,000-year lows. The gap between rich and poor opening wider and wider. What is the cause?

    CENTRAL PLANNING

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