martedì 7 dicembre 2021

La guerra che abbiamo vissuto e la nascita del nuovo

 

 

di Jeffrey Tucker

Ieri ero a Marshalls, dove le transenne tengono le persone in fila alle casse separate come bestiame in una mangiatoia. I clienti si avvicinano alla cassa dove c'è una persona mascherata dietro il plexiglass, pagano con tecnologia "touchless" e scappano via con la speranza di aver evitato un nemico patogeno che non possiamo vedere. Non possiamo vederlo ma di sicuro abbiamo istituzionalizzato dei modi per evitarlo, tutti codificati dalla “scienza” e imposti con la forza. E dalla paura, ovviamente.

Come gli adesivi "distanziamento sociale" sul pavimento, tutto questo apparato fa parte delle reliquie sopravvissute di un mondo impazzito. Nessuna prova dei vestiti, nessun profumo campione, ecc. Un dipendente si trova all'ingresso per imporre l'uso della mascherina ("Tenga la maschera sul naso!"). Fa tutto parte del "controllo dei virus", diventato una liturgia religiosa da circa 20 mesi a questa parte.

Questi segni e simboli del panico di massa stanno gradualmente scomparendo, lasciando dietro di loro tristezza, rimpianto, sogni infranti, traumi psicologici, cattiva salute, imprese rovinate, amicizie e famiglie spezzate, e una perdita di fiducia in una miriade di istituzioni che una volta davamo per scontato.

Le persone che hanno fatto questo al mondo si aggrappano ancora alla speranza di poter tornare indietro dai disastri che hanno creato, o almeno questo sembra essere il punto principale dell'obbligo di vaccinazione a livello nazionale e per gli stranieri che viaggiano. È la migliore speranza, così credono, per avere una copertura, quindi a loro giudizio tutti devono siringarsi per riavere la libertà! Abbiamo resistito ai loro dettami, per ignoranza dicono, quindi li hanno dovuti imporre con maggiore violenza.

Stiamo quindi passando dalla danza kabuki del Covid ad un sistema di aperta segregazione del puro contro l'impuro, una situazione che abbiamo già visto durante gli episodi moralmente più eclatanti della storia moderna. Mentre ai puri viene concessa la libertà, gli impuri non possono viaggiare, non possono partecipare alla vita pubblica e talvolta non possono fare acquisti o ricevere cure mediche.

Non importa che i dati non stiano al gioco: mentre esiste un certo beneficio per i vulnerabili se si vaccinano, il beneficio per la salute pubblica diventa di giorno in giorno sempre più inesistente, soprattutto visto il modo in cui le autorità sanitarie hanno ostinatamente negato ciò che almeno 106 studi hanno già confermato.

Quello che abbiamo passato è impossibile da descrivere in una frase, perché ci sono tante dimensioni in ballo; ha colpito e traumatizzato tutto e tutti.

Una volta ho provato ad immaginare come sarebbe stato il contraccolpo (era la fine di aprile 2020, scrivendo che la follia sarebbe continuata per un altro anno e mezzo). Ho scritto di una rivolta imminente contro le mascherine, contro i media generalisti, contro i politici, contro la vita solo su Zoom, contro il distanziamento sociale, contro il mondo accademico, contro gli esperti in generale e contro le autorità di sanità pubblica in particolare.

Avevo ragione, ma ero troppo in anticipo. Quello che era iniziato come un terribile errore di giudizio politico e burocratico, è diventato una politica radicata e poi una pratica generalizzata: ignorare i diritti umani fondamentali in ogni ambito della vita. Le scuole sono rimaste chiuse per un anno, mentre l'imposizione dell'assurdità è divenuta uno stile di vita.

Il risultato non è stato solo una carneficina, ma anche apprendimento: il passare del tempo ha evidenziato che stiamo vivendo non solo la morte di vecchie istituzioni, ma anche la nascita di nuove. È stato a dir poco emozionante da guardare.

Le restrizioni Covid e la "cancel culture" sono andate a braccetto, facendo fuori dallo spazio pubblico alcuni degli intellettuali più intelligenti. Hanno cancellato i loro account sui social media, i loro posti di lavoro ed il loro accesso al loro pubblico è stato strozzato. Questo perché i social media hanno aderito per diventare portavoce del regime. Il risultato è stato solo desolazione: tutto ciò che ha rafforzato la linea degli obblighi è stato consentito e qualsiasi cosa contraddittoria è stata bloccata. Le riviste scientifiche non sono risultate molto migliori.

Ma grazie alla volontà di sopravvivere, coloro ostracizzati hanno trovato altri modi per farsi sentire. I pesanti e ottusi blocchi informativi hanno fornito l'opportunità ad altre istituzioni di nascere e fiorire in tempi record. Ci sono nuove piattaforme video e social media che stanno facendo grandi affari.

Mi sono ritrovato a fare affidamento su Substack e altri nuovi luoghi per informazioni reali in un momento in cui i media generalisti hanno marciato in sintonia con il regime. Substack, ad esempio, è stata fondata con un investimento di $2 milioni nel 2017 e ora è arrivata a contare $84 milioni insieme a 213 dipendenti.

Il modello di business di Substack suona un po' come molti altri. Fondamentalmente consente ai suoi utenti di accettare abbonamenti che poi invia agli utenti per posta; consente ai suoi autori di rendere alcuni contenuti gratuiti e altri a pagamento. In altre parole, la piattaforma consente agli autori di fare praticamente ciò che fa il New York Times, ma senza tutte le terze parti e le impostazioni necessarie per creare una piattaforma di blog a pagamento.

Il vero vantaggio commerciale: si è rifiutato di censurare il materiale pubblicato. Infatti si è fatto casa di coloro che venivano censurati da altri social media. Sia gli utenti che gli autori hanno iniziato a fidarsi della piattaforma dopo che i suoi proprietari sono stati perseguitati dalla stampa generalista e hanno resistito a tutte le illazioni che sono piovute loro addosso. Sarebbe rimaste una piattaforma per la libertà di parola, punto. Non solo ha salvato Alex Berenson dalla morte su Twitter, ha ispirato innumerevoli nuovi intellettuali e scrittori che sono stati vittime della "cancel culture" del Covid.

Bitcoin e altre criptovalute hanno raggiunto nuovi massimi e un'adozione record anche in questi tempi, poiché il valore delle valute fiat si deprezza a causa di politiche monetarie sconsiderate. Non avendo mai chiuso nemmeno nei giorni più bui, né visto le sue operazioni rallentate, ha assunto il ruolo di rifugio sicuro in tempi pericolosi.

Inoltre sono già state fondate nuove università insieme a nuovi istituti di ricerca, organizzazioni di attivisti, programmi televisivi e podcast. Siamo di fronte ad un riallineamento politico.

Inevitabilmente anche la filantropia dovrà adeguarsi al nuovo. Il sostegno finanziario lascerà le istituzioni che ci hanno deluso durante i lockdown e si sono rifiutate di difendere i diritti umani. Per citare un esempio evidente tra tanti, la ben finanziata ACLU ha goduto di una lunga storia di posizioni impopolari in difesa delle libertà umane, fino a quando non ha deciso di buttare via tutto in difesa di una politica pandemica che non aveva alcun riguardo per i diritti umani e la libertà. Ci sono migliaia di altre istituzioni e individui che hanno fallito quando le loro voci erano più necessarie.

Ogni crisi della storia ha prodotto un riallineamento culturale e sociale. Le vecchie istituzioni dalla parte sbagliata sprofondano nel fango del loro stesso discredito, mentre nuove sorgono per prendere il loro posto, basandosi coraggiosamente sui principi e ispirando studenti, clienti, benefattori e la popolazione in generale. Questo era vero dopo la guerra civile americana e anche in tutto il mondo dopo le due guerre mondiali del XX secolo insieme alla guerra del Vietnam. Ciò che ha fallito viene spazzato via e ciò che è rimasto saldo acquista nuovo risalto.

Ciò che abbiamo vissuto ha caratteristiche di una guerra e avrà effetti sul cambiamento culturale. Molte persone sono state testate e molte persone hanno fallito. I fallimenti hanno rappresentato una cattiva scommessa per chi continua a far eco alle priorità del regime, ma ora si trovano su un archivio digitale sotto le etichette codardia, censura, cattiva scienza e disprezzo per i valori umani.

Più stimolante da osservare è stato l'emergere di un nuovo movimento politico/ideologico ed è definito dal suo impegno implacabile per i valori della libertà umana e la determinazione a celebrare ciò che veniva definito normale fino al 2019.

Questa nascita e crescita del nuovo è la volontà che gli esseri umani non siano costretti a vivere in gabbie e pensare solo ciò che i nostri padroni ci dicono di pensare. Siamo programmati per essere liberi, creativi e dire la verità, e non possiamo rispettare i sistemi che tentano di eliminare tutti questi istinti trattandoci invece come topi da laboratorio. Non... sia... mai.

Le folli regole imposte dagli stati negli ultimi 20 mesi potranno risultare ridicole e imbarazzanti a quasi tutti, ma il fatto che siamo andati d'accordo con tali assurdità è un triste commento sulla condizione umana.

Noi come società siamo solo ad un passo dall'abisso, in cui una campagna di paura continua a spingerci. Non sono sicuro che tutti lo sapessero finché non l'abbiamo vissuto.

Emergeremo da tutto questo più saggi, più forti, più determinati e motivati dalla nuova consapevolezza che la civiltà che diamo per scontata non è affatto scontata, bensì deve essere rafforzata quotidianamente dalla conoscenza, dalla saggezza e dal coraggio.

Non potremo mai più permettere ad una classe dirigente di esercitare una tale brutalità contro il popolo. Non è finita bene per i lockdown e tutti gli altri obblighi, forse adesso cominciano a rendersi conto di non essere gli autori della storia. Noi lo siamo, tutti lo sono.

Nessuno è nato eletto, tanto meno destinato, a comandare su tutti gli altri. Questa potente convinzione ha forgiato la modernità e cosa significa essere civilizzati. Non si tornerà indietro, non in questa fase del progresso umano.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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